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Un gruppo di artisti è al lavoro a un nuovo progetto ispirato al Ginger e Fred di Fellini. Espandi ▽
A partire da un soggetto di Deflorian e Tagliarini, con la collaborazione di Barbara Iannarilli, il film è al tempo stesso il racconto di come lo spettacolo sia uno modo per i due protagonisti di “riallinearsi”, proseguendo nella ostinata, certosina ricerca del senso in ogni motto e azione. Una testimonianza pulsante e insieme lieve della complementarità dialettica della coppia, della loro intesa creativa. A documentare con tocco sensibile ciò che è arduo spiegare in una recensione, perché di per sé imprendibile ed effimero come la preparazione di uno spettacolo teatrale, sono Greta De Lazzaris e Jacopo Quadri. Con un titolo che è già un manifesto esistenziale, Siamo qui per provare, si offre come un segno, un lampo di vita, una traccia intenzionale che tenga memoria del buio intravisto e respinto. Rispecchiando il lavoro degli autori, ciò che il film ribadisce ad ogni scena è che si può far teatro con tutto, anche con pochissimo, e che tutto è teatro. Recensione ❯
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Una sera di gennaio del 1985 le maggiori star della musica si ritrovano per registrare "We Are the World". Questo documentario racconta il dietro le quinte dell'evento. Recensione ❯
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Tutto ciò che non è mai stato visto di J.Lo: una rivisitazione visiva e musicale della sua vita amorosa guidata da una narrazione intima, riflessiva, sexy e divertente. Espandi ▽
This Is Me...Now: A Love Story è Jennifer Lopez come non l'avete mai vista. Insieme al regista Dave Meyers, Jennifer ha creato un'odissea cinematografica di stampo narrativo, fatta di storie del mito e di guarigione personale. In concomitanza all'uscita del suo nuovo album in studio, che arriva a distanza di dieci anni dall'ultimo progetto, questo film Amazon Original spazia tra generi diversi e mostra il suo viaggio verso l'amore, attraverso i suoi stessi occhi. Con costumi fantastici, coreografie mozzafiato e camei di star, questa panoramica rappresenta un'intima retrospettiva del cuore resiliente di Jennifer. Recensione ❯
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Un'esperienza, è così che questo documentario viene definito da coloro che l'hanno visto.
Nel cuore degli anni '60 il Brefotrofio di "Viale Villa Pamphili" a Roma è stato un luogo di
rifugio per numerose madri desiderose di garantire un futuro migliore ai propri figli anche
attraverso l'adozione. "Dimmi chi sei, ti dirò chi sono" segue la storia di Giovanni, che
intraprende un viaggio commovente alla ricerca della sua madre biologica.
A 60 anni, Giovanni si immerge nella storia, nella legalità e nelle rivelazioni personali,
confrontandosi con la cruda realtà del suo passato sconosciuto. Recensione ❯
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Da piccolo lo chiamavano Softie, ma oggi Boniface Mwangi è diventato uno dei più coraggiosi attivisti del Kenya. Il documentario segue le sue vicissitudini politiche e familiari nel corso di 10 anni di lotta. Espandi ▽
Da piccolo lo chiamavano Softie perché era gracile, ma oggi Boniface Mwangi è diventato uno dei più coraggiosi fotoreporter attivisti del Kenya. Determinato a cambiare il futuro del suo paese, nel 2017 si candida alle elezioni regionali sfidando apertamente le potenti e corrotte lobby politiche. Ma quando le minacce di morte si faranno pressanti, Boniface dovrà decidere se mettere in primo piano la lotta politica o la famiglia. Il documentario segue le vicissitudini politiche e familiari di questo giovane leader idealista nel corso di 10 anni di lotta. Recensione ❯
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Il documentario segue 500 ragazze adolescenti provenienti da tutto il Missouri che si riuniscono per un'immersione di una settimana in un elaborato laboratorio di democrazia. Espandi ▽
Giugno 2022: alla Lindenwood University, in Missouri, si tengono, per la prima volta in contemporanea, due eventi speculari: il Girls State e Boys State, campi estivi di politica per adolescenti. È un doppio programma istituito in ogni stato dall’American Legion, associazione di veterani dell’esercito nata in seguito alla Prima guerra mondiale, e pensato per invitare chi ancora non vota a conoscere e praticare i meccanismi della cittadinanza attiva. Al Girls State del Missouri partecipano circa cinquecento ragazze: che siano di orientamento conservatore, o democratico, o in posizioni più sfumate tra i due, sono tutte ugualmente interessate alla cosa pubblica. Nell’arco di una settimana le ragazze fanno vita comune: creano gruppi tematici di discussione, si confrontano su argomenti condivisi, partecipano a incontri che stimolino la presa di coscienza e la legittimazione di sé. Documento significativo, in un contesto caratterizzato da un sistema di voto complesso e da astensionismo, Girls State è un atto di fiducia nello sviluppo della capacità di ascolto e confronto come alternativa possibile alla polarizzazione violenta del dibattito politico non solo statunitense e arriva in un anno di elezioni politiche più che mai cruciali. Il processo di empowerment è lento, faticoso, procede a ondate e strappi. Ma la direzione è tracciata e inarrestabile e la forza delle relazioni è tutto. Recensione ❯
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Il ritratto di una generazione di ucraini devastata dagli eventi politici del 2014. Espandi ▽
Il film ritrae la giovane generazione ucraina segnata dalla guerra e dagli sconvolgimenti politici dal 2014. Il punto di partenza è la preparazione di uno spettacolo teatrale basato sull'Amleto di Shakespeare. Un potente ritratto di una generazione che deve confrontarsi con i traumi della guerra e fare i conti con un passato doloroso, che ora, dopo l'invasione russa dell'Ucraina, è sia il presente che il loro futuro. Recensione ❯
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Il regista torna a casa dopo un grave lutto e inizia una riflessione sulla vita e sulla famiglia. Espandi ▽
La morte inspiegabile della nipote riconduce il regista dalla sua famiglia. La sua indagine sull'ingiustizia e l'arbitrio dell'ufficialità si trasforma in terapia familiare catartica. Un saggio personale sulla maternità, il lutto e la mascolinità transgender. Recensione ❯
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Il ritratto cinéma vérité di un'eccentrica famiglia di New York che naviga nel caos che li divide. Espandi ▽
Gruppo di famiglia eccentrica in un interno: Nira Burstein compone il ritratto del suo strano microcosmo familiare (il padre e la madre accumulatori compulsivi, una sorella malata mentale, l'altra in procinto di sposarsi con due donne) mescolando riprese di oggi e immagini familiari dal passato. Recensione ❯
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Per migliaia di anni le donne sono state escluse dal suonare i tamburi Taiko. Ora on più. Espandi ▽
Un gruppo di donne e persone non binarie, un ritmo intrecciato alle loro storie, una performance, una rivoluzione. Il ritmo di un tamburo, il taiko, una forma di percussione tradizionalmente limitata agli uomini, in questo documentario sradica i ruoli e la performance artistica, in uno spettacolo messo in scena da donne di tutto il mondo che, con un ritmo che descrive allo stesso tempo la forza fisica della performance a quella più sottopelle che si innesta tra le donne/tra loro, riscopriranno le loro vita in una piccola grande rivoluzione culturale in Giappone. Recensione ❯
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La straordinaria storia di un uomo, Amin, che decide di rivelare per la prima volta un doloroso segreto nascosto per oltre vent'anni. Espandi ▽
Flee è la storia di un incontro: del regista Jonas Poher Rasmussen con quello strano ragazzo che, sul treno che portava entrambi a scuola, sedeva solo con lo sguardo fisso davanti a sé; e di quello stesso ragazzo di origine afghana, di nome Amin, che nel corso degli anni ha trovato di raccontare all’amico la sua storia. Flee è un documentario d’animazione, genere oggi molto frequentato, che usa il tratto a disegno per mettere una distanza tra l’obiettivo della macchina da presa e l’intimità del protagonista. Rasmussen lavora in maniera semplice ed elementare, come in fondo dimostra anche l’ultima inquadratura del film, che trova il fotorealismo nel momento in cui si congeda dallo stesso Amin. Costretto ad abbandonare il suo paese da ragazzino, Amin ha perduto l’idea di casa, di protezione, di sicurezza… L’animazione diventa così una fase di passaggio, la strada necessaria da percorrere – dopo tutte le miglia consumate, dopo tutte le partenze e i ritorni – per arrivare finalmente nella propria casa. Recensione ❯
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Una lezione di documentario su una storia simbolica forte e commovente. Documentario, Italia2019. Durata 60 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una storia che racconta molto sulla società e sugli esseri umani. Espandi ▽
Santa Scorese è una ragazza vivace, dalla forte vocazione religiosa, che vive a Bari negli anni 80. Poco più che maggiorenne sogna di diventare missionaria, frequenta assiduamente la Chiesa, affida i suoi pensieri a un diario e a una famiglia che la segue e l'asseconda affettuosa. Fin quando la sua vita si trasforma in un incubo, per colpa della morbosa attenzione di uno sconosciuto che non smetterà di seguirla e perseguitarla. Il 15 marzo 1991, al rientro a casa, Santa viene accoltellata e muore ad appena 23 anni Recensione ❯
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Un documentarista visionario come Cousins rilegge il periodo fascista attraverso l'occhio del cinema. Documentario, Italia2022. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Archivi inediti si affiancano al personaggio di Anna e insieme a lei ci accompagnano in un mondo di mascolinità tossica, isteria nazionale e fake news. Espandi ▽
Il 28 ottobre del 1922 i fascisti marciano sulla capitale, nell’evento che segna l’avvio del ventennio mussoliniano. Mark Cousins ripercorre le cause e le tappe di quel momento storico attraverso materiali dell’Istituto Luce e film dell’epoca come A noi! di Umberto Paradisi, o È piccerella di Elvira Notari. Le libere associazioni tipiche del regista diventano una meditazione sul fascismo dal punto di vista della cultura dell’immagine. Un documentario su Roma, sull’Italia e sul fascismo che si interessa alla semiotica e alla psicologia dei simboli che li pervadono. Lo firma Mark Cousins, voce fuori dal coro, autore sui generis, che i più conoscono per la serie-fiume sulla storia del cinema The story of film. Non tutto va preso alla lettera nei flussi cognitivi di Cousins, famoso per i suoi salti e le sue omissioni ma anche per gli esempi geniali di pensiero laterale che connettono fili inusuali della storia del cinema. Sono ispirazioni e suggestioni che rendono sempre fresco il suo lavoro, specialmente quando si applica a un soggetto solitamente circondato da un dibattito stantio e asfissiante. Recensione ❯
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Un racconto dell'Italia quando, tra gli anni '60 e '70, era al centro del fermento culturale. Espandi ▽
1967-1977: un decennio che ha cambiato la società e l'assetto dell'arte contemporanea, uscita dai musei e dalle gallerie formali per riversarsi in strada, o in spazi alternativi, all'insegna della libertà espressiva. A Torino e a Roma, a Milano e a Napoli, a Venezia e ad Amalfi, l'arte sottolinea le contraddizioni dell'epoca, si unisce alle proteste sindacali e ai movimenti giovanili, e realizza opere concentrandosi non più sull'oggetto ma su azioni e performance che coinvolgono direttamente il pubblico, determinando un impatto sociale pronto a diventare politico. La rivoluzione siamo noi cita Joseph Beuys, uno degli esponenti di spicco di questo nuovo modo di intendere un'arte "fuori dai sistemi vetusti della cultura", per ripercorrere quegli anni ruggenti, tracimanti creatività ed entusiasmo, e convinti di poter cambiare il mondo. Recensione ❯
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