Titolo originale | Después de Lucía |
Anno | 2012 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Messico, Francia |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Michel Franco |
Attori | Tamara Yazbek, Hernán Mendoza, Tessa Ia, Gonzalo Vega Jr., Paco Rueda Paloma Cervantes, Juan Carlos Barranco, Diego Canales, Marco Treviño, Humberto Busto. |
Tag | Da vedere 2012 |
MYmonetro | 3,16 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 8 giugno 2022
Alejandra diviene rapidamente l'oggetto di invidia e gelosia da parte dei suoi nuovi compagni. Ma non vuole dire nulla al padre.
CONSIGLIATO SÌ
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Dopo la morte della moglie Lucía, Roberto si trasferisce a Città del Messico con la figlia diciassettenne Alejandra. Iscritta in una scuola frequentata dai figli dell'alta borghesia della città, durante una festa Alejandra fa sesso con un compagno e viene filmata con un telefono. Il giorno successivo il filmato è fatto circolare nella scuola e Alejandra diventa lo zimbello della classe, additata come ragazza facile e insultata. Sempre più isolata, durante la gita scolastica Alejandra viene umiliata fisicamente dalle compagne e violentata dai compagni, sotto gli occhi indifferenti di tutti. Al colmo della sopportazione la ragazza fugge e Roberto, mentre cerca di rintracciare la figlia, mette in atto una vendetta implacabile.
Al secondo lungometraggio, Michel Franco, figlio della stessa società ricca e repellente che racconta, gira il suo film più crudele e violento, in cui l'espediente narrativo del bullismo e della porn revenge apre le porte a un dramma senza redenzione.
C'è un sottile e mortificante senso di piacere nel modo in cui il regista messicano, all'epoca trentatreenne, mette in scena la violenza in After Lucia (Despues de Lucía): le sue immagini fisse e geometriche, in cui l'orrore è lasciato fuoricampo e le inquadrature registrano il semplice progredire della vita in un contesto di assoluta normalità, registrano la presenza di un trauma che appartiene ai due protagonisti - il padre Roberto e la figlia Alejandra - ma che riguarda un'intera società, il suo legame con le immagini e con il visibile. La freddezza di Franco sta nel constatare come la società contemporanea - a Città del Messico come nel resto del mondo tecnologizzato - appartenga alla dimensione del dopo: dopo l'esperienza della morte; dopo il dolore dell'assenza (significativamente, il personaggio di Lucía compare nel titolo ma non nel film); dopo la fine del sesso come esperienza di incontro, sostituita da una semplice e vuota performance da esibire; dopo la fine di parole come rispetto, dignità, compassione. After Lucia è a suo modo una storia distopica, nonostante l'ambientazione realistica: qui sta la sua forza. L'impotenza di fronte alla sofferenza di Roberto e Alejandra (tema che ritornerà in Sundown, al momento l'ultimo film di Franco) e, di contro, l'indifferenza dei compagni della ragazza danno al dramma sfumature sia politiche sia psicanalitiche. Gli aguzzini sono rampolli della classe dirigente messicana, futuri dirigenti pure loro, e la loro colpa è proprio quella di non conoscere empatia, ma solo apparenza e orgoglio di casta. L'assenza di Lucía, poi, lascia un vuoto (molto belle le immagini di Alejandra che torna nella sua vecchia casa ormai deserta) idealmente compensato dalla figlia, il cui corpo via via sempre più martoriato e "svuotato" diventa l'agnello sacrificale di un mondo inconsapevolmente giunto alla fine. Corpi muti, però, pesanti e privi di vita, sono anche quelli dei ragazzi vendicati da suo padre Roberto, secondo una modalità di ripresa dell'orrore che viene dritta da Funny Games di Michael Haneke: Michel Franco non ha, però, la lucidità del regista austriaco e anche qui, in quello che resta il suo film migliore, dimostra di raccontare il male in modo fin troppo compiaciuto, nonostante l'innegabile efficacia del suo mondo oltre l'umano e malinconicamente arresosi all'evidenza di un vuoto incolmabile.
Dopo la morte della moglie per un incidente d'auto, Roberto e la figlia Alejandra si trasferiscono dalla cittadina di mare dove vivevano alla capitale messicana, dove cercano di ricominciare una nuova vita e risaldare un legame familiare messo a dura prova dalla dolorosa perdita. Quando il padre inizia il suo lavoro di chef in un ristorante della zona e la figlia riprende le lezioni nella nuova [...] Vai alla recensione »
Confermo le sue parole, e la sua ottima sintesi, il film è molto bello, ben fatto, i messicani so bravi parecchio ultimamente, sia nelle serie sia nei film!!!
Al secondo lungometraggio, Michel Franco, figlio della stessa società ricca e repellente che racconta, gira il suo film più crudele e violento, in cui l’espediente narrativo del bullismo e della porn revenge apre le porte a un dramma senza redenzione. After Lucia è a suo modo una storia distopica, nonostante l’ambientazione realistica: qui sta la sua forza.
L’assenza di Lucía, poi, lascia un vuoto (molto belle le immagini di Alejandra che torna nella sua vecchia casa ormai deserta) idealmente compensato dalla figlia, il cui corpo via via sempre più martoriato e “svuotato” diventa l’agnello sacrificale di un mondo inconsapevolmente giunto alla fine.
Corpi muti, però, pesanti e privi di vita, sono anche quelli dei ragazzi vendicati da suo padre Roberto, secondo una modalità di ripresa dell’orrore che viene dritta da Funny Games di Michael Haneke: Michel Franco non ha, però, la lucidità del regista austriaco e anche qui, in quello che resta il suo film migliore, dimostra di raccontare il male in modo fin troppo compiaciuto, nonostante l’innegabile efficacia del suo mondo oltre l’umano e malinconicamente arresosi all’evidenza di un vuoto incolmabile.