luca biondo
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giovedì 20 novembre 2014
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arroganza della scienza e potenza del sentimento
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Difficile dare un ritatto soddisfacente di un film come Interstellar. Difficile perché Nolan si allarga a più generi,va a toccare più temi e lo fa con una facilità narrativa disarmante. La semplicità con cui sono spiegati concetti di astrofisica estremamente complicati,molto specifici,è incredibile,e questo permette al regista di catapultare il pubblico in un universo(letteralmente parlando) a lui conosciuto,che tutti possono comprendere. Questo è forse il più significativo passo avanti nella direzione di Nolan,poiché un intreccio complicato,ammaliante e appassionante,in grado di tenere con il fiato sospeso per tutto il tempo come quello di Interstellar era già presente in Inception,che però peccava dal punto di vista della chiarezza,della semplicità,della pulizia nella spiegazione della complicata infrastruttura che sosteneva l'intera storia.
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Difficile dare un ritatto soddisfacente di un film come Interstellar. Difficile perché Nolan si allarga a più generi,va a toccare più temi e lo fa con una facilità narrativa disarmante. La semplicità con cui sono spiegati concetti di astrofisica estremamente complicati,molto specifici,è incredibile,e questo permette al regista di catapultare il pubblico in un universo(letteralmente parlando) a lui conosciuto,che tutti possono comprendere. Questo è forse il più significativo passo avanti nella direzione di Nolan,poiché un intreccio complicato,ammaliante e appassionante,in grado di tenere con il fiato sospeso per tutto il tempo come quello di Interstellar era già presente in Inception,che però peccava dal punto di vista della chiarezza,della semplicità,della pulizia nella spiegazione della complicata infrastruttura che sosteneva l'intera storia. Qua invece è tutto molto più limpido,dal dicotomico contrasto che la trama presenta in continuazione fra scienza e sentimento,al messaggio finale che si lascia trapelare. Nolan si distacca dalla lettura moderna del mondo,sempre più attaccato alla concezione che la scienza sia portatrice di ogni verità e si concentra invece sul carattere sentimentale dell'uomo,unico essere nell'universo a possedere un legame così profondo tra individuo ed individuo. In Interstellar si demolisce l'arroganza della scienza,consacrando la potenza dei sentimenti umani. I personaggi creati sono meravigliosi,portatori tutti in modo diverso di un messaggio allo spettatore,tutti venati da vizi più che da virtù,tutti profondamente umani. Una recensione a parte meriterebbe l'intero personaggio di Murph,vera sintesi di quella che dovrebbe essere la mediazione tra quel contrasto tra scienza e sentimento sopracitato. Il cast stellare non delude le attese e rende in maniera perfetta i personaggi delineati da Nolan,con una menzione speciale per Matthew McConaughey,a tratti davvero superbo. Una nota a parte merita anche la colonna sonora di Hans Zimmer,molto coinvolgente,sempre ben inserita e a ritmo con la storia,a cui dona un ulteriore spessore epico. Insomma un film completo,sotto tutti i punti di vista,come ne escono pochi,ultimamente,nei cinema. Un film fantascientifico,filosofico e d'avventura insieme,una vera e propria esperienza,un vero must per chi sia alla ricerca di qualcosa di più di una semplice pellicola,per chi ama uscire dal cinema con la bocca aperta e gli occhi al cielo.
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sassolina88
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giovedì 20 novembre 2014
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3ore di sonno
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Che dire di questo film o meglio questa noia infinita???!!!mai piu'!!!consiglio vivamente di risparmiare soldi ma soprattutto 3ore della vostra vita..la prima volta che mi addormento al cinema..trama noiosa..effetti speciali scadenti..quando entra nel buco nero sembra che abbia fatto l effetto"speciale" con le candeline che si accendono a capodanno.
[+] oh finalmente!
(di franco1206)
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guy53
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giovedì 20 novembre 2014
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metà e metà
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Fino a metà film ho avuto l'impressione che tentare di spiegare eventi al di là dell'immaginazione penalizzasse il film: 2001 è bello per il suo mistero, il non spiegato. La spiegazione (effettivamente abborracciata) uccide l'immaginazione. Certi dialoghi sono assolutamente evitabili, e fanno parte della retorica americana. In effertti del tutto evitabile il capitolo della lotta. Ma il finale, per la sua bellezza immaginifica e l'imprevedibilità, ti tiene incollato allo schermo e ti commuove.
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ashtray_bliss
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mercoledì 19 novembre 2014
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un capolavoro raro e irripetibile. 5*
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Solo il fatto di dover valutare questo film in una scala 1-5 significa sottovalutarlo. Perchè questo non è un film convenzionale, non è un blockbuster o un kolossal comune. E' un film che trascende spazio e tempo si catapulta direttamente nel cuore e nella mente dello spettatore, lo rapisce, lo trascina nel suo universo galattico e non abbandona più. Questa pellicola vale molto di più che una mera valutazione, è un opera cinematografica di rara bellezza e fattura. Un film travolgente, epico, magnifico, poetico, incisivo e potente come pochi altri film sanno esserlo.
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Solo il fatto di dover valutare questo film in una scala 1-5 significa sottovalutarlo. Perchè questo non è un film convenzionale, non è un blockbuster o un kolossal comune. E' un film che trascende spazio e tempo si catapulta direttamente nel cuore e nella mente dello spettatore, lo rapisce, lo trascina nel suo universo galattico e non abbandona più. Questa pellicola vale molto di più che una mera valutazione, è un opera cinematografica di rara bellezza e fattura. Un film travolgente, epico, magnifico, poetico, incisivo e potente come pochi altri film sanno esserlo. Un'esperienza cinematografica a 360 gradi che nessun essere umano dovrebbe perdersi. Un viaggio dritto nell'anima e nel cuore di ogni singola persona, che ci ricorda come l'amore sia l'unico vero motore di questo universo fatto da molecole, galassie e atomi. Tutta la scienza che ci aiuta a superare i nostri limiti, i nostri confini e ci aiuta a raggiungere nuovi mondi, perchè come giustamente ci ricorda Cooper, noi siamo ancora pionieri, non è in grado di spiegare o comprendere l'amore. Il sentimento umano più potente che ha da secoli definito gli esseri viventi e ci ha aiutato a sopravvivere ad ostilitè e ostacoli di ogni tipo e natura.
Interstellar supera facilmente i limiti del semplice film, ma offre un'esperienza unica e irripetibile. Facendoti provare possibilmente ogni singolo sentimento umano, toccando ogni corda dell'anima dello spettatore; dalla suspence, alla disperazione, all'eccitazione per la scoperta di nuovi orizzonti, tornado poi a esplorare il dolore del distacco, dell'abbandono ma anche del ricongiungersi con le persone amate.
E in questo caso, Nolan decide di raccontare la sfumatura più pura e sacra dell'amore: quello famigliare, quello paterno. Riuscendo a confezzionare ad hoc una storia potente e spiazzante che facendo da filo conduttore nella trama intera, indaga il potentissimo e indissolubile rapporto padre-figlia che unisce i protagonisti trasmettendo in modo cristallino le sensazioni-emozioni provate dai due al pubblico. Murph e Cooper anche quando sono separati da migliaia di anni luce, trovano il modo di ricongiungersi e comunicare (seppur incompresi) e andare avanti, arrivando a servire da tasselo risolutivo che costituisce la fine della storia.
Le emozioni che ti assalgono durante la visione del film sono indecifrabili, e proprio per questo le lacrime sono altresì assicurate. Pertanto Interstellar risulta un viaggio imperdibile, alla ricerca del cosmo, di nuovi pianeti abitabili ma in sostanza si tratta di un viaggio dentro noi stessi, la nostra anima e il nostro cuore. L'amore e' l'unica cosa che trascende lo spazio e il tempo, confermerà ad un certo punto la dott. Brand (Hathaway). L'amore unito all'istinto di sopravvivenza innato in ognuno di noi e ciò che spinge un piccolo gruppo di esploratori pionieri ad abbandonare la nostra galassia, la Via Lattea, ed intraprendere un suggestivo e adrenalinico viaggio cosmico, oltrepassando un wormhole arrivando alla scoperta di nuovi pianeti, ognuno con i suoi ostacoli e avversità pronti a mettere di nuovo le forze umane a dura prova.
Ma la cornice fantascientifica è indispensabile per raccontare una storia epica, avventurosa, rischiosa ma sopra ogni cosa, umana. Ogni lato, ogni angolo dell'animo umano viene indagato in modo tragico e romantico (nel senso di nostalgico e dolce) che condiscono in modo unico e incisivo una storia potente e risonante che facilmente riempie il cuore e resta impressa nello spettatore.
Condito da effetti speciali strabilianti e tecnicamente impeccabili che sono in grado di stupire e catturare totalmente l'attenzione dello spettatore, al quale viene data una vivida sensazione di vaggiare attraverso lo spazio, il tempo, i wormhole e i buchi neri.
Visivamente un goiello di fantascienza pura, supportato da un cast recitativo ispirato e in stato di grazia, dalla piccola Mackenzie Foy per finire al inossidabile Caine. Sempre più convincente e maturo nella scelta dei ruoli Matthew McConaughey, che qui ci regala nuovamente una interpretazione degna di Oscar. Denso e intenso, riesce a trasmettere perfettamente tutte le sensazioni e le contraddizioni di un padre amorevole e premuroso ma anche di un ingegnere e pilota che per il bene più grande (trovare un pianeta abitabile per salvare l'umanita') decide di partire in una lunga missione di esplorazione spaziale dall'esito incerto.
Meraviglioso il finale, i minuti che precedono la chiusura del film sono quelli che contengono tutta la filosofia stessa della pellicola, il cuore e l'anima di Interstellar, che pochi hanno saputo cogliere forse troppo preoccupati a spiegarlo in modo tecnico e scientifico, tralasciando però la componente chiave dell'interpretazione singolare. Dopotutto il finale, come sucedette in Inception è apreto a tutte le teorie e sara' lo spettatore a decretare la piu' idonea.
Supportato anche da un lato tecnico e scientifico notevole, questo capolavoro rimane impresso specialmente per l'ampiezza e la complessità che dona alla narrazione umanistica e metafisica. Musiche da brivido, fantasmagoriche che restano facilmente impresse.
Pellicola assolutamente visionaria, quasi onirica, che ti stimola a pensare, a riflettere e ricercare. Un film che facilmente si distacca dalla massa, per le tematiche proposte, per la potente carica emotiva che porta con se, per le immagini suggestive e al contempo poetiche che coinvolgono pienamente.
Un capolavoro a pieni titoli, firmato ancora una volta da un regista veramente geniale che non ha paura a mettere insieme i pezzi e osare di andare oltre il convenzionale, il ragionevole e il razzionale. Un vero pioniere del cinema contemporaneo che continua a meravigliare e rapire gli spettatori negli universi da lui creati.
Imponente e imperdibile. 10/10
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peer gynt
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mercoledì 19 novembre 2014
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il sacrificio dell'uomo redime e salva l'umanita'
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Avventura cosmica di rara bellezza, sospesa fra il desiderio dell'uomo di una nuova terra e la lotta di ognuno di noi contro la solitudine, verso cui la vecchiaia e la morte ci destinano inesorabilmente (ma da cui piu' l'amore puo' salvarci, e il sacrificio di se').
Assistito da una splendida colonna sonora di Hans Zimmer, il film dei fratelli Nolan decolla verso gli spazi siderali del grande cinema d'autore grazie alla scrittura densa e raccolta, all'interpretazione intensa e partecipata degli attori principali (il trio McConaughey, Chastain e Hathaway), alla visionaria figuratività dei due viaggi nell'impossibile (la traversata del wormhole e la caduta nel buco nero).
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Avventura cosmica di rara bellezza, sospesa fra il desiderio dell'uomo di una nuova terra e la lotta di ognuno di noi contro la solitudine, verso cui la vecchiaia e la morte ci destinano inesorabilmente (ma da cui piu' l'amore puo' salvarci, e il sacrificio di se').
Assistito da una splendida colonna sonora di Hans Zimmer, il film dei fratelli Nolan decolla verso gli spazi siderali del grande cinema d'autore grazie alla scrittura densa e raccolta, all'interpretazione intensa e partecipata degli attori principali (il trio McConaughey, Chastain e Hathaway), alla visionaria figuratività dei due viaggi nell'impossibile (la traversata del wormhole e la caduta nel buco nero).
Le teorie scientifiche pervadono ma non uccidono il film, ricco di un'umanità ferita e prostrata dal distacco e dalla perdita dei propri amati, tema assolutamente non secondario di questo luminoso "Interstellar". L'amore, come e piu' della scienza, deve saper guidare quest'umanita' disperata verso un futuro finalmente utopico (dopo l'oppressione di tanto futuro distopico), futuro che l'uomo sa e puo' costruirsi. Cercano di farlo gli uomini del nostro tempo, lo faranno (o l'hanno gia' fatto? deliziosa bellezza del paradosso temporale) gli uomini del futuro, deve farlo, in un finale aperto di struggente bellezza, anche l'ingegnere e astronauta Cooper, alla ricerca della sola donna rimasta vicina al suo tempo, per quanto spazialmente lontanissima.
E alla fine dell'impossibile viaggio, con perfetta circolarita', il viaggio riprende.
Sublime.
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frensis_c
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mercoledì 19 novembre 2014
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lungimirante!
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Non concordo con chi etichetta questo film come "fantascienza", bensì credo che ci sia molto di probabile in tutto ciò che viene rappresentato. Siamo esseri insignificanti rispetto alla potenza della Natura che, ciclicamente, spazza via gli abitanti di questa terra per fare posto a nuove ere. Cruciale in questo senso l'importanza della Scienza, di tutti coloro che impegnano le loro vite guardando sopra la linea dell'orizzonte, apparentemente inutilmente, ma arriverà un momento in cui le loro ricerche saranno l'unica speranza... forse vana, forse no. Alcune scene tolgono il fiato, la terra vista dalla navicella, gli anelli di Saturno, il warmhole...mi sarebbe piaciuta la versione in 3D per vedermi catapultata nello spazio.
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Non concordo con chi etichetta questo film come "fantascienza", bensì credo che ci sia molto di probabile in tutto ciò che viene rappresentato. Siamo esseri insignificanti rispetto alla potenza della Natura che, ciclicamente, spazza via gli abitanti di questa terra per fare posto a nuove ere. Cruciale in questo senso l'importanza della Scienza, di tutti coloro che impegnano le loro vite guardando sopra la linea dell'orizzonte, apparentemente inutilmente, ma arriverà un momento in cui le loro ricerche saranno l'unica speranza... forse vana, forse no. Alcune scene tolgono il fiato, la terra vista dalla navicella, gli anelli di Saturno, il warmhole...mi sarebbe piaciuta la versione in 3D per vedermi catapultata nello spazio. La teoria della relatività viene riesumata senza troppe forzature come tutti i concetti scientifici che sottendono alle varie scene del film senza essere sconvolti o stravolti, anche se ovviamente della finzione c'è. Interessante la scelta a cui viene sottoposto il protagonista, seguire la ricerca o rimanere con i suoi cari. Ovviamente sceglie la prima opzione, altrimenti non sarebbe un eroe o che dir si voglia. Scelta che fa riflettere e a cui siamo indirettamente chiamati anche noi: continuare ad essere degli esseri egocentrici o imparare finalmente a convivere con questo prezioso pianeta, che ad oggi è l'unico che abbiamo, con un occhio vigile a tutto ciò che può rappresentare il nostro futuro all'interno del cosmo.
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the moon
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mercoledì 19 novembre 2014
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nolan-terìa
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C'è un pianeta da salvare,un eroe con una famiglia da ricostruire,una figlia ribelle,e la gnocca di turno, per dirla breve c'è tutta la magra esperienza del cinema americano da botteghino fatto per ingannare, bello ma vuoto.L'inizio è puro riscaldamento ai confini del dramma sociale attraversato dall'imminente fine del mondo,il grano brucia la terra non è piu fertile ma si prepara il terreno per la salvezza dell'umanità,basta inserire qualche numero,un po di fisica confusionista , e, un orologio,per non perdere mai di vista il momento della fine,del film magari.Poi c'è il fattore Kubrick,quel tentativo di rievocare l'ambientazione di 2001 Odissea nello spazio,con quel silenzio quelle pause da adesso succede qualcosa,e qualcosa succede perche arriva il cattivo nei panni di un Matt Damon Hamburger-ato,che nel tentativo di rompere le uova nel pianeta- paniere si sgonfia e diventa ketchup.
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C'è un pianeta da salvare,un eroe con una famiglia da ricostruire,una figlia ribelle,e la gnocca di turno, per dirla breve c'è tutta la magra esperienza del cinema americano da botteghino fatto per ingannare, bello ma vuoto.L'inizio è puro riscaldamento ai confini del dramma sociale attraversato dall'imminente fine del mondo,il grano brucia la terra non è piu fertile ma si prepara il terreno per la salvezza dell'umanità,basta inserire qualche numero,un po di fisica confusionista , e, un orologio,per non perdere mai di vista il momento della fine,del film magari.Poi c'è il fattore Kubrick,quel tentativo di rievocare l'ambientazione di 2001 Odissea nello spazio,con quel silenzio quelle pause da adesso succede qualcosa,e qualcosa succede perche arriva il cattivo nei panni di un Matt Damon Hamburger-ato,che nel tentativo di rompere le uova nel pianeta- paniere si sgonfia e diventa ketchup.La fine? è tutta nell'immaginazione ,l' eroe che corre come un galleto a riprendere la sua donna sul pianeta Trito e Ritrito.
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[+] grande the moon
(di jules verne)
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luca cinemaniacs
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mercoledì 19 novembre 2014
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un film immenso con pochissimo cgi
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Siamo sulla Terra in un futuro prossimo in cui una piaga uccide i raccolti. La società è devoluta e con essa l’ambizione della gente che non cerca più di progredire ma di sopravvivere. Al mondo non servono più ingegneri, spiega il preside di un liceo al protagonista Joseph Cooper, interpretato dal grande Matthew Mcconaughey, ma agricoltori. Mentre la gente tenta di accontentarsi col poco cibo rimasto, il nostro Matthew intraprende il primo viaggio interstellare al fine di trovare una nuova casa per l’umanità ormai sull’orlo dell’estinzione.
Se un anno fa Gravity sembrava azzardato nella creazione di un universo sconfinato in grado di suggestionare lo spettatore, Christopher Nolan va persino oltre toccando i concetti di relatività e wormhole.
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Siamo sulla Terra in un futuro prossimo in cui una piaga uccide i raccolti. La società è devoluta e con essa l’ambizione della gente che non cerca più di progredire ma di sopravvivere. Al mondo non servono più ingegneri, spiega il preside di un liceo al protagonista Joseph Cooper, interpretato dal grande Matthew Mcconaughey, ma agricoltori. Mentre la gente tenta di accontentarsi col poco cibo rimasto, il nostro Matthew intraprende il primo viaggio interstellare al fine di trovare una nuova casa per l’umanità ormai sull’orlo dell’estinzione.
Se un anno fa Gravity sembrava azzardato nella creazione di un universo sconfinato in grado di suggestionare lo spettatore, Christopher Nolan va persino oltre toccando i concetti di relatività e wormhole. Il regista di Inception riesce a creare un’atmosfera sublime, utilizzando al minimo la CGI sfruttando, invece, modellini e giochi di luce al contrario del film di Alfonzo Cuaron in cui perfino la tuta della Bullock era in computer-grafica.
Nel tema del viaggio spaziale Nolan è costretto a fare i conti con il genio di Kubrick, in una pellicola che mescola sapientemente narrazione e componente scientifica. Dove Odissea nello spazio ha lasciato dubbi, Nolan, come da tradizione, ci porta per mano fino alla fine in cerca di risposte. Come accadeva anche in Inception, Memento e The Prestige, il finale è ben spiegato e lascia poco all’interpretazione.
Nolan si addentra nel genere sci-fi forte della consulenza di Kip Thorn, uno dei fisici teorici più famosi al mondo. “Il suo lavoro”, ha commentato lo stesso Nolan a New Scientist, “è stato più eccitante e importante della mia attività di sceneggiatore”.
Le storie dei personaggi raccontate in parallelo, in particolare quella del protagonista Cooper e della figlia Murphy, rendono il film, già di per se molto movimentato, uno spettacolo capace di lasciare lo spettatore incollato alla poltrona, senza mai annoiarlo.
In conclusione Nolan con questo film ha sicuramente superato se stesso. Non ha avuto paura di sbagliare, di pretendere troppo, creando un capolavoro che farà parlare di se ( si spera) ancora per molto tempo.
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shablo
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mercoledì 19 novembre 2014
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nolan..così mi cadi in basso!
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Rimango sconvolto nel vedere che persone posso reputare tale film "imperdibile" oppure "capolavoro"! Ma imperdibile in cosa? Capolavoro di che?
In questo film non c'è nulla a parte una trama piatta e cenni di astrofisica buttati a cazzo che servono solo e soltanto per abbindolare i poveri ignoranti!
Nulla da dire riguardo gli effetti speciali che sono di alto livello ma tutto il resto non saprei neppure come giustificare una decisione narrativa del genere.
Sono curioso di sapere cosa è piaciuto alla gente di questo film, perche va bene tutto ma in un film che dura quasi 3 ore non possono succedere così poche cose..c'è da annoiarsi quasi!
[+] calmati
(di amokubrik)
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misterwinter
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mercoledì 19 novembre 2014
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immenso
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“INTERSTELLAR” di Christopher Nolan
Esaurita l'epica saga del “Cavaliere Oscuro”, Christopher Nolan torna sugli schermi con “Interstellar” confermando, ammesso ve ne fosse bisogno, uno straordinario talento narrativo e registico degno di paragonarsi al Ridley Scott della “magica” trilogia “I duellanti”, “Alien” e “Blade Runner”.
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“INTERSTELLAR” di Christopher Nolan
Esaurita l'epica saga del “Cavaliere Oscuro”, Christopher Nolan torna sugli schermi con “Interstellar” confermando, ammesso ve ne fosse bisogno, uno straordinario talento narrativo e registico degno di paragonarsi al Ridley Scott della “magica” trilogia “I duellanti”, “Alien” e “Blade Runner”.
In un futuro indefinito incombe sul pianeta terra lo spettro dell'estinzione per fame per effetto della “piaga” (il riferimento biblico ne testimonia l'oscura immanenza), un misterioso fenomeno in grado di distruggere ogni forma di coltivazione (ad eccezione del mais, ma anche questo destinato ad essere colpito dall'infezione), unica soluzione è trovare un altro pianeta abitabile in un'altra galassia raggiungibile attraversando un varco spazio temporale o “wormhole” (una reminiscenza delle bladerunneriane “porte di Tannhauser”?) misteriosamente apertosi al largo degli anelli di saturno .
Al comando del contadino (ex pilota NASA) Cooper (un esemplarmente misurato ed espressivo Matthew Mc Conaughey) l'astronave Endurance si avventurerà oltre le colonne d'ercole della galassia e dell'umana conoscenza alla ricerca della salvezza per l'umanità (o per la specie umana?) e qui mi fermo per non togliere nulla allo spettatore.
Il mistero del tempo e del destino, la mistica vastità del cosmo, la tenera trascendenza dei sentimenti, l'ipnotismo rapinoso dell'ignoto, l'esoterismo della fisica quantistica si fondono nella complessa raffinatezza del racconto cinematografico di Interstellar .
Non è possibile catalogare “Interstellar” come una semplice opera di sci – fi; il viaggio dell'Endurance è la metafora di un'anabasi senza redenzione, se non quella concessa dall'indistruttibile forza dei legami del sangue (il rapporto tra Cooper e la figlia Murph), un'introspezione nel cuore della tenebra iperspaziale seguendo le correnti cosmiche di un tempo non tempo, sospeso tra visioni di terrificante fascinazione (onde alte come montagne, cieli di ghiaccio, desolati deserti di rocce), insondabili enigmi esistenziali ed il dipanarsi, indifeso ed umanissimo, delle vicende dei (bravissimi ed intensi) protagonisti.
“Interstellar” sta alla cinematografia come “The dark side of the moon” dei Pink Floyd sta alla musica moderna; un milestone capace di offuscare anche la visionaria, inquietante grandezza di “2001 odissea nello spazio” di Kubrick (di cui pure è tributario; TARS, il robot di bordo, ha la forma di un monolite ed interagisce dialetticamente come Hal 9000), di fondare una cifra narrativa di straordinaria potenza dove la sofisticazione del plot non esonda gli argini di un effettismo visivo fine a sé stesso restando ancorata saldamente all'elemento umano con intensità che definirei shakespeariana.
Citando William Blake: «Se le porte della percezione fossero purificate, tutto apparirebbe all'uomo come in effetti è, infinito»; Interstellar apre una finestra sull'infinito lasciandoci commossi e stupiti.
Da non perdere.
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