salva80
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martedì 25 novembre 2014
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non è un film per tutti...
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... e lo si capisce dalla sua recensione. Mi rattrista vedere come, per un film di fantascienza come pochi, ci si lamenti della mancanza di effetti speciali. E' evidente che Nolan non vuole stupire con le solite cose, ma con la storia e con un film che dimostra un rigore scientifico come ne ho visto pochi (a parte una pecca: in un buco nero, prima di raggiungere la singolarità, si subisce il fenomeno noto come "spaghettizzazione: la materia viene così schiacciata dalla gravità da diventare infinitamente lunga e infinitamente sottile. Ma è ovvio che così non ci sarebbe stato film). Mi dovrebbe spiegare come fa a giudicare "realistiche" le raffigurazioni del buco nero, dato che nessuno ne ha mai visto uno (se fosse stato più attento alla storia e non alla mancanza di effetti speciali avrebbe sentito che dal buco nero non esce nemmeno la luce.
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... e lo si capisce dalla sua recensione. Mi rattrista vedere come, per un film di fantascienza come pochi, ci si lamenti della mancanza di effetti speciali. E' evidente che Nolan non vuole stupire con le solite cose, ma con la storia e con un film che dimostra un rigore scientifico come ne ho visto pochi (a parte una pecca: in un buco nero, prima di raggiungere la singolarità, si subisce il fenomeno noto come "spaghettizzazione: la materia viene così schiacciata dalla gravità da diventare infinitamente lunga e infinitamente sottile. Ma è ovvio che così non ci sarebbe stato film). Mi dovrebbe spiegare come fa a giudicare "realistiche" le raffigurazioni del buco nero, dato che nessuno ne ha mai visto uno (se fosse stato più attento alla storia e non alla mancanza di effetti speciali avrebbe sentito che dal buco nero non esce nemmeno la luce. Ci sarà un motivo se si chiama così...).
I nessi sono tutti comprensibili, per chi ha una conoscenza elementare della teoria della relatività (non c'è bisogno di essere fisici per capirne gli aspetti più rilevanti).
Ho come l'impressione che tanta fantascienza dozzinale degli ultimi anni abbia disabituato la gente a quella che è la vera essenza di questo genere letterario e cinematografico: non stupire con astronavi e/o alieni cattivi, né con mondi verdeggianti e alieni blu stile Avatar, ma interrogarsi su chi siamo, da dove veniamo e soprattutto, verso dove stiamo andando.
Si riguardi il film con calma con questa filosofia, e forse lo apprezzerà di più.
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mardou_
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martedì 25 novembre 2014
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la splendida illusione
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Quando in The Prestige venivano spiegate le parti in cui si divide un numero di magia, in realtà il regista Christopher Nolan ci stava raccontando la sua poetica.
Con titoli che hanno lasciato il segno nella storia recente del cinema come Memento e Inception e la leggendaria trilogia di Batman, quasto inglese classe 1970 è diventato a pieno titolo il miglior cineasta della sua generazione.
Anche in questa sua ultima fatica, avvalendosi come di consueto di un ottimo cast e di potenti effetti speciali, è riuscito a compiere qualcosa di magico e allo stesso tempo di incredibilmente reale, toccando le corde della nostra sensibilità più profonda e cercando di dare una spiegazione al mistero delle nostre vite attraverso un “semplice” film di fantascienza.
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Quando in The Prestige venivano spiegate le parti in cui si divide un numero di magia, in realtà il regista Christopher Nolan ci stava raccontando la sua poetica.
Con titoli che hanno lasciato il segno nella storia recente del cinema come Memento e Inception e la leggendaria trilogia di Batman, quasto inglese classe 1970 è diventato a pieno titolo il miglior cineasta della sua generazione.
Anche in questa sua ultima fatica, avvalendosi come di consueto di un ottimo cast e di potenti effetti speciali, è riuscito a compiere qualcosa di magico e allo stesso tempo di incredibilmente reale, toccando le corde della nostra sensibilità più profonda e cercando di dare una spiegazione al mistero delle nostre vite attraverso un “semplice” film di fantascienza.
Nella pellicola del 2006 Michael Caine ci diceva che “La prima parte è chiamata La Promessa: l’illusionista ci mostra qualcosa di ordinario.”
E’ così infatti che inizia Interstellar: nell’America tornata rurale in un tempo non meglio definito che solo grazie a qualche dettaglio si configura come un futuro ormai prossimo, Matthew McConaughey è un buon padre di famiglia che manda avanti la sua coltivazione di mais.
“Il secondo atto è chiamato La Svolta: l’illusionista prende quel qualcosa di ordinario e lo trasforma in qualcosa di straordinario”
Ecco che il nostro eroe viene richiamato dalla Nasa per una decisiva missione nello spazio volta a salvare l’umanità. Cosa ne sarà allora dei suoi figli? Dovrà dire loro addio per sempre?
“…Ma ancora non applaudite, perché far sparire qualcosa non è sufficiente, bisogna anche farla riapparire”
E’ quindi nel terzo atto di questo film toccante e suggestivo che si compie la splendida illusione: il tempo perde di significato e mentre seguiamo parallelamente le vicende nello spazio e quelle sulla Terra, ci rendiamo conto poco a poco che il significato profondo di tutto è da ricercarsi soltanto dentro noi stessi, nelle azioni che compiamo ogni giorno e che determinano irrimediabilmente anche il futuro più lontano.
La soluzione per salvarci dalla deriva che sta distruggendo sempre più velocemente il pianeta in cui viviamo è così semplice che spesso non riusciamo a vederla: la risposta siamo noi, noi soltanto, capaci di annientare e creare ciò che di più terribile e di più meraviglioso si possa immaginare.
“Ora, voi state cercando il segreto, ma non lo troverete perché in realtà non state davvero guardando. Voi non volete saperlo…voi volete essere ingannati!”
Grazie, Nolan, sei il grande illusionista che accompagna per mano gli spettatori nei luoghi ancora inesplorati della settima arte.
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marco pedro lopez
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martedì 25 novembre 2014
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opera d'arte
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Si spegne lo schermo e partono i titoli di coda... la sala è strapiena e tutti restiamo seduti per alcuni istanti ad osservare le scritte... in silenzio... con la consapevolezza di avere assistito ad un'opera d'arte. Si, una vera e propria opera d'arte... perchè Interstellar non si limita a citare Kubrick, (operazione tutt'altro che semplice) ma va ben oltre, senza alcun timore, e lo fa con una maestria senza precedenti... Ogni porta viene aperta con la sicurezza di chi sa come chiuderla e soprattutto di chi non ha paura a chiuderla... Nolan (che qui probabilmente tocca un apice assoluto da cui toccherà inevitabilmente scendere) non ha paura a dare risposte, anche se è molto più difficile e rischioso darle che non darle.
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Si spegne lo schermo e partono i titoli di coda... la sala è strapiena e tutti restiamo seduti per alcuni istanti ad osservare le scritte... in silenzio... con la consapevolezza di avere assistito ad un'opera d'arte. Si, una vera e propria opera d'arte... perchè Interstellar non si limita a citare Kubrick, (operazione tutt'altro che semplice) ma va ben oltre, senza alcun timore, e lo fa con una maestria senza precedenti... Ogni porta viene aperta con la sicurezza di chi sa come chiuderla e soprattutto di chi non ha paura a chiuderla... Nolan (che qui probabilmente tocca un apice assoluto da cui toccherà inevitabilmente scendere) non ha paura a dare risposte, anche se è molto più difficile e rischioso darle che non darle... ma il suo mistero non è chiudere, non lo è mai stato... l'unico mistero a cui sembra interessato è sul perchè tutto inizia, e non su come tutto si chiude... Tre ore di emozioni fortissime, impossibili da raccontare, ma solo da vivere...
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jesuiscarlos
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martedì 25 novembre 2014
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kubrick si sta rivoltando nella tomba
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Mi è parso un film con velleità epiche che ambisce a seguire le orme di "2001 Odissea nello spazio" ma che nonostante un buon attore protagonista, una bella colonna sonora e un paio di bei effetti speciali riesce lo stesso a fallire nel suo proposito grazie a una sceneggiatura talmente demenziale da essere implicitamente un insulto agli spettatori, non posso biasimare quindi le 4 persone uscite prima della fine (spettacolo pomeridiano non serale!).
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Mi è parso un film con velleità epiche che ambisce a seguire le orme di "2001 Odissea nello spazio" ma che nonostante un buon attore protagonista, una bella colonna sonora e un paio di bei effetti speciali riesce lo stesso a fallire nel suo proposito grazie a una sceneggiatura talmente demenziale da essere implicitamente un insulto agli spettatori, non posso biasimare quindi le 4 persone uscite prima della fine (spettacolo pomeridiano non serale!).
SINOSSI: In una terra di un futuro prossimo c'è una piaga che colpisce le colture di cereali e poi c'è la polvere quindi bisogna abbandonare la terra perché con la polvere e senza cereali la nostra vita non può più vivere. Però la gente non lo sa anche perché il governo tiene all'oscuro di tutto spronandoli a coltivare l'ultimo cereale coltivabile: il mais. A scuola insegnano che i viaggi spaziali erano una bufala antisovietica cosi gli studenti si levano dalla testa sta voglia di andare nello spazio che c'hanno.
La Nasa però esiste ancora come scoprono il signor Cooper (ex pilota nasa) e sua figlia Murphy, grazie alle coordinate che la libreria fantasma della dodicenne gli comunica (in america tutte le contadine dodicenni hanno un enorme libreria nella loro stanza).
Giunti sul posto cercano di entrare nell'inaccessibile e segretissima base Nasa tagliando con una forbice un'impenetrabile rete di fil di ferro. A sto punto però un robot a forma di nulla gli dice "Ciao come avete fatto a trovare questa base segretissima e inaccessibile?" e loro gli dicono delle coordinate e della segretissima strada che hanno seguito e che in 5 minuti collega casa loro alla base Nasa.
Capito che non erano terroristi sovietici li fanno entrare e gli agenti segreti essendo agenti segreti raccontano a Cooper tutto ma proprio tutto sul progetto segreto nasa: un gruppo di scienziati capitanati dal dottor Brand e sua figlia Amelia sta tentando da alcuni anni una soluzione diversa dalla monocoltura del mais ai problemi della razza umana. Sfruttando che qualcuno (misteriose entità aliene?) ha aperto un wormhole (un coso in n dimensioni che crea un varco nello spazio tempo), su Saturno durante l'ultimo decennio hanno spedito 12 astronauti nel wormhole scoprendo 12 possibili sistemi planetari abitabili ma, siccome alla nasa sono deficienti, non hanno più piloti per andare a recuperare i dati sui possibili mondi che potrebbero dare una nuova casa al genere umano. Quale più fortuita sorte che il signor Cooper passasse di lì sotto suggerimento della libreria! Cooper e Amelia partono con due coprotagonisti alla volta dello spazio, ma Murphy, tenuta all'oscuro della natura della missione, non prende bene che il padre vada a fare il pirla nello spazio, ma ad ogni modo decide di fare la scienziata e trovare un modo, insieme al Dottor Brand di far viaggiare tutta la popolazione mondiale nello spazio. Intanto Cooper e Amelia dopo un po' di sfighe, prima un pianeta con le onde in cui la relatività li fa rimanere giovani mentre gli altri sono invecchiati di anni poi un pianeta frescolino in cui l'esploratore che lo ha trovato in realtà era uno stronzo omicida, hanno come ultima chanche il pianeta che era stato esplorato dal tipo di Amelia.
Decidono in tal senso ma Cooper dice che vorrebbe rivedere la figlia per dirle che non è uno stronzo, non sapendo che pesci pigliare si butta in un buco nero così può vedere oltre l'orizzonte degli eventi magari sta qualcosa d'interessante. Effettivamente trova che dentro il buco nero c'è la stanza di sua figlia ma in 4 dimensioni (lo spazio e il tempo) e scopre così di essere lui il fantasma della libreria. Le comunica quindi, grazie a un orologio analogico il segreto per salvare l'umanità (che non si capisce quale sia e perchè lui dovrebbe saperlo). Poi Cooper si addormenta e si risveglia su una stazione orbitante di Saturno, viene raggiunto dalla figlia ormai 90 enne che lo saluta in 5 minuti senza manco presentagli i figli e i nipoti che intanto ha avuto.
Qualcuno lo ha definito capolavoro: è allucinante la gente si beve qualsiasi scemenza senza il minimo senso critico....
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albydrummer
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martedì 25 novembre 2014
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..il nuovo monolito..
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Nolan stavolta ha sfidato con la sua genialità,il genio Kubrick,nel suo viaggio fantastico,un pò più moderno nello spazio,e forse nell infinito,dove sempre e forse una realtà diversa.
Il viaggio di Nolan,davvero ti incolla nelle sue quasi tre ore di vero e ottimo spettacolo visivo,che da tempo non si vedeva,forse un pò in competizione e vincitore di oscar il film Gravity,entrambi,considrrando la nuova tecnologia cinemotrafica,computerizzata e gli infiniti effetti speciali,si vive una visione quasi realistica del nostro spazio,ovviamente studiato,nei minimi particolari,choìi ne conosce le leggi di gravità,e i vari fenomeni interstellari e delle galazzie,senza sbagliare le leggi fisiche.
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Nolan stavolta ha sfidato con la sua genialità,il genio Kubrick,nel suo viaggio fantastico,un pò più moderno nello spazio,e forse nell infinito,dove sempre e forse una realtà diversa.
Il viaggio di Nolan,davvero ti incolla nelle sue quasi tre ore di vero e ottimo spettacolo visivo,che da tempo non si vedeva,forse un pò in competizione e vincitore di oscar il film Gravity,entrambi,considrrando la nuova tecnologia cinemotrafica,computerizzata e gli infiniti effetti speciali,si vive una visione quasi realistica del nostro spazio,ovviamente studiato,nei minimi particolari,choìi ne conosce le leggi di gravità,e i vari fenomeni interstellari e delle galazzie,senza sbagliare le leggi fisiche.
E' sempre un film di fantascienza,e si va oltre,anzi nella cinematografia,si può fare,e chi solo,è nel campo,può capire i vari errori che ci sono in questo tipo di film.
Un film ingegneristico,aerospaziale,il fascino,la storia di Nolan,quella di scovare tra le galassie e le stelle,un nuovo pianeta,dove vivere meglio..l'originalità del tempo che passa..la vita,la figlia ormai anziana...e questo il mistero,e la genialità di Nolan,sta proprio,come faceva Kubirick,di fare analizzare lo spettatore il film,di dare una propria interpretazione,copme è successo nel capolavoro Memento e Inception. Il tempo fondamentale. la memoria che ci fa analizzare la nostra vita,i nostri errrori....e questo è la magia del cinema,che ti fa andare oltre tutto,senza regole,senza dubbi.
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francesca..
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martedì 25 novembre 2014
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semplicemente fantastico!
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"Interstellar" è senza dubbio uno dei migliori film che abbia mai visto! Carico di emozioni, trama ben elaborata e che non cade mai nel banale! Non è uno dei tanti film noiosi e scontati...è piuttosto lungo ma se la lunghezza del film è per rendere la trama più articolata (e sensata), ben venga! Film promosso a pieni voti! Complimenti!
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devil667
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lunedì 24 novembre 2014
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film bello da vedere ma davmigluotateo
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Film ben fatto anke se lento,prima ora dv ci fa capire la situazione si perde troppo tempo in cose futili come il colloquio con il preside. Finale scontato si era capito da subito che il fantasma fosse lui. O le varie morti. Poi mi domando uno che entra a contatto con l'ammoniaca è possibile che nn ha nessuno effetto collaterale?. Devo dire che mattan Damon é bravo nella sua parte si rende molto antipatico. Altra inesattezza girano come ruote impazzite é possibile che nn hanno nausea? Cmq da vedere
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andreafalci
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lunedì 24 novembre 2014
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e vissero felici e contenti..........
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I quasi 160 minuti del film scorrono sul velluto; Un ex astronauta vedovo a riposo che fa l' agricoltore con due figli ma la cocca del babbo è la figlia di circa 7 anni; la NASA che opera in modo occulto perchè troppo costosa, in un mondo ormai ostle all' uomo sia climicamente che per alimentare l' umanità; quindi la NASA manda nel cosmo lì agricoltore insieme alla bella astronauta Hathaway, dopo un salto nell' iperspazio trovano un pianeta semiostile, dove già esiste una base con un povero astronauta abbandonato e pazzoide che poi aggredisce il nuovo arrivato: quindi i due arrivati scappano, ma per tornare indietro uno dei due deve rimanere nel modulo madre, quidi lui si sacrifica e la bella astronauta prosegue destinazione Terra, ma fortunatamente trova un bel pianetino accogliente come la nostra Terra; nel frattempo il compagno si ritrova catapultato sulla Terra in un altro tempo successivo a quello della partenza e nella quinta dimensione.
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I quasi 160 minuti del film scorrono sul velluto; Un ex astronauta vedovo a riposo che fa l' agricoltore con due figli ma la cocca del babbo è la figlia di circa 7 anni; la NASA che opera in modo occulto perchè troppo costosa, in un mondo ormai ostle all' uomo sia climicamente che per alimentare l' umanità; quindi la NASA manda nel cosmo lì agricoltore insieme alla bella astronauta Hathaway, dopo un salto nell' iperspazio trovano un pianeta semiostile, dove già esiste una base con un povero astronauta abbandonato e pazzoide che poi aggredisce il nuovo arrivato: quindi i due arrivati scappano, ma per tornare indietro uno dei due deve rimanere nel modulo madre, quidi lui si sacrifica e la bella astronauta prosegue destinazione Terra, ma fortunatamente trova un bel pianetino accogliente come la nostra Terra; nel frattempo il compagno si ritrova catapultato sulla Terra in un altro tempo successivo a quello della partenza e nella quinta dimensione. Qui osserva la Sua famiglia ormai invecchiata i figli sono diventati padri e ci sono anche i nipotini; alla fine si rende conto che è di troppo e sentendosi solo, riesce a ripartire verso la Sua amata collega che l' aspetta.per cui l' essere umano continuerà ad esistere grazie ai nuovi "Adamo ed Eva" . Ottime le interpretazioni, la fotografia, i dialoghi miscelati in una fantascienza filosofica che sfida le leggi della fisica.
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[+] beh... quattro stelle...
(di franco1206)
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aeneas
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lunedì 24 novembre 2014
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a chi si indigna per gli errori scientifici
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Perché un film di fantascienza deve mostrare inattaccabile plausibilità scientifica, battute perfette, ritmi impeccabili e linee narrative granitiche per avere la facoltà di veicolare un semplice messaggio? E' chiaro che, per carità, chiunque si guardi un film abbia tutto il diritto di pensarne ciò che vuole e di farlo sapere a tutte e cinque le dimensioni dell’universo, però –come per tutte le cose- potrebbe anche essere augurabile porre un limite alla spocchiosità e alla, in fin dei conti, superficialità di certi commenti. È molto divertente analizzare un film fin nei minimi dettagli, scomporlo e soppesare perbene ogni singolo pezzo per arrivare in ultimo a costruire un parere solido e giustificato, lo riconosco, però la mia opinione è che non sia questa che si è partorita in questo modo l’idea definitiva che alla fine se ne dovrebbe avere.
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Perché un film di fantascienza deve mostrare inattaccabile plausibilità scientifica, battute perfette, ritmi impeccabili e linee narrative granitiche per avere la facoltà di veicolare un semplice messaggio? E' chiaro che, per carità, chiunque si guardi un film abbia tutto il diritto di pensarne ciò che vuole e di farlo sapere a tutte e cinque le dimensioni dell’universo, però –come per tutte le cose- potrebbe anche essere augurabile porre un limite alla spocchiosità e alla, in fin dei conti, superficialità di certi commenti. È molto divertente analizzare un film fin nei minimi dettagli, scomporlo e soppesare perbene ogni singolo pezzo per arrivare in ultimo a costruire un parere solido e giustificato, lo riconosco, però la mia opinione è che non sia questa che si è partorita in questo modo l’idea definitiva che alla fine se ne dovrebbe avere. Idea definitiva?
Con un esempio un po’ fuori luogo: l’idea definitiva del senso di un’opera come un film forse non è qualcosa dato dalla somma delle sue parti, così come l’idea della bellezza di un quadro impressionista non è data semplicemente dal guardare da vicino ogni pennellata da cui è composto.
C’è sempre qualcosa che sfugge quando si pensa di aver capito, e soprattutto c’è sempre qualche punto in cui cadiamo quando pensiamo di saperla più lunga di qualcuno.
Siamo davvero sicuri che se dei pesantissimi errori scientifici sulla teoria della relatività (il funzionamento preciso dei wormholes e dei buchi neri), sulla meccanica quantistica o anche solo sullo spazio “classico” (l’ormai tristemente famosa luce nei tre pianeti –ma lì in giro non poteva esserci una straccio di stella da qualche parte, magari non inquadrata?) sono venuti in mente a studenti di seconda liceo, non possono magari essere anche solo passati per l’anticamera del cervello di un fisico teorico di rilevanza internazionale? Penso che non si debba giudicare un film come questo sulla base di quanto sia fondato o meno, ma a seconda di quanto sia forte il suo significato. Penso che Nolan abbia costruito una storia fantascientifica non per giocare a chi fa il film più realistico sullo spazio, ma per poter trasmettere un messaggio quasi “fantascientifico”: stiamo cercando il senso dell’universo nel modo sbagliato. Forse la relatività è così complessa perché alla fine è semplice, così come forse le relazioni umane sono così complesse perché si muovono da emozioni semplici e straordinarie nella loro essenzialità.
Come molti altri hanno notato, e molto meglio di me, Nolan punta il dito verso lo spazio ma lo rivolge in realtà dentro ognuno di noi; però –e forse qui sta la sua vera forza- dallo spazio non si allontana, non lo usa come un semplice veicolo di un significato con cui non abbia niente a che vedere, ma come un mezzo che si muove grazie agli stessi istinti, alle stesse emozioni, agli stessi sentimenti che muovono noi. E ditemi se non è affascinante.
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franco1206
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lunedì 24 novembre 2014
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aiutatemi a capire...
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...perché nella maggior parte dei commenti ci si ostina a osannare senza riserve questo film e a ignorare palesemente le grossolanerie registiche che qui mi permetto di riassumere (le più salienti):
1) la scenografia infantile di una terra che sta per essere distrutta e l’unico elemento che lo dimostra è un “ghibli” all’orizzonte (che dopo decenni è ancora lì e sulla terra ancora nulla è mutato…)
2) il camminare in mezzo metro d'acqua che produce però uno tsunami spaventoso
3) quel po' di action a lungo sospirata con i due che baruffano (altra scena piazzata lì giusto per mettercela e che c'entra ben poco con l'idea di base del film
4) la scena strappalacrime alla “ghost” con lui dietro la libreria….
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...perché nella maggior parte dei commenti ci si ostina a osannare senza riserve questo film e a ignorare palesemente le grossolanerie registiche che qui mi permetto di riassumere (le più salienti):
1) la scenografia infantile di una terra che sta per essere distrutta e l’unico elemento che lo dimostra è un “ghibli” all’orizzonte (che dopo decenni è ancora lì e sulla terra ancora nulla è mutato…)
2) il camminare in mezzo metro d'acqua che produce però uno tsunami spaventoso
3) quel po' di action a lungo sospirata con i due che baruffano (altra scena piazzata lì giusto per mettercela e che c'entra ben poco con l'idea di base del film
4) la scena strappalacrime alla “ghost” con lui dietro la libreria…. e dulcis in fundo...
5) il finale-happy end sdolcinato con lei che lo aspetta nella sua casetta in canadà...
per favore qualcuno mi spieghi come si possano ignorare tali sciattezze da B-movie...!
dai! siamo sinceri!
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[+] ti sono vicino... :)
(di jesuiscarlos)
[ - ] ti sono vicino... :)
[+] :) ....ti prego lasciami aggiungere:
(di jesuiscarlos)
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[+] ragionissimamente vero!!
(di pisiran)
[ - ] ragionissimamente vero!!
[+] non sono solo .....
(di ciappami)
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