Django Unchained è il secondo capolavoro di Quentin Tarantino. Non ammettere l'elevatezza artistica di questo capolovaro Glam/Pop significa avere pregiudizi, significa strumentare il primo capolavoro del regista, Pulp Fiction , significa far pagare all'ex videotecaro di LA lo scotto della fama e della antipatia. Si tratta di 165 minuti di puro cinema, e non deve essere più corto di nemmeno un minuto. Un film divertente, agonizzante, sorprendente, dai dialoghi "tarantinamente" abbaglianti. Il regista riesce a farti assaporare ogni scena e riesce a sviluppare una tale sintonia con i suoi attori che questi portano sul grande schermo ,egregiamente, il suo mondo fatto di sbalzi tra reale e irreale , farsa e tragedia. Tarantino con questo film, proprio come aveva fatto con Bastardi Senza Gloria, dimostra la sua capacità di sperimentazione, proietta e riscrive la storia. Se Le Iene è stato il grande film che ha anticipato il capolavoro Pulp Fiction, Bastardi Senza Gloria è stato il grande film che ha anticipato il capolavoro Django Unchained.
Come sempre ,Tarantino, sceglie un genere per diluire il suo film d'autore. Il genere è il western (inteso come miscela del western americano e dello spaghetti western italiano) , che fa da sfondo all'illuminante e tragico contesto della schiavitù dei neri d'america di 150 anni fa. Il sempre ottimo Waltz interpreta un cacciatore di taglie che si servirà del carismatico schiavo Jamie Foxx per i suoi interessi, ma con la promessa di ricambare il favore di quest'ultimo aiutandolo a liberare la moglie dalle feroci mani del diabolico Leonardo di Caprio (a mio parere il migliore della pellicola). Al cast si uniscono i crudeli Don Johnson e Samuel Leeroy Jackson , oltre che la bella da salvare, Kerry Washington.
La violenza è fuori misura, epica, enorme, sanguinosa ma non inquietante, non disumanizzante. Come sempre Tarantino ridicolizza la violenza,e con lei, ovviamente, i violenti.
Una cosa è certa: non comprendere Tarantino significa non comprendere la cinematografia moderna. 165 minuti di puro cinema, GODETEVILI TUTTI!
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alessty
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sabato 19 gennaio 2013
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lo stile tarantiniano
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con tutto rispetto, Tarantino è una stella che brilla più di altre nel cielo di Hollywood, ma definire Django il suo secondo capolavoro è forse troppo eccessivo. Ci sono molte altre sue pellicole che meritano di essere elogiate e che sicuramente rispettano molto più il suo stile. Tarantino si è sempre distinto dagli altri perchè in grado di prendere in mano un film di serie B o addirittura C e trasmutarlo in un qualcosa di unico. Non hanno mai avuto importanza i dialoghi o la storia in se, ma il come venisse girata. Con ciò bisogna ammettere che Django è senza dubbio una storia ammirevole,ricca di ironia, piacevole e scorrevole (l'arte non si insegna), ma c'è qualcosa nella linearità del racconto che non appartiene al regista.
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con tutto rispetto, Tarantino è una stella che brilla più di altre nel cielo di Hollywood, ma definire Django il suo secondo capolavoro è forse troppo eccessivo. Ci sono molte altre sue pellicole che meritano di essere elogiate e che sicuramente rispettano molto più il suo stile. Tarantino si è sempre distinto dagli altri perchè in grado di prendere in mano un film di serie B o addirittura C e trasmutarlo in un qualcosa di unico. Non hanno mai avuto importanza i dialoghi o la storia in se, ma il come venisse girata. Con ciò bisogna ammettere che Django è senza dubbio una storia ammirevole,ricca di ironia, piacevole e scorrevole (l'arte non si insegna), ma c'è qualcosa nella linearità del racconto che non appartiene al regista. Anche l'ingresso in scena di personaggi più umani fa supporre ad una sperimentazione differente, ma forse meno incisiva. Sulla stessa onda di Bastardi Senza Gloria rientra in quella che potremmo definire come una nuova corrente tarantiniana.
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(di lucacheck)
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foschiso
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lunedì 21 gennaio 2013
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concordo!!!
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la forza di questo regista sta anche nel saper parlare su diversi registri a diversi livelli di pubblico.....solo i grandissimi lo fanno.....Di Caprio ai livelli di "The Departed",e si vede che tutti sono in grande spolvero....
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thecrow56
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martedì 22 gennaio 2013
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non toccate quentin!
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la tua appassionata difesa contro presunti denigratori de nostro prezioso geniaccio è encomiabile,niente da dire,mi è piaciuto molto,accidenti!un gran bel film.Però...i gusti eh eh, bisogna saperli accettare. A me p.e. il film che più mi ha emozionato dei suoi è Kill Bill (entrambi),ma forse perchè mi sono innamoraato di Beatrix ,che ci vuoi fare,sono un romantico.
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pbshelley
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domenica 27 gennaio 2013
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ma state male?
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Questo sarebbe un capolavoro? Sarebbe puro cinema? Date retta a me, voi state male.Questo è un film discreto, con ottime prove d'attore, una fotografia curata, buone musiche (molto ben aderenti alle immagini, il che non è mai poco), una regia valida, un montaggio approssimativo (avevate notato che, nella prima sequenza, in alcune scene agli schiavi neri si condensa il respiro per il freddo e in altre no??) e, andando alla sorgente, un soggetto interessante vanificato da una sceneggiatura poco ispirata e mal riuscita, come attestano i dialoghi, alquanto scialbi. Il tutto, condito da un'ansia cinefila che resta del tutto fine a se stessa, trascinando avanti il film fino a una durata spropositata in continue, infinite citazioni.
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Questo sarebbe un capolavoro? Sarebbe puro cinema? Date retta a me, voi state male.Questo è un film discreto, con ottime prove d'attore, una fotografia curata, buone musiche (molto ben aderenti alle immagini, il che non è mai poco), una regia valida, un montaggio approssimativo (avevate notato che, nella prima sequenza, in alcune scene agli schiavi neri si condensa il respiro per il freddo e in altre no??) e, andando alla sorgente, un soggetto interessante vanificato da una sceneggiatura poco ispirata e mal riuscita, come attestano i dialoghi, alquanto scialbi. Il tutto, condito da un'ansia cinefila che resta del tutto fine a se stessa, trascinando avanti il film fino a una durata spropositata in continue, infinite citazioni. A partire da ciò, potete decantare il "genio del Tennessee" fino all'inverosimile, ma prima dovreste anche studiare un po' di cinema. Puro cinema era l'arte dei Bergman, dei Kubrick, dei Kurosawa, dei Chaplin, degli Hitchcock, dei Bunuel, dei Dreyer, dei Reitz, dei Welles, degli Ozu, dei Kieslowski, dei Truffaut, dei De Sica, dei Fellini (devo continuare o ho reso l'idea?) che si rivoltano nella tomba quando accostate il termine "capolavoro" a film come questo. Il bello è che non solamente i morti hanno prodotto capolavori: basterebbe guardarsi intorno con più attenzione...
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[+] mi dispiace...
(di califia)
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[+] per me hai perfettamente ragione
(di graziano bianco)
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[+] studiare il cinema!?!?
(di davidalcor)
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[+] ti condivido solo per il finale.
(di claudiokarate)
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vinny d
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sabato 2 febbraio 2013
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ben detto bhafh!
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sono perfettamente d'accordo con te: dopo PULP FICTION è sicuramente il film di Tarantino più ricco nei dialoghi e nelle trovate.Una tra tutte quella degli incappucciati del KKK alle prese con i fori dei loro cappucci.
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dagobert
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sabato 9 febbraio 2013
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un genio !!
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E' un peccato che tutto il film sia meraviglioso ! Non si apprezza per bene l'autentico gioiello, cioe' la discussione sui cappucci dopo la cavalcata infernale e Verdi. Se ci fosse un Oscar per delle situazioni particolari, sarebbe certamente suo !
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frattak
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sabato 16 febbraio 2013
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no,non stiamo affatto male.
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Per rispondere al commento dell'utente che invita chi chiama questo film 'capolavoro' ad uno studio più approfondito del cinema,posso soltanto dire che 'Django Unchained' è senza subbio degno dell'appellativo datogli,e non ammetterlo rifugiandosi dietro errori marginali come quello del respiro è semplicemente un'offesa a Tarantino,poichè è evidente la cura che ha riposto nel dirigere il film.Questo non vuol dire che il film sia perfetto o che gli autori da te citati siano inferiori(ci mancasse pure,alcuni di loro sono dei veri geni),ma voglio soltanto esprimermi in merito al confronto da te attuato.
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elvstrom
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mercoledì 27 febbraio 2013
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non capisco
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Sono daccordo: non capisco la cinematografia moderna, anzi per essere precisi, mi annoia la cinematografia moderna tutto effetto e poco contenuto. Quello che non sopporto è la violenza. Oggi il cinema sembra costruito attorno alla violenza, come se il nodo della condizione esistenziale dell'uomo moderno fosse tutta lì, in un infelicità dolorosa, in un tunnel di sangue e sofferenza.Si collezionano solo storie patologiche, infelicità assolute. Non ce la faccio a vederle, così dopo 70 minuti di Django, esco dalla sala, fuori è una splendida serata.....
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paolo_89
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giovedì 28 febbraio 2013
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assolutismi
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Beh, generalizzare e dire che chi non comprende Tarantino non capisce niente di cinema, mi sembra esagerato. E lo si può fare anche senza avere pregiudizi. Non sono sicuro al 100 che André Bazin, per esempio, sarebbe stato un fan sfegatato di Tarantino...P.s. cosa vuol dire, esattamente, film "agonizzante"? Va inteso come complimento?
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