Fiume, 1919. Intrighi politici, amori impossibili e vendette private si intrecciano sullo sfondo della rivoluzione visionaria guidata da D'Annunzio. Espandi ▽
L'impresa fiumana (1919-1920) coagulò una quantità di esperienze diverse, di ansie di ribellione, di velleità rivoluzionarie; fu come un lungo e febbrile carnevale all'insegna della festa e della provocazione, che si apparenta alle avanguardie del tempo, ma fu anche un momento «insurrezionale» come il Sessantotto. Il libro rivisita l'avventura fiumana raccontando una vita-festa fatta di bravate futuriste e di utopie, di trasgressione sessuale e di pirateria, di gioco e guerra. Sotto questa luce, Fiume è un capitolo significativo di quella cultura della rivolta che ha caratterizzato il Novecento. Recensione ❯
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Nonostante ambizione e cast eccellente, il film di Assayas resta intrappolato in uno sguardo datato e poco incisivo sul potere russo. Drammatico, Thriller - Francia2025. Durata 120 Minuti.
Russia, anni '90: Vadim Baranov, ex artista, diventa lo spin doctor dello "Zar" Putin. Ma Ksenia, donna libera, rappresenta la sua possibile via di fuga. Espandi ▽
Russia, primi anni '90. L'URSS è crollata. Nel caos di un Paese che cerca di ricostruirsi, Vadim Baranov, un giovane uomo dalla mente brillante sta per trovare la propria strada. Prima artista d'avanguardia, poi produttore di reality show, diventa consigliere ufficioso di un ex agente del KGB destinato a conquistare il potere assoluto: colui che presto sarà conosciuto come "lo Zar", Vladimir Putin. Immerso nel cuore del sistema, Baranov diventa lo spin doctor della nuova Russia, modellandone discorsi, fantasie e percezioni. Ma c'è una figura che sfugge al suo controllo: Ksenia, donna libera e inafferrabile, che incarna la possibilità di fuga - lontano dall'influenza del potere e dal dominio politico. Recensione ❯
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La storia di Agnes, la moglie di William Shakespeare, mentre lotta per venire a patti con la perdita del suo unico figlio, Hamnet. Espandi ▽
La storia di Agnes, la moglie di William Shakespeare, mentre lotta per venire a patti con la perdita del suo unico figlio, Hamnet. Una storia umana e toccante che fa da sfondo alla creazione dell'opera più famosa di Shakespeare, Amleto. Recensione ❯
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Un'opera che risponde alla necessità di non seppellire nell'oblio quanto accaduto in Brasile negli anni della dittatura. Thriller, Brasile, Francia, Paesi Bassi, Germania2025. Durata 158 Minuti.
Negli anni '70 in Brasile un uomo torna nella propria città di origine essendo ricercato da chi lo vuole morto. Espandi ▽
1977. Il Brasile vive sotto un regime militare dittatoriale. Con il falso nome di Marcello un professore universitario torna con il figlio nel nordest del Paese per cercare notizie sulla madre in attesa di espatriare. Nel passato si è messo di traverso rispetto all’attività di un corrotto imprenditore di origini italiane ed ora due killer sono sulle sue tracce per eliminarlo. Kleber Mendonça Filho torna a Recife, sua città di nascita, per raccontare il clima di violenza che dominava nel Brasile degli anni della dittatura. Il film viene strutturato in capitoli come fosse un romanzo e inserito, da un certo punto in poi, nella ricerca che due giovani studentesse stanno svolgendo nel presente in un archivio al fine di far emergere storie del periodo della dittatura. Questa modalità di narrazione ci rimanda alle origini giornalistiche del regista offrendo anche occasione per un riferimento alla necessità di non seppellire nell’oblio quanto accaduto in quegli anni. Recensione ❯
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Due sorelle affrontano il ritorno del padre regista e l'arrivo di una star americana che sconvolge gli equilibri della loro fragile famiglia. Espandi ▽
Nora (nome ricorrente nella drammaturgia internazionale) è un’attrice di teatro che soffre di attacchi di panico ogni volta che deve entrare in scena. Ha una relazione con un collega sposato, non ha figli ed è legata solo a sua sorella Agnes e alla di lei famiglia. Gustav, il padre di Nora e Agnes, è un famoso regista che dopo il divorzio ha lasciato la Norvegia (e la famiglia) per tornare nella nativa Svezia. Ora però è tornato per il funerale della ex moglie, e per chiedere a Nora di interpretare la protagonista della sua ultima sceneggiatura, a suo dire la più riuscita e personale, che dovrebbe essere ambientata proprio nella casa dove Nora e Agnes sono cresciute.
In Sentimental Value il regista e sceneggiatore norvegese Joachim Trier fa una cosa difficilissima: imprimere la propria cifra stilistica personale e inconfondibile ad un argomento già molto frequentato dal cinema mondiale (compreso quello nordico), ovvero la complessità dei rapporti famigliari.
La regia di Trier si muove con la consueta morbidezza e fluidità nelle transizioni fra gli spazi e i sentimenti, spesso interrotta da schermi al nero e brusche frenate musicali, e riproduce la natura caleidoscopica dei rapporti, mantenendo una raffinatezza compositiva rarefatta ed essenziale, ma mai algida o priva di pathos. Recensione ❯
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Lei odia gli uomini, lui odia le complicazioni: quando una notte di passione li rende inseparabili, due opposti irriducibili dovranno imparare a convivere. Espandi ▽
Alessandra e Valerio non potrebbero essere più diversi.
Lei è una splendida quarantenne libera e indipendente, anticonformista e impegnata nel sociale, femminista convinta e allergica alla convivenza e alle lunghe relazioni.
Lui è un coetaneo attraente, sportivo, ma rigido e attento alle convenzioni con una vita semplice, rigorosa e forse abbastanza banale.
Un mattino, le loro strade si incrociano: la chimica è innegabile, la passione travolgente. Poi la sorpresa: lavorano nella stessa scuola. Peccato che lei sia l'idolo dei suoi alunni e lui il preside inflessibile con i ragazzi. Due mondi agli antipodi.
Costretti a convivere tra corridoi scolastici e aule piene di adolescenti, saranno pronti a rimettere in discussione tutto ciò in cui credono? Recensione ❯
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Un'ode comica e malinconica sulla condizione umana. Un film toccato dalla grazia, con Toni Servillo che giganteggia. Drammatico, Italia2025. Durata 131 Minuti.
Ritratto immaginario di Mariano De Santis, Presidente della Repubblica alla fine del mandato. Tra dilemmi morali sulle grazie e vita privata, dovrà scegliere. Espandi ▽
Mariano De Santis, il Presidente della Repubblica, è a fine mandato; è infatti entrato nel semestre bianco. Vedovo da otto anni della moglie Aurora, ha due figli. Si trova davanti a due dilemmi morali. Il primo riguarda la richiesta di grazia per Isa Rocca che ha fatto fuori il marito nel sonno dopo essere stata a lungo maltrattata e per Cristiano Arpa, che ha ucciso la moglie malata di Alzheimer. Il secondo: non sa se firmare o no la legge sul diritto all'eutanasia.
La grazia non è un film sulla nostalgia ma sulla memoria che riaffiora nelle parole, nei pensieri, nelle cose che non si sono fatte, nel rapporto con i figli, in particolare Dorotea, dove risalta l'ottima prova di Anna Ferzetti.
Nel film si incrociano le pause del cinema di Sorrentino ma in realtà non c'è un attimo di tregua. La forma, che segna sempre l'identità della sua opera, accompagna il piacere autentico del racconto. Per questo, oltre ad essere sorretto da Toni Servillo che giganteggia, è un dramma privato, una commedia dell'assurdo, un film sentimentale. Un'ode sulla condizione umana. Allegra e triste. Comica e malinconica. Un film toccato dalla grazia. Recensione ❯
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Un racconto di tensione, desiderio e inganni ambientato nel cuore dell'alta società, dove niente è come sembra e la perfezione è solo apparenza. Espandi ▽
Millie (Sydney Sweeney), giovane donna in fuga dal proprio passato, accetta un lavoro come domestica nella sfarzosa villa di Nina (Amanda Seyfried) e Andrew Winchester (Brandon Sklenar). Quello che inizialmente appare come il lavoro dei sogni e l'opportunità per ricominciare, si trasforma rapidamente in un sottile gioco fatto di segreti, seduzione, scandali e potere. Dietro le porte chiuse della casa Winchester, nessuno è davvero al sicuro e tutti nascondono un segreto. Recensione ❯
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Ipertrofico e ipercostruito, il cinema di Park Chan-wook è ancora una volta un modo per conoscere il mondo. E cambiarlo. Commedia, Drammatico - Corea del sud2025. Durata 139 Minuti.
Un uomo perde il posto di lavoro. Troverà una soluzione estrema per risolvere la situazione. Espandi ▽
Licenziato dopo 25 anni di esperienza, Man-su, specialista nella produzione della carta, vede messe a rischio la sua vita perfetta. Deciso a trovare immediatamente un altro lavoro, si butta a fare colloqui, ma diversi mesi dopo la situazione non si è ancora sbloccata. Per Man-su, allora, la sola possibilità per ricominciare è crearsi da sé il posto vacante perfetto.
Park Chan-wook torna al cinema dopo la serie Il simpatizzante e gira una commedia nerissima che guarda al Cacciatore di teste di Costa-Gavras (a produrre anche la moglie e la figlia del regista greco) e lo aggiorna a una società del lavoro in tragico mutamento.
Il cinema del regista è ancora una volta ipertrofico, iper-parlato e iper-costruito, e per questo rischia la saturazione, ma è innegabile che il regista usi il cinema come Man-su la carta: come un modo, cioè, per conoscere, raccontare, interpretare, anche cambiare il mondo. Recensione ❯
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Il terzo compleanno sconvole la vita di una bambina. Espandi ▽
Amélie è una bambina belga nata in Giappone. Grazie al suo amico Nishio-san, il mondo è pieno di avventure e scoperte. Ma nel giorno del suo terzo compleanno, un evento cambia il corso della sua vita. Perché a quell'età per Amélie tutto è in gioco: la felicità ma anche la tragedia. Recensione ❯
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Buen camino è il titolo del nuovo film di Checco Zalone che sarà diretto da Gennaro Nunziante, autore insieme a Checco Zalone della sceneggiatura. Espandi ▽
Al momento non si hanno informazioni sulla trama. Recensione ❯
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Il film liberamente tratto dal romanzo Stabat Mater di Tiziano Scarpa. Espandi ▽
Primi del Settecento. L'Ospedale della Pietà è il più grande orfanotrofio di Venezia, ma è anche un'istituzione che avvia le orfane più brillanti allo studio della musica. La sua orchestra è una delle più apprezzate al mondo. Cecilia ha vent'anni, vive da sempre alla Pietà ed è una straordinaria violinista. L'arte ha dischiuso la sua mente ma non le porte dell'orfanotrofio; può esibirsi solo lì dentro, dietro una grata, per ricchi mecenati. Questo fino a che un vento di primavera scuote improvvisamente la sua vita. Tutto cambia con l'arrivo del nuovo insegnante di violino. Il suo nome è Antonio Vivaldi. Recensione ❯
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Un Jarmusch puro, in quello spleen esistenziale che non è mai pessimismo cosmico e sempre poetico struggimento. Commedia, Drammatico - USA, Irlanda, Francia2025. Durata 110 Minuti.
Una serie di ritratti intimi, osservati senza giudizio, in cui la commedia è attraversata da sottili momenti di malinconia. Espandi ▽
Una sorella e un fratello quarantenni si ritrovano a mantenere un padre squattrinato che li invita a visitarlo solo quando ha bisogno di un aiuto economico; due sorelle, anche loro over 40, vanno a prendere il the dalla madre, famosa scrittrice, e fanno a gara per sembrarle più riuscite di quello che sono; due gemelli, maschio e femmina, intorno alla ventina devono confrontarsi con la morte dei genitori, scomparsi in un incidente con l’aeroplanino che guidavano. Tre episodi ambientati tre Paesi – Stati Uniti, Irlanda, Francia – e collegati da pochi dettagli: un Rolex forse vero, forse falso; un modo di dire; un gruppo di skaters che sfreccia accanto ai protagonisti; l’insolita propensione a brindare con un the o un caffè; e soprattutto il disagio nell’abitare in quel non-luogo dell’anima definito Desolandia.
Jim Jarmusch crea un trittico circolare che fa leva su tutte le sue cifre autoriali, dal tono laconico alla lentezza ipnotica del racconto, dalle lunghe conversazioni in macchina allo straniamento dei suoi protagonisti, per raccontare in modo non scontato i legami famigliari che ci tengono ancorati ad antiche abitudini e rancori, ma che sono anche fonte di conforto e radici esistenziali. Recensione ❯
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Il racconto di un momento cruciale nella vita di Madre Teresa di Calcutta, quando prende la sofferta ma risoluta decisione di lasciare il convento di Loreto Entally per dare vita a un nuovo ordine religioso interamente dedicato ai più poveri tra i poveri. Espandi ▽
Teresa c'è per tutti, specie per gli ultimi. È la madre superiora del convento delle suore di Loreto, una guida spirituale e pratica per tutti a Calcutta, un punto di riferimento irrinunciabile. La sua ambizione si scontra però con la vita e i suoi imprevisti, una suora a lei molto vicina la pone di fronte a un dilemma che mette tutto in crisi, anche la fede. Un momento cruciale e di passaggio, tormentato e controverso, da cui Teresa ne uscirà come la Madre Teresa che conosciamo. Non senza aver messo a dura prova la sua fede.
Ci sono biopic tradizionali e poi ci sono storie di vita esemplari, in grado di stupire anche per i loro trascorsi controversi e tormentati. Mother di Teona Strugar Mitevska rientra in questa seconda categoria.
La regia parte con il linguaggio documentaristico che la regista conosce bene, per poi concedersi verso la seconda metà del film un tocco allegorico interessante. La scelta di Mitevska si rivela lungimirante. Raccontare non l'icona, ma il magma emotivo che si agita dentro l'animo della donna, prima ancora di diventare il mito Madre Teresa di Calcutta. Recensione ❯
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