superscheggia
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sabato 29 novembre 2014
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film discreto che secondo me si perde nei dettagli
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Attenzione seguono info sul film che riguardano la trama.
Il film nel complesso mi è piaciuto. Porta con sé alcuni limiti che non me ne hanno fatto godere appieno l'esperienza:
parte lentamente(secondo me anche troppo) dandoci solo il minimo indispensabile di informazioni riguardo a ciò che sta succedendo sulla terra
l'idea che vengano mandati pionieri"solitari"su mondi sconosciuti è veramente poco plausibile
Il decesso del "cattivo" non ha senso:astronauta esperto nonché capo della spedizione non conosce le precauzioni di attracco alla stazione spaziale
Essere ritrovati a galleggiare nello spazio profondo con l'aria con ancora esaurita rasenta l'assurdo
Il protagoni
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Attenzione seguono info sul film che riguardano la trama.
Il film nel complesso mi è piaciuto. Porta con sé alcuni limiti che non me ne hanno fatto godere appieno l'esperienza:
parte lentamente(secondo me anche troppo) dandoci solo il minimo indispensabile di informazioni riguardo a ciò che sta succedendo sulla terra
l'idea che vengano mandati pionieri"solitari"su mondi sconosciuti è veramente poco plausibile
Il decesso del "cattivo" non ha senso:astronauta esperto nonché capo della spedizione non conosce le precauzioni di attracco alla stazione spaziale
Essere ritrovati a galleggiare nello spazio profondo con l'aria con ancora esaurita rasenta l'assurdo
Il protagonista lascia la figlia morente, dopo tutte le menate del film sul rapporto con lei ed il relativismo sul tempo, per correre dalla rincoglionita della dottoressa
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giangi998
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venerdì 28 novembre 2014
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da vedere assolutamente
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Film lungo che scorre piacevolmente, e in modo nitido... da non perdere...
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baud14
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venerdì 28 novembre 2014
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un guazzabuglio di assurdità interstellari
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Un film lungo, noioso e banale, con pretese di riformulazione di teorie astrofisiche di einsteiniana memoria in pillole, inevitabilmente mal recitate da attori in difficoltà che discorrono tra loro, tra un buco nero e una quinta dimensione, come fossero in un cenacolo di cultori dei massimi sistemi. Una grande, ennesima, riuscitissima operazione di marketing hollywoodiana. Niente di più. L’unica scena da salvare è il colloquio del protagonista con i professori dei figli all’inizio del film: 5 minuti su tre ore…il rapporto è sbilanciato…
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mikymiky67
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giovedì 27 novembre 2014
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filmone
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Interstellar e' uno di quei (pochi) film che dividono apertamente: o lo ami o lo odi, non ci possono essere vie di mezzo. Ebbene per me merita il massimo dei voti. Non riesco a capire chi si indigna sulla non veridicita' scientifica di alcune scene: signori, questa e' fantascienza, soprattutto questo e' il cinema, dove ti puoi permettere di fare cio' che vuoi. E Nolan lo fa benissimo, disseminando il film di molteplici spunti di riflessione che culminano nella frase che e' l'essenza vera del film, e cioe' quando alla fine McConaughey, galleggiante nella quinta dimensione, all'affermazione del robot in collegamento il quale dice " loro ci hanno mandato qui" risponde: non sono loro, siamo noi che abbiamo fatto tutto questo.
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Interstellar e' uno di quei (pochi) film che dividono apertamente: o lo ami o lo odi, non ci possono essere vie di mezzo. Ebbene per me merita il massimo dei voti. Non riesco a capire chi si indigna sulla non veridicita' scientifica di alcune scene: signori, questa e' fantascienza, soprattutto questo e' il cinema, dove ti puoi permettere di fare cio' che vuoi. E Nolan lo fa benissimo, disseminando il film di molteplici spunti di riflessione che culminano nella frase che e' l'essenza vera del film, e cioe' quando alla fine McConaughey, galleggiante nella quinta dimensione, all'affermazione del robot in collegamento il quale dice " loro ci hanno mandato qui" risponde: non sono loro, siamo noi che abbiamo fatto tutto questo. Ecco, in questa dimensione spazio-temporale scompaiono definitivamente gli omini verdi dei quali sono francamente stufo e viene riportato al centro l'uomo e le sue potenzialita' intellettive. Se aggiungiamo poi che nel film la fantascienza si mescola brillantemente con il rapporto tra padre e figli (fondamentale la penultima scena tra padre e figlia, da lacrimoni dopo 3 ore di intenso trasporto e suspence), beh allora il dado e' tratto. Film imperdibile!!!
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stefano73
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mercoledì 26 novembre 2014
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presuntuoso
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Film "interstellar". Siamo pronti a lasciare il nostro sistema solare? La nostra galassia? Per spingerci fin dove nessuno è mai stato? Christopher Nolan confeziona un colossal di quasi 3 ore. Astrofisica,filosofia e astronomia con la scusa della salvezza umana. Opera presuntuosa di un regista forse sopravvalutato. Molto meglio "contact" di Robert Zemeckis! Voto:6.
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krant
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mercoledì 26 novembre 2014
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interstellar: un capolavoro che prende forma
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Sono solito realizzare recensioni su MyMovies in merito a film visti e più o meno graditi.
Relativamente ad Interstellar mi rifiuto di scrivere una qualsivoglia forma di recensione: sarebbe un insulto ad uno dei capolavori del cinema dalla sua nascita ad oggi; un film per il quale poeti e artisti dovrebbero dedicare libri, poesie, sculture (al regista e alle centinaia di persone che vi hanno lavorato assieme), inni e canzoni. Vi sembrerò esagerato? No, non esagero. Siamo davanti all'arte nella sua forma più elaborata e complessa. Sia chiaro: il film di circa 3 ore non è perfetto, ma non è nelle piccolissime carenze che esso perde di significato o valore.
Posso solo suggerirvi di vederlo e vederlo ancora, di assaporarlo, di viverlo e di assimilarne i suoi profondi e molteplici significati (se ne sarete in grado, ovviamente.
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Sono solito realizzare recensioni su MyMovies in merito a film visti e più o meno graditi.
Relativamente ad Interstellar mi rifiuto di scrivere una qualsivoglia forma di recensione: sarebbe un insulto ad uno dei capolavori del cinema dalla sua nascita ad oggi; un film per il quale poeti e artisti dovrebbero dedicare libri, poesie, sculture (al regista e alle centinaia di persone che vi hanno lavorato assieme), inni e canzoni. Vi sembrerò esagerato? No, non esagero. Siamo davanti all'arte nella sua forma più elaborata e complessa. Sia chiaro: il film di circa 3 ore non è perfetto, ma non è nelle piccolissime carenze che esso perde di significato o valore.
Posso solo suggerirvi di vederlo e vederlo ancora, di assaporarlo, di viverlo e di assimilarne i suoi profondi e molteplici significati (se ne sarete in grado, ovviamente...).
Un ultimo e piccolo appunto: Nolan non ha realizzato alcun tipo di remake, nè di imitazione ad Odissea nello Spazio. Sbaglia chi va a vederlo con l'ottica di dover porre a confronto i due film (entrambi capolavori). A me è piaciuto seguirlo pensando che fosse una sorta di prosecuzione o completamento all'opera di Kubrick, non certo una sua volgare pantomima.
Spero con tutto il cuore di non essere stato il solo ad apprezzarlo sino a tal punto.
Paolo Diamante- Krant
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[+] un po' esagerato ....
(di paolo salvaro)
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salva80
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martedì 25 novembre 2014
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non è un film per tutti...
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... e lo si capisce dalla sua recensione. Mi rattrista vedere come, per un film di fantascienza come pochi, ci si lamenti della mancanza di effetti speciali. E' evidente che Nolan non vuole stupire con le solite cose, ma con la storia e con un film che dimostra un rigore scientifico come ne ho visto pochi (a parte una pecca: in un buco nero, prima di raggiungere la singolarità, si subisce il fenomeno noto come "spaghettizzazione: la materia viene così schiacciata dalla gravità da diventare infinitamente lunga e infinitamente sottile. Ma è ovvio che così non ci sarebbe stato film). Mi dovrebbe spiegare come fa a giudicare "realistiche" le raffigurazioni del buco nero, dato che nessuno ne ha mai visto uno (se fosse stato più attento alla storia e non alla mancanza di effetti speciali avrebbe sentito che dal buco nero non esce nemmeno la luce.
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... e lo si capisce dalla sua recensione. Mi rattrista vedere come, per un film di fantascienza come pochi, ci si lamenti della mancanza di effetti speciali. E' evidente che Nolan non vuole stupire con le solite cose, ma con la storia e con un film che dimostra un rigore scientifico come ne ho visto pochi (a parte una pecca: in un buco nero, prima di raggiungere la singolarità, si subisce il fenomeno noto come "spaghettizzazione: la materia viene così schiacciata dalla gravità da diventare infinitamente lunga e infinitamente sottile. Ma è ovvio che così non ci sarebbe stato film). Mi dovrebbe spiegare come fa a giudicare "realistiche" le raffigurazioni del buco nero, dato che nessuno ne ha mai visto uno (se fosse stato più attento alla storia e non alla mancanza di effetti speciali avrebbe sentito che dal buco nero non esce nemmeno la luce. Ci sarà un motivo se si chiama così...).
I nessi sono tutti comprensibili, per chi ha una conoscenza elementare della teoria della relatività (non c'è bisogno di essere fisici per capirne gli aspetti più rilevanti).
Ho come l'impressione che tanta fantascienza dozzinale degli ultimi anni abbia disabituato la gente a quella che è la vera essenza di questo genere letterario e cinematografico: non stupire con astronavi e/o alieni cattivi, né con mondi verdeggianti e alieni blu stile Avatar, ma interrogarsi su chi siamo, da dove veniamo e soprattutto, verso dove stiamo andando.
Si riguardi il film con calma con questa filosofia, e forse lo apprezzerà di più.
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mardou_
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martedì 25 novembre 2014
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la splendida illusione
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Quando in The Prestige venivano spiegate le parti in cui si divide un numero di magia, in realtà il regista Christopher Nolan ci stava raccontando la sua poetica.
Con titoli che hanno lasciato il segno nella storia recente del cinema come Memento e Inception e la leggendaria trilogia di Batman, quasto inglese classe 1970 è diventato a pieno titolo il miglior cineasta della sua generazione.
Anche in questa sua ultima fatica, avvalendosi come di consueto di un ottimo cast e di potenti effetti speciali, è riuscito a compiere qualcosa di magico e allo stesso tempo di incredibilmente reale, toccando le corde della nostra sensibilità più profonda e cercando di dare una spiegazione al mistero delle nostre vite attraverso un “semplice” film di fantascienza.
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Quando in The Prestige venivano spiegate le parti in cui si divide un numero di magia, in realtà il regista Christopher Nolan ci stava raccontando la sua poetica.
Con titoli che hanno lasciato il segno nella storia recente del cinema come Memento e Inception e la leggendaria trilogia di Batman, quasto inglese classe 1970 è diventato a pieno titolo il miglior cineasta della sua generazione.
Anche in questa sua ultima fatica, avvalendosi come di consueto di un ottimo cast e di potenti effetti speciali, è riuscito a compiere qualcosa di magico e allo stesso tempo di incredibilmente reale, toccando le corde della nostra sensibilità più profonda e cercando di dare una spiegazione al mistero delle nostre vite attraverso un “semplice” film di fantascienza.
Nella pellicola del 2006 Michael Caine ci diceva che “La prima parte è chiamata La Promessa: l’illusionista ci mostra qualcosa di ordinario.”
E’ così infatti che inizia Interstellar: nell’America tornata rurale in un tempo non meglio definito che solo grazie a qualche dettaglio si configura come un futuro ormai prossimo, Matthew McConaughey è un buon padre di famiglia che manda avanti la sua coltivazione di mais.
“Il secondo atto è chiamato La Svolta: l’illusionista prende quel qualcosa di ordinario e lo trasforma in qualcosa di straordinario”
Ecco che il nostro eroe viene richiamato dalla Nasa per una decisiva missione nello spazio volta a salvare l’umanità. Cosa ne sarà allora dei suoi figli? Dovrà dire loro addio per sempre?
“…Ma ancora non applaudite, perché far sparire qualcosa non è sufficiente, bisogna anche farla riapparire”
E’ quindi nel terzo atto di questo film toccante e suggestivo che si compie la splendida illusione: il tempo perde di significato e mentre seguiamo parallelamente le vicende nello spazio e quelle sulla Terra, ci rendiamo conto poco a poco che il significato profondo di tutto è da ricercarsi soltanto dentro noi stessi, nelle azioni che compiamo ogni giorno e che determinano irrimediabilmente anche il futuro più lontano.
La soluzione per salvarci dalla deriva che sta distruggendo sempre più velocemente il pianeta in cui viviamo è così semplice che spesso non riusciamo a vederla: la risposta siamo noi, noi soltanto, capaci di annientare e creare ciò che di più terribile e di più meraviglioso si possa immaginare.
“Ora, voi state cercando il segreto, ma non lo troverete perché in realtà non state davvero guardando. Voi non volete saperlo…voi volete essere ingannati!”
Grazie, Nolan, sei il grande illusionista che accompagna per mano gli spettatori nei luoghi ancora inesplorati della settima arte.
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marco pedro lopez
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martedì 25 novembre 2014
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opera d'arte
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Si spegne lo schermo e partono i titoli di coda... la sala è strapiena e tutti restiamo seduti per alcuni istanti ad osservare le scritte... in silenzio... con la consapevolezza di avere assistito ad un'opera d'arte. Si, una vera e propria opera d'arte... perchè Interstellar non si limita a citare Kubrick, (operazione tutt'altro che semplice) ma va ben oltre, senza alcun timore, e lo fa con una maestria senza precedenti... Ogni porta viene aperta con la sicurezza di chi sa come chiuderla e soprattutto di chi non ha paura a chiuderla... Nolan (che qui probabilmente tocca un apice assoluto da cui toccherà inevitabilmente scendere) non ha paura a dare risposte, anche se è molto più difficile e rischioso darle che non darle.
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Si spegne lo schermo e partono i titoli di coda... la sala è strapiena e tutti restiamo seduti per alcuni istanti ad osservare le scritte... in silenzio... con la consapevolezza di avere assistito ad un'opera d'arte. Si, una vera e propria opera d'arte... perchè Interstellar non si limita a citare Kubrick, (operazione tutt'altro che semplice) ma va ben oltre, senza alcun timore, e lo fa con una maestria senza precedenti... Ogni porta viene aperta con la sicurezza di chi sa come chiuderla e soprattutto di chi non ha paura a chiuderla... Nolan (che qui probabilmente tocca un apice assoluto da cui toccherà inevitabilmente scendere) non ha paura a dare risposte, anche se è molto più difficile e rischioso darle che non darle... ma il suo mistero non è chiudere, non lo è mai stato... l'unico mistero a cui sembra interessato è sul perchè tutto inizia, e non su come tutto si chiude... Tre ore di emozioni fortissime, impossibili da raccontare, ma solo da vivere...
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jesuiscarlos
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martedì 25 novembre 2014
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kubrick si sta rivoltando nella tomba
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Mi è parso un film con velleità epiche che ambisce a seguire le orme di "2001 Odissea nello spazio" ma che nonostante un buon attore protagonista, una bella colonna sonora e un paio di bei effetti speciali riesce lo stesso a fallire nel suo proposito grazie a una sceneggiatura talmente demenziale da essere implicitamente un insulto agli spettatori, non posso biasimare quindi le 4 persone uscite prima della fine (spettacolo pomeridiano non serale!).
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Mi è parso un film con velleità epiche che ambisce a seguire le orme di "2001 Odissea nello spazio" ma che nonostante un buon attore protagonista, una bella colonna sonora e un paio di bei effetti speciali riesce lo stesso a fallire nel suo proposito grazie a una sceneggiatura talmente demenziale da essere implicitamente un insulto agli spettatori, non posso biasimare quindi le 4 persone uscite prima della fine (spettacolo pomeridiano non serale!).
SINOSSI: In una terra di un futuro prossimo c'è una piaga che colpisce le colture di cereali e poi c'è la polvere quindi bisogna abbandonare la terra perché con la polvere e senza cereali la nostra vita non può più vivere. Però la gente non lo sa anche perché il governo tiene all'oscuro di tutto spronandoli a coltivare l'ultimo cereale coltivabile: il mais. A scuola insegnano che i viaggi spaziali erano una bufala antisovietica cosi gli studenti si levano dalla testa sta voglia di andare nello spazio che c'hanno.
La Nasa però esiste ancora come scoprono il signor Cooper (ex pilota nasa) e sua figlia Murphy, grazie alle coordinate che la libreria fantasma della dodicenne gli comunica (in america tutte le contadine dodicenni hanno un enorme libreria nella loro stanza).
Giunti sul posto cercano di entrare nell'inaccessibile e segretissima base Nasa tagliando con una forbice un'impenetrabile rete di fil di ferro. A sto punto però un robot a forma di nulla gli dice "Ciao come avete fatto a trovare questa base segretissima e inaccessibile?" e loro gli dicono delle coordinate e della segretissima strada che hanno seguito e che in 5 minuti collega casa loro alla base Nasa.
Capito che non erano terroristi sovietici li fanno entrare e gli agenti segreti essendo agenti segreti raccontano a Cooper tutto ma proprio tutto sul progetto segreto nasa: un gruppo di scienziati capitanati dal dottor Brand e sua figlia Amelia sta tentando da alcuni anni una soluzione diversa dalla monocoltura del mais ai problemi della razza umana. Sfruttando che qualcuno (misteriose entità aliene?) ha aperto un wormhole (un coso in n dimensioni che crea un varco nello spazio tempo), su Saturno durante l'ultimo decennio hanno spedito 12 astronauti nel wormhole scoprendo 12 possibili sistemi planetari abitabili ma, siccome alla nasa sono deficienti, non hanno più piloti per andare a recuperare i dati sui possibili mondi che potrebbero dare una nuova casa al genere umano. Quale più fortuita sorte che il signor Cooper passasse di lì sotto suggerimento della libreria! Cooper e Amelia partono con due coprotagonisti alla volta dello spazio, ma Murphy, tenuta all'oscuro della natura della missione, non prende bene che il padre vada a fare il pirla nello spazio, ma ad ogni modo decide di fare la scienziata e trovare un modo, insieme al Dottor Brand di far viaggiare tutta la popolazione mondiale nello spazio. Intanto Cooper e Amelia dopo un po' di sfighe, prima un pianeta con le onde in cui la relatività li fa rimanere giovani mentre gli altri sono invecchiati di anni poi un pianeta frescolino in cui l'esploratore che lo ha trovato in realtà era uno stronzo omicida, hanno come ultima chanche il pianeta che era stato esplorato dal tipo di Amelia.
Decidono in tal senso ma Cooper dice che vorrebbe rivedere la figlia per dirle che non è uno stronzo, non sapendo che pesci pigliare si butta in un buco nero così può vedere oltre l'orizzonte degli eventi magari sta qualcosa d'interessante. Effettivamente trova che dentro il buco nero c'è la stanza di sua figlia ma in 4 dimensioni (lo spazio e il tempo) e scopre così di essere lui il fantasma della libreria. Le comunica quindi, grazie a un orologio analogico il segreto per salvare l'umanità (che non si capisce quale sia e perchè lui dovrebbe saperlo). Poi Cooper si addormenta e si risveglia su una stazione orbitante di Saturno, viene raggiunto dalla figlia ormai 90 enne che lo saluta in 5 minuti senza manco presentagli i figli e i nipoti che intanto ha avuto.
Qualcuno lo ha definito capolavoro: è allucinante la gente si beve qualsiasi scemenza senza il minimo senso critico....
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