Un ragazzo cerca la propria strada attraverso l'Europa. Espandi ▽
Prologo: immagini d’epoca in pellicola, generalmente di ricostruzione postbellica, sono accostate ad altre, appartenenti a teatri di guerra più vicini alla contemporaneità, non identificabili con precisione. In parallelo, due personaggi in un interno borghese cercano, tramite sostanze psicotrope, di sollevarsi da altre immagini di violenza, devastazione e disastro ecologico.
Desert Suite è un esempio di cinema ostinatamente antinarrativo, criptico anche nell’uso dei materiali d’archivio, non convenzionale e dalle atmosfere rarefatte, potenziate da immagini distorte in anamorfico, suono in presa diretta e da una colonna sonora ipnotica e lattiginosa. Sospeso tra qualità acerba della recitazione, lunghi piani sequenza e pause tra gli scambi di parola, un trip senza punti di riferimento in un mondo deprimente, suicida, sempre più difficile da decifrare. O che forse è necessario definitivamente abbandonare, calandosi in un autoprocurato oblio. Recensione ❯
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Sicilia. Il barone Ferdinando, sposato a Rosaria, femmina orrenda e odiosissima, ama Angela, splendida giovinetta, e vorrebbe liberarsi della moglie. Espandi ▽
Sicilia. Il barone Ferdinando, sposato a Rosaria, femmina orrenda e odiosissima, ama Angela, splendida giovinetta, e vorrebbe liberarsi della moglie. In un primo momento ciò sembra impossibile, ma quando riappare una precedente fiamma di Rosaria, Ferdinando favorisce la tresca della moglie per poterla sorprendere in atteggiamento compromettente e ucciderla. Al processo viene condannato a una pena leggera e, quando esce dal carcere, sposa la giovane Angela. Recensione ❯
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Un melò disturbante sulla violenza che esplode tra le pareti domestiche. Con un ottimo cast. Drammatico, Italia2024. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una storia di violenza domestica, tratta dal romanzo "Non sarà sempre così" di Luigi Celeste. Espandi ▽
Licia è una donna che si divide tra lavoro e figli. Suo marito Franco Celeste è appena uscito di prigione, ha provato ad allontanarlo per via dei suoi atteggiamenti violenti senza successo. Nella sua vita ripiomba più volte, malgrado i tentativi di denunce e allontanamenti vari, e questo funesta la sua serenità e quella dei suoi due figli. In particolare Luigi, che sta prendendo una brutta piega: rincasa tardi la sera, frequenta neofascisti, è sempre di cattivo umore. Intanto la violenza in casa non accenna a diminuire.
È un film volutamente disturbante, l'opera seconda di Francesco Costabile. Un melò violento e claustrofobico con l'anima di un cupo thriller che getta lo spettatore in un'atmosfera carica di tensione, facendolo diventare membro esterno della famiglia che racconta.
Il film è interpretato dal sempre ottimo Francesco Di Leva, mentre la moglie, madre e vittima di violenza è la talentuosa Barbara Ronchi, per l'ennesima volta convincente. I figli non sono da meno, specie Luigi, interpretato superlativamente da Francesco Gheghi, fidanzato nel film con la brava Tecla Insolia. Insomma, gli attori sono il punto di forza del film, catturano il cuore dello spettatore con le loro performance viscerali. Recensione ❯
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Un film costantemente sopra le righe. Dalla sua parte ha però la grande maestria registica di Muccino. Thriller, Italia2024. Durata 118 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una storia d'amore che diventa un thriller adrenalinico che racconta come tutto può cambiare in un attimo. Espandi ▽
Sophie è una ragazza americana che ha un passato problematico del quale porta i segni fisici ed emotivi, e la sorella Rachel la tiene sotto controllo. Il giorno prima del ritorno negli Stati Uniti Sophie vuole andare al mare, Rachel cede alla sua richiesta “per mezz’ora” ma Sophie si allontana verso una scogliera, dove incontrerà Giulio e i suoi spericolati amici. L’attrazione con Giulio è intensa e immediata. Sarà l’inizio di una notte brava che porterà la ragazza a compiere azioni per lei inimmaginabili.
Fino alla fine cambia spesso registro, passando dal film romantico, al thriller mozzafiato al melodramma, e segue un ritmo concitato che spinge la narrazione costantemente sopra le righe. Ed è proprio questo uno dei problemi del film, che non trova mai un momento di pausa o un cambio di passo, necessari per rendere più gestibile la visione per gli spettatori. Il punto a favore del film resta invece la regia muscolare di Muccino, che come pochi altri in Italia sa gestire le scene di azione, i movimenti di macchina e la collocazione spaziale dei suoi personaggi. Recensione ❯
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Monteverde dà respiro ed epicità alla vicenda di un'eroina. Con la bravissima Cristiana Dell'Anna. Biografico, USA2024. Durata 142 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Monteverde racconta l'immigrazione attraverso la vita di una missionaria che riuscì a fondare numerosi ospedali e orfanotrofi dedicati agli italoamericani. Espandi ▽
Francesca Cabrini è una suora che vuole cambiare il mondo: ha fondato un orfanotrofio nella sua nativa Lombardia e ha più volte scritto al Vaticano affinché le conceda di costruire una rete internazionale di orfanotrofi per assistere i bambini più poveri in Asia. La sua insistenza viene premiata da Papa Leone XIII, che però non la spedisce in Asia ma a New York. Ed è da lì che Madre Cabrini inizierà la sua missione, salvando dalla miseria decine e decine di bambini; finirà per costruire un ospedale accessibile a tutti e sarà fatta santa, vivendo molto più a lungo di quanto la sua condizione fisica, compromessa da una tubercolosi infantile, prometteva di concederle.
Francesca Cabrini è un lungometraggio girato in inglese che negli Stati Uniti, dove Madre Cabrini è una figura storica e religiosa venerata soprattutto (ma non solo) dalla comunità italoamericana, ha totalizzato oltre 20 milioni di spettatori.
L'impianto è decisamente tradizionale, un "viaggio dell'eroina" attraverso prove sempre crescenti. Il film sostiene la filosofia della suora diventata santa secondo cui bisogna iniziare a costruire anche quando si è privi di mezzi perché "i mezzi arriveranno" è un antidoto alla rassegnazione dei nostri tempi, convinti che il denaro sia l'unica forza che "fa andare in giro il mondo". Recensione ❯
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Un umorismo che non vuole essere dissacrante e che lascia trapelare la nostalgia senza però frenare la comicità. Comico, USA1974. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
C'è un certo dottor Frederick Frankenstein, discendente del famoso barone Victor, che insegna medicina in una università americana e non ne vuol sapere di essere accomunato col suo famoso antenato. Espandi ▽
Il dottor Frankenstein, nipote del celeberrimo medico, è un affermato neurochirurgo che vive e insegna in una università negli Stati Uniti ed è impegnato a far dimenticare la sua discendenza dal creatore della Cosa. Un giorno però riceve l'invito a recarsi nel castello del nonno in Transilvania a causa di un lascito testamentario. Finisce così per essere attratto dall'atmosfera del luogo, scopre il polveroso laboratorio in cui venne portato a termine l'esperimento e decide di tentare a sua volta l'impresa trafugando un cadavere per restituirgli la vita. Recensione ❯
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Zeffirelli racconta Francesco di Assisi, con un film potente. Ribellandosi contro l'establishment, sia laico che religioso. Biografico, Italia1972. Durata 137 Minuti.
La storia di San Francesco reinterpretata da Franco Zeffirelli vuole essere una sorta di allegoria della contestazione giovanile dei nostri anni. Espandi ▽
Francesco, figlio di Pietro di Bernardone, torna dalla guerra ferito nell'animo. Gli è difficile però tornare alla vita agiata di un tempo. Quando poi viene a diretto contatto con le terribili condizioni di lavoro dei dipendenti di suo padre la scelta per lui è una sola. Opta, insieme ad un ristretto gruppo di amici, per la povertà assoluta impegnandosi nella costruzione della chiesa di San Damiano. A loro si unirà Chiara. Avranno contro ricchi e potenti.
Zeffirelli porta sullo schermo la gioventù di Francesco di Assisi che accosta, nella sua ribellione a ricchezza e consumismo, a quella di molti movimenti giovanili dell'epoca.
Zeffirelli, uomo politicamente non certo collocato a sinistra, mostra qui una propensione alla rivolta contro l'establishment, sia laico che religioso. Attraverso Francesco che si spoglia nella piazza di Assisi davanti al padre e al vescovo mette a nudo il proprio animo contestatario. La battuta di un alto prelato che chiude il film ne suggerisce l'amara e disincantata consapevolezza senza però offuscare la grandezza, anche sul versante ecologico ante litteram, di un uomo che continua a parlare sia a chi crede che a chi è non credente. Recensione ❯
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Un gruppo di giovani marines appena reclutati e duramente addestrati dal sergente Hartman con metodi brutali, parte per il Vietnam, dove sperimenta gli orrori della guerra nella battaglia intorno alla città di Hue. Espandi ▽
Parris Island. Campo di addestramento dei marines che vengono sottoposti al trattamento del sergente Hartmann il quale non risparmia loro sevizie fisiche e verbali. Se Palla di lardo viene costantemente preso di mira per il suo aspetto fisico, Joker, che non rinuncia a dire ciò che pensa, viene in qualche misura apprezzato. Si troverà al fronte costretto a confrontarsi con un nemico abile nella guerriglia e con alleati che non apprezzano la presenza sua e dei suoi commilitoni. Stanley Kubrick al suo quarto film dedicato alla guerra, a distanza di più di dieci anni dalla sua conclusione, torna a riflettere sul Vietnam. Dopo Fear and Desire, Orizzonti di gloria, e Il dottor Stranamore (considerando come tangenziale in materia Barry Lindon) Stanley Kubrick torna ad affrontare il genere bellico nel particolare filone che si occupa della guerra nel Vietnam. Grazie ad un ambientazione estremamente produttiva sul piano della significazione (una centrale del gas abbandonata sulle rive del Tamigi in cui era possibile prendersi qualsiasi libertà perché doveva essere distrutta) Kubrick ci mette di fronte ad un’umanità che si tenta di inaridire riuscendo ad evitare qualsiasi, anche se minimo, rischio di sentimentalismo. Non sappiamo nulla del pregresso delle vite dei protagonisti. Questo mette lo spettatore a nudo quanto i personaggi. Li può amare o detestare così come sono e si presentano cogliendoli in quella porzione di vita che coincide con il dominio della morte in un contesto in cui ognuno a sua modo ha interiorizzato l’assurdità del conflitto. Recensione ❯
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Un esordio che è già storia. Il cinema sudanese alla ribalta internazionale con una parabola morale molto femminile. Drammatico, Sudan2023. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il dramma di una donna che cerca di fare i conti con una colpa inconfessabile. Espandi ▽
2005, Khartoum, nel nord del Sudan. Mona è una donna musulmana che vive una vita agiata dopo aver abbandonato la carriera di cantante per volere del marito Akram. All'opposto, Julia è invece cristiana e vende pane per strada, aiutando come può il marito Santino e il figlioletto Daniel. I destini delle due donne si legano in modo indissolubile in seguito a un piccolo incidente dalle conseguenze catastrofiche che coinvolge anche la famiglia di Julia, e che per Mona vorrà dire fare i conti con il senso di colpa e con il segreto.
Con l'esordio alla regia, l'autore Mohamed Kordofani fa già la storia del paese, portando il cinema sudanese alla ribalta internazionale in una serie di prime volte tra candidature e premi.
Nello scrutare con la macchina da presa il volto di Eiman Yousif, che interpreta Mona, Kordofani cerca una risposta a nodi esistenziali impossibili da sciogliere, studiando il senso di colpa della donna ma anche la sua rigida determinazione attraverso gli anni. Così il film si espande dal dramma familiare verso un implicito thriller politico, anche se il genere di riferimento resta quello della morality tale. Recensione ❯
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Gassman è Peppe, un pugile balbuziente in disarmo, Mastroianni è Tiberio, che bada al pupo mentre la moglie è in prigione, Salvatori è Mario, perditempo bonaccione che si fa mantenere dalle vecchie zie. Espandi ▽
Gassman è Peppe, un pugile balbuziente in disarmo, Mastroianni è Tiberio, che bada al pupo mentre la moglie è in prigione, Salvatori è Mario, perditempo bonaccione che si fa mantenere dalle vecchie zie, Murgia è Ferribotte, siciliano geloso della sorella Carmela (Claudia Cardinale), Pisacane è Capannelle, dalla storica fame arretrata. Poi c'è Totò, il "maestro". Si presenta l'occasione per un colpo facile: scassinare una cassaforte in tutta tranquillità, sfondando un sottile muro che divide un'abitazione privata dal monte dei pegni. La "banda" prepara tutto come ha visto fare nei film, usa tutti i mezzi necessari (Gassman all'occorrenza seduce Carla Gravina, anche se poi non servirà), riprende persino (con cinepresa rubata) il luogo del colpo. Recensione ❯
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Un'opera il cui punto di forza è la regia con un finale che costringe a un'amara rilettura della vicenda Messina Denaro. Drammatico, Italia2024. Durata 130 Minuti.
Liberamente ispirato a un periodo della vita di Matteo Messina Denaro. Espandi ▽
Grassadonia e Piazza tornano al grande schermo per raccontare una vicenda di tradimenti e destini segnati, nel solco della tradizione letteraria di Pirandello e Tomasi Di Lampedusa, come di Sciascia e Camilleri.
Purtroppo è proprio nell’eccessiva letterarietà della sceneggiatura il limite di questo racconto (anche) kafkiano, perché mentre la corrispondenza fra Messina Denaro e Palumbo è appropriatamente di elevato livello intellettuale.
La storia, di per sé abbastanza convenzionale anche nella sua resa cinematografica, si riscatta in un finale che ne ribalta la percezione, e che si iscrive nella tradizione drammaturgica di cui sopra spingendoci ad un’amara rilettura dell’intera vicenda Messina Denaro.
Quella di Iddu è una danza macabra fra morituri che “vivono giorni contati di vita inutile” e non sanno fino a che punto verranno manipolati, come pupi appunto. Al solito la regia è il punto di forza di Grassadonia e Piazza, che sanno colorare di realismo magico e pathos anche le scene più prosaiche. Recensione ❯
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Il primo film 'pendolare' di Rohmer dove il regista non si risparmia sul piano del riconoscimento dell'arte e del bello. Commedia, Francia1982. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Sabina è l'amante di un uomo sposato, ma non è felice di questa situazione e desidera sposarsi veramente. È talmente decisa a volerlo che lo annuncia a tutti. Espandi ▽
Sabine, venticinquenne, vive a Parigi e ha una relazione con un uomo sposato. Un giorno, mentre stanno facendo l'amore a casa di lui, squilla il telefono: sono la moglie e il figlio che lo chiamano. Sabine è turbata da questo avvenimento e se ne va annunciando che ha deciso di sposarsi. Da quel momento, pur non sapendo chi sarà il consorte, la decisione è presa. Recensione ❯
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Un film che parte da una buona premessa per prendere una direzione confusa, indecisa e spiazzante. Drammatico, Italia2024. Durata 89 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di Camillo Favara detto Milo che a 8 anni chiede a una stella cadente una grossa torta al cioccolato. Espandi ▽
Il piccolo Camillo Favara (Milo per gli amici) abita insieme ai genitori, panettieri di mestiere, in una tranquilla cittadina affacciata sul mare. Pieno di speranze e desideri per il futuro, una sera d’estate Milo rivolge gli occhi al cielo e scorge una luminosa stella cadente. Subito, decide di esprimere due richieste: fare colazione con una torta al cioccolato e avere da grande un lavoro che non lo costringa ad alzarsi presto. Poco più tardi il bambino riceve un misterioso pacchetto giallo e blu, arrivato per posta e indirizzato personalmente a lui. Al suo interno, un bigliettino su cui appaiono scritti i desideri espressi la sera prima. Chi lo avrà spedito e perché? Milo non si fa troppe domande, ma il mattino seguente gli viene recapitata una grande torta al cioccolato…
Tratto dall’omonimo romanzo di Patrizia Vicari, Il ladro di stelle cadenti racconta una storia sospesa tra realtà e fantasia. Muovendo da uno spunto interessante, il film si dimostra tuttavia incapace di sfruttare a pieno le potenzialità dell’elemento magico al centro della narrazione, scegliendo una direzione confusa, a tratti iper drammatica e spiazzante. L’eccessiva drammaticità delle vicende mostrate, anziché avvicinare gli spettatori, finisce con il creare una distanza, rendendo poco credibile la piega presa dalla narrazione. Ad un simile straniamento contribuisce la superficialità con cui vengono raccontate le relazioni tra i personaggi e affrontate alcune tematiche complesse, che avrebbero sicuramente richiesto un maggiore approfondimento Recensione ❯
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Una riflessione metaforica sulle macerie culturali della società oscurata da una scrittura che vuole spesso spiegare il 'senso della vita'. Drammatico, Italia2024. Durata 87 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dante Mezzadri vuole rivedere un vecchio amico, soprannominato l'Iguana, che ha perso di vista da molti anni, e che è riuscito a far diventare la loro comune passione giovanile per la poesia in un lavoro, diventando scrittore e poeta famoso. Espandi ▽
Dante Mezzadri viene ricontattato dopo oltre vent’anni dal suo vecchio amico Iguana che è diventato un poeta famoso. Lui invece non ce l’ha fatta ma continua ad avere comunque la stessa ambizione. Stanco delle comodità della vita borghese, abbandona la moglie e va a vivere sul litorale romano dove si arrangia come può. Dopo aver fatto stampare e rilegare le sue poesie, cerca di venderle ma non interessano a nessuno. Ormai rimasto senza soldi, è costretto ad arrangiarsi e gli capita anche di rubare al supermercato. Poi crede di trovare la soluzione ai suoi problemi economici dopo essersi messo a vendere la ‘pillola del cannibale’ per conto di due giovani spacciatori che viene subito comprata dagli stessi clienti che invece prima rifiutavano le sue poesie. Ma ben presto si rende conto che questa droga è molto pericolosa. C’è l’attesa infinita di un appuntamento che viene continuamente ritardato. Scorrono le immagini sfocate del tempo passato, dei sogni e delle ambizioni giovanili mai realizzati o anche le visioni di ‘feste principesche di un’epoca mai vissuta’. Il poeta perduto è una riflessione sul consumismo e sull’aridità sentimentale che individua la sensazione di straniamento proprio nel momento in cui crea collegamenti/contrasti di montaggio tra immagini diverse come in un film sperimentale. Il film però non trova quasi mai il punto d’incontro tra la ricerca visiva e una struttura narrativa che si regge in piedi a fatica, alimentata da una voce fuori-campo che rischia di voler cercare la metafora a tutti i costi spiegando 'il senso della vita'. Recensione ❯
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La sintesi degli opposti del cinema rohmeriano, dove la massificazione è messa a nudo nei suoi processi più alienanti. Drammatico, Francia1986. Durata 98 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Girato con modesti mezzi e attori semplici, il film ha vinto il Leone d'oro al Festival di Venezia del 1986. Espandi ▽
Da lunedì 2 luglio a sabato 4 agosto assistiamo alle peregrinazioni di Delphine, segretaria in un ufficio parigino, che non sa come trascorrere le vacanze estive. Dopo che l'amica con cui aveva programmato la partenza le comunica l'annullamento del progetto la giovane donna passa da una visita al nonno a una psicoterapia di gruppo per poi raggiungere Cherbourg finendo però poi per andarsene cercando di raggiungere la montagna. Ma questa non sarà la sua ultima meta. Recensione ❯
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