Titolo originale | The Sum of All Fears |
Anno | 2002 |
Genere | Spionaggio |
Produzione | USA |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Phil Alden Robinson |
Attori | Ben Affleck, Morgan Freeman, James Cromwell, Alan Bates, Ciarán Hinds, Lisa Gay Hamilton Ken Jenkins, Liev Schreiber, Bruce McGill, John Beasley, Russell Bobbitt, Philip Baker Hall, Al Vandecruys, Richard Cohee, Philip Pretten, Alison Darcy, Richard Marner, Ostap Soroka. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,54 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 25 settembre 2017
Torna Jack Ryan, il personaggio creato da Tom Clancy, in un film più spettacolare dei precedenti . Al Box Office Usa Al vertice della tensione ha incassato 118 milioni di dollari .
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CONSIGLIATO NÌ
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Ci siamo giocati anche Jack Ryan, l'analista CIA protagonista della più accattivante serie d'avventura del cinema contemporaneo: intelligente, spettacolare, mai banale. Grazie all'autore cartaceo, Tom Clancy. Il quale in questo caso è anche produttore esecutivo, dunque garanzia di ulteriore qualità. Invece no, per Ryan è stato deciso lo stesso destino di Bond, un'evoluzione verso la fantascienza e gli effetti speciali. Le precedenti storie di Clancy ( Caccia a ottobre rosso, Sotto il segno del pericolo e Giochi di potere) erano splendide architetture scoppiettanti ma verosimili, frutto delle forti amicizie dell'autore in ambienti riservati a pochissimi. In questa ultima storia non si è resistito alla "solita" tentazione detta sopra. Qui c'è di mezzo una vecchia bomba atomica ritrovata nel Golan da un superfanatico neonazista che ricorda tanto la Spectre (non c'era di meglio?) che vuol fare litigare Russia e America perché si distruggano a vicenda. Clancy è maestro nei colpi di scena, negli "u turn" improvvisi: infatti nessuno si aspetta che la bomba esploda davvero, a Baltimora, col Presidente salvato per un pelo. A questo punto il film diventa qualcosa fra un Day After,un A prova di errore e uno degli ultimi Bond, coi due presidenti di Usa e Russia, che riescono a evitare la fine del mondo nucleare grazie proprio a Ryan che ha intuito la verità. Affleck, il nuovo Ryan, ha la metà degli anni di Harrison Ford, ma il riferimento al destino di Connery-007-sempre-rimpianto è davvero automatico. Che peccato.
Una bomba atomica perduta da un aereo israeliano abbattuto durante la Guerra del Kippur del 1973 finisce nelle mani del neonazista Dressler (Alan Bates) che ha in mente di scatenare un conflitto tra Russia e Stati Uniti per spazzare via per sempre dal mondo democrazia e comunismo. Il clima di incertezza che si è creato alla Casa Bianca dopo l'insediamento al Cremlino del nuovo leader Alexander Nemerov (Ciaran Hinds), i cui orientamenti politici - specialmente sulla spinosa questione della Cecenia - sono ancora sconosciuti, sembra favorire il disegno del fanatico criminale. Mentre il giovane analista Jack Ryan (Ben Affleck) su incarico del direttore della CIA William Cabot (Morgan Freeman), è impegnato a studiare la personalità di Nemerov, gli eventi precipitano: l'ordigno, riattivato da tre scienziati russi, esplode nel gremitissimo stadio di Baltimora durante una finale di rugby e il presidente Fowler (James Cromwell), scampato alla morte per miracolo e persuaso che sia in corso un'aggressione russa, sottoscrive l'ordine della ritorsione armata. Jack Ryan, che ha scoperto il complotto, si prodiga per evitare lo scoppio di una guerra dalle conseguenze apocalittiche.
Se non fosse per la tragedia dell'11 settembre, l'intreccio non sarebbe molto dissimile da quello di tanti avventurosi fantaspionistici degli anni '60. Realizzata alla vigilia dell'attentato alle Torri Gemelle, la pellicola andò in distribuzione un anno dopo, spingendo gli sceneggiatori a riimaneggiare in parte qualche situazione per mantenere un prudente distacco dalla cronaca di quei giorni, sfrondando la storia di possibili risvolti ironici e sottolineando il messaggio ammonitore contro lo spettro del terrorismo internazionale. L'elemento fantapolitico della minaccia di una terza guerra mondiale si colloca nell'ambito del filone tracciato nel 1964 da Sidney Lumet con Fail-Safe (A prova di errore), ma l'andamento drammatico della vicenda, la stessa confezione hollywoodianamente curata, e le motivazioni dei personaggi - specialmente quelle del capo dei terroristi (un Alan Bates sprecato in un terribile ruolo caricaturale) che riciclano la bomba degli anni '70 - convincono poco o rischiano di apparire enfatici o retorici. Il Male - sembra semplicisticamente suggerire il film - mette nel sacco i presidenti, i ministri, i consiglieri e gli specialisti dei servizi segreti delle due super-potenze che reggono le sorti dell'umanità poichè essi sono infantilmente arroccati su pregiudizi ideologici duri a morire e risultano pertanto massimamente vulnerabili e strumentalizzabili; ma il Male è destinato alla sconfitta se incontra un uomo che ragiona di testa propria: un uomo educato al valore della verità, capace di disubbidire ai potenti quando è necessario farlo, e pronto ad affrontare il pericolo (...radiazioni atomiche comprese...) per salvare - magari con l'aiuto di un telefono cellulare - la patria e, ovviamente, la ragazza che ama.
La partecipazione di un gruppo di esperti comprimari bilancia la prevedibile interpretazione di Ben Affleck nei panni del giovane e ancora inesperto Jack Ryan, il personaggio creato dalla fantasia del romanziere e produttore Tom Clancey, già portato sullo schermo da Alec Baldwin (Caccia a Ottobre Rosso) e da Harrison Ford (Giochi di potere, Sotto il segno del pericolo).
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"iThe Sum of All Fears"(AL vertice della tensione, 2002, di Phil Alden Robinson), conb Ben Afflek, Morgan Freeman, Alan Bates, Lisa Gay Hamilton, tutti/e adattissimi/e al ruolo, dove si noti in particolare Alan Bates, in un ruolo"bifido", interpretato quando era ormai gravemente malato-sarebbe scomparso poco tempo-circa 1 anno- dopo), è un film d'azione, di"spionagg [...] Vai alla recensione »
Non è poi così male. Se contiamo che "Caccia a Ottobre rosso" era una toppata e gli altri due seguiti con Philip Noyce alla regia facevano pena, sopratutto "Sotto il segno del pericolo", questa porta un po' di decenza al filone di film tratti da romanzi di Tom Clancy, contando anche "Op center" di Lewis Teague.
Okay! Non ha lo stesso pathos dei primi 3 film di Clancy, ma ha molta intensità, colpi di scena al momento giusto e una trama moderna,intrigante e coinvolgente. Forse non è molto originale ma il film regge bene in tutti i suoi aspetti. Ritengo che dopo Caccia a ottobre rosso( imbattibile nel suo genere),questo sia il miglior film tratto da Clancy. A me è davvero piaciuto.
Una sorta di "massoneria" composta da numerosi politici di varie nazioni,con forti simpatie naziste, sono pronti a far scattare una guerra tra Russia ed America creando grossi danni a causa di vari attentati; toccherà al giovane Jack Ryan (B.Affleck), un semplice storico,sotto la guida di Bill Cabot(M.Freeman),salvare la patria ed evitare un'altra guerra fredda.
Già! Penso che il film sia più che discreto. Non è certo un capolavoro, ma alla parola THE END mi sono ritenuto soddisfatto. Le carenze, naturalmente, non mancano come in quasi tutti i film del genere. La coppia Freeman-Affleck funziona bene e sono ben sorretti da quasi tutto il cast. Fa parecchia acqua lo staff presidenziale americano dove gli attori recitano troppo concitati sembrando dei cani arrabbiati [...] Vai alla recensione »
visto dopo tutti questi anni, devo dire che il film è ben confezionato e godibile... anche se all'epoca i cattivi di turno erano i russi. Del regista, x un bel tuffo nel passato, consiglio L'UOMO DEI SOGNI
Ennesimo esempio di film di spionaggio giocato sul personaggio di Jack Ryan, anche Al vertice della tensione, nonostante il regista ed il cast impegnati nell'occasione, obbedisce alla regola (calante) che finora ha contraddistinto l'eroico personaggio di Tom Clancy, stavolta addirittura direttore esecutivo del film. Rispetto agli unici due episodi di buon livello realizzati finora, ovvero Caccia ad [...] Vai alla recensione »