Un regista ritorna dove è cresciuto per ritrovare i ricordi d'infanzia. Qui riscopre le quotidiane lotte per la sopravvivenza della gente che ha lasciato andando via. Espandi ▽
Cinque case e i loro abitanti. Cinque storie diverse ma strettamente legate. Un'anziana insegnante cerca di vivere alla giornata e mantenere i suoi trentasei gatti, un giovane uomo bullizzato e picchiato perché omosessuale, una suora espulsa dal convitto che dirigeva con severità e intransigenza, un vecchio bracciante in una fattoria infestata dai fantasmi e un ragazzo rimasto orfano in tenera età e che ora sta girando questo film. Spinto dalla voglia di ritornare dove è cresciuto, per ritrovare i ricordi d'infanzia, riscopre le quotidiane lotte per la sopravvivenza della gente che ha lasciato andando via. Recensione ❯
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Toumani Kouyaté, un djeli o griot che vive tra il Brasile e la Francia, torna nel suo villaggio natale in Mali. Espandi ▽
Toumani Kouyaté, un djeli o griot (un maestro di eloquenza, uno storyteller, un mediatore di conflitti, consigliere di re) che vive tra il Brasile e la Francia, torna nel suo villaggio natale in Mali per seguire i riti di passaggio e di iniziazione dei djeli, attraverso il racconto di storie e il potere delle parole. Recensione ❯
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Un ritratto ellittico di una ragazza che vive il tormento dei suoi tempi affamando il proprio corpo. L'anoressia come via per trovare posto in un mondo incerto. Espandi ▽
Brasile, anni Novanta, un panorama politico caotico. Clara è tormentata dall'ansia e trova conforto affamando il proprio corpo. Clara fa del digiuno un'esperienza di piacere e sofferenza estrema. In questo docufiction sperimentale basato sui diari segreti reali di donne che soffrono di anoressia, la malattia diventa per la protagonista un modo per affrontare l'età adulta e per trovare il suo posto in un mondo incerto, brutale, surreale. Recensione ❯
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La cultura nera brasiliana raccontata dal rapper Emicida. Espandi ▽
Tra scene del suo concerto al Teatro Municipale di San Paolo, il rapper attivista Emicida esalta la ricca storia della cultura nera brasiliana. Recensione ❯
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Può un piccolo villaggio di pescatori sopravvivere alla corruzione, all'inquinamento e alla decadenza della politica? Una riflessione sulle contraddizioni del Venezuela di oggi. Espandi ▽
Sul lago di Maracaibo, sotto lo spettacolo silenzioso dei fulmini del Catatumbo, il villaggio di Congo Mirador si prepara per le elezioni parlamentari. Per Tamara, abile imprenditrice e candidata del Partito chavista, ogni voto conta e va ottenuto con qualsiasi mezzo; per Natalie, tenace professoressa sostenuta dall'opposizione, la politica è un diversivo che cerca senza successo di strapparla al suo lavoro. La piccola Yoaini, con il suo sguardo attento, osserva la comunità andare alla deriva, e con essa vede dissiparsi l'adolescenza e l'innocenza. Può un piccolo villaggio di pescatori sopravvivere alla corruzione, all'inquinamento e alla decadenza della politica? Recensione ❯
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Il regista Glauber Rocha racconta la sua esperienza italiana attraverso inediti retroscena. Espandi ▽
Il film e` un ritorno, dopo quasi mezzo secolo, nella Roma del piu` grande regista brasiliano di sempre, Glauber Rocha, quella del periodo del suo esilio italiano. Compone un mosaico dei ricordi di amici, collaboratori, critici, e intanto mostra come si presentano oggi le location capitoline del suo penultimo lungometraggio, Claro (1975), raccontando Rocha e la sua generazione, anche attraverso retroscena inediti, fino alla sua contestazione contro la Mostra del Cinema di Venezia nel 1980. Recensione ❯
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Questo documentario racconta la storia degli emigranti italiani che hanno introdotto la viticultura in Brasile. Espandi ▽
L'emigrazione italiana in Brasile è stata uno dei più grandi flussi migratori di sempre. Questa preziosa rivisitazione di quasi 150 anni di storia e lavoro è girata tra la regione montuosa meridionale di Serra Gaúcha in Brasile, dove la popolazione in gran parte di origine trentina e veneta ha introdotto la viticoltura e parla ancora il dialetto talian, e i territori nel nord Italia da cui provenivano quelle famiglie, dove il film torna alla ricerca di memorie e tradizioni trasmesse in eredità ai discendenti. Recensione ❯
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Questo documentario rirpende il percorso di transizione f to m del figlio di Coraci Ruiz. Espandi ▽
Tra il 2016 e il 2019 Coraci Ruiz ha documentato il percorso di transizione f to m del figlio. Affrontando i conflitti, le certezze e le incertezze che lo pervadono in una profonda ricerca della sua identità. Da dietro la camera, prende parte alle complessità del momento, cogliendo il cambiamento famigliare e tessendo un delicato dialogo sulla storia del femminismo in Brasile, le criticità dei generi e gli stereotipi in cui tutte e tutti sono coinvolti. Recensione ❯
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Quattro donne crescono insieme un bambino di 9 anni in una foresta sulla costa meridionale del Brasile. Espandi ▽
Tammy è la madre di Derick; ma anche Bruna, Chiva e Ana lo sono. Il film racconta la vita di queste quattro donne che, insieme, crescono Derick, un bambino di nove anni. Lesbiche, bisessuali, non monogame e anarchiche, le mamme di Derick costruiscono la casa dove crescere il proprio figlio in una foresta sulla costa meridionale del Brasile, nonostante le minacce di sfratto da parte della polizia. Tutti insieme cantano e suonano in un film che utilizza due stili apparentemente inconciliabili: il documentario d'osservazione e il musical. Recensione ❯
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Caetano Veloso racconta il periodo più difficile della sua vita, quello che lo vide per 54 giorni dietro le sbarre. Espandi ▽
Caetano Veloso ricorda il suo arresto durante la dittatura militare, quando il 27 dicembre 1968, 14 giorni dopo il decreto dell'AI-5, lui e Gilberto Gil furono prelevati dalle loro case a San Paolo da agenti in borghese. Senza ricevere spiegazioni dal regime, furono portati a Rio de Janeiro, lasciati in isolamento per una settimana e poi trasferiti nelle celle. La censura ha impedito ai giornali di rendere pubblico il loro arresto. Cinquantadue anni dopo, Caetano racconta il periodo più difficile della sua vita e riflette sui suoi 54 giorni di prigione. Recensione ❯
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La documentazione dei movimenti giovanili per la democrazia in Algeria. Espandi ▽
Affiancando con la sua macchina fotografica l'attivista Nardjes, Karim Aïnouz documenta il movimento giovanile che sta pacificamente scendendo in strada per un futuro democratico in Algeria, la cui indipendenza è stata già combattuta dai loro genitori e nonni. Recensione ❯
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Non lontano da Rio de Janeiro c'è un luogo in cui intagliare canoe e edificare case d'argilla è ancora una parte essenziale della vita della gente. Espandi ▽
Non lontano da Rio de Janeiro c'è un luogo in cui intagliare canoe e edificare case d'argilla è ancora una parte essenziale della vita della gente. Il popolo Caiçara mantiene e coltiva gli ultimi resti della foresta pluviale atlantica e le sue tradizioni, ma il nuovo governo brasiliano ha altri piani per la foresta e per le numerose minoranze del Paese. Recensione ❯
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Uno sguardo alle comunità che vivono all'ombra di una delle centrali idroelettriche più grandi del mondo. Espandi ▽
Un film in bianco e nero incentrato sulle persone che vivono vicino a una delle più grandi centrali idroelettriche del mondo in Amazzonia. All'ombra di questo progetto ecologicamente distruttivo, vivono comunità povere senza elettricità o infrastrutture. Recensione ❯
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La decandeza di un piccolo villaggio del Venezuela diventa la fotografia di un intero paese. Espandi ▽
C'era una volta, il villaggio venezuelano del Congo Mirador. Era prospero, vivo di pescatori e poeti. Ora sta decadendo e si sta disintegrando - un piccolo ma profetico riflesso del Venezuela stesso. Recensione ❯
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Partendo dal tema sanitario, il film racconta le disuguaglianze economiche, le ingiustizie sociali, l'aumento della violenza domestica, il diritto alla salute negato. Espandi ▽
Otto storie da otto Paesi del mondo: il documentario collettivo Tornare all'Anormalità (più complesso di un virus) racconta le contraddizioni sociali che, preesistenti al Covid-19, sono esplose con la pandemia. Il film dà voce, così, agli indigeni del Brasile sotto attacco di Bolsonaro, agli operai delle fabbriche costretti ad esporsi al contagio, ai disoccupati e ai familiari di chi non può permettersi un trasporto in ospedale o una sepoltura dignitosa, alle donne vittime di femminicidio, in aumento durante il lockdown, a chi non teme il Covid perché già segnato dalla paura, dalla morte e dalla povertà. Recensione ❯
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