36ª edizione del Torino Film Festival, il programma dei 32 filmfrancesi. Torino - 23 novembre/1 dicembre 2018. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Il ritratto di un'adolescenza così com'era 50 anni fa, con tutta la consapevolezza e la tenerezza necessarie. Drammatico, Francia1974. Durata 123 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Daniel è diviso tra Pessac, dove vive con la nonna e Narbonne, dove vive sua madre con la quale non riesce ad avere un bel rapporto. Espandi ▽
Daniel sta entrando nell'adolescenza con tutto il bagaglio di domande e di aspettative che ciò comporta. Questa fase di passaggio ne implica anche un'altra. Il ragazzo deve lasciare l'abitazione della nonna per andare a vivere in un'altra località con la madre e il suo nuovo compagno. Questo non gli renderà le cose più facili ma contribuirà comunque a farlo crescere.
Jean Eustache torna a realizzare un film autobiografico volgendo lo sguardo ad una fase della vita importante per lo sviluppo della personalità. Eustache torna a parlare di sé e di sessualità ma lo fa attraverso la narrazione del suo alter ego Daniel che si trova in quella fase (che tutti hanno attraversato) in cui si cerca di comprendere il proprio ruolo nel mondo mentre si avvertono i primi impulsi che richiedono una gestione se non una soddisfazione.
In un film strutturato 'per sequenze separate da dissolvenze in chiusura Eustache riesce ad offrirci il ritratto di un'adolescenza così com'era 50 anni fa con tutta la consapevolezza, ma anche con tutta la tenerezza necessarie. Recensione ❯
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Amori, tradimenti, libertà sessuale e soprattutto esistenziale. Tra sogno ed uso del tempo reale, uno dei film più sperimentali e letterari di Jean Eustache. Espandi ▽
Alexandre vive la maggior parte del tempo affondato nel letto. Senza lavoro e senza soldi, dorme da Marie ma prova a riconquistare Gilberte, la donna che ama e che lo respinge. Tra un café e una chambre de bonne seduce Veronika, una giovane infermiera disponibile al sesso e all'amore. Sul fondo dell'ebrezza e di lunghe notti di confessioni liquide, le dissertazioni amorose prendono un accento greve. Qualcuno tiene il muso, qualcuna ascolta, qualcuna vomita il diritto di contraddirsi e di andarsene. Poi tutto ricomincia su una vecchia canzone, perché a Parigi "les amants s'aiment à leur façon...".
Si dica senza indugio, La maman et la putain è il film più bello del mondo. Quello che ci ha insegnato a fare e a disfare il letto, ad ascoltare le donne, a vomitare con classe, a fischiettare Fréhel prima del caffè, a camminare in città e a sedurre al primo appuntamento, parlando troppo o stando in silenzio.
Come nessuno, il film fiume di Eustache mette in scena il disincanto degli orfani del '68, spettri che si sfiorano senza scaldarsi, cercando rifugio in un'erranza parigina piena di insolenza o in certe ore pallide della notte, tra le lenzuola sgualcite di Jean-Pierre Léaud o nella fibra letteraria dei loro monologhi. Recensione ❯
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Un padre e sua figlia lottano per sopravvivere nello spazio profondo dove vivono isolati da tutto e da tutti. Espandi ▽
Una nave spaziale è alla deriva al di là del sistema solare. Il suo equipaggio, un gruppo di prigionieri condannati all'ergastolo che ha commutato la pena in un eterno errare, è alla ricerca di risorse energetiche alternative e di nuove forme di riproduzione che finiranno per decimarli. A sopravvivere sono soltanto Monte e Willow, nata da un abuso della dottoressa Dibs, scienziata ossessionata dagli esperimenti di riproduzione. In faccia al vuoto, Monte e sua figlia discutono sul loro avvenire tra la minaccia del loro annientamento e la promessa di un nuovo sole. Recensione ❯
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Una storia d'amore e di onore lunga 17 anni, in cui Jia rivisita tempi e luoghi del proprio cinema. Drammatico, Cina, Francia, Giappone2018. Durata 141 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'amore appassionato tra una ballerina e un gangster di una povera città industriale cinese. Espandi ▽
Datong, 2001. Qiao e Bin gestiscono una bisca, finché un agguato attenta alla vita di Bin. Per salvarlo Qiao spara e viene arrestata. Uscirà di prigione cinque anni dopo, ma Bin ha cambiato vita e non vuole più vederla. I figli del fiume giallo è un film in cui è possibile leggere l'intero percorso da cineasta di Jia Zhang-ke, da Unknown Pleasures a Still Life. Il regista, alternando pellicola e digitale, offre la sensazione anche visiva di attraversare un arco temporale in cui sono cambiati irreversibilmente la Cina, il cinema, Jia e la sua musa. Un'opera complessa che conferma la capacità dell'autore di leggere i mutamenti della contemporaneità, in un Paese che procede veloce come i suoi treni, quando attraversano senza ritorno le lande desertiche dello Xinjiang. Recensione ❯
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Umano e pieno di grazia, un film su lavoro e famiglia che porta Senez sulla scia dei migliori Dardenne. Drammatico, Belgio, Francia2018. Durata 98 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un uomo deve affrontare l'abbandono della moglie che si allontana da lui lasciandogli la responsabilità dei figli. Espandi ▽
Olivier lavora in fabbrica e la responsabilità della vita familiare ricade sulla moglie Laura. Anche questo è un lavoro faticoso. Troppo faticoso forse per Laura, che un giorno decide di scappare. Costretto a fare i conti col quotidiano, Olivier dovrà ristabilire priorità e necessità. Per quali battaglie vale la pena impegnarsi? Abbiamo il diritto di ritirarci da quell’arena che è la vita, o dobbiamo combattere a oltranza? Intorno a questi interrogativi gira, con equilibrio e grazia, il secondo film da regista di Guillaume Senez, alle prese con una storia di assenza, psicologica e fisica. Il regista è spietato nel raccontare con attenzione al dettaglio l’alienazione in fabbrica e quella in casa. Eppure il film non affonda mai nel patetico, grazie alla fiducia che nutre, nonostante tutto, nel genere umano. Recensione ❯
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Un avvincente incubo macabro nel quale è difficile cogliere ciò che è vero e ciò che non lo è. Horror, Francia, Canada2018. Durata 91 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Pauline e le due figlie adolescenti, Beth e Vera, ricevono in eredità una vecchia villa piena di cimeli e bambole antiche che rendono l'atmosfera tetra e inquietante. Espandi ▽
Pauline e le due figlie, Beth e Vera, ricevono in eredità una vecchia villa piena di bambole antiche piuttosto inquietanti. Una notte due intrusi penetrano nella casa e prendono in ostaggio le ragazze. Le due riusciranno a salvarsi, ma il trauma di quella notte segnerà per sempre il loro destino. L'atmosfera è estremamente cupa e ossessiva. La vicenda sprofonda sempre più in un incubo macabro nel quale è difficile cogliere ciò che è vero da ciò che non lo è. Pur con qualche ripetizione e qualche forzatura, Laugier riesce comunque a tenere desta l'attenzione dello spettatore e a coinvolgerlo non solo attraverso uno spettacolo orrorifico di buon livello, ma anche approfondendo in modo adeguato il rapporto che lega le sorelle, unite anche dalla sofferenza e dal desiderio di superarla. Recensione ❯
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Un botanico e il suo allievo intraprendono un viaggio alla scoperta della foresta tropicale colombiana. Espandi ▽
Il botanico Julio Betancur e il giovane allievo Cristian Castro si immergono in un verde tropicale, rigoglioso, che sembra voler inglobare i suoi visitatori. La loro è un'impresa scientifica dove liane, piante e alberi che ospitano tra i propri rami una ricca flora, come le orchidee, si offrono allo sguardo attento e innamorato dei due uomini. Homo Botanicus è un viaggio naturalista e sentimentale. Recensione ❯
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Martin e Leah cercano con difficoltà di diventare adulti. Espandi ▽
I venticinquenni Martin e Léa si sono appena lasciati. Lui cerca un ricongiungimento, lei vuole andare avanti. Lui entra in una confusione esistenziale e sessuale, lei si butta a capofitto nel lavoro da guida turistica tra Villette, Montmartre e Batignolles. Le stagioni passano e l'uno non sembra pensare più all'altra. Cercano di vivere la propria quotidianità tra nuovi amori, nuove conoscenze ed una nuova consapevolezza di se stessi. Recensione ❯
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Un film che dona autenticità al quotidiano di una genitorialità che alleva figli 'diversi' dagli altri. Drammatico, Francia2018. Durata 85 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
Il lucido esordio alla regia di una giovane fotografa, capace di sostenere con coraggio uno sguardo non pacificato su un tema difficile. Espandi ▽
La vita di Eli, studentessa in impasse, ruota intorno a Manon, la sorella handicappata che ha bisogno di cure e attenzioni costanti. La madre, dopo vent'anni di assistenza sollecita, si arrende alla fatica e vorrebbe ricoverarla in una clinica specializzata. Eli e François si oppongono. Appassionati di free climbing, padre e figlia tentano la scalata a mani nude e cuore aperto ma la parete è ripida e la vita troppo crudele. Recensione ❯
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Il regista indaga su un misterioso antenato: Giacinto Scelsi, un compositore che affermava di non essere l'autore della propria musica, ma di riceverla dalle divinità. Espandi ▽
Il ricordo d'infanzia del momento in cui suo padre gli fece ascoltare una musica terrificante spinge il regista a mettersi sulle tracce del suo misterioso antenato: il compositore Giacinto Scelsi (1905-1988). Mentre l'autore tenta di superare una paura ancestrale, attraverso un'immersione profonda nel paesaggio sonoro e spirituale di un artista visionario e invisibile, lo spirito di Scelsi trova una nuova e disincarnata espressione nella sua forma ideale: l'onda sonora. Recensione ❯
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Il racconto della storia e del mondo variopinto di Cassandro. Espandi ▽
Nel variopinto mondo della Lucha Libre, Cassandro è una star, e se non indossa la tipica maschera (máscara) da luchador, è perché predilige un abito di piume sgargianti, o una mantella di broccato. Cassandro è uno sportivo professionista, ed è il re degli Exóticos, i wrestler messicani queer capaci di ribaltare ogni pregiudizio. Recensione ❯
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Un film che riaffronta i terribili fatti accaduti nel 1941 in Romania per mano del presidente rumeno Antonescu. Espandi ▽
«Non m'importa se passeremo alla storia come barbari»: parola del presidente rumeno Antonescu, che nel '41 avviò la pulizia etnica del fronte orientale. A quel fatto, oggi dimenticato (o meglio, nascosto), una regista dedica un reenactment pubblico a Bucarest, di cui Jude segue la tormentata lavorazione, fra prove, discussioni, ricerche, censure, incomprensioni. Un "Effetto notte" di straordinaria lucidità sul rapporto fra memoria, identità e rappresentazione. Recensione ❯
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Ulysse, burbero e asociale, quando scopre di essere gravemente malato, vuole cambiare e rimediare agli erroricommessi. Espandi ▽
Mona è una studentessa di belle arti da sempre affascinata dal lavoro di Ulysse, un burbero artista cinquantenne che si è ritirato a vivere nei boschi. Annoiata dalla routine accademica, la ragazza decide di partire per conoscere il suo idolo. L'uomo, all'inizio reticente, la prende come sua assistente, rompendo la sua quotidianità fatta di partite di tennis giocate da solo e l'ascolto di colonne sonore di film horror. Insieme affronteranno vari incontri con i personaggi più disparati della vita di Ulysse. Recensione ❯
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La storia di una domenica parigina in cui una donna viene scippata da due giovani. Espandi ▽
Due giovani sfaccendati borseggiano maldestramente la donna da poco abbordata. Storia di una domenica parigina attraversando il paesaggio urbano e interiore tra Montmartre e Pigalle, con la vita colta nel suo battere. Folgorante e asciutto esordio di Eustache in pieno territorio Nouvelle vague, tra sogni contratti e senso di marginalità. Recensione ❯
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Roberto Rossellini riflette sulle potenzialità della TV didattica e su particolari tecniche di recitazione. Espandi ▽
Roberto Rossellini gira Psychodrame nel 1956 per il Centre d'études de radiotélévision. La messa in scena di tre "psicodrammi" - organizzata dal professor Jacob Moreno con Anne Ancelin Schützenberger - offre a Rossellini l'occasione di riflettere su quella che può diventare una tecnica di recitazione a lui particolarmente congeniale, e in generale sulle potenzialità della tv didattica. Direttore della fotografia un giovanissimo Claude Lelouche. Restauro digitale a cura ddell'Archivio Nazionale Cinema Impresa, CSC-Cineteca Nazionale, Institut National de l'Audiovisuel in collaborazione con Museo Moreno. Recensione ❯
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