Alejandra diviene rapidamente l'oggetto di invidia e gelosia da parte dei suoi nuovi compagni. Ma non vuole dire nulla al padre. Espandi ▽
Al secondo lungometraggio, Michel Franco, figlio della stessa società ricca e repellente che racconta, gira il suo film più crudele e violento, in cui l’espediente narrativo del bullismo e della porn revenge apre le porte a un dramma senza redenzione.
After Lucia è a suo modo una storia distopica, nonostante l’ambientazione realistica: qui sta la sua forza. L’assenza di Lucía, poi, lascia un vuoto (molto belle le immagini di Alejandra che torna nella sua vecchia casa ormai deserta) idealmente compensato dalla figlia, il cui corpo via via sempre più martoriato e “svuotato” diventa l’agnello sacrificale di un mondo inconsapevolmente giunto alla fine. Corpi muti, però, pesanti e privi di vita, sono anche quelli dei ragazzi vendicati da suo padre Roberto, secondo una modalità di ripresa dell’orrore che viene dritta da Funny Games di Michale Haneke: Michel Franco non ha, però, la lucidità del regista austriaco e anche qui, in quello che resta il suo film migliore, dimostra di raccontare il male in modo fin troppo compiaciuto, nonostante l’innegabile efficacia del suo mondo oltre l’umano e malinconicamente arresosi all’evidenza di un vuoto incolmabile.