Dopo un capolavoro del calibro di "Bastardi senza gloria", non mi sarei mai aspettato l'uscita al cinema di un film del genere.
"Django Unchained" non sarà il miglior film di Tarantino ("Pulp Fiction" e "Le iene" restano inviolati), ma è sicuramente uno dei più travolgenti, originali e cruenti che lui abbia mai creato.
Il nuovo maestro del cinema (titolo che solo Hitchcock e Kubrick hanno meritato prima di lui) ci vuole dimostrare come un film senza effettoni speciali e pomposità varie, può superarne di gran lunga uno che invece ne è stracolmo.
Questo portando ai massimi livelli due aspetti fondamentali e strettamenti legati tra di loro per la creazione di un ottimo film, la regia e la sceneggiatura.
La regia di "Django Unchained", nonostante ricalchi un genere vecchio come il western, risulta innovativa, fresca e alterna la staticità al dinamismo in modo egregio. Anche la sceneggiatura non presenta sbavature di alcun tipo, è sempre in perfetto stile Tarantino ed intrattiene al massimo anche nelle scene più statiche. Proprio in quest'ultime è scritta in modo tale da avere un climax perfetto di tensione, che porti sempre ad un finale di scena quasi liberatorio.
Il tema del razzismo è affrontato in modo sconvolgente, quasi più che in "Bastardi senza gloria", grazie alla presenza di dialoghi cattivissimi che non possono che farti provare odio puro per alcuni dei personaggi. Tra i personaggi, infatti, quello che mi è piaciuto di più per la sua caratterizzazione è proprio il negriero Calvin Candie, interpretato magistralmente da un sottovalutatissimo Leonardo Di Caprio. Eccellenti anche il dottor Schultz, interpretato dal versatilissimo Christoph Waltz, lo stesso Django, interpretato da Jamie Foxx, e interessante la caratterizzazione di Stephen, interpretato da Samuel L. Jackson.
Ma ovviamente anche tutto il resto del cast, tra camei e parti più lunghe, ha saputo fare il proprio lavoro.
Gli unici difetti che sono riuscito a trovare a questo capolavoro, sono la strana scelta di alcuni brani musicali, e le scene in cui Django immagina di vedere la moglie, di cui non ho capito la funzionalità all'interno del film.
Ovviamente sono difetti di poco conto, che non ledono assolutamente l'integralità del film.
In conclusione, consiglio a tutti quanti di vedere questo capolavoro al cinema, è un' esperienza che non dovete assolutamente perdere.
VOTO 9
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pbshelley
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domenica 27 gennaio 2013
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solo hitchcock e kubrick?
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Hai un'idea di cinema vagamente americanocentrica o sbaglio? Ce ne sono molti altri oltre ai due che citi, e la maggior parte di essi non sono americani; peraltro, il più brutto film di Kubrick è probabilmente più bello del più bel film di Tarantino: non siamo proprio su due livelli paragonabili. Lo scarto si misura sulla genialità di Kubrick, che era una mente davvero profonda, oltreché un grande regista; lo stesso può dirsi di Tarantino? Qui parliamo di cinema di puro intrattenimento, un contenitore talvolta ben fatto, talvolta meno, ma tendenzialmente povero di contenuti, questo è il problema. Cinema buono per la contemporaneità ma, come ho già scritto, i grandi del passato si rivolterebbero nella tomba a scoprire che "Django unchained" sarebbe un capolavoro.
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(di harry manback)
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