Un interessante approfondimento sul legame tra i rituali dei villaggi africani e l'intelligenza artificiale. Espandi ▽
Questo film-saggio esplora le zone di contatto tra i rituali africani all'interno dei tradizionali villaggi di pescatori della costa atlantica del Senegal e l'emergere di nuove frontiere tecnologiche note come Intelligenza Artificiale. Recensione ❯
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Un viaggio agli inferi che accetta di fare i conti con la propria identità africana rifiutando lo stereotipo. Drammatico, Belgio2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il ritorno in Congo di un uomo emigrato anni prima in Belgio apre un viaggio agli inferi magico e caotico. Espandi ▽
In una terra africana caotica e fantasmagorica, tra stereotipi e crisi dei valori tradizionali (familiari, sessuali, identitari), Augure intreccia le vite di quattro personaggi a loro modo posseduti ed esclusi dalla società. Capita di rado di vedere un film africano di coproduzione europea che accetti di fare i conti con la propria identità in maniera sofferta e non riconciliata. Opera prima dell’attore, rapper e regista esordiente belga di origini congolese Baloji, prova a prendere di petto la questione e a farla esplodere. Il ritorno a casa del protagonista apre a un viaggio agli inferi dalla funziona catartica, grazie al quale lo stesso regista rielabora la morte del padre e il suo stesso sradicamento.
Visivamente e narrativamente, Augure è caotico e disordinato, immerso in una violenza espressiva che stride con i canoni del cinema festivaliero e i suoi equilibri. Se da europeo Baloji aderisce ai luoghi comuni dell’Africa come continente magico e arretrato, da africano non cerca una fuga o un conforto nella meraviglia e nell’irrazionale. Da artista e da uomo chiude i conti con la sua identità e usa il cinema per ricominciare una nuova vita. Recensione ❯
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Una compagnia teatrale deve affrontare varie peripezie per cercare di portare in scena lo spettacolo. Espandi ▽
Afef Ben Mahmoud porta sullo schermo, insieme a Khalil Benkirame, le dinamiche di una compagnia di artisti che ha avuto modo di conoscere nella realtà. L’attrice e regista ci porta dietro le quinte di uno spettacolo di danza che viene sintetizzato nei primi minuti del film per mostraci l’intensità e la spettacolarità di una messa in scena che, in questa specifica occasione, non riesce a lasciare in camerino le tensioni che sono presenti tra gli interpreti. In questo ‘on the road’ prevalentemente notturno chi per mestiere produce bellezza ed armonia mostra il suo versante disarmonico che gli impedisce di vivere appieno quei sentimenti che agli altri invece riesce a trasmettere. Riesce a portare sullo schermo, con i lunghi silenzi e il lento procedere del gruppo, un mistero che nessuno riuscirà mai a chiarire fino in fondo. Il fatto cioè che l’arte supera coloro che la producono grazie al talento che va oltre le difficoltà ed anche i difetti dei singoli artisti. Recensione ❯
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L'incaricato alle vendite di un'agenzia immobiliare deve fare i conti con gli abitanti del palazzo di cui si sta occupando. Espandi ▽
Nel cortile di un condominio borghese di Berlino viene eretto un contenitore nero nel quale prende posto l'incaricato dell'agenzia immobiliare che sta vendendo gli appartamenti del palazzo. Malumori, battibecchi, ripicche tra gli abitanti, che compongono un microcosmo variegato, solo a tratti solidale, più spesso indispettito e sospettoso. L'arrivo della polizia che impedisce a chiunque di uscire fa dilatare la tensione. Recensione ❯
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Un'opera di approfondimento importante ed originale sull'uso delle immagini nel processo di colonizzazione. Sperimentale, Belgio2023. Durata 75 Minuti.
Un'analisi sul nostro intrinseco sguardo coloniale, come persiste nel tempo e plasma il nostro modo di vedere, di pensare e di parlare del passato. Espandi ▽
Gli studi post-coloniali incontrano la storia della visualità. Così si potrebbe sintetizzare il film-saggio che con notevole estro visivo ma serio approccio antropologico indaga sulla natura e le modalità dello sguardo e della costruzione dell'altro. In particolare si parte dall'invenzione della lanterna magica, e come questa sarebbe stata impiegata per "vendere" il progetto coloniale, non solo nel regno belga ma anche ai colonizzati stessi. Per quanto fragili, queste immagini di vetro sono giunte a migliaia fino a noi. Riccamente colorate a mano, corrotte, orribilmente affascinanti, sono la materia principale del film, insieme a diapositive, fotografie e filmati d'epoca, illustrando la tensione fra esperienza estetica e ricaduta dell'ideologia coloniale. L'autore tenta di mappare lo sguardo coloniale da una broken view, una veduta incrinata, analizzando come esso persista nel tempo e plasmi il nostro modo di vedere, di pensare e di parlare del passato. Recensione ❯
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Un documentario che racconta quattro generazioni di donne palestinesi. Espandi ▽
A vent'anni Hiam Abbass lascia il suo villaggio natale in Palestina per inseguire il sogno di diventare attrice
in Europa, lasciandosi alle spalle la madre, la nonna e sette sorelle. Trent'anni dopo, la figlia e regista Lina
torna con lei al villaggio e si interroga per la prima volta sulle scelte coraggiose della madre, sul suo esilio e sul modo in cui le donne della famiglia hanno influenzato la loro vita. A cavallo tra passato e presente, Bye
Bye Tibériade mette insieme immagini di oggi, filmati di famiglia degli anni Novanta e archivi storici per
ritrarre quattro generazioni di donne palestinesi audaci che mantengono viva la loro storia e la loro eredità
grazie alla forza dei legami, nonostante l'esilio, l'espropriazione e il dolore. Recensione ❯
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Una donna si trova ad affittare un bungalow su un lago della Bretagna. Si dice che lì viva una bastia leggendaria. Espandi ▽
Éléonore guida verso ovest. La sua macchina si guasta nel bel mezzo della Bretagna, in Francia. Lì affitta un bungalow in un campeggio con vista sul lago, in cui, si dice, viva una bestia leggendaria. Di casa mobile in casa mobile, osserva il presente, evoca il passato e si lascia invadere dalla finzione. Recensione ❯
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Kassanda ricostruisce la storia delle proprie radici e dà vita a un Congo evocativo dove le impronte del colonialismo sono ancora una presenza costante. Espandi ▽
Quanto Kassanda conosce realmente i suoi nonni? Quanto sono vere le sue idee sul suo paese natale, la Repubblica Democratica del Congo? In Colette et Justin, Kassanda ricostruisce la storia delle proprie radici e dà vita a un Congo evocativo dove le impronte del colonialismo sono ancora una presenza costante. Recensione ❯
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Le sei vite di Conann, perennemente condannato attraverso il tempo. Espandi ▽
Viaggiando nell'abisso, il segugio infernale Rainer racconta le sei vite di Conann, perennemente messo a morte dal suo stesso futuro, tra epoche diverse e miti. Dalla sua infanzia, schiavo di Sanja e della sua orda barbarica, fino alla sua ascesa alle vette della crudeltà alle porte del nostro mondo. Recensione ❯
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Due amici si ritrovano in una strana situazione durante un viaggio di lavoro. Questo li porterà a cambiare percorso. Espandi ▽
Amici di lunga data, Mehdi e Hamid, lavorano per un'agenzia di riscossione. Attraversano i villaggi del grande sud marocchino sulla loro vecchia macchina e condividono camere doppie in hotel squallidi. Hanno esattamente la stessa taglia, gli stessi abiti e cravatte, le stesse scarpe. Pagati una miseria, cercano di fare del loro meglio per guadagnare di più. Un giorno, in una stazione di servizio nel mezzo del deserto, vedono un uomo ammanettato al portabagagli. Il loro incontro segna l'inizio di un viaggio inaspettato. Recensione ❯
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Un film di fantasmi che esce dai canoni di genere per riflettere sui traumi che la guerra lascia nell'inconscio. Drammatico, Francia, Italia, Polonia, Belgio2023. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un arruolato della Legione Straniera incrocia il destino di un uomo che sta cercando di salvare il suo villaggio. Espandi ▽
Aleksei è un giovane bielorusso che per raggiungere la Francia è costretto ad aderire alla Legione Straniera. Si troverà così a combattere sul delta del Niger dove un giovane, Jomo, a sua volta combatte contro le multinazionali che sfruttano il territorio. Disco Boy è un film che parla di guerra uscendo dai canoni del genere per affrontare sensazioni e traumi che permangono nell’inconscio. È un film di fantasmi quello che Abbruzzese ci propone. Sono ectoplasmi della memoria che tornano a tormentare chi ne ha visto e toccato concretamente i corpi e non può più liberarsene. Non è un film, come altri ne abbiamo visti, sui corpi militari speciali e sulla loro struttura gerarchica pressoché assoluta. Abbruzzese si colloca semmai sulla scia di chi, come Clint Eastwood con Flags of Our Fathers e Lettere da Iwo Jima ha mostrato la guerra dai fronti opposti. Recensione ❯
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Nella tranquilla cittadina in cui si trasferiscono, i Féral fanno di tutto per apparire ordinari ma il loro figlio adolescente nasconde un segreto. Espandi ▽
Nella tranquilla cittadina in cui si trasferiscono, i Féral fanno di tutto per apparire ordinari. Il loro figlio Philémon, un introverso adolescente di 17 anni ha uno strano disturbo che deve essere nascosto a tutti i costi. Ma sta crescendo. Il suo desiderio per Camilla ben presto si fonde con la sete di sangue che aveva controllato fino a quel momento. Recensione ❯
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Una serie targata Netflix che mescola thriller e dramma. Espandi ▽
Ferry Bouman cerca di farsi un nome all'interno della criminalità di Brabant come produttore di ecstasy alle prime armi. Con John, il cognato Lars, Remco e Dennis, lotta contro l'irremovibile narcoboss Arie Tack e una nota gang di motociclisti per guadagnarsi un posto al vertice. Ma solo quando la sua compagna Danielle scopre il lato oscuro dei suoi affari, si capirà quale prezzo Ferry deve pagare per diventare il più grande di tutti... Recensione ❯
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Agnieszka Holland torna in Patria con una fotografia brutale della crisi dei rifugiati al confine polacco. Drammatico, Polonia, Germania, Francia, Belgio2023. Durata 147 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una famiglia di rifugiati siriani, un insegnante di inglese solitario dall'Afghanistan e una giovane guardia di frontiera, che si incontrano sul confine polacco-bielorusso durante l'ultima crisi umanitaria. Espandi ▽
Il cinema di denuncia sociale e politica di Agnieszka Holland non poteva non interessarsi alle turbolenze del presente che interessano in maniera diretta la sua patria, la Polonia, già in un tumulto interno per le politiche del governo e messa in una situazione ancor più delicata prima e durante l’invasione russa dell’Ucraina. Naturale che uno dei nomi di spicco del cinema polacco moderno abbia deciso di mettere in scena il travaglio umano delle migliaia di persone coinvolte in un sadico gioco di rappresaglia politica tra paesi e tra blocchi globali, in un corposo dramma in bianco e nero che vuole offrire molteplici punti di vista sulla vicenda. Lo fa in quel modo diretto, senza fronzoli e contundente che abbiamo imparato ad aspettarci da lei, autrice guidata dal principio - non privo di un certo didatticismo - che certe cose vadano semplicemente portate alla luce: Green Border è pieno di sofferenza e angherie, non lesina negli appelli diretti alla pietà spettatoriale, cerca emozioni forti costruendo una storia di abusi vergognosi su donne, anziani e bambini. Recensione ❯
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La storia delle donne e dei bambini nati durante il periodo di prigionia nell'Iraq del 2014. Espandi ▽
Nel 2014, Daesh ha preso il controllo dell'Iraq settentrionale, dove vive la comunità yazida, e ha separato le famiglie, uccidendo gli uomini e rapendo donne e ragazze, che sono state poi "offerte" ai combattenti della jihad. La reporter e regista racconta la storia dei bambini nati durante questo periodo di prigionia, "i bastardi di Daesh", facendo luce su una tragedia rimasta per troppo tempo nascosta. Recensione ❯
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