
Al via la 78esima edizione con la presentazione della giuria capitanata da Juliette Binoche. E il cinema ancora una volta si espone: alla cerimonia lo sguardo è rivolto a Gaza e all'Ucraina. E De Niro urla contro Trump.
Si è aperta ieri la 78esima edizione del Festival di Cannes. Abbiamo visto solcare il red carpet da molti italiani, tra cui Alba e Alice Rohrwacher (la prima giurata alla selezione ufficiale, la seconda giurata per la Camera d'or), Pierfrancesco Favino e Roberto Minervini. Ha sorriso con grande eleganza anche Juliette Binoche che presiede la giuria di quest'anno.
Il film d’apertura della serata è stato Partir un jour, una commedia romantica fuori concorso della regista esordiente Amélie Bonnin.
Gli applausi più grandi sono andati all'attore americano Robert De Niro che ha ricevuto la Palma d'Oro alla Carriera dalle mani di Leonardo DiCaprio. L'attore ha dichiarato: "L'arte cerca la libertà. Unisce le persone, include la diversità. Ecco perché rappresentiamo una minaccia per gli autocrati e i fascisti del mondo, ma la creatività non ha prezzo".
Alla Croisette non si è parlato quindi solo di cinema. Al centro dei discorsi ci sono state la guerra in Ucraina, a cui è stata dedicata la giornata inaugurale con un film ritratto di Zelensky, e a Gaza (oggi 380 cineasti hanno denunciato il silenzio sulla Palestina).