Anno | 2024 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 125 minuti |
Al cinema | 50 sale cinematografiche |
Regia di | Paolo Licata |
Attori | Lucia Sardo, Donatella Finocchiaro, Anita Pomario, Tania Bambaci, Vincenzo Ferrera Emanuele Del Castillo, Carmen Consoli, Katia Greco, Maziar Firouzi, Loredana Marino. |
Uscita | giovedì 8 maggio 2025 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Dea Film |
MYmonetro | 3,09 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 7 maggio 2025
La storia della leggenda della canzone popolare Rosa Balistreri. L'amore che ho è 20° in classifica al Box Office. lunedì 12 maggio ha incassato € 2.523,00 e registrato 6.825 presenze.
CONSIGLIATO SÌ
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Rosa trova alloggio in casa della figlia Angela, che però non la vuole lì. Alla sera Rosa si addormenta guardando vecchie foto di una famiglia che non c'è più. Ma suo nipote Luca la spinge a fare ciò che sa fare meglio, ovvero cantare. E quando Rosa canta in pubblico comunica tutto il dolore suo e della terra di Sicilia, raccontando storie di violenza e di abbandono, di amori negati e tumultuosi. Anche nel suo passato ci sono violenze, abbandoni e amori impossibili, e soprattutto c'è una maternità difficile che l'ha tenuta lontana da Angela, una lontananza di cui la giovane donna incolpa solo Rosa. Del resto anche Angela non è riuscita a crescere Luca, come è successo anche a Maria, la sorella di Rosa. A impedire queste maternità spezzate sono stati soprattutto tanti uomini inadeguati o tirannici, e donne fragili che hanno subìto in silenzio.
L'amore che ho, partendo dal romanzo "L'amuri ca v'haiu" di Luca Torregrossa, narra la vicenda di Rosa Balistreri, leggendaria figura della canzone popolare siciliana, definita "la cantatrice del Sud".
La lunga lista di sventure capitatele è reale, ed è messa in scena dal regista Paolo Licata, coautore della sceneggiatura insieme a Maurizio Quagliana, Heidrun Schleef e Antonio Guadalupi, scardinandone l'ordine cronologico, così che apprendiamo la sequenza degli eventi e capiamo le motivazioni dietro a certe scelte e certi comportamenti ricomponendo a poco a poco un grande arazzo narrativo.
La vita di Rosa Balistreri fa pensare al romanzo "L'arte della gioia", ma si distacca dall'adattamento audiovisivo del capolavoro di Goliarda Sapienza perché da un lato è più sanguigno e verace, il che è un bene, dall'altro mance di quella leggerezza ed ironia che hanno reso più godibile il lavoro di Valeria Golino: in L'amore che ho la sequenza di tragedie è infatti tale da non lasciare respiro, anche per la lunga durata di due ore di un film costellato di eventi traumatici. Licata, già regista del bell'esordio Picciridda, porta con sé da quel primo film anche la protagonista Lucia Sardo, che in L'amore che ho interpreta Rosa nell'ultima fase della sua vita.
Sardo, come tutto il cast femminile del film, è davvero eccezionale: oltre a lei ci sono Donatella Finocchiaro e Anita Pomario nelle tre fasi della vita di Rosa, Tania Bambaci nel ruolo di Angela e Katia Greco in quello di Maria, tutte estremamente efficaci. Carmen Consoli, che ha composto le musiche del film, appare in un cammeo come una musicista di strada che accompagna Rosa nelle sue esibizioni. Lungo la narrazione vengono citate anche le tante figure celebri che hanno attraversato la vita professionale e personale di Rosa Balistreri, da Franca Rame e Dario Fo a Renato Guttuso, da Otello Profazio ad Andrea Camilleri, ben evocato verso la fine del film. L'impegno politico nel Partito Comunista è appena sfiorato, più incisivi i riferimenti ai tentativi di Rosa di immaginare "una Sicilia libera e indipendente" e di restituire rispetto alle donne siciliane. Agli uomini è riservato un ruolo ferino, traditore e lascivo, con l'unica eccezione del personaggio del nipote Luca, nella vita l'autore del romanzo su cui si basa il film.
La regia di Licata è pittorica (nella bella fotografia di Lorenzo Adorisio), attenta ai dettagli e allo stesso tempo muscolare, e racconta una figura femminile forte e trasgressiva con una dimensione tragica che fa pensare, in ambito canoro, a Gabriella Ferri, un'altra cantastorie che ha saputo "dare voce al dolore e alla rabbia".
E a proposito di musica, quella di Consoli è straordinariamente evocativa e potente. Una durata leggermente inferiore e qualche momento di respiro in più (che forse la vera Rosa non ha mai avuto) avrebbero reso la visione meno grave per lo spettatore, così come la frammentazione della storia non sempre risulta facile da riassemblare. Ma L'amore che ho resta un sincero omaggio ad un'artista con un talento eccezionale e un'esistenza tragica, specchio di una cultura patriarcale e retrograda che vorremmo appartenesse soltanto al passato.
Bellissima recensione ma la Fotografia l'ha fatta Lorenzo Adorisio Pietro Vaglica ? il montatore
La fotografia l'ha fatta Lorenzo Adorisio e non Pietro Vaglica che ? il montatore
Presentato in anteprima al 42° Torino Film Festival, arriva in sala L'amore che ho di Paolo Licata, che invase l'austero capoluogo piemontese di una gioiosa ventata di umanità. Pur narrando la storia di un'eroina tragica come Rosa Balistreri, infatti, la carovana di artisti siciliani (ma direi soprattutto siciliane, poiché qui il "genere" non è un dato accessorio) che le ha ridato vita, la accompagnò [...] Vai alla recensione »
Rosa, ormai anziana, è una donna sconfitta dagli anni ma sarà il nipote Luca a farle fare quel che meglio le riesce. Cantare la sua Sicilia. Storia vera di Rosa Balistreri che - a metà tra cantastorie e cantautrice - racconta amori spezzati, violenti, negati e tumultuosi. Una narrazione in musica che cattura e affascina. Un talento indiscusso, tradotto in un film di spessore che commuove e non lascia [...] Vai alla recensione »
Dal 2022 del doc Rosa di Ragonese, era solo questione di tempo prima che qualcuno dedicasse un biopic alla "cantantrice del sud" Rosa Balistrieri, voce analfabeta dei poveracci e delle poveracce di Sicilia, autrice d'indomiti «comizi con la chitarra» sul palco di Canzonissima o tra le fila del PCI. Paolo Licata, conterraneo, tenta la via della biografia "esplosa": interpretata da quattro diverse attrici, [...] Vai alla recensione »