Django Unchained |
||||||||||||||
Un film di Quentin Tarantino.
Con Jamie Foxx, Christoph Waltz, Leonardo DiCaprio, Samuel L. Jackson, Kerry Washington.
continua»
Titolo originale Django Unchained.
Western,
durata 165 min.
- USA 2013.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 17 gennaio 2013.
MYMONETRO
Django Unchained
valutazione media:
3,66
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tarantino incatenatodi MoulinskyFeedback: 1077 | altri commenti e recensioni di Moulinsky |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
martedì 22 gennaio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
E' imploso Tarantino, l'esito che tutti si aspettavano (temendolo, i fans; auspicandolo, i denigratori) senza neanche aver bisogno di prefigurarlo apparire sul set, imbolsito dall'agiatezza e dal successo - e sicuramente più a suo agio ormai se vita e arte coincidono nel privé di qualche B-night di L.A.: la scucchia strafatta tra le tettone di aspiranti starlette a consumare il suo sogno di ragazzo cesso e sfigato - come certi attori chiamati in scena sul finale di partita per svegliare dal torpore, in un soprassalto di bocche aperte e narici fischianti, l'ennesima riedizione della stessa sceneggiatura dove, ormai si è capito, cambiano i costumi e gli attrezzi di scena non le trovate pirotecniche, mentre le battute si ripetono stancamente, e non si ride nemmeno più, nel gigioneggiare degli attori che passano da un genere all'altro riproponendo la stessa maschera solo aggiustata da qualche tocco di parrucco e dalla star di turno (qui Di Caprio che fa il verso al pirata di Johnny Deep) che scambia il film come la sua occasione d'autore. Implode per saturazione Tarantino, di citazioni, di pomodoro, di strafottenza (la sua cifra stilistica), implode la sua idea di cinema incapace di liberarsi delle sue proprie catene, che ormai mastica se stesso, non crea, digerisce piuttosto, e quando è riuscito ha il fascino della chiazza di vomito sul tappeto buono di casa, mai di sangue perché il suo è sempre stato un dramma da cartoon (anche nelle Iene, il suo film migliore). Scivola sul western, e non è un caso (ci si sono impantanati già i Cohen, geni veri), perché il western meno di tutti si presta (pure Kubrick se n'è rimasto prudente alla larga) al gioco postmoderno che mescola alto e basso, dramma e commedia, suicida nel riproporre l'antinomia surclassata dalla storia che oppone Bene e Male, o Bianco a Nero, e funziona solo quando sospende programmaticamente l'incredulità (laddove è l'indiano e giammai il negro ad accollarsi le storture del mondo e il ruolo - per il pubblico catartico - del cattivo) o si fa parodia caciottara riaffermando con un ghigno i (dis)valori sui quali si afferma. Qui si rimane col bavaglio (è il momento più poetico del film, la sua resa forse, eroica comunque), come la misteriosa bandita che guarda l'arrivo del tridimensionale in soffitta su uno stereoscopio, e aspetti invano che una donna faccia girare una storia che non può più svoltare. Resta Broomhilda nell'ultimo fotogramma a imbracciare a cavallo il fucile, e siamo già tornati a Kill Bill.
[+] lascia un commento a moulinsky »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di Moulinsky:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||