•  
  •  
  •  
Apri le opzioni

Alonso Ruizpalacios

Alonso Ruizpalacios è un regista, produttore esecutivo, sceneggiatore, è nato nel 1978
Nel 2018 ha ricevuto il premio come miglior sceneggiatura al Festival di Berlino per il film Museo - Folle Rapina a Città del Messico.

¡Que viva México!

A cura di Fabio Secchi Frau

La storia di due fannulloni che decidono di compiere un audace colpo di reperti culturali del Museo Nazionale di Antropologia di Città del Messico, lo ha fatto arrivare all'Orso d'Argento per la migliore sceneggiatura.
Tra Bresson e Dassin, tra Hitchcock e i cartoni animati della Warner Bros., Alonso Ruizpalacios si è così distinto per Museo - Folle rapina a Città del Messico, atipico robbery movie dai tratti asimmetrici. Movimenti di camera lenti, ma grandiosi. Musica elegante, quasi di meditazione poetica. Tutto questo accompagna il racconto di un crimine che diventa strumento di raffigurazione della bellezza e della Storia messicana.
Già con il suo primo lungometraggio, Güeros, ambientato durante le proteste studentesche della fine degli Anni Novanta, aveva utilizzato lo stesso metodo lavorativo. Convinto, straconvinto, che il cinema potesse essere contenuto d'intrattenimento, estetica e... critica sociale.
La ribellione è la chiave di lettura. Ruizpalacios sta dalla parte dei giovani. Perchè è solo con rivoluzioni interne ed esterne nelle età del cambiamento che si può sfuggire alla banalità della vita, cercando di afferrare qualcosa di molto più nobile. E non importa se questi gesti di dissenso sono ridicoli, stupidi o illusori. Sarà sempre il risultato ciò che conta.
Questo è il tocco di magia che questo nuovo regista messicano porta al cinema. Un senso di meraviglia, misticismo, curiosità verso la sovversione che trasmette allo spettatore un'eccitazone palpabile, forte e originale, evolvendosi verso la piena realizzazione del proprio potenziale.
Che possa diventare il prossimo grande cineasta messicano?

Studi
Nato e cresciuto a Città del Messico, Alonso Ruizpalacios ha studiare regia teatrale, prima di trasferirsi a Londra, dove si è formato come attore alla Royal Academy of Dramatic Art.

La gavetta come attore
Tornato in Messico, comincia la sua gavetta come attore, inizialmente in cortometraggi come El pez dorado (2003) e El sonido del silencio (2004).

Corti e tv
Il salto verso la regia è compiuto nel 2005. Si cercano registi per una serie tv: Fonda Suilla. Ruizpalacios si fa avanti e il posto è suo. Da quel momento in poi, non smetterà mai di dirigere. La sua prima vera opera personale dietro la cinepresa è Café Paraiso, un corto che lui stesso ha scritto e che riesce a fargli arrivare nelle mani un Ariel, il più prestigioso premio del cinema messicano. Ma farà incetta di riconoscimenti anche in vari altri fesival del Cinema.
Nel 2009, è l'occhio dietro Expedición 1808, una serie di documentari televisivi, mentre l'anno successivo dirige El último canto del pájaro Cú, ottenendo il suo secondo Ariel nella categoria Miglior cortometraggio.
Ritornato alla dimensione televisiva come sceneggiatore, firma Drenaje Profundo (2010) e XY - La revista (2013), ma anche i corti Drifting Part 1 e Part 2. In più, realizza il videoclip della cantautrice messicana Natalia Lafourcade "Hasta la Raíz".

Güeros
Nel 2014, si sente pronto per il suo primo film: Güeros. Qui, Ruizpalacios non è solo presente in veste di regista e sceneggiatore, ma anche come cantante e attore. Nel primo caso, eseguirà un gospel messicano, che lui stesso ha scritto, e nel secondo caso interpreterà il personaggio del Dottor Ibarra. Güeros ha il suo piccolo trionfo agli Ariel. Si aggiudica sia il premio della miglior regia che quello della migliore opera prima. Grande successo anche all'AFI Fest, dove ottiene il Gran Premio della Giuria con Menzione speciale per la sceneggiatura e il premio del pubblico. Senza contare il Premio per il miglior esordio cinematografico al Festival di Berlino.
La storia di Sombra e Santos, due studenti messicani in sciopero, che partono per un viaggio, assieme al fratellino di Sombra, per rendere omaggio al leggendario cantante Anni Sessanta Epigmenio Cruz, ormai morente in un recondito ospedale convince tutti.
Ciò che preme a Ruizpalacios è la lezione di vita. Non è possibile sfuggire a se stessi. Non è possibile sfuggire a ciò che si lascia alle spalle. Una piccola perla cinematografica lontana e poco conosciuta, ma ricca, ricchissima di contenuto, che si è affacciata timidamente sui grandi schermi europei. Non siamo di fronte al solito titolo di formazione, ma a un vero e proprio appassionato e intenso inno alla giovinezza. Ma come già spiegato precedentemente, perchè limitarsi al contenuto quando si può far gioire anche l'occhio dello spettatore? E così Güeros si compone di panoramiche minimaliste e tristi campi lunghi e ricorda a tutti noi inquadrature degne di I vitelloni di Fellini o di Bande à part di Godard. Arricchendosi con omaggi a Jarmusch, Kassovitz e Kaurismaki. Reinventare la realtà visiva, personalizzarla, infondere una vitalità contagiosa alla scenografia aiuta a creare il Bello. E aiuta di certo a questo scopo anche la fotografia in bianco e nero, che ci riporta volutamente alla nouvelle vague e ai suoi elementi costituenti visivi e non. Il girovagare, le scritte sui muri, i ménage à trois, le solitudini e gli ideali, la ricerca del vuoto e quei piccoli passi verso una durissima età adulta. Ma tutto a piccoli passi, come faceva Truffaut. Con più sentimento, che testa. Con più ironia, che cinismo.
Sia ben chiaro, Ruizpalacios non fa parte della nuova onda del cinema messicano. Non è ancora un Iñárritu o un Guillermo Del Toro. Ma, alla giusta distanza, potrebbe diventare qualcosa di più di un giovane esordiente.
Eppure si fa fatica ad andare cinematograficamente avanti, nonostante Güeros. Ci sono palesi difficoltà economiche nel realizzare e distribuire pellicole in Messico. Ruizpalacios si prende una pausa dai lungometraggi e opta per un altro corto: Verde (2016). Poi ci sarànno ancora serie tv come Vida (2018) o Aquí en la Tierra (2018).

Museo
Solo dopo arriverà Museo - Folle rapina a Città del Messico (2018). Il furto di 160 pezzi preispanici trafugati è una storia eccellente. Il più grande insulto per la cultura di un paese è anche un crimine perfetto, dietro la quale maschera di giada si nasconde la necessità di raccontare la rovina e la decadenza di una nazione che in realtà si ama nel profondo. Quasi dal gridarle "¡Que viva México!"

Ultimi film

Commedia, (Messico - 2014), 111 min.

News

Il regista messicano vincitore dell'Orso d'Argento per la migliore sceneggiatura alla Berlinale con Museo - Folle rapina...
Vai alla home di MYmovies.it »
Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | Serie TV | Dvd | Stasera in Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | TROVASTREAMING
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati