savio 86
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mercoledì 19 novembre 2014
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una summa del genere
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Una delle grandi regole che ha insegnato Hitchcock, maestro assoluto non solo dell’ horror ma del cinema, è che non bisogna mai badare alla verosimiglianza.
In effetti se uno volesse analizzare ogni virgola del film, a partire dai continui ed imperfetti enunciati fisici, passerebbe le ore solo a considerare gli errori e gli sviluppi narrativi altamente improbabili.
Così come è errato vedere in Interstellar un film a sé, unico ed indipendente. Non è la creazione originale di una mente eletta come quella di Nolan: qualsiasi elemento, spezzone narrativo, spunto o atmosfera, è presa da altri film di genere. Così quella fattoria immersa nei campi di mais sembra quella di Signs, il viaggio nella navicella tra solitudine e l’ibernazione ricorda Alien, la trama s’intreccia su sé stessa come in Inception, la sequenza di lancio del Lazarus si potrebbe sovrapporre all’ Apollo 13, e così ancora 2001:Odissea nello spazio, Star Trek e via dicendo.
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Una delle grandi regole che ha insegnato Hitchcock, maestro assoluto non solo dell’ horror ma del cinema, è che non bisogna mai badare alla verosimiglianza.
In effetti se uno volesse analizzare ogni virgola del film, a partire dai continui ed imperfetti enunciati fisici, passerebbe le ore solo a considerare gli errori e gli sviluppi narrativi altamente improbabili.
Così come è errato vedere in Interstellar un film a sé, unico ed indipendente. Non è la creazione originale di una mente eletta come quella di Nolan: qualsiasi elemento, spezzone narrativo, spunto o atmosfera, è presa da altri film di genere. Così quella fattoria immersa nei campi di mais sembra quella di Signs, il viaggio nella navicella tra solitudine e l’ibernazione ricorda Alien, la trama s’intreccia su sé stessa come in Inception, la sequenza di lancio del Lazarus si potrebbe sovrapporre all’ Apollo 13, e così ancora 2001:Odissea nello spazio, Star Trek e via dicendo.
Interstellar è la summa di gran parte del cinema di fantascienza prodotto negli ultimi 30 anni: forse Nolan ha capito meglio di tutti che tutto è già stato raccontato, e allora trova il suo personalissimo metodo che è quello di portare quel tutto alle estreme conseguenze, di mettere lo spettatore nelle mani dei paradossi, dell’eccesso: così si passa dall’avere una assoluta fiducia nella scienza ad un totale abbandono ai sentimenti umani.
Ogni momento della vita dei protagonisti è il punto di partenza per una indagine filosofica - che non può non ricordare i monologhi di Joker e Bane- il tutto miscelato in un avvilupparsi della realtà. A differenza di Inception non è il sogno che lancia allo sbando i protagonisti - e lo spettatore- ma è il complesso rapporto relativistico tra il tempo, lo spazio, la gravità e le altre governanti fisiche della galassia.
E’ un film nolaniano al 100%, che segue ritmi e tempi tutti suoi, distaccati da ogni sorta di realismo o immaginazione( altro punto di totale originalità). Ne esce, alla fine della fiera, non solo una storia che riesce ad attrarre ed emozionare per quasi 3 ore, ma è una analisi profonda e completa dell’essere umano, in tutte le sue sfaccettature, il suo essere, il suo eroismo e la sua vigliaccheria, la sua razionalità e le sue emozioni.
La realtà è sottosopra, forse perché non esiste una realtà, non vi sono punti di riferimento, e la camera si agita e ruota in quello spazio, ripetitivamente, assiduamente, assillamente...senza trovar pace. Manca un inizio e una fine: lo spettatore è preso nel mezzo di qualcosa, senza sapere esattamente cosa ci sia prima, e viene abbandonato d’improvviso ancora in quel mezzo, senza che i protagonisti possano aver detto di vivere felici e contenti: non vi è un lieto fine, perché la storia dell'uomo è e sarà una perenne evoluzione, una perenne sfida a mettere da parte quello che abbiamo su questo pianeta ed andare alla ricerca di qualcos'altro. E' la stessa forza che spingeva i marinai a non restare a casa con le famiglie, che ci fa imbarcare verso il peggiore di tutti i pericoli ma che porta alle estreme conseguenze il nostro istinto di sopravvivenza.
L’unica cosa veramente reale è la consapevolezza che esistiamo noi, con tutto l’universo che siamo e che rappresentiamo, fatto di sogni e speranze, di affetti ed egoismi, di illusione e verità: oltre c’è solo il silenzio assordante dello spazio.
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murphy10
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mercoledì 19 novembre 2014
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non si vedeva un film cosi da tempo
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un film pazzesco,tutto reso alla perfezione,non annoia mai
[+] mmmhhh....
(di jules verne)
[ - ] mmmhhh....
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nineteen
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mercoledì 19 novembre 2014
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stellare ...
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Da tempo non si vedeva un film così, fantascientifico ma allo stesso tempo scientifico.
Un film che procede con un ritmo crescente: si parte da un genere umano destinato all'estinzione a causa di un pianeta che non riesce più ad offrire cibo in abbondanza per tutti a causa di varie piaghe che affliggono i frutti della terra.
L' uomo ritorna all' agricoltura ma è troppo tardi e serve una soluzione diversa, serve una nuova casa, un nuovo pianeta.
Ma qualcuno, " gli altri", hanno lasciato una porta aperta vicino a Saturno, un passaggio mai visto prima che proietterà diverse spedizioni di astronauti verso mondi lontanissimi ognuno candidato a divenire il nuovo pianeta terra.
Il viaggio degli astronauti dovrà tener conto del famoso "paradosso dei gemelli" di Einstein ed il concetto di tempo non sarà più uguale per tutti.
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Da tempo non si vedeva un film così, fantascientifico ma allo stesso tempo scientifico.
Un film che procede con un ritmo crescente: si parte da un genere umano destinato all'estinzione a causa di un pianeta che non riesce più ad offrire cibo in abbondanza per tutti a causa di varie piaghe che affliggono i frutti della terra.
L' uomo ritorna all' agricoltura ma è troppo tardi e serve una soluzione diversa, serve una nuova casa, un nuovo pianeta.
Ma qualcuno, " gli altri", hanno lasciato una porta aperta vicino a Saturno, un passaggio mai visto prima che proietterà diverse spedizioni di astronauti verso mondi lontanissimi ognuno candidato a divenire il nuovo pianeta terra.
Il viaggio degli astronauti dovrà tener conto del famoso "paradosso dei gemelli" di Einstein ed il concetto di tempo non sarà più uguale per tutti. Alla fine attraverso una dimensione creata "dagli altri" fatta di forze gravitazionali, un padre, grazie all' amore per sua figlia, riuscirà a comunicare con lei muovendo come fili di una marionetta forze gravitazionali oltre lo spazio e il tempo.
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giak96
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martedì 18 novembre 2014
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grande film
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Rispetta in pieno le grandi aspettative .. Nolan realizza un altro grande capolavoro del cinema. Consigliato assolutamente
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giak96
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martedì 18 novembre 2014
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imperdibile
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Interstellar si presenta come un film molto ambizioso e , come raramente nel suo genere , riesce quasi alla perfezione . Ottimo mix di relazioni sociali , fantascienza e fantasia del regista nel voler rispondere e far capire parte dell'ignoto del nostro universo. Davvero originale rappresentazione della quinta dimensione , con spezzoni di coscienza umana inseriti spesso al momento giusto . Il film perde in alcuni punti qualcosa e lascia lo spettatore poco attento dubbioso . Nel complesso opera di grande livello e attese pienamente rispettatrispettate. Ci aspettavamo un film nuovo e diverso , in un periodo di carenza di capolavori e abbiamo avuto un grande pezzo di Nolan che ci lascia ancora stupefatti dopo il grande successo , a mio parere , di Inception
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dani_dani
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martedì 18 novembre 2014
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i desideri terreni sono illuminazione.
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Una quinta dimensione dove solo i misteriosi meccanismi del cuore riescono ad orientarsi e agire, una verità a noi uomini sconosciuta ma al contempo percepibile. Attaccamento o amore, forse è la stessa cosa?
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lo sciacallo
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martedì 18 novembre 2014
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delusione
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questo film è tutto un pianto... pesantissimo.. mi ha fatto innervosire..
un film da 6 di stima per il regista.. niente di piu.. 2 ore e mezza di pianto
guardate lo sciacallo: voto 7,5
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zarar
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martedì 18 novembre 2014
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amor che muove il sole e l’altre stelle
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Sapete tutto sui buchi neri, sulla materia esotica antigravitazionale, sui cunicoli spazio-temporali e simili arditissimi argomenti? Allora forse non avrete bisogno di questo film per emozionarvi e potrebbe persino seccarvi vedere ridotte ipotesi scientifiche a dialoghetti semplificati sino al punto di danzare nell’aria come parole in libertà. Non ne sapete niente?, Non sarà questo film a chiarirvi le idee: in particolare nella seconda parte, a partire dal bieco tradimento del dottor Mann, gli eventi sono così confusi che lo spettatore o si abbandona al fascino ipnotico delle immagini o cerca tra mille frustrazioni di trovare un debole filo di comprensione che lo conduca sano e salvo, anche se un po’ acciaccato mentalmente, al lieto fine.
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Sapete tutto sui buchi neri, sulla materia esotica antigravitazionale, sui cunicoli spazio-temporali e simili arditissimi argomenti? Allora forse non avrete bisogno di questo film per emozionarvi e potrebbe persino seccarvi vedere ridotte ipotesi scientifiche a dialoghetti semplificati sino al punto di danzare nell’aria come parole in libertà. Non ne sapete niente?, Non sarà questo film a chiarirvi le idee: in particolare nella seconda parte, a partire dal bieco tradimento del dottor Mann, gli eventi sono così confusi che lo spettatore o si abbandona al fascino ipnotico delle immagini o cerca tra mille frustrazioni di trovare un debole filo di comprensione che lo conduca sano e salvo, anche se un po’ acciaccato mentalmente, al lieto fine. Potrà sempre poi, per fortuna, leggere su Wiki la trama completa in dettaglio, che suggerirei di fornire agli spettatori insieme al biglietto. E potrà continuare ad interrogarsi su temi affascinanti. Non si può dire però che non ci siano cose comprensibili anche per gli amanti del cinema tout court: una bella capacità di condurre la storia a più livelli spazio-temporali, passando con maestria dall’uno all’altro; i grandi paesaggi polverosi o falciati da una luce hopperiana violenta e livida della terra in disfacimento; la dinamica da camera delle meraviglie del tesseract, le sequenze emozionanti dell’orizzonte del pianeta d’acqua che si trasforma in onda gigantesca, il momento forse più “cosmico” del film. E alla fine siamo comunque contenti di sapere che è sempre l’amore quello che muove il sole e le altre stelle.
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zhanco
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martedì 18 novembre 2014
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rasenta la perfezione
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Interstellar non è un film. E' IL FILM.
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davidgiovanelli
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martedì 18 novembre 2014
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salto emozionale ancor prima che interstellare
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Interstellar è un film a mi avviso molto bello...soprattutto se si riesce a leggere tra le righe di un incedere della storia a volte un pò claudicante a livello logico (e qui il lavoro poteva essere fatto effettivamente un pò meglio dando un pò di ragione ai principali detrattori del film, che ho letto non essere pochi, anche se a questi ultimi obbietto che non si trattava di un documentario sui warm hole e i buchi neri ma pur sempre di un film di fantascienza dove lo svolgimento della narrazione a volte prevale sulla mera ragione scientifica)...la sua bellezza sta nelle emozioni che riesce a generare e sugli interrogativi (umani e non scientifici sia chiaro) che tende a sollevare (politiche ambientali discutibilissime, solitudine, la dicotomia egoismo/altruismo, la speranza in un genere umano che per molte cose possa redimersi in alcuni suoi atteggiamenti decisamente autolesionistici).
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Interstellar è un film a mi avviso molto bello...soprattutto se si riesce a leggere tra le righe di un incedere della storia a volte un pò claudicante a livello logico (e qui il lavoro poteva essere fatto effettivamente un pò meglio dando un pò di ragione ai principali detrattori del film, che ho letto non essere pochi, anche se a questi ultimi obbietto che non si trattava di un documentario sui warm hole e i buchi neri ma pur sempre di un film di fantascienza dove lo svolgimento della narrazione a volte prevale sulla mera ragione scientifica)...la sua bellezza sta nelle emozioni che riesce a generare e sugli interrogativi (umani e non scientifici sia chiaro) che tende a sollevare (politiche ambientali discutibilissime, solitudine, la dicotomia egoismo/altruismo, la speranza in un genere umano che per molte cose possa redimersi in alcuni suoi atteggiamenti decisamente autolesionistici).
Quello che mi è rimasto più di ogni cosa (non so se sia stata voluta dal regista o viceversa sia una mia personalissima interpretazione) è la trasfigurazione del concetto di “tempo” come lo intendiamo ogni giorno...la dilatazione del concetto stesso di questa dimensione fino ad arrivare ad una sublimazione della stessa da mera variabile scientifico-fisica ad uno stato d’ animo umano introspettivo di una potenza emotiva assoluta. Ecco...quest’ ultima interpretazione è stata completamente ignorata dalla critica...ripeto...magari è una mia esclusiva visione ma non credo che il sottoscritto sia stato l’ unico ad avere un moto d’ animo quando per un’ inconveniente (miscroscopico alla fine) la missione abbia subito un “ritardo” di 23 anni!...li a mio avviso c’ è stato un salto emozionale nel film che ha relegato tutta la dottrina o la logica di cui dicevo all’ inizio a pura accademia narrativa...da li è iniziato un’ altro film avvolto da un significato completamente diverso...la missione da scientifica è diventata umana...l’ inquietudine e alla fine pure il concetto stesso di “speranza” a quel punto sono mutate...hanno assunto sfaccettature notevolmente più complesse e che necessariamente avrebbero dovuto sempre a mio parere far scattare qualcosa di più agli occhi (ma soprattutto alle corde del cuore) dei critici cinematografici in merito alla bontà o alla detrazione della pellicola stessa.
Quando McConaughey realizza che comunque vada, anche girassero in quel momento il lander e tornassero sulla terra, sua figlia che aveva lasciato a 7 anni la ritroverà che ne avrà 30, avendola in qualche maniera umanamente già “persa”, beh…sfido chiunque a non provare un’ emozione decisamente forte…a quel punto, obtorto collo per carità, anche il concetto “altruistico” del salvataggio della specie umana subisce un’ evoluzione…uno scatto in avanti.
Per questo do un voto peri a 8 al film...2 punti interi guadagnati sull’ altare del concetto appena espresso perchè a farne un’ analisi più “tecnica” effettivamente molte cose potevano essere strutturate meglio...soprattutto come montaggio e sceneggiatura...(molti particolari e lo stesso finale non mi hanno fatto strappare le proverbiali vesti)... poi la fotografia e le musiche sono stellari ( )...gli effetti speciali pure...le interpretazioni dei protagonisti direi buone...anche se, alla fine, McConaughey e la Hataway non credo rivinceranno i recenti oscar...soprattutto la seconda.
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[+] warm hole, eh? astrofisica da sballo, direi!
(di maramaldo)
[ - ] warm hole, eh? astrofisica da sballo, direi!
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