aristoteles
|
sabato 29 agosto 2015
|
doctor schultz
|
|
|
|
Gran bel film.
Il personaggio piu' riuscito e simpatico di tutta la pellicola e' a mio avviso il dottor schultz interpretato da un magnifico Waltz,bravissimo anche DiCaprio che piu' passa il tempo e piu' sembra migliorare.
Splendide e avvincenti le conversazioni tra i due e anche tutta la prima parte del film dedicata alla "professione" dei cacciatori di taglie.
Convincente ma non da capogiro Foxx.
Regia e fotografia impeccabili,un trama veramente interessante e un'azione sempre coinvolgente e dinamica.
Stavo gridando al capolavoro e alla rinascita del western,attraverso il Tarantino piu' maturo di sempre, prima degli ultimi trenta minuti.
[+]
Gran bel film.
Il personaggio piu' riuscito e simpatico di tutta la pellicola e' a mio avviso il dottor schultz interpretato da un magnifico Waltz,bravissimo anche DiCaprio che piu' passa il tempo e piu' sembra migliorare.
Splendide e avvincenti le conversazioni tra i due e anche tutta la prima parte del film dedicata alla "professione" dei cacciatori di taglie.
Convincente ma non da capogiro Foxx.
Regia e fotografia impeccabili,un trama veramente interessante e un'azione sempre coinvolgente e dinamica.
Stavo gridando al capolavoro e alla rinascita del western,attraverso il Tarantino piu' maturo di sempre, prima degli ultimi trenta minuti.
Qui infatti ,a mio avviso,il regista pecca,prima toglie inspiegabilmente lucidita' a Schultz proprio nell'atto conclusivo e poi ci regala un "kill bill"con pistola troppo esagerato.
Nelle prime due ore infatti le sparatorie e le violenze erano cruente ma credibilissime.
Capolavoro sfiorato e grande anche il maggiordomo Jackson.
Consigliatissimo, ma preferisco ancora il buon vecchio Sergio Leone.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a aristoteles »
[ - ] lascia un commento a aristoteles »
|
|
d'accordo? |
|
kondor17
|
lunedì 27 luglio 2015
|
strampalato e irriverente
|
|
|
|
Altra prova d'autore di Tarantino che a ritmo di blues e catene ci presenta uno schiavo eroe come non si era mai visto. Film sorprendente, divertente e ironico, un tributo generoso agli spaghetti western di Leone, di Corbucci, ma con vari richiami a simbolismi e generi diversi. La fotografia, le luci, i dialoghi, la musica... tutto perfetto. E Django, il negro a cavallo, a farla da padrone. Secondo strameritato oscar a Walzl, nelle spoglie di un surreale dentista-cacciatore di taglie dallintelletto sopraffino e la lingua ancor di più che se ne va in giro di paese in paese con un carrozzone. E che dire di Samuel Lee Jackson nei panni del l'indimenticabile maggiordomo Stephen? Se non fosse per un di caprio sotto tono e un tantino esagerato e per qualche pausa di troppo, l'avrei quotato il massimo, come quell'altro road-movie western/non western (fratello dove sei, dei Cohen) che mi è venuto in mente sin dalla prima scena.
[+]
Altra prova d'autore di Tarantino che a ritmo di blues e catene ci presenta uno schiavo eroe come non si era mai visto. Film sorprendente, divertente e ironico, un tributo generoso agli spaghetti western di Leone, di Corbucci, ma con vari richiami a simbolismi e generi diversi. La fotografia, le luci, i dialoghi, la musica... tutto perfetto. E Django, il negro a cavallo, a farla da padrone. Secondo strameritato oscar a Walzl, nelle spoglie di un surreale dentista-cacciatore di taglie dallintelletto sopraffino e la lingua ancor di più che se ne va in giro di paese in paese con un carrozzone. E che dire di Samuel Lee Jackson nei panni del l'indimenticabile maggiordomo Stephen? Se non fosse per un di caprio sotto tono e un tantino esagerato e per qualche pausa di troppo, l'avrei quotato il massimo, come quell'altro road-movie western/non western (fratello dove sei, dei Cohen) che mi è venuto in mente sin dalla prima scena. I capolavori si assomigliano. Voto 9
[-]
|
|
[+] lascia un commento a kondor17 »
[ - ] lascia un commento a kondor17 »
|
|
d'accordo? |
|
alexlaby
|
domenica 5 aprile 2015
|
poco più che mediocre
|
|
|
|
Si salva la colonna sonora, originale per essere un western (eccetto le citazioni degli ultimi due minuti dai film di Leone, che sembrano solo una trovata infantile per cercare di dare peso all'elio). Tarantino viene preso sul serio dai fan molto più di quanto lui prenda sul serio se stesso.
|
|
[+] lascia un commento a alexlaby »
[ - ] lascia un commento a alexlaby »
|
|
d'accordo? |
|
emili83
|
lunedì 16 marzo 2015
|
geniale
|
|
|
|
Forse un tantino esagerato; abituato come sono ai western di sergio leone. Ma questo è Tarantino. In ogni caso davvero davvero bello
|
|
[+] lascia un commento a emili83 »
[ - ] lascia un commento a emili83 »
|
|
d'accordo? |
|
great steven
|
mercoledì 11 febbraio 2015
|
un liberto, un cacciatore di taglie, un signorotto
|
|
|
|
DJANGO UNCHAINED (USA, 2013) diretto da QUENTIN TARANTINO. Interpretato da JAMIE FOXX, CHRISTOPH WALTZ, LEONARDO DICAPRIO, KERRY WASHINGTON, SAMUEL L. JACKSON, JAMES REMAR, BRUCE DERN, FRANCO NERO, DON JOHNSON
Nel 1858 il dentista Tedesco King Schultz, diventato cacciatore di taglie, libera dalla servitù lo schiavo nero Django, e ne fa il suo compagno di avventure e punizioni. Una volta che il rapporto di lavoro fra i due uomini è saldamente stabilito, Django rivela che sua moglie Broomhilda è costretta a lavorare come serva nella piantagione di un ricco e malvagio proprietario terriero, il cui domestico principale è un subdolo nero zoppo.
[+]
DJANGO UNCHAINED (USA, 2013) diretto da QUENTIN TARANTINO. Interpretato da JAMIE FOXX, CHRISTOPH WALTZ, LEONARDO DICAPRIO, KERRY WASHINGTON, SAMUEL L. JACKSON, JAMES REMAR, BRUCE DERN, FRANCO NERO, DON JOHNSON
Nel 1858 il dentista Tedesco King Schultz, diventato cacciatore di taglie, libera dalla servitù lo schiavo nero Django, e ne fa il suo compagno di avventure e punizioni. Una volta che il rapporto di lavoro fra i due uomini è saldamente stabilito, Django rivela che sua moglie Broomhilda è costretta a lavorare come serva nella piantagione di un ricco e malvagio proprietario terriero, il cui domestico principale è un subdolo nero zoppo. Django e Schultz entreranno dunque nella proprietà privata del signorotto, assistendo alle sevizie che questo bieco individuo infligge ai suoi sottoposti, e mantengono inizialmente un atteggiamento di studiata complicità per poi far esplodere la rivolta contro il nemico comune. Schultz ci rimetterà la vita dopo aver ucciso il magnate, ma Django riuscirà a liberare la consorte portando avanti in solitaria una battaglia costante e alla fine vittoriosa. Si è scritto di questo film che è una rivisitazione americana dello spaghetti-western italiota, ma in realtà va in tutt’altra direzione, almeno per due ragioni: la storia è ambientata tre anni prima dello scoppio della Guerra di Secessione e il protagonista, come accade raramente nel genere western, è di carnagione scura. È il più lungo film di Tarantino come durata (165 minuti che però scorrono gradevolmente e senza appesantire lo spettatore) ma anche il più politicamente impegnato nella denuncia del razzismo di stampo bianco che nel protagonista si affianca al desiderio di vendetta, finalizzato al riscatto della sua famiglia da una condizione estremamente opprimente e umiliante. C’è anche uno sberleffo evidente e spassosissimo di un classico del cinema statunitense muto degli anni 1910, ossia Nascita di una nazione di David Wark Griffith, e si tratta della presa in giro del Ku Klux Klan: capeggiati da D. Johnson, i cavalieri di una banda schiavista indossano scomodi cappucci che durante la cavalcatura impediscono di vedere bene, e subito dopo ci rimettono le penne. L’azione parte dal Texas e si protrae poi nel Mississippi, e in questi stati viene più spesso adoperato il fucile Remington che i revolver Colt. Ricco di citazioni prese in prestito specialmente dai capostipiti del genere e dai classici immortali di questa scuola cinematografica così complessa da raffigurare in immagini audiovisive: particolarmente emblematica è la scena finale, in cui viene suonato il tema principale di Lo chiamavano Trinità… di Enzo Barboni Clucher. Il colto ed elegante Waltz conquista il suo secondo Oscar grazie all’interpretazione del flemmatico e imperterrito dentista/ammazzasette, e c’è da dire che Tarantino, dirigendolo anche nel film ( Bastardi senza gloria) che gli fece guadagnare il primo premio alla cerimonia degli Academy Awards, abbia fatto la sua fortuna, a stringere un sodalizio artistico con lui. Il coraggioso e imperturbabile Foxx si contrappone a un DiCaprio che la spunta con maestria mirabolante in un inconsueto ruolo di cattivo che fa della sua intelligenza lo strumento maggiore di sfruttamento delle risorse umane che può convogliare attorno a sé come un magnete di potenza irresistibile. Infine il calvo Jackson dagli occhi acquosi incarna con piglio beffardo e malignità sogghignante il vecchio governante appoggiato a un bastone che rappresenta molto più che una semplice spalla di DiCaprio: il suo macabro umorismo e la sua recitazione infinitesimale la fanno da padroni nel dominare la scena. Idealmente scomponibile in due parti, la prima più avventurosa e dedita all’azione mozzafiato e calibrata con una telecamera attivissima oltre che scrupolosa, e la seconda più concentrata sull’analisi psicologica dei personaggi. Tarantino ci mette abitualmente del suo, e si ritaglia come suo solito un piccolo ruolo che fa la sua comparsa nel secondo tempo, e nella veste ormai navigata e consumata di regista riesce ancora a stupire sfoderando discorsi profondi, trovate originali, violenza buttata in faccia agli spettatori con crudezza inattaccabile e, non ultimo, un monito lontano ma perfettamente udibile di speranza per coloro che combattono contro le ingiustizie con l’obiettivo di condurre una vita il più possibile estranea alle spoliazioni e alle sofferenze.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a great steven »
[ - ] lascia un commento a great steven »
|
|
d'accordo? |
|
giacomouguccioni
|
giovedì 15 gennaio 2015
|
capolavoro di gay-movie
|
|
|
|
Il mito degli eroi si nutre della propria stessa rinnovata narrazione, e come ogni narrazione si alimenta di una nuova sempiterna attualità: cavalcando il paesaggio già Fordiano di sempiterni bisogni e pensieri, in equilibrio sulla sottilissima lama che scinde da una parte amore, dall'altra parte morte, corre lo scatenato negro come sospinto da un destino divino di vendetta, come se fosse la trasposizione terrena di una faida olimpica, come fosse la sua storia eterna, senza un prima, senza un dopo, come fosse l'unico a dover decidere della propria lbertà, a dover recidere le proprie catene.
Film capolavoro, Django Unchained si impone come mastodontica opera mitologica della tradizione occidentale, e così va letto nella costruzione del plot, nella caratterizzazione universale e sempiterna dei personaggi, nell'abile ricorso alle citazioni frequenti, nella teleologia di una vendetta infinita, nell'espiazione di una colpa che viene sempre prima del colpevole, e sempre gli passerà oltre.
[+]
Il mito degli eroi si nutre della propria stessa rinnovata narrazione, e come ogni narrazione si alimenta di una nuova sempiterna attualità: cavalcando il paesaggio già Fordiano di sempiterni bisogni e pensieri, in equilibrio sulla sottilissima lama che scinde da una parte amore, dall'altra parte morte, corre lo scatenato negro come sospinto da un destino divino di vendetta, come se fosse la trasposizione terrena di una faida olimpica, come fosse la sua storia eterna, senza un prima, senza un dopo, come fosse l'unico a dover decidere della propria lbertà, a dover recidere le proprie catene.
Film capolavoro, Django Unchained si impone come mastodontica opera mitologica della tradizione occidentale, e così va letto nella costruzione del plot, nella caratterizzazione universale e sempiterna dei personaggi, nell'abile ricorso alle citazioni frequenti, nella teleologia di una vendetta infinita, nell'espiazione di una colpa che viene sempre prima del colpevole, e sempre gli passerà oltre. E' un film denso e pregno e viscoso, che lascia un sentimento di gioia umana, all'uscita dalla sala. Ha la stessa consistenza di un grumo di sangue che appallottola un rivolo di sabbia e polvere. E' ruvido, ma profuma, scorre velocemente, è didascalico, ma sorprendente.
Ultima considerazione. Tarantino è scaltro come solo un genio della sua sensibilità può permettersi, nel consegnare un mirabile gay-movie allo spettatore finalmente pronto alla libera sfrenata eccitazione, così vera da caricarsi di timidezza pubblica, se così poco si è detto delle cavalcate invernali dei due cacciatori di taglie, o degli sguardi d'intesa prima delle avventure con le loro pistole. Per confronto, si noti il taglio, le luci, la scelta dell'obiettivo, la posa, la distanza, le mosse, i gesti, e quant'altro del bacio che Django dona a Broomhilda, o di tutte le scene in cui i due entrano in contatto o si scambiano uno sguardo: sembrano per tutto il film fratello e sorella. Eppure lui e solo lui, l'eroe, mantiene la propria intatta testosteronica fierezza. Nulla di sorprendente, infatti, se consideriamo che sempre il mito si permea della sensibilità del momento e della vicenda contingenti, nel veicolare messaggi di universale necessità umana, in un tempo senza tempo, ma profondamente radicato nella storia.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giacomouguccioni »
[ - ] lascia un commento a giacomouguccioni »
|
|
d'accordo? |
|
ignazio1975
|
venerdì 2 gennaio 2015
|
molto bello
|
|
|
|
Quando un film di tre ore non ti annoia è certamente un gran film. Omaggio di Tarantino al cinema italiano e questo per noi è molto lusinghiero. Waltz strepitoso e molto divertente. Un gran bel film anche se per me Pulp Fiction per ora è insuperabile. Come ritengo insuperabile Sergio Leone, ma Tarantino è un illustre e degno cultore del Maestro.
|
|
[+] lascia un commento a ignazio1975 »
[ - ] lascia un commento a ignazio1975 »
|
|
d'accordo? |
|
castelmagno
|
giovedì 1 gennaio 2015
|
storia strampalata
|
|
|
|
Storia strampalata che non sta ne' in cielo ne' in terra. Se questi sono i capolavori del cinema di oggi meglio ritornare al passato.
|
|
[+] lascia un commento a castelmagno »
[ - ] lascia un commento a castelmagno »
|
|
d'accordo? |
|
emanuele2120
|
lunedì 8 dicembre 2014
|
il maestro quentin tarantino
|
|
|
|
Capolavoro del Maestro del Cinema Quentin Tarantino!
Magistrali le interpretazioni di Leonardo DiCaprio (nei panni di Calvin Candie), Samuel Jackson (nei panni di Stephen), Jamie Foxx (che riveste il ruolo del protagonista,Django) e dell'Austriaco Christoph Waltz (nei panni del Dr. Schultz).
Scena più impressionante che afferma la grandezza del cast per questo film:
i protagonisti cenano nella villa di Calvin Candie, a un certo punto della cena,DiCaprio sbatte la mano sul tavolo e, nella foga, rompe un bicchiere di vetro. Durante la scena Leonardo sbatte la sua mano e alcuni cocci si inseriscono nelle sue carni senza che lui esca mai dal personaggio.
[+]
Capolavoro del Maestro del Cinema Quentin Tarantino!
Magistrali le interpretazioni di Leonardo DiCaprio (nei panni di Calvin Candie), Samuel Jackson (nei panni di Stephen), Jamie Foxx (che riveste il ruolo del protagonista,Django) e dell'Austriaco Christoph Waltz (nei panni del Dr. Schultz).
Scena più impressionante che afferma la grandezza del cast per questo film:
i protagonisti cenano nella villa di Calvin Candie, a un certo punto della cena,DiCaprio sbatte la mano sul tavolo e, nella foga, rompe un bicchiere di vetro. Durante la scena Leonardo sbatte la sua mano e alcuni cocci si inseriscono nelle sue carni senza che lui esca mai dal personaggio. Quelle ferite necessiteranno poi di alcuni punti di sutura per curarsi opportunamente. Al termine della scena la crew ebbe una standing ovation nei suoi confronti; non solo per il suo sangue freddo ma perché pagine e pagine di dialoghi furono rese in maniera eccellente nonostante l’infortunio.
"Django,la D è muta"
[-]
|
|
[+] lascia un commento a emanuele2120 »
[ - ] lascia un commento a emanuele2120 »
|
|
d'accordo? |
|
iron79
|
martedì 11 novembre 2014
|
bello,ma inferiore agli altri di tarantino
|
|
|
|
Saranno state le aspettative troppo alte, ma questo ultimo lavoro di Tarantino mi ha deluso. Bello, ma manca quel qualcosa che mi ha fatto adorare gli altri suoi lavori (Bastardi senza gloria in primis), addirittura alcuni passaggi mi hanno annoiato. Specifico che il genere western non è tra i miei preferiti
|
|
[+] lascia un commento a iron79 »
[ - ] lascia un commento a iron79 »
|
|
d'accordo? |
|
|