Un documentario ispirato agli scritti di Pier Paolo Pasolini e girato in Friuli Venezia Giulia. Espandi ▽
Il film affronta i temi cari a Pasolini. In esso compaiono 53 volti, 53 storie di gente comune alle prese con l'amore ai nostri giorni. Un cast dove ogni volto vuole essere una testimonianza. Pasolini ricorre anche nei luoghi del film. Non a caso si è scelto di iniziare a girare proprio nelle campagne del Friuli, nei luoghi di nascita dell'artista, dove le immagini colte dalla macchina da presa diventano poesia che disvela la natura. Il viaggio prosegue poi in un hotel, le cui stanze sono ognuna di esse una faccia dell'amore da indagare. Seguendo le tracce di Pasolini, l'intervistatore incontra in ogni stanza frammenti di umanità con cui entra in intimità in un rapporto di assoluta verità, in una dimensione in cui il dialogo e l'ascolto sono il mezzo elettivo di conoscenza. Recensione ❯
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L'omaggio ad un film che è diventato di culto per più di una generazione. Espandi ▽
Carezza e Sorriso da bambini si fanno rubare la Dune Buggy ormai mitica. Divenuti adulti e dopo una lunga separazione si incontrano di nuovo avendo appreso che l'auto è stata messa in palio in una competizione automobilistica. A promuoverla è Torsillo, uno speculatore edilizio che vuole espropriare il circo di Miriam, una domatrice di tigri e lanciatrice di coltelli che Carezza già conosce e Sorriso imparerà a conoscere tra un scazzottata e l'altra. Mentre la Dune Buggy sembra essere diventata una meta irraggiungibile. Recensione ❯
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Da che si ricorda Amanda, 24 anni, non ha mai avuto amici. É la cosa che desidera di più. Quando scopre che da neonate lei e Rebecca passavano un sacco di tempo insieme, Amanda sceglie la sua nuova missione: convincerla che sono ancora migliori amiche. Espandi ▽
Amanda è una ragazza di 25 anni che non ha amici e forse non li ha mai avuti. Un giorno rivede una sua coetanea, Rebecca, con cui da bambina trascorreva molto tempo insieme. Ora anche Rebecca è spesso isolata. Riusciranno, insieme, ad essere meno infelici? Non è solo un film sull’isolamento ma su uno straniamento esistenziale. Amanda, opera prima di Carolina Cavalli che ha scritto anche la sceneggiatura, segue la protagonista nel suo nervoso nomadismo fisico ed esistenziale. Sorretto dalla convincente interpretazione di Benedetta Porcaroli che rende il suo personaggio malinconico, disperato, rabbioso ma anche ironico, il film mette a fuoco tutti gli altri personaggi quasi esclusivamente attraverso la sua protagonista. Forse è questo uno dei limiti del film, incapace di far respirare in pieno la storia perché troppo concentrato su Amanda. Recensione ❯
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Il racconto cinematografico di un Paese, l'Italia, nella sua attuale fisionomia, in un film fatto di sole immagini e musica. Espandi ▽
L’Italia oggi vista in un lungo percorso costituito da immagini suoni e silenzi per costruire un ritratto dello stato della nostra penisola. Si parte dal passato remoto e da tradizioni che ancora si perpetuano per giungere ai livelli massimi della tecnologia non dimenticando l’osservazione degli esseri umani nel loro quotidiano ed anche nella loro eccezionalità.
Ha la struttura di un viaggio quest’opera di Egidio Eronico (definirla documentario equivarrebbe ad offrirne un’immagine non consona) ma è un on the road dell’anima profonda (ma non per questo non contraddittoria) dell’Italia. Il modello remoto sembrano essere i tre film diretti da Godfrey Reggio Koyaanisqatsi, Powaqqatsi e Naqoyqatsi. Solo dal punto di vista della costruzione per suoni ed immagini però, non certo per i contenuti. Perché questi ultimi sono dettati dal desiderio profondo di andare a conoscere un’Italia crogiuolo (a volte inconsapevole) di una congerie di presenze, attività, tradizioni e costumi che ne fanno un soggetto da continuare ad osservare ed esplorare. Recensione ❯
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Quotidianità ed esperienze di vita di un gruppo di giovani italiani di origine africana, all'indomani delle proteste organizzate all'inizio dell'estate 2020 a sostegno del movimento Black Lives Matter in America e nel resto del mondo. A partire da una foto scattata alla manifestazione di Milano, incontriamo il ragazzo ritratto e un gruppo di amici che si esprimono liberamente sui temi del razzismo oggi nel nostro Paese. Recensione ❯
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Un thriller ambientato nel mondo dell'arte che guarda (troppo) al cinema di Quentin Tarantino. Azione, Thriller - Italia2022. Durata 122 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un noir ambientato nel corrotto mondo dell'arte contemporanea di New York, dove il mercante d'arte John Kaplan e lo spietato capo della mafia di New York, Michael Rubino, lottano per soldi, arte, potere e amore. Espandi ▽
Alessio Della Valle, regista e sceneggiatore di American Night, attinge a piene mani a quell’immaginario cinematografico statunitense che ha la sua punta di diamante in Quentin Tarantino: diner equivoci, luci al neon, cialtroni intenti in discussioni senza capo né coda, bellezze ispaniche, inseguimenti in auto e violenza da cartone animato a tempo di musica hip (la colonna sonora è di Marco Beltrami e Ceiri Torjussen). Qui il mercato nero è quello dell’arte contemporanea nel quale i due protagonisti si muovono con autentica passione per il bello ma anche con grande mancanza di scrupoli. Peccato che la trama sia così convoluta, e l’estetica del film così fortemente derivativa, che è difficile trovare qualcosa di genuino o originale attraverso tutta la narrazione. Recensione ❯
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Una storia vera che perde di brillantezza a causa di una costruzione da fiction tv. Drammatico, Italia2022. Durata 81 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film ha come protagonista colui che ha vissuto la vera vicenda narrata nel film, Filippo Laganà. Espandi ▽
Il ventenne Filippo, durante un viaggio a New York, accusa dei forti dolori addominali. Essendo sprovvisto di assicurazione sanitaria, riesce a imbarcarsi in modo rocambolesco su un aereo per farsi curare in Italia. Viene ricoverato d'urgenza e la sua vita è appesa a un filo. Per sopravvivere deve sottoporsi a un trapianto di fegato. Comincia così la sua odissea. Filippo però non è solo. E presto si ritroverà a dialogare con quello che sarà con un amico invisibile, che diventerà però il suo 'amico per la pelle'.
Amici per la pelle non sceglie la strada mélo dei film statunitensi sulla malattia e neanche l'approccio documentaristico dove restano solo dei frammenti (il protagonista ha lo stesso nome dell'attore) e quel momento autentico già accennato, a fine film. Ma la costruzione attorno da fiction tv gli fa perdere, malgrado le premesse e le migliori intenzioni, autenticità e brillantezza.
Il mette in evidenza anche il rapporto di Filippo col padre - Massimo Ghini nel film e Rodolfo Laganà nella vita reale - e già si sofferma all'inizio sulla sua passione per lo spettacolo quando da bambino gli brillavano gli occhi nel camerino. Recensione ❯
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Un film semplice che fa da vettore al pragmatico e contagioso spirito filantropico di Amma. Documentario, Italia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La determinazione, le emozioni e la gioia di una donna visionaria e travolgente, un personaggio globale che non si stanca di combattere per la pace e che, partendo dalla sua India, ha raccolto sostenitori e volontari in tutto il mondo. Espandi ▽
L'ashram di Amritapuri in Kerala, India, è il quartier generale di Amma, figura carismatica locale ma nota in tutto il mondo e detta "la madre di tutti". Mata Amritanandamayi Devi, detta Amma ("madre") è nata nel 1953 proprio in quel villaggio di pescatori, situato su un'isola dove oggi sorge una struttura imponente e, in aggiunta agli spazi per la meditazione e lo yoga, ha luogo una grande quantità di attività di beneficenza, umanitarie, educative e sociali, da lei supervisionate. Dall'età di diciassette anni Amma ha dedicato la sua esistenza agli altri e riceve di continuo persone per abbracciarle, ascoltarle e dare loro conforto. Nonostante le umili origini, ha viaggiato in ogni angolo del pianeta per dichiarare la sua missione umanitaria, anche alle Nazioni Unite. Il suo approccio non si limita alla predicazione dell'altruismo ma si concretizza in una varietà di occupazioni realizzate da volontari, a titolo gratuito: recupero dei rifiuti, mensa per i meno agiati, un orfanotrofio, un centro universitario di ricerca scientifica, un ospedale d'avanguardia, corsi professionali, diretti soprattutto alle donne indiane.
Esempio luminoso di carità e operosità, interviene anche nei contesti di disastro ecologico, come dopo l'uragano Katrina o il disastro nucleare di Fukushima, per manifestare solidarietà ed effettuare donazioni alle popolazioni colpite.
Il film insiste sulla straordinaria circolazione di amore e compassione che rende possibile l'impressionante numero di meritorie azioni solidaristiche di Amritapuri e sul cambiamento spirituale da lei incoraggiato negli individui, mentre il compito di integrare informazioni su tre decenni di attività solidaristica è lasciato ai dettagliati, estesi titoli di coda. Recensione ❯
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La giovane Virginia Apicella si carica il film sulle spalle e conferma il proprio talento attoriale. Drammatico, Italia2022. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una giovane donna, Titti, è vittima di un'aspra gogna mediatica, a causa di un video hot finito in rete. Espandi ▽
Orfana di padre, Titti è una giovane disegnatrice di fumetti che vive a Napoli con la madre apicoltrice. Per la sua casa editrice sta lavorando con l’amico Loris ad una graphic novel con protagonista l’eroina Mileva che tenta di tenere in vita un’ape regina in un futuro post-apocalittico dove la natura è distrutta, la terra è sterile e le autorità impediscono di coltivarla. Dopo una serata passata in discoteca con tre ragazzi, Titti e una sua amica vanno a casa di uno di loro. Titti trascorre con lui una notte di passione, facendosi anche riprendere in un video hot. Qualche giorno più tardi, però, scopre che il filmato è stato condiviso sul web senza il suo consenso. La sua vita è sconvolta, e Titti dovrà lottare assieme alle persone a lei care per superare quel trauma e ottenere giustizia.
Il luogo e l’anno di ambientazione della vicenda, subito specificati all’inizio del film, non sono casuali. Siamo infatti nel 2015, lo stesso anno della tragica vicenda di Tiziana Cantone.
Attraverso il potere del cinema e la storia di Titti, il regista Vincenzo Caiazzo vuole invece cambiare il finale. Costruisce così due binari paralleli lungo i quali procedono le vicende di Titti e quelle fantasy del suo personaggio Mileva.
Nel doppio ruolo di protagonista, Virginia Apicella è la nota più lieta del film, che sostiene con naturalezza sulle proprie spalle, confermando le proprie doti attoriali. Recensione ❯
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Un film che tutti gli aspiranti direttori di fotografia e scenografi dovrebbero vedere. Ottimi tutti gli interpreti. Drammatico, Italia2022. Durata 91 Minuti.
Una storia d'amore tra una ragazza che "scappa" dalla musica e un ragazzo che "sopravvive" grazie alla musica. Espandi ▽
Livia è una giovane donna che soffre da sempre di un disturbo neurologico diagnosticato solo di recente: l'amusia. Si tratta di una patologia che fa sì che chi ne soffre recepisca ogni brano musicale come una serie di suoni distorti. Livia una notte si presenta da sola ad un motel chiedendo una stanza a Lucio, il giovane addetto al desk.
Siamo di fronte ad un film in cui non c'è una location che non sia studiata ed inquadrata senza una ragione. Ogni edificio, ogni locale, ogni luce danno il loro contributo nel creare un'atmosfera per cui l'aggettivazione 'metafisica' risulta appropriata e non di maniera.
Questo è un film in cui l'estetica (fatte salve le ottime interpretazioni dei due protagonisti e di Ardant e Lombardi) si fa tutt'uno con la narrazione fino a sovrastarla. Questo non è un difetto anzi. Amusia è un film che tutti gli aspiranti direttori della fotografia (qui c'è Bigazzi) e scenografi dovrebbero vedere. Ne trarrebbero utili insegnamenti. Recensione ❯
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Un ragazzo emigrato in Italia dal Burkina Faso, torna nella sua terra natale, si sposa ma dovrà poi far ritorno nella terra che gli dà lavoro. Espandi ▽
Sokuro ha da poco compiuto 25 anni e vive in una cittadina del nord Italia con suo padre e il fratello minore Nassir. Emigrato dal Burkina Faso quindici anni prima, decide di fare visita a sua madre, rimasta nel villaggio natale. Qui sposa la giovane Guienne, riallacciando così i rapporti con il proprio paese d'origine. Tuttavia, poco dopo il matrimonio, Sokuro è costretto a rientrare in Italia per continuare a lavorare. In attesa che sua moglie abbia i soldi e i documenti in regola per raggiungerlo nel pays des blancs, torna alla routine lavorativa e familiare. Come loro, Sokuro vive da straniero in una terra che lo ha visto crescere. È l'inizio di una tormentata relazione a distanza che vede le esistenze dei due giovani divise tra le speranze dell'emigrazione e le contraddizioni delle tradizioni rurali. Recensione ❯
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Gli alieni sono tecnologicamente avanzati e si mettono in viaggio attraverso lo spazio a causa dei problemi di abitabilità col proprio pianeta. Gli umani, rozzi e violenti, sono il popolo inferiore da conquistare. Espandi ▽
Il popolo degli Anatar, alieni umanoidi che si sono evoluti dalle anatre, dopo aver portato al collasso il proprio pianeta è alla ricerca di un nuovo corpo celeste da chiamare nido. Nel loro pellegrinaggio spaziale approdano su Pandoro, un luogo dove esseri viventi e natura hanno trovato il proprio strano equilibrio. Amore, guerra, astronavi e papere spaziali sono gli ingredienti di questa grottesca fiaba moderna sull'accettazione di ciò che è diverso da noi. Recensione ❯
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Il film - in cui il vento (Anemos) è metafora del Divino, che si sente ma non si può vedere - racconta il rapporto tra gli uomini e il senso del divino Espandi ▽
Il film - in cui il vento (Anemos) è metafora del Divino, che si sente ma non si può vedere - racconta il rapporto tra gli uomini e il senso del divino: dai miti greci al cristianesimo, fino ai giorni nostri. Grazie a personaggi noti, anche se non esplicitamente menzionati, come Platone, Pitagora, San Benedetto e Gesù, lo spettatore ripercorre i momenti della Storia in cui il vento diventa portatore di un messaggio di spiritualità, per cercare di dare una risposta alle domande che l'Uomo si chiede da millenni. La narrazione parte dalle esigenze di una madre di rispondere ai dubbi del figlio sul mistero della vita, che ci fanno considerare alcuni personaggi che, nel corso della Storia, hanno avuto lo stesso dilemma: la ricerca del divino al di fuori di ogni risposta dogmatica. Durante il percorso si evidenziano le esperienze individuali di filosofi, monaci, profeti, mistici, fino ad arrivare a quelli che si sono più avvicinati ad una risposta certa: i Catari, perché la ricerca del Divino era un fatto sociale e non individuale e questo si rifletteva su una società giusta ed egualitaria in cui tutti i beni erano in comune. L'anello di congiunzione è Benedetto da Norcia che ha lasciato la comunità religiosa per ritirarsi umilmente in una grotta, per distaccarsi e cercare quella scintilla divina, che poi ha condiviso con tutti i suoi seguaci. Recensione ❯
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Può un'avventura trasformarsi nel peggior incubo di sempre? Espandi ▽
Alcune studentesse universitarie si lasciano convincere dalla loro docente a vivere un'avventura all'interno di un bunker antiatomico, allo scopo di acquisire informazioni utili per le proprie tesi. I temperamenti e le diversità derivanti dalle eterogenee estrazioni sociali delle ragazze prospettano un week-end interessante, ma, allo stesso tempo, complicato. Un sinistro custode le accompagna nel cuore del bunker, considerato uno dei luoghi più sicuri al mondo, dal quale non potranno uscire prima di ventiquattro ore. Tra lo stupore e l'inquietudine, le donne si accampano in un fetido dormitorio improvvisato. Ma durante la notte due di esse spariscono nel nulla. Nora, la docente, coordina le ricerche, che ben presto risucchieranno il gruppo in un vortice mortale architettato dalla follia di un feroce antropofago che, con inaudita violenza, le deturpa ad una ad una e le divora. Recensione ❯
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La storia produttiva del film La porta del cielo e il suo restauro che gli dona nuova vita. Espandi ▽
Nel 1944, durante l'occupazione di Roma, viene girato il film di Vittorio De Sica La porta del cielo. Da quel momento inizia un viaggio che arriva fino a noi. Un viaggio fatto di difficoltà ma anche di speranza. Un viaggio che dura decine di anni, portandosi dietro ancora oggi tutta la profondità dei
personaggi. Il film, o almeno i negativi originali, composti di nitrato d'argento infiammabile, sono scomparsi, poi un positivo d'epoca viene ritrovato e da qui inizia il recupero di questo film con il suo restauro. È questo il meccanismo che ha innescato la volontà di raccontare la storia produttiva del film e il suo restauro che gli dona nuova vita. Il documentario, attraverso un narratore onnisciente seduto su un vecchio cinema di provincia, ci porta tra le vite delle persone che oggi lavorano al restauro del film. Quello che sembra un documento visivo perduto diventa portatore di una memoria universale. Si alternano studiosi di storia del cinema, archivisti, gli stessi restauratori e la testimonianza di Christian De Sica, che racconta cosa si narrava del film in famiglia. Vittorio De Sica e Cesare Zavattini, alle prese con questo film che non volevano fare, ma che aprì le porte ad un altro viaggio fondamentale nella cinematografia italiana e mondiale, quelle del Neorealismo. Recensione ❯
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