Un film che parla al cuore e alla mente di chi ha voglia di interrogarsi sulla pena di morte. Drammatico, Germania, Repubblica ceca, Iran2020. Durata 150 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Quattro storie per riflettere sulla possibilità di esprimere la libertà individuale in un regime dispotico. Espandi ▽
Heshmat è un buon padre e un buon marito attento ai bisogni della famiglia. Ogni mattino si alza presto per andare al lavoro. Quale lavoro? Pouya non se la sente di essere colui che legalmente dovrà sopprimere una vita umana. Cosa dovrà fare per evitare questo compito? Javad non sa che insieme alla sua ufficiale dichiarazione d'amore in occasione del compleanno della fidanzata dovrà confrontarsi con un evento che l'ha scossa profondamente. Bahram è un medico che esercita in una località sperduta e che ha deciso di incontrare per la prima volta la nipote, che vive in Germania, per rivelarle un segreto. Recensione ❯
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Un racconto in tre atti di risonanze intime di una tragedia storica. Un film che comprime il tempo e lo spazio per sondare il futuro. Drammatico, Germania, Ungheria2021. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tre generazioni si confrontano con l'eredità della Shoah, dalla nascita miracolosa di Éva in un campo di concentramento fino alla vita quotidiana del nipote Jonas e di sua madre nella Berlino di oggi. Espandi ▽
Piombati nell'inferno concentrazionario tre soldati polacchi provano a lavare l'impossibile. A turno gettano secchi d'acqua sul pavimento, insieme spazzano con vigore le pareti fino a rimuovere dall'intonaco ciocche di capelli intrecciati come un enigma. Poi un grido sorge da quel luogo sotterraneo dove la morte inghiottiva in massa. È il pianto vivo di Eva. Anni dopo, il trauma di quella bambina, sopravvissuta alla Shoah, passa come una maledizione a sua figlia, Lena, che ha un figlio adolescente e una vita senza pace, e poi al nipote, Jonas, che vive con la madre a Berlino e si innamora per scongiurare le aggressioni razziste di un nuovo secolo. Tre esistenze, la stessa famiglia marcata dalla Storia. Recensione ❯
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Un insegnante tedesco cerca di favorire l'integrazione dei suoi studenti stranieri. Espandi ▽
Bachmann è un insegnante prossimo alla pensione in una città industriale di provincia della Germania. La sua classe è formata da alunni di diverse provenienze nazionali e linguistiche e i suoi metodi di insegnamento sono mirati a favorirne l'inserimento. In questo fluviale scorrere del tempo (vengono coperti più di due terzi di un anno scolastico) si avverte la totale confidenza che pervade il rapporto tra Maria Speth e Dieter Bachmann la quale però non è di ostacolo ad uno sguardo più ampio. Recensione ❯
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Tra National Geographic e Kubrick, Terrence Malick firma una sinfonia visiva potente sulle origini della vita sul pianeta. Documentario, USA, Germania2016. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Malick racconta la storia dell'universo, le sue origini, l'evoluzione e ciò che ci aspetta domani. Espandi ▽
L'universo che si svela davanti ai vostri occhi, in un'esperienza per i sensi, la mente e l'anima". Così le note stampa presentano l'ultimo lavoro di Terrence Malick, co-prodotto da "National Geographic", privo di dialoghi e affidato al commento intermittente di un testo, in originale interpretato da Cate Blanchett. Una costruzione fatta di musica e pure immagini in altissima definizione, sensazionali, trionfali: la Natura nel suo svolgersi, in un'esplosione continua, ipertrofica, di materia, fuoco, acqua, luce, vita. Un compendio della storia del pianeta Terra, dalla nascita delle stelle alla comparsa dell'uomo, passando dall'origine dei pianeti alla microbiologia, dalla formazione delle masse stellari alla lava che si stempera nell'acqua, fino a gole di roccia scolpite dal vento, fiumi, deserti, ghiacciai. Recensione ❯
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Il film ruota intorno al mistero di Laura scomparsa senza lasciare alcuna traccia a Trenque Lauquen, una piccola città della pampa argentina, dove aver svolto per diversi mesi una ricerca botanica. Espandi ▽
Argentina. Laura, un’esperta botanica ormai vicina ad ottenere una cattedra importante, scompare nella campagna. La cercano il suo fidanzato ufficiale Rafael ed Ezequiel, che è stato in più occasioni il suo autista accompagnatore. La donna sembra non voler essere ritrovata. Alla sua storia si intreccia quella di una relazione amorosa del passato emersa da una sua ricerca basata su un imponente epistolario erotico.
Laura Citarella fa parte di un gruppo di cineasti, denominato El Pampero Cine, che ha come proprio scopo quello di innovare il modo di fare cinema in Argentina.
Trenque Lauquen si presenta come una storia che contiene altre storie ed ha bisogno della lunga durata per potersi sviluppare appieno e propone un soggetto che basa sul mistero e sulla necessità di trovare risposte la propria scommessa produttiva.
Si è quindi di fronte ad un progetto ambizioso che non è privo di una sua struttura portante e che, sebbene senta a tratti la mancanza di potenti cliffhanger, unisce la necessità di fare chiarezza nell’evoluzione della vicenda unita a una complessità dell’intreccio. Recensione ❯
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Un doc che è il lucido ritratto di una generazione. Giovani umiliati e offesi dalle rassicurazioni di un regime. Documentario, Svezia, Norvegia, Francia, Germania2022. Durata 103 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La testimonianza dei malesseri, dei conflitti e delle tensioni di una gioventù perduta. Espandi ▽
Girato nel corso di 12 anni, è il resoconto di una storia d’amore in una società in rovina.Marusya Syroechkovskaya e Kimi Morev. Due giovani come tanti, troppi, che nella Federazione russa non trovano una loro collocazione. Il film si apre con la smentita del titolo. Kimi non si è salvato ed assistiamo al suo funerale. Da quel momento il documentario diventa un lungo flashback che all’origine non doveva diventare un film. Siamo di fronte a un ritratto di una generazione che definire ‘perduta’ finirebbe con l’essere un’attribuzione impropria. Se vogliamo restare nel solco della tradizione russa possiamo rinvenirvi una matrice dostoevskiana trasposta ai tempi nostri. Ci viene mostrato un mondo di umiliati e offesi su cui cadono dall’alto le rassicuranti e patriottiche parole dei potenti. In questa descrizione partecipe e non finalizzata in anticipo sta la forza di un film che si dimostra più efficace di molti pamphlet contro il regime. Recensione ❯
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Due fratelli si riuniscono per la morte della madre. Si ridivideranno ma il passato li raggiungerà. Espandi ▽
Caustico e graffiante, sempre consacrato a un cinema che vuole mettere a disagio lo spettatore e provocarne la sensibilità, il regista austriaco Ulrich Seidl torna con Rimini al racconto di finzione dopo i documentari In the Basement e Safari. Pur contenendo tutti gli ingredienti della brutale caricatura che potevamo aspettarci, Rimini stupisce invece con un ritratto appassionato e quasi tenero di un uomo fuori dal tempo, dagli angoli un po’ smussati come ci appaiono ora quelli di Seidl stesso. Gran parte del merito è dell’attore Michael Thomas, in una performance semplicemente straordinaria. Seidl e Thomas spostano sempre più in là la soglia dell’assurdo e della provocazione, lasciando allo spettatore il compito di seguirli diligentemente. Che Seidl sia riuscito in questa impresa è un’aggiunta importante alle correnti di disagio che continua a far scorrere sotto traccia e di cui è maestro: Rimini parla di discriminazione, declino morale e di padri che condannano i figli, mentre tutt’attorno il loro mondo si fa inesorabilmente minuscolo. Recensione ❯
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Una serie di relazioni si instaurano durante la raccolta dei fichi: un ritratto generazionale di giovani donne (e, appena un passo indietro, giovani uomini). Espandi ▽
Nel nord-ovest rurale della Tunisia, l'estate volge al termine ed è periodo di raccolta dei fichi. Nell'arco di una singola giornata, una squadra di lavoratori stagionali parla e discute tra una cesta di frutta e l'altra. C'è da difendersi dalle avances e dai piccoli soprusi del proprietario del frutteto Saber, rivendicare la propria autonomia come fanno Fidé e Melek, tornare in gruppo dopo una lunga assenza come Abdou, e navigare le aspettative di una futura unione come nel caso di Sana e Firas. Dall'alba al tramonto, le loro storie si intrecciano sotto l'ombra gentile degli alberi di fico.
Esordio nel cinema di finzione per la regista franco-tunisina Erige Sehiri, il film è un pregevole spaccato di vita agricola dagli spiccati riflessi di analisi socio-culturale, tutta declinata al femminile.
La struttura del film è leggera ed elastica, con qualche punto in comune con il successo recente dello spagnolo Alcarras (una poetica dell'estemporaneo che fa contrasto con la sacra ciclicità del mondo agricolo), ma è soprattutto debitrice verso il cinema di Abdellatif Kechiche. Recensione ❯
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Un'opera che cerca il contrasto tra leggerezza e letterarietà con la stessa foga dei film rivoluzionari. Drammatico, Germania, Austria2021. Durata 176 Minuti.
In una Berlino tormentata, Fabian coltiva i suoi sogni ideologici. Espandi ▽
Tratto dall’omonimo romanzo di Erich Kästner, pubblicato nel 1931 e messo poi al rogo dalla Gestapo, il film di Graf allestisce un esplicito parallelo con il presente a partire dal piano sequenza iniziale, che dalla metropolitana di Berlino dei giorni nostri passa senza soluzione di continuità all’inizio degli anni Trenta. Girato con una camera mobile e nervosa, illuminato da una fotografia a bassa definizione, che con la sua asprezza sottolinea l’atemporalità della ricostruzione storica, il film ha la foga di un’opera delle Nouvelle Vague o più ancora degli albori della rivoluzione digitale. Graf non cerca dunque l’eleganza della Berlino d’epoca, ma al contrario la tensione di una metropoli al centro del mondo e pronta a fare un salto nel buio. Recensione ❯
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Una profonda testimonianza dell'esperienza palestinese, che si muove tra commedia e studio psicologico. Drammatico, Germania, Francia, Cipro, Palestina2022. Durata 108 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un'amicizia si trasforma in un viaggio fatto da strani incontri. Espandi ▽
Waleed vive a Haifa con la moglie e i figli, e ha da poco deciso di reinventarsi come romanziere. La pagina bianca però lo tormenta assieme a una forte depressione che neanche la terapia sembra poter curare. La sua concentrazione non è aiutata da un nuovo vicino di casa, Jalal, all’apparenza amichevole eppure molesto e poco rispettoso. L’iniziale conflitto tra i due lascia gradualmente spazio a un rapporto più sfaccettato. All’intersezione tra commedia nera, studio psicologico e ritratto di un’amicizia al maschile, la seconda regia di Maha Haj prende in esame il trauma come condizione subdola e serpeggiante nel tratteggiare con cura il rapporto tra due uomini palestinesi nella Haifa contemporanea. Molto del lavoro lo fa la sceneggiatura (premiata nella sezione Un certain regard di Cannes), ma il film non può prescindere dalla chimica tra i protagonisti Amer Hlehel e Ashraf Farah, chiamati ad alternarsi come oggetto di curiosità per lo spettatore ed emblemi di mascolinità complesse, spezzate tra l’aderenza a un archetipo e la presenza sovversiva del segreto. Recensione ❯
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Makbul Mubarak ha avuto un sogno premonitore, e questo sogno è Autobiography – Il ragazzo e il generale. Eppure non si tratta di sogni e visioni che costruiscono una premonizione, no. Sta tutto nel titolo, Autobiography, che è un’idra a tre teste ardua da sbrogliare e spurgare dal suo veleno: la prima autobiografia è quella di Mubarak stesso; la seconda autobiografia è quella di tutta la famiglia di Mubarak che per decenni ha lavorato come “civil servants” nelle istituzioni guidate da Suharto, sempre leale al regime e non al popolo di cui faceva parte; la terza autobiografia è quella dell’intera nazione, che nasce con Suharto e sempre con Suharto sembra destinata a morire, visto che dopo la deposizione del ’98 e il passaggio a miglior vita del generale nel 2008, poco è cambiato in Indonesia, sempre attraversata dai fantasmi della dittatura. Autobiography non è una premonizione ma un avvertimento. Recensione ❯
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Un'opera pacifista, affondata nel sangue e nel fango, che non ha bisogno di prodezze tecniche per impressionarci. Drammatico, Storico - Germania, USA2022. Durata 127 Minuti.
La storia di un giovane soldato tedesco in prima linea a ovest durante la Grande guerra. Espandi ▽
Paul Bäumer, giovane studente galvanizzato dal discorso patriottico del suo professore, si arruola volontariamente nell'esercito imperiale tedesco. Insieme a un pugno di compagni parte per il fronte occidentale. In trincea l'euforia iniziale volge in disperazione e il primo bombardamento manda in frantumi gli ideali che gli avevano inculcato. Paul scopre l'orrore della Prima Guerra Mondiale e perde le sue illusioni con i compagni, falciati uno dopo l'altro. Tra l'ottusità dei superiori e la determinazione del nemico, marcia lentamente verso l'armistizio e la morte.
Come i suoi soldati, Niente di nuovo sul fronte occidentale è affondato nel sangue e nel fango, nella disperazione e nelle note tormentate, quasi organiche, di Volker Bertelmann, un motivo lamentoso e minaccioso suonato con piano e armonium.
Il regista tedesco resta inchiodato alla trincea, quella di Francesco Rosi (Uomini contro) e di Stanley Kubrick (Orizzonti di gloria), per raccontarci una brutta storia che non ha bisogno di prodezze tecniche per impressionarci. Recensione ❯
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Un film da vedere che stuzzica e gioca con l'intelletto dello spettatore. Thriller, Francia, Germania2019. Durata 113 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di un mistero dietro la scomparsa di una donna. Espandi ▽
Lozère, sud della Francia. Una donna sparisce misteriosamente durante una bufera di neve. La polizia trova la sua macchina sul ciglio di una strada e comincia ad indagare sui possibili colpevoli. Tra i sospetti ci sono Alice, assistante sociale, suo marito e il suo amante. Vivono tutti e tre lontani dal resto dal mondo. Poco prima, a Sète, una cameriera si era innamorata della vittima e ha cercato in tutti i modi di far funzionare il loro amore proibito. Infine, un ragazzo dell'Abidjan che tenta di uscire dalla miseria si ritroverà, anch'esso, coinvolto in questo caso. Le loro vicende si intrecciano e il puzzle è difficile da ricomporre. Tutti nascondono un grave segreto... ma chi ha ucciso Evelyne Ducat?
Il film è segmentato in cinque capitoli, ognuno dedicato ad un personaggio diverso. Questa tecnica narrativa permette di sviluppare accuratamente ogni soggetto rendendo i loro squilibri personali comprensibili e addirittura seducenti. Infatti, i protagonisti hanno tratti molto distinti tra di loro e questa varietà di caratteristiche rende la narrazione ancora più fluida e interessante.
È un'opera che stuzzica e che gioca con l'intelletto dello spettatore, il quale sarà intrattenuto per due ore alla sola condizione di portare pazienza. Si tratta del film più realistico di Dominik Moll (e forse il più riuscito), grazie al particolare interesse per gli abitanti di queste aree desolate o caotiche, come il capitolo che si svolge in Costa d'Avorio. Recensione ❯
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Mélo d'autore suggestivo, tra Wong Kar-wai e Hitchcock, guidato dalla stella di una giovanissima Zhou Xun. Drammatico, Germania, Cina, Francia2000. Durata 83 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un corriere viene accusato di omicidio. Quando esce di prigione sembra incontrare l'alter ego della sua presunta vittima. Espandi ▽
Attraverso il fiume Suzhou, "sporco di secoli di rifiuti industriali e spazzatura", si mescolano racconti e leggende, storie di criminalità e di romanticismo, di donne dal medesimo volto e dai destini similari. Un fotografo e cameraman è innamorato di Meimei, ballerina di night club, mentre un corriere di nome Mardar cerca incessantemente il suo amore perduto, Moudan. Quando Mardar incontra Meimei è convinto che si tratti della sua Moudan.
Dove Wong affida i suoi racconti alle luci al neon della metropoli, Lou sceglie Suzhou, il fiume che attraversa Shanghai e che della città offre una prospettiva obliqua e inusuale. Un luogo di commercio e traffici illeciti, una transizione fluida tra civiltà e barbarie, realtà e sogno.
Alcuni spunti - tra cui la rivalità tra il narratore e Mardar, che con ogni probabilità è un'invenzione prodotta dalle pene d'amore del narratore - avrebbero forse meritato un maggiore sviluppo, ma La donna del fiume - Suzhou River vive della sua natura incorporea, sceglie di non approfondire e di sorvolare, di rimanere impalpabile come il sentimento d'amore e la sua inevitabile incompiutezza. Di scorrere, come le acque di un fiume che ha visto troppo per poterlo raccontare. Recensione ❯
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Un reportage molto istruttivo che è anche utile ripasso dell'implacabile escalation del regime putiniano. Documentario, Gran Bretagna, Germania2021. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un importante documento, che mostra le contraddizioni e la censura del governo russo. Espandi ▽
Piazza Rossa, Mosca, 2008: il presidente Vladimir Putin, già Presidente della Federazione Russa per due mandati consecutivi, dal 1999 al 2008, presenta in pubblico come candidato del suo partito Dmytri Medvedev, che verrà eletto e lo nominerà capo del governo. A Natasha Sindeeva, energica dirigente di una radio musicale moscovita, esponente dell'alta società, quello sembra il momento adatto per lanciarsi in una nuova impresa commerciale: aprire una tv di news indipendente e fonda quindi Dozhd TV come organo di informazione alternativa e libera.
Da un punto di vista giornalistico il film è un utile ripasso dell'implacabile escalation del regime putiniano: nel silenzio delle altre emittenti Dozhd TV non solo trasmette le immagini delle bombe all'aeroporto di Domodedovo, ma documenta anche le proteste di piazza per le forzature della Costituzione e i brogli elettorali, gli arresti, la repressione.
Il film segue le reazioni individuali alla progressiva limitazione delle libertà di espressione e la domanda angosciante sulla possibilità stessa di una Russia libera. Eterogeneo nelle fonti, dall'andamento un po' disperso in diversi filoni narrativi, un reportage molto istruttivo. Recensione ❯
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