Anno | 2020 |
Genere | Documentario |
Produzione | Ecuador, Brasile, Messico, Cile, Colombia, Spagna, USA, Italia |
Durata | 82 minuti |
Regia di | Priscilla Aguirre Martínez, Raíssa Dourado, Diana Maria González, Paulina Gutiérrez, Lukas Jaramillo, Juan Pablo Patiño, Xabier Ortiz De Urbina, Andrés Rico, Stefano Virgilio Cipressi |
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Ultimo aggiornamento venerdì 5 febbraio 2021
Partendo dal tema sanitario, il film racconta le disuguaglianze economiche, le ingiustizie sociali, l'aumento della violenza domestica, il diritto alla salute negato.
CONSIGLIATO N.D.
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Otto storie da otto Paesi del mondo: il documentario collettivo Tornare all'Anormalità (più complesso di un virus) racconta le contraddizioni sociali che, preesistenti al Covid-19, sono esplose con la pandemia. Il film dà voce, così, agli indigeni del Brasile sotto attacco di Bolsonaro, agli operai delle fabbriche costretti ad esporsi al contagio, ai disoccupati e ai familiari di chi non può permettersi un trasporto in ospedale o una sepoltura dignitosa, alle donne vittime di femminicidio, in aumento durante il lockdown, a chi non teme il Covid perché già segnato dalla paura, dalla morte e dalla povertà.
«C'è un panorama apocalittico, una visione macabra, una follia diffusa, che si stende come un velo sul nostro pianeta. Si trova sotto infinite vetrine e insegne luminose. Da più parti grida strazianti, diritti negati da argomenti difficili da sostenere, dignità soffocate». Questo si legge tra le note di regia di Tornare all'Anormalità (più complesso di un virus), documentario collettivo che dal 30 [...] Vai alla recensione »