Nel cuore della Papua Nuova Guinea, gli altopiani attirano turisti in cerca di esotismo e compagnie petrolifere straniere in cerca di nuovi giacimenti. Qui le tribù pagate per travestirsi per i visitatori si riuniscono ogni anno. È anche il luogo in cui, lontano dalla vista, una famiglia Huli e il loro clan hanno deciso di vendere la loro terra alla ExxonMobil con sogni di modernità. Mentre i turisti fanno foto a danze che hanno perso il loro significato, a pochi chilometri di distanza, un mondo sta scomparendo silenziosamente. Recensione ❯
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Un documentario che ricostruisce gli scioperi e le manifestazioni che si svolsero in Polonia nel 1970. Espandi ▽
1970. I lavoratori in sciopero nella Polonia comunista manifestano contro l'aumento dei prezzi. Negli uffici dei dignitari crescono la tensione e la repressione violenta con l'intensificarsi della rivolta. Recensione ❯
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Una coinvolgente esplorazione dei musicisti e delle colonne sonore che hanno plasmato la cultura e la politica del 1971 Espandi ▽
Ricca di filmati d'archivio e interviste, la docu-serie mostra come le icone musicali dell'epoca furono influenzate dalle maree mutevoli della storia e come, a loro volta, hanno usato la propria musica per infondere speranza, ispirare il cambiamento e la cultura che li circondava. Un'immersione nel recente passato alla riscoperta degli artisti e delle canzoni più iconiche che ascoltiamo ancora oggi, 50 anni dopo, tra cui The Rolling Stones, Aretha Franklin, Bob Marley, Marvin Gaye, The Who, Joni Mitchell, Lou Reed e altri. Recensione ❯
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Nell'estate del 2014, le decine di migliaia di persone accorse a Londra per l'ultima mostra di Marina Abramovi si ritrovano a essere il soggetto del nuovo rivoluzionario esperimento dell'artista. Espandi ▽
Sette anni dopo la celebrata retrospettiva al MoMA, Marina Abramovic decide di testare il proprio limite emotivo e quello del suo pubblico nella performance più estrema da lei sperimentata. 512 Hours, ospitato dalle Serpentine Galleries di Londra, è un esperimento sociale di umana connessione, che espone i partecipanti alla drammatica profondità dell'empatia e delle emozioni umane. Abramovic spinge i visitatori della galleria a separarsi dagli effetti personali, in particolare i dispositivi di comunicazione con il mondo esterno, e connettersi con le persone che hanno intorno. La galleria diventa così una pausa da tutto ciò che ci consuma giorno per giorno. Il documentario indaga questo esperimento senza precedenti nella storia della performance art. Recensione ❯
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Una mini docu-serie sul ritorno degli atleti allo sport dopo la quarantena causata dal Covid-19. Espandi ▽
I mesi del lockdown dalla prospettiva di tre atleti, ricostruendo i momenti salienti della quarantena per arrivare, con ciascuno di loro, al primo giorno di ritorno al proprio elemento naturale, dove il corpo scopre nuovamente il suo equilibrio e quando la frequenza cardiaca da 58bpm risale vertiginosamente e infine ritrova il suo ritmo. Recensione ❯
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Un uomo percorre 4000 km a piedi per raccogliere fondi per trovare una cura alla fibrosi cistica. Espandi ▽
Christian ha perso la compagna incinta Marta e decide di percorrere un lungo viaggio a piedi in tutta Italia per raccogliere fondi contro la malattia genetica rara più diffusa in Italia: la Fibrosi Cistica. Il regista del film Davide, affetto dalla stessa malattia, racconta in prima persona i 4000 km nel territorio italiano al fianco di Christian. Recensione ❯
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Un documentario che racconta l'attacco terroristico dell'11 settembre dal punto di vista del Presidente Espandi ▽
L'11 settembre dal punto di vista del Presidente, con accesso esclusivo alle informazioni di chi doveva prendere decisioni durante l'attacco al World Trade Center. Recensione ❯
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La rappresentazione difficile di 918 notti di prigionia. Espandi ▽
È quasi impossibile rappresentare la vita quotidiana in prigione. L'essere isolati dall'esterno, le conseguenze psicofisiche, il tempo che non passa mai, le altre nelle tue stesse condizioni, l'opacità della cella e dell'autorità. La regista, arrestata e imprigionata ha vissuto in un mondo separato, senza immagini, aiutata solo dalle lettere ricevute, per 918 notti. Recensione ❯
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Uno sguardo immersivo nel significato di essere un poliziotto in Messico. Espandi ▽
Cosa serve per essere un poliziotto a Città del Messico? Due attori professionisti cercano di capirlo attraverso un processo immersivo, acquisendo una comprensione viscerale delle risposte mentre guidano lo spettatore nel loro viaggio.
La polizia, la più controversa delle istituzioni in Messico, occupa un posto particolare nella società, essendo sia centrale che integrata al sistema. C'è una paura e un'incertezza costanti associate all'avere un padre, un fratello o una figlia nelle forze di polizia. Ma c'è anche l'orgoglio o l'invidia ispirati dall'uniforme, oltre al coraggio e al senso del dovere. Recensione ❯
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Film intervista con finale a sorpresa che punta sull'amore come strategia preventiva verso ogni forma di violenza. Documentario, Italia2021. Durata 61 Minuti.
Un uomo condannato a morte viene riconosciuto innocente e rilasciato dopo 22 anni nel braccio della morte. Ora deve affrontare una nuova sfida: sopravvivere alla libertà. Espandi ▽
Mentre scorrono immagini subacquee, una voce maschile descrive l'orribile sensazione di sentirsi isolato, abbandonato dalla società, senza possibilità di riscatto. A seguire, chi parla, seguendo una lunga carrellata, svela alcuni sobborghi statunitensi e dettagli della propria biografia. Infine, a quella voce corrisponde il primo piano di un uomo coi capelli bianchi, visibilmente traumatizzato: è Curtis McCarty, che racconta sguardo in macchina la sua storia. Con precedenti di dipendenza, accusato senza prove dell'omicidio di una sua conoscente, avvenuto nel 1982, è stato fermato, sottoposto a violenza da parte della polizia, processato e nel 1985 condannato a ventidue anni da scontare nel penitenziario governativo dell'Oklahoma.
Diciannove li ha trascorsi nel braccio della morte ma nel 2007 è stato rilasciato, dopo essere stato scagionato dall'accusa che gli aveva procurato la condanna a morte, perché da un'indagine era emerso che il perito incaricato del suo caso aveva falsificato le prove. Eppure il tempo della detenzione e il carico di stress post traumatico non si possono cancellare e non lasciano indifferenti chi osserva.
Film intervista con finale a sorpresa, A Declaration of Love al contrario evidenzia il percorso di presa di consapevolezza indicato dal titolo: comprensione e non condanna, riabilitazione e non tortura, amore come strategia preventiva verso ogni forma di violenza. Il protagonista insiste molto sul tradimento vissuto rispetto ai fondamenti della legge che da cittadino statunitense si aspettava, un ambito che è invece non esente da razzismo e pregiudizio sociale. Recensione ❯
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La storia vera dei prigionieri di un campo di sterminio che immortalarono le loro condizioni. Espandi ▽
Nonostante stessero rischiando la vita, i prigionieri nei campi di concentramento e di sterminio scattarono fotografie e riuscirono persino a introdurre di nascosto le pellicole oltre i cancelli del campo. Eppure le loro speranze di spronare il pubblico globale all'azione rimasero insoddisfatte. Recensione ❯
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La vita a Wuhan, prima e dopo la pandemia. Espandi ▽
Ci sono le immagini di prima, le immagini di dopo e le lettere. Le immagini del dopo vengono prima, provengono dalla stessa telecamera di sorveglianza a Wuhan, strade vuote che si affollano di nuovo solo il 4 aprile 2020. Le immagini di prima formano il resto del film, con la telecamera che seleziona scene di improbabile bellezza senza ostentazioni mentre attraversa la metropoli, osservandole per minuti, come una città sinfonica senza musica. Wuhan si lancia sempre più nel futuro, un alveare di costruzioni che fa nascere ponti ed edifici illuminati al neon dai campi nebbiosi e dalle macerie, anche se i bufali d'acqua pascolano ancora. Le quattro lettere sono indirizzate a un partner, una nonna, un padre e una figlia, non più qui. Le loro parole appaiono come testo e le immagini che evocano si posano su quelle sullo schermo, visioni sovrapposte del passato di un'equivalente malinconia. Recensione ❯
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Un ritratto del rivoluzionario compositore Matthew Herbert, noto per le sue opere che combinano suoni provenienti dalla vita reale e tematiche politiche. Espandi ▽
A Symphony of Noise scava nel mondo sonoro dell'acclamato musicista e ricercatore del suono Matthew Herbert. Rompendo definitivamente i confini di genere della musica classica ed elettronica con composizioni di suoni registrati dall'ambiente, l'artista sfida il suo pubblico ad aprire le orecchie al suono del mondo: l'ascolto attento e differenziato può migliorare in modo decisivo il mondo, può renderlo un posto più giusto in cui vale davvero la pena vivere. Recensione ❯
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Il ritratto della comunità indigena degli Yanomami che vive nella foresta pluviale amazzonica. Espandi ▽
Attraverso immagini potenti che alternano osservazioni documentarie e sequenze messe in scena, Luiz Bolognesi documenta la comunità indigena degli Yanomami e descrive il loro ambiente naturale nella foresta pluviale amazzonica. Recensione ❯
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Il ritratto della band diventata celebre con la sua hit Take on Me. Espandi ▽
Tre amici volevano conquistare il mondo con la loro musica. Con la loro canzone e super hit, Take on Me, l'hanno fatto davvero. Ancora oggi la band a-ha, suona ancora in tutto il mondo davanti ad arene tutte esaurite. Recensione ❯
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