Un soldato deve ritrovare la propria quotidianità una volta tornato a casa. Espandi ▽
Lynsey, un ingegnere militare, è appena tornata negli Stati Uniti. Ha una lesione cerebrale debilitante dovuta all’esplosione di un ordigno in Afghanistan e, grazie a un’infermiera, ha iniziato un lento recupero; deve infatti riprendere a camminare e ha dei vuoti di memoria. Quando le sue condizioni fisiche migliorano, rientra a casa sua a New Orleans dove a va vivere a casa della madre con cui ha un rapporto conflittuale. Vorrebbe riprendere a fare il suo lavoro, ma il suo medico è diffidente. Nel frattempo trova un altro impiego come addetta alla pulizia delle piscine. Un giorno il suo pick-up si rompe. In officina conosce il meccanico James Aucoin che non è mai riuscito a superare il senso di colpa legato a una tragedia familiare. Sono entrambe due persone sole. Entrano gradualmente in confidenza e passano sempre più tempo insieme. Una sera però, un violento litigio sembra separarli.
L’opera prima della regista teatrale Lila Neugebauer sembra attraversata da una persistente monotonia che invece è la qualità nascosta del film, perché rivela progressivamente i due protagonisti, semina alcuni indizi e ne tiene sottotraccia altri.
Causeway, che si fonda prevalentemente sulla recitazione e una marcata impostazione teatrale, richiama, in apertura, la tradizione del cinema sui reduci di guerra, per poi diventare, anche grazie alla recitazione di Jennifer Lawrence, il racconto di un lento e progressivo ritorno alla vita. Recensione ❯
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Un'opera melodrammatica che mostra la ruvida eppure toccante relazione fra un uomo e un cane. Commedia, USA2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Un ranger dell'esercito e il suo cane intraprendono un viaggio lungo la Pacific Coast Highway per partecipare al funerale di un amico. Espandi ▽
Ex ranger dell'esercito americano affetto da stress post-traumatico, Jackson viene incaricato di portare Lulù, cagna utilizzata dai militari nelle missioni oltremare, al funerale del suo padrone, un ex compagno d'armi dello stesso Jackson ucciso in Pakistan. Al termine del viaggio, che porterà dallo stato di Washington all'Arizona, l'animale sarà sottoposto a eutanasia, perché diventato violento e imprevedibile. Nel corso di due giorni molto avventurosi, tra disavventure in hotel, un arresto e l'incontro di Lulù con il suo gemello, Jackson e la cagna impareranno a fidarsi l'uno dell'altra, arrivando in tempo alla funzione e trovando entrambi un nuovo senso alle rispettive vite.
Negli Stati Uniti il successo inaspettato di Io e Lulù, costato 15 milioni di dollari e arrivato a guadagnarne poco più di 60, ha confermato lo status di star di Channing Tatum, capace di affermare la propria icona di sex symbol universale e al tempo stesso di americano autentico.
Io e Lulù, trovando una voce melodrammatica e accomodante, gioca facile nel mostrare la ruvida eppure toccante relazione fra un uomo e un cane, sullo sfondo di un paese che accetta le proprie ferite e si gode la propria bellezza. Recensione ❯
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Commedia ben riuscita d'amore e di rapine per la quarta regia di un Louis Garrel sempre più maturo. Commedia, Francia2022. Durata 99 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una donna è convinta che il marito abbia abbandonato la vita criminale. Suo figlio non è d'accordo. Espandi ▽
In quel di Lione, Abel lavora come guida in un acquario e non si è ancora ripreso dalla prematura scomparsa della moglie. Anche la madre Sylvie gli dà pensiero, visto che continua a sposare detenuti in serie. L'ultimo della lista è l'ex-rapinatore Michel, il quale appena uscito di prigione apre un negozio di fiori assieme a Sylvie. Abel però è convinto che ci sia sotto qualcosa di losco. Preoccupato per la madre, si mette a pedinarlo coinvolgendo un'amica, Clémence.
Alla quarta prova come regista, il celebre attore Louis Garrel si mostra sempre più a suo agio e capace di sperimentare.
Amori, sentimento e melodramma non mancano e rappresentano una garanzia per gli appassionati del genere. Notevole però è stavolta il loro utilizzo, anche in chiave metanarrativa, come strumenti "del mestiere" in una rapina. Recensione ❯
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A 17 anni Zahia Ziouani sogna di diventare direttore d'orchestra mentre Fettouma, sua sorella gemella, violoncellista professionista. Espandi ▽
1995, sobborghi di Parigi. Zahia, 17 anni, sogna di diventare direttrice d'orchestra, mentre sua sorella gemella Fettouma è già un'affermata violoncellista. Il loro sogno si scontra con le difficoltà di essere giovani donne di origine algerina ai margini della società. Da questa determinazione nasce "Divertimento", un'orchestra che vuole abbattere ogni barriera e offrire a tutti l'opportunità di fare musica.
Ispirato alla storia di Zahia Ziouani, direttrice d'orchestra francese, Divertimento ripercorre con accuratezza quasi documentaria gli anni in cui la giovane coltiva il suo talento.
La regia riesce a costruire momenti inventivi improvvisi. Meno felice la sequenza ripetuta in cui la protagonista che, non trova un'orchestra da dirigere, fa i movimenti di direttrice d'orchestra di notte sulla terrazza del suo palazzo con in lontananza la Capitale. Per sottolineare la distanza della periferia dal centro con la conseguente differenza di classe che viene colmata dal valore universale della musica. Recensione ❯
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Ventitrè minuti di puro cinema. Un viaggio intimo e fantastico, che sta aggrappato alla vita con tutta l'energia che ha dentro. Commedia, Irlanda, Gran Bretagna2022. Durata 23 Minuti.
Due fratelli riprendono i contatti dopo la morte della madre. Premio Oscar come Miglior Cortometraggio 2023. Espandi ▽
Tre personaggi e un fantasma. Ha le atmosfere di Jim Sheridan ma anche lo straniamento del cinema di Aki Kaurismäki, presente soprattutto nella parte iniziale quando il lutto sembra aver creato una distanza tra i due personaggi e averli lasciati solo ai loro pensieri.
An Irish Goodbye esplora il tema della perdita, ma anche del legame con le proprie radici. Lo fa con una vitalità contagiosa, attraverso un cinema diretto che arriva dritto al cuore e fa affezionare gradualmente ai due protagonisti. C'è qualcosa di straordinariamente vitale in questo cortometraggio, premiato con l'Oscar, agli Academy Awards del 2023, che diventa emotivamente esaltante proprio dal momento in cui Lorcan e Turlough vogliono esaudire i cento desideri della madre.
Un viaggio intimo e fantastico, che sta aggrappato alla vita con tutta l'energia che ha dentro. In più la struttura narrativa è già così compiuta, perfetta, che potrebbe essere già pronta per essere sviluppata in un lungometraggio. Ventitrè minuti di puro cinema in ogni inquadratura. Recensione ❯
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Un viaggio simbolico dalla struttura fiabesca. L'odissea di una giovane donna in un sistema repressivo e indifferente. Drammatico, Iran, Francia2022. Durata 86 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una ragazza deve nascondere suo figlio ai genitori che sono arrivati a sorpresa in città. Espandi ▽
Fereshteh studia e lavora in una tipografia a Teheran. I genitori non sanno che ha una figlia illegittima di due mesi e, quando le annunciano una visita, Fereshteh deve fare di tutto per nasconderla. Sfruttando il modello tipicamente iraniano del viaggio nella città il regista costruisce un racconto sulla solitudine di una giovane donna e su una società indifferente alla dimensione umana della vita e interessata unicamente alle sue conseguenze sociali e legali. Nel suo viaggio dal valore realistico e insieme simbolico la ragazza si confronta con i vari aspetti del mondo e della cultura iraniani: l’autoritarismo degli uomini, la grettezza delle donne a cui chiede aiuto, l’ossessione per le responsabilità legali, l’indifferenza istituzionale per chi non sta alle regole, anche la presenza spaventosa della polizia segreta. Costruito nell’arco di una mezza giornata, dal primo pomeriggio alla sera, Until Tomorrow segue tenacemente le tracce di Fereshteh e dell’amica Atefeh e al termine del viaggio trova a suo modo una redenzione. Il viaggio simbolico diventa infatti un racconto di formazione, quando, calata la sera, al buio della città si oppongono le idee finalmente chiare della protagonista, e il suo coraggio di sentirsi ragazza, donna, madre. Recensione ❯
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Un ragazzo sfuggito al genocidio armeno negli Stati Uniti torna in Armenia nel '47, dove ad attenderlo trova la dura realtà del comunismo sovietico. Espandi ▽
Da ragazzo, Charlie è sfuggito al genocidio armeno nascondendosi in un baule diretto negli Stati Uniti. Nel 1947, Charlie torna in Armenia solo per essere accolto dalla dura realtà del comunismo sovietico. L'anima del suo paese è stata soffocata sotto la cortina di ferro. Quasi subito Charlie viene arrestato e condannato per l'assurdo reato di indossare una cravatta. Per assicurarsi che i suoi modi cosmopoliti non influenzino ulteriormente gli altri detenuti, Charlie viene addirittura messo in isolamento. Recensione ❯
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Il film si ispira alle foto della schiena di "Whipped Peter" (Peter il fustigato) scattate durante una visita medica dell'esercito dell'Unione e pubblicate nel 1863 su Harper's Weekly. Espandi ▽
Louisiana, 1860. Peter viene strappato a forza dalla sua famiglia e ridotto in schiavo. Costretto ai lavori forzati, riesce a ribellarsi e fuggire nelle paludi in cerca della libertà. Viene inseguito senza tregua da spietati cacciatori insieme a cani feroci con a capo lo spietato Jim Fassel. Per salvarsi, è costretto anche a lottare con un coccodrillo prima di dirigersi verso Nord dove riesce a raggiungere a Baton Rouge l'esercito dell'Unione, impegnato nella Guerra di Secessione e si arruola.
Lo spunto di Emancipation parte da una foto che è diventata simbolo della lotta alla schiavitù e ha smosso le coscienze di molti cittadini statunitensi. Il cinema di Fuqua punta a mantenere la forza, la rabbia, il grido di libertà di quell'immagine. Affidandosi alla fotografia di Robert Richardson, che si avvicina prevalentemente al bianco e nero sottolineando i deboli cromatismi, per esempio, degli alberi e delle fiamme, trova il ritmo action che caratterizza tutto il suo cinema migliore.
Il film trova a tratti un impeto che potrebbe trasformarlo in una variazione di Braveheart versione black e resta un film autentico e sentito sulla schiavitù. Recensione ❯
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Tante emozioni e nessun cedimento. Un action umanista nella miglior tradizione del cinema statunitense. Drammatico, Biografico, Thriller - Gran Bretagna2022. Durata 147 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Ron Howard racconta la storia vera di 13 ragazzi salvati da dentro alcune grotte. Espandi ▽
23 giugno 2018. Dodici ragazzi di una squadra di calcio restano intrappolati assieme al loro allenatore nella grotta thailandese di Tham Luang. Per cercare di salvarli, vengono mobilitati i Navy Seals locali, oltre diecimila volontari provenienti da tutto il mondo e un team di esperti sommozzatori. Basandosi sulla vicenda realmente accaduta già mostrata nel bel documentario The Rescue, il cineasta statunitense firma un action umanista nella migliore tradizione del cinema statunitense che abbina un’incalzante progressione drammatica nella scansione degli eventi a uno sguardo complice sui protagonisti. Il soggetto di Tredici vite era già adattissimo per il cinema. Sono però sempre i dettagli che fanno la differenza. Pur conoscendo l’epilogo della storia, Howard ha comunque sempre lasciato il dubbio che i fatti potevano prendere una direzione diversa. Sta qui la forza di un cinema compatto che però dissemina i suoi dubbi e che regala un finale di grande forza emotiva in ospedale. Recensione ❯
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Un film teen-oriented purtroppo lontanissimo da altri prodotti più maturi pensati per lo stesso target. Commedia, Musical - Italia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La YouTuber/TikToker Charlotte M. debutta al cinema vestendo i panni di una ragazza al primo anno di liceo che farà di tutto per salvare la sua amata oasi di fenicotteri dalla chiusura. Espandi ▽
Il passaggio da YouTube al cinema, nell’era dei followers e della visibilità, può essere breve, ma avere alterne fortune. Specie perché la recitazione è un’arte, qualcosa di estremamente diverso dal semplice parlare con disinvoltura davanti a uno schermo. Spigliata e sorridente, anche la content creator Charlotte M., già doppiatrice nel film d’animazione Lo Schiaccianoci e il Flauto Magico, debutta al cinema con un film interamente incentrato su di lei. O meglio, non essendo un documentario ma una commedia adolescenziale, sul suo alter ego. Diretta da Emanuele Pisano, Charlotte interpreta una studentessa al primo anno delle superiori che si ritrova a dover fare i conti con problemi di amicizie, amori e crescita. Il film di Emanuele Pisano si rivela purtroppo lontanissimo da prodotti ugualmente pensati per un target adolescente, ma decisamente meno patinati, scritti in maniera più matura e approfondita. Recensione ❯
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Di discreta qualità, pur senza sorprese, la rivisitazione della fiaba natalizia in chiave di commedia. Animazione, Russia, Ungheria2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Marie esprime un desiderio e diventa delle stesse dimensioni del suo schiaccianoci giocattolo. Espandi ▽
La notte della vigilia di Natale, la giovane Marie, ancora col tutù indosso, dopo aver ballato sulle note di Cajkovskij per un piccolo pubblico, si ritira nella sua camera da letto e desidera di poter tornare indietro nel tempo, a quando il padre era ancora vivo e tutto era più semplice. Un bagliore nel cielo ed eccola trasformata in una versione in miniatura di se stessa, mentre i suoi giocattoli prendono vita e il burattino Schiaccianoci si rivela un biondo principe, subito in fuga. Peccato che, perché le cose tornino alla normalità, c'è bisogno che il fuggitivo venga riportato sul luogo del misfatto. Marie dunque lo insegue, e così fanno l'ariete Ricciolo e lo struzzo Becco Rosso, fino al suo castello, dove adesso regna l'usurpatrice Rodenthia, regina dei topi.
La sequenza dell'incontro dei nostri eroi con i fantasmi nella cripta, la lotta dello struzzo con il cuoco e il suo coltello, per non finire nel pentolone, o ancora la canzone dello struzzo e dell'ariete sulla zattera che li porta al castello sono alcuni dei bei momenti del film, mentre tira un po' troppo la corda del topos, e finisce nell'iperbole, il ralenti finale, con scatto trionfale della giovane eroina. Recensione ❯
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Il ritratto umanamente complesso di Torregiani, commerciante entrato nel mirino della Storia. Drammatico, Italia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dall'omonimo libro di Alberto Torregiani che racconta le sue vicende autobiografiche. Espandi ▽
Ero in guerra e non lo sapevo trae ispirazione dal libro autobiografico di Alberto Dabrazzi Torregiani e Stefano Rabozzi: Alberto è il figlio adottivo di Pierluigi uscito da quell’esperienza profondamente segnato nel corpo e nello spirito, e racconta la vicenda di un uomo che si trasforma con spaventosa rapidità in un morituro. Il suo rifiuto di collocarsi nel ruolo di vittima è raccontato come un peccato di hybris, e la sua storia ha i contorni della tragedia greca, ma è anche calata in un momento storico di generale conflitto e perdita di senno: e la fotografia (di Paolo Bellan) è cupa come i tempi che racconta. limiti di Ero in guerra ma non lo sapevo sono di varia natura: l’eccessivo didascalismo in una sceneggiatura troppo attenta a camminare sulle uova; una messinscena che sembra ispirarsi al poliziottesco anni Settanta e al western (vedi la musica “morriconiana”) ma invece ricorda da vicino i codici dello sceneggiato televisivo; l’accento milanese fluttuante di Francesco Montanari che incarna Torregiani con partecipazione ma anche un certo manierismo; una ricostruzione d’ambiente eccessivamente impostata. Ciò che invece funziona è la caratterizzazione di Torregiani non come “eroe borghese” ma come bastian contrario insofferente e indisciplinato, in questo più anarcoide che “uomo d’ordine”. Recensione ❯
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Il documentario che racconta le tragiche conseguenze di un Piano di rientro che ha messo ko gli ospedali nel sud Italia. Espandi ▽
Il film parte da Cariati, in Calabria, dove un manipolo di ribelli di ogni età decide di protestare come nessuno ha mai osato fare, occupando l'ospedale con l'obiettivo di ottenerne la riapertura. Nel frattempo alcuni dei più importanti intellettuali, medici, esperti e attivisti italiani e internazionali (fra cui Gino Strada, Kean Loach e Roger Waters che già nel dicembre dello scorso aveva lanciato un appello per la riapertura dell'ospedale) ci svelano le vere responsabilità locali e globali dell'attacco alla salute pubblica, e sostengono la lotta di Cariati. La sanità pubblica in Italia è infatti ridotta al lumicino da decenni di tagli al bilancio e privatizzazioni. Recensione ❯
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Una rapina notturna in una villa lussuosa si trasforma in un incubo: una banda di giovani ladri viene catturata dai proprietari, ricchi e annoiati, che decidono di farli diventare prede di una spietata caccia all'uomo nella loro tenuta. Sopravvivranno?. Recensione ❯
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Il documentario sulla cantante, cantautrice, attrice, produttrice, imprenditrice e attivista Selena Gomez. Espandi ▽
Dopo anni sotto i riflettori, Selena Gomez raggiunge una fama inimmaginabile, ma proprio quando è al picco della celebrità, una svolta inaspettata la trascina nell'oscurità. Questo documentario unico, crudo e intimo, ripercorre il viaggio durato sei anni attraverso cui ha ritrovato una nuova luce.
Come artista discografica, Selena Gomez ha venduto più di 210 milioni di singoli in tutto il mondo e ha fatto registrare oltre 45 miliardi di streaming complessivi della sua musica. Quest'anno ha ricevuto una nomination ai Grammy per il suo primo EP interamente in spagnolo e una nomination agli Emmy per il suo ruolo nella serie acclamata dalla critica "Only Murders in the Building", in cui recita con Steve Martin e Martin Short. Recensione ❯
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