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Quel magico '53: Vacanze romane

Si conclude il focus sui titoli che si contesero l'Oscar nel '53. Il film con Audrey Hepburn è un "catalogo romano" completo e prezioso.
di Pino Farinotti

Audrey Hepburn (Andrey Kathleen Ruston) 4 maggio 1929, Bruxelles (Belgio) - 20 Gennaio 1993, Tolochenaz (Svizzera). Interpreta La principessa Anna; Anya Smith nel film di William Wyler Vacanze romane.
venerdì 15 dicembre 2023 - Focus

Quel magico 1953. Promemoria:
“I titoli che si contesero l’Oscar nel 1953: La Tunica, Giulio Cesare, Vacanze romane, Da qui all’eternità, Il cavaliere della valle solitaria. Mi concedo un’affermazione assoluta: non c’era mai stata, e non ci sarebbe mai più stata, una cinquina di quella qualità. Si tratta di film americani.” Ho già raccontato “Il cavaliere”, Da qui all’eternità che fu il vincitore assoluto con ben otto Oscar, La tunica e Giulio Cesare. Manca Vacanze romane. Eccolo.

Film di enorme popolarità, non esiste un “catalogo romano” più completo e prezioso. Hollywood ha sempre amato Roma, ma il film diretto da William Wyler ne celebra il trionfo. I nomi in gioco sono del massimo profilo. Wyler è autore completo, uno dei pochissimi che abbiano saputo coniugare spettacolo con arte. Bastano alcuni titoli: La signora Miniver (1942). 6 Oscar; I migliori anni della nostra vita (1946) 8 Oscar; Ben Hur (1959) 11 Oscar; 1966 Oscar alla carriera. In tutti i titoli citati Wyler aveva vinto il premio personale come regista. Dunque, William Wyler, signore degli Oscar, nessuno come lui.  Protagonista maschile: Gregory Peck, grande e amatissimo divo, da pubblico e registi come Hitchcock, Kazan, Vidor, Huston, Minnelli, Scorsese. Fra gli altri. Anche Peck ha vinto il suo Oscar come attore protagonista in Il buio oltre la siepe
E poi lei, Audrey Hepburn. Aveva 24 anni quando interpretò la principessa Anna e già allora, anche vincendo l’Oscar creò quel modello che l’avrebbe resa principessa del cinema del mondo e modello di stile e di estetica.
Qualche anno dopo avrebbe perfezionato il suo personaggio diventando anche un modello di marketing. La Holly Golightly di Colazione da Tiffany, che al primo sole dell’alba mangia un croissant davanti a quella vetrina mitologica, diventò quello che oggi chiameremmo influencer strepitoso. Non c’è agenzia al mondo capace di inventare uno spot come quello della Hepburn.
Dopo Colazione da Tiffany sarebbe stata infinita la serie dei film-prodotto. Ancora oggi, se entri in una profumeria, o in una boutique, o anche in un ipermercato, oppure in un negozio di quadri e illustrazioni, non puoi non imbatterti nell’immagine della Hepburn: tubino nero di Givenchy, guanti neri lunghi, bocchino, diadema, collana di perle con fermaglio importante, capelli raccolti, eye-liner di quell’epoca. Forse solo Marilyn presenta un segnale simile di divismo eterno.


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E poi Roma, coi suoi luoghi e la sua storia. 
L’arrivo in città della principessa Anna viene annunciato dalla vista di Piazza San Pietro e da una parata d’onore lungo Via dei Fori Imperiali. Alloggia a Palazzo Barberini, ma stanca di essere una principessa, degli impegni e del protocollo ufficiale, scappa dal palazzo nascosta in una camionetta, e si trova davanti alla Fontana delle Naiadi in Piazza della Repubblica. Il giornalista americano Bradley la trova di notte addormentata presso l’Arco di Settimio Severo nel Foro Romano. Non ha altra scelta che portarla bel suo studio-appartamento a Via Margutta, un delizioso ambiente da bohème. Il giorno dopo la principessa si ritrova per le vie del centro di Roma, arriva alla Fontana di Trevi, e poi a Piazza di Spagna, dove, seduta sulla scalinata di Trinità dei Monti, incontra di nuovo Bradley, che nel frattempo è riuscito a scoprire la sua. Con l’aiuto di un amico fotografo ritiene di avere in mano l’occasione della vita. Il fotografo segue la coppia, fotografando. Ecco il bar Rocca al Pantheon. Ed ecco che appare la mitologica Vespa, con quell’istantanea di Gregory e Audrey che si divertono girando per Roma. La Vespa divenne lo scooter più famoso e venduto del mondo. Il cinema non perse l’occasione, e negli anni a guidarla, sarebbero stati divi come Rock Hudson, Matt Damon, Russell Crowe. Tom Hanks e Julia Roberts cercano di evocare Peck e la Hepburn in L’amore all’improvviso. E come dimenticare Nanni Moretti nel suo Caro diario. Ma è solo la punta dell’iceberg.
Ecco poi Gregory e Audrey che passano al Colosseo, Piazza Venezia, nel portico di Santa Maria in Cosmedin, dove si soffermano sulla Bocca della verità, col famoso episodio di Peck che finge di aver perso una mano. La giornata si conclude a una festa su un barcone, sotto ponte Sant’Angelo con la fortezza di Castel Sant’Angelo a fare da sfondo. Sono gli ultimi momenti trascorsi assieme: la principessa fa ritorno nella sua gabbia dorata, ma c’è ancora tempo per un incontro, la conferenza stampa nella Galleria della Sala Grande a Palazzo Colonna in Piazza Santi Apostoli.
Davanti alla schiera dei giornalisti di tutti i paesi Anna fa un discorso ideale sulla pace dei popoli. Poi si avvicina ai cronisti e concede qualche battuta a ciascuno. Finché si trova di fronte Bradley, del quale non sapeva niente, che le porge una busta. La principessa scorge velocemente le fotografie della sua avventura romana. Non saranno pubblicate. Bradley ha rinunciato allo scoop che gli avrebbe cambiato la vita. E poi nello sguardo che si scambiano non può mancare un dolce segnale di sentimento nato fra i due, che naturalmente non potrà avere un destino.  


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