41ª edizione del Torino Film Festival, il programma dei 45 film genere drammatico. Torino - 24 novembre/2 dicembre 2023. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Diaz firma un'opera riflessiva e disperata all'insegna del peso di ciò che è stato. Espandi ▽
2019. Il ritorno del detective filippino Hermes Pauparan stavolta volge al passato, con il poliziotto ossessionato dall'idea filosofica di verità che convince i suoi superiori a riaprire un caso vecchio di quindici anni: la scomparsa della giovane Esmeralda nei pressi del lago Taal. Recensione ❯
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Una casa, un divano, un monologo tra vita, arte, cinema. E un regista, silenzioso, che filma. In scena solo
lei, Isabelle Huppert, limpida e interlocutoria più che mai. Espandi ▽
Unico personaggio in scena, Marianne (interpretata da una fulgida Isabelle Huppert) si confessa in un lungo monologo fiume, rivolgendosi direttamente allo spettatore. Parla di cinema, sotto il segno del nume tutelare Tarkovskij, amore, vita, sentimento e morte. Un tour de force registico e attoriale, tra cinema e teatro, intimismo e sperimentazione, spazi fisici e luoghi dell'anima. Recensione ❯
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Una storia d'amore distruttiva nell'atmosfera elettrizzante dei drag queen cabaret di Montreal. Espandi ▽
Stella emergente della scena drag di Montréal, Simon s'innamora a prima vista di Olivier, la nuova recluta del locale in cui si esibisce. Simon è convinto di aver finalmente trovato l'amore della sua vita ma tra i due s'instaura presto una dinamica tossica e distruttiva. Nel frattempo, Claire, madre di Simon e celebre cantante d'opera, torna a lavorare nel paese dopo quindici anni di assenza. Affascinato da questa donna che conosce a malapena ma idealizza, il giovane si ostina a cercare di creare un legame con lei. Reso fragile dal fallimento di questi due amori impossibili, Simon si renderà conto di meritare di meglio. Recensione ❯
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Due amici si ritrovano in una strana situazione durante un viaggio di lavoro. Questo li porterà a cambiare percorso. Espandi ▽
Amici di lunga data, Mehdi e Hamid, lavorano per un'agenzia di riscossione. Attraversano i villaggi del grande sud marocchino sulla loro vecchia macchina e condividono camere doppie in hotel squallidi. Hanno esattamente la stessa taglia, gli stessi abiti e cravatte, le stesse scarpe. Pagati una miseria, cercano di fare del loro meglio per guadagnare di più. Un giorno, in una stazione di servizio nel mezzo del deserto, vedono un uomo ammanettato al portabagagli. Il loro incontro segna l'inizio di un viaggio inaspettato. Recensione ❯
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Nella Bay Area di San Francisco, il racconto della gravidanza di una giovane donna afroamericana. Espandi ▽
Una madre single incinta, con due figli già dati in affidamento, cerca il sostegno della sua comunità nella Bay Area mentre lotta per riconquistare la sua famiglia. Recensione ❯
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Il racconto ironico (come solo le tragedie sanno essere) del processo di Unità Popolare di Salvator Allende,
prima del colpo di stato del '73. Espandi ▽
Una versione ironica del processo di Unità Popolare del presidente Salvador Allende, prima del colpo di stato cileno del 1973. Il film è composto da una serie di racconti in cui mondi diversi si incrociano. Da un lato, quello degli operai e dei sottoproletari, capeggiati dalla figura di Lucho; dall'altro quello di un gruppo di intellettuali sostenitori della coalizione Unidad Popular, che si riuniscono in un fronte più rappresentativo della piccola borghesia. A un certo punto, i personaggi convergono in un'apparente amicizia che termina in scene di grande violenza, dando origine a una lettura satirica del periodo. Il recupero del film fa parte del lavoro di restituzione dei film perduti fra quelli realizzati da Ruiz durante il periodo cileno, dopo La telenovela errante (1990-2017) e El tango del viudo y su espejo deformante (1967-2020). Recensione ❯
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Su una spiaggia un gruppo di amici festeggia la partenza di una di loro, mentre in uno studio un gruppo di
ballerini replica (o anticipa) i loro gesti. Danza, performance, set nel set. Espandi ▽
Era l'ultima sera d'estate, il giorno prima della mia partenza per Montreal. Con i miei amici Olga, Damoh, Ninon, Céleste, Jules e mio fratello Youn, abbiamo deciso di continuare la serata sull'isola... Recensione ❯
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Un'opera che non pone domande e non innesca un messaggio. La realtà sembra rimanere chiusa fuori. Drammatico, Italia2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Negli anni '60, un amore impossibile tra due ragazze nasce per caso tra le mura di un ospedale psichiatrico, più simile a una prigione che a un istituto di cura. Espandi ▽
Girasoli è la storia di una fanciulla affatto folle ma disturbata da un’infanzia traumatica, che guarda i pazzi ‘veri’ con sguardo ora annegato, ora lucido. Questo “nido del cuculo” che Marlon attraversa con poca grazia e nessuna pratica della sublimazione, è una bolla separata che non cerca mai un rapporto dialettico con la realtà, da qualche parte là fuori e mai chiamata in causa. Alla fine dell’internato dell’infermiera protagonista, nonostante gli scoppi di violenza e gli abusi telefonati, la sensazione è di aver assistito a un corso di osservazione comportamentale, da cui si esce come si è entrati, lasciando i pazzi al loro destino. Coniugato al femminile, Girasoli cavalca lo spirito dei tempi senza rendere un buon servizio alla causa di ‘coloro che sono perdute’, di chi ha perso la strada, senza innescare nemmeno il messaggio che denuncia da sempre il cinema avventurandosi negli ospedali psichiatrici: in nome di cosa, di quale teoria medica o di quale pregiudizio dichiariamo malato qualcuno? Recensione ❯
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Cosa ci spinge a desiderare un orologio, un paio di scarpe o l'ultimo telefono uscito? Cosa cerchiamo di ottenere attraverso gli oggetti? Potere? Sicurezza? Amore? Espandi ▽
Le vite di cinque personaggi sono legate alle scarpe. Una storia di anime e oggetti. Diretto e scritto da Luigi Di Capua che ha raggiunto la notorietà come membro del gruppo The Pills che ha spopolato con le webseries su YouTube nel decennio scorso e che è stato anche sceneggiatore, tra gli altri, di Smetto quando voglio. Ad honorem e Smetto quando voglio. Masterclass. Ed è proprio dai due film della trilogia firmata da Sydney Sibilia che Di Capua recupera uno sguardo su Roma inedito, caratterizzata da tonalità grigie e a tratti non riconoscibile, che fa da sfondo a una storia sospesa tra il desiderio e l’ossessione, dove l’oggetto diventa una specie di ipnosi e può arrivare a cambiare o rovinare le vite dei protagonisti. Un film che non riesce sempre a controllare le scene drammatiche. Però già si intravedono uno sguardo riconoscibile, magari ancora un po’ grezzo, e un’idea di cinema evidente soprattutto nel momento in cui Di Capua lascia sospesi i suoi personaggi nei silenzi, chiusi nei primi piani dove sono prigionieri dei loro stessi pensieri. Recensione ❯
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Tre sorelle in un casolare di campagna, isolate dal mondo, con un padre inflessibile e una nonna dedita alle
Sacre Scritture. Espandi ▽
Con l'arrivo dell'adolescenza, tre sorelle cresciute in un casolare dal padre e dalla nonna, scoprono che gli insegnamenti religiosi ricevuti in stato di cattività, non appagano ma anzi amplificano sete di scoperta e voglia di trasgredire. Recensione ❯
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L'esordio di Felipe Gálvez è un western revisionista e brutale. Un cinema che non fa sconti ambientato nella Terra del fuoco. Drammatico, Cile, Argentina, Francia2023. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una spedizione parte per rivendicare alcune terre cileni. Si scoprirà presto che le volontà sono altre. Espandi ▽
All'alba del ventesimo secolo, la Terra del fuoco è divisa tra Argentina e Cile e teatro di un commercio rampante nell'allevamento di pecore. Signore indiscusso della zona è l'imprenditore José Menéndez, che si è accaparrato la proprietà dei terreni e non si fa problemi a sterminare le popolazioni indigene che rappresentano un ostacolo alla sua attività commerciale. Incarica infatti l'ex militare scozzese MacLennan di aprirgli una tratta verso l'Atlantico, affiancandogli il cowboy americano Bill. MacLennan porta con lui anche Segundo, un giovane indigeno dalla mira formidabile.
Seppur cominci sotto le mentite spoglie di un tardo western che si estende sugli incredibili paesaggi naturali di un'isola alla fine del mondo, l'esordio nel lungometraggio di Felipe Gálvez muta ben presto in una versione distorta e terrificante del genere.
Il film affronta infatti a viso aperto il sottotesto oppressivo e violento che è parte integrante di tutto ciò che è western, specialmente nella sua variante coloniale, che porta Los colonos dalle parti dello splendido Godland di Hlynur Pálmason. Recensione ❯
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Un ragazzo raggiunge un gruppo di uomini e insieme aspettano che si faccia vivo un mistico nemico. Espandi ▽
Luka, un giovane soldato assetato di battaglia, si annida in un fortino isolato dove gli uomini aspettano invano da secoli che un mistico nemico colpisca. Un adattamento contemporaneo del romanzo cult di Dino Buzzati "Il deserto dei tartari". Recensione ❯
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Un bambino adottato in Danimarca cerca di saperne di più sulle sue origini. Espandi ▽
Un giorno Carl dovrebbe rilevare l'azienda agricola dei suoi genitori in una zona rurale della Danimarca. Ma, da bambino adottato, desidera anche saperne di più sulla sua eredità sudcoreana. Recensione ❯
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Una ragazza cerca di superare la tragica morte della sorella. Espandi ▽
Un velo di tristezza accompagna le calde giornate estive. Cleo si rifuggia nei sogni con le cugine con le quali condivide segni e rituali segreti. Nulla però può colmare il vuoto che ha lasciato la recente scomparsa di sua sorella, annegata nella piscina di casa. Recensione ❯
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Viaggio introspettivo di una donna segnata, come tutta la sua generazione, da un evento traumatico e
doloroso. Espandi ▽
Clara lascia Buenos Aires e parte per una gita in campagna con la famiglia. Poco dopo, riceve un messaggio da Martina, l'amica d'infanzia con cui si trovava alla discoteca República Cromañón la notte in cui avvenne un incendio, e comincia a riflettere sull'idea della maternità. Momentaneamente sospesa dalla realtà del presente, attraverso messaggi vocali di WhatsApp, video casalinghi e pranzi in famiglia, Martina fa i conti con la sua adolescenza e con quella dei suoi amici in una città devastata dalla crisi e da una tragedia che ha lasciato dietro di sé una lezione: ovvero, che il piacere di ascoltare musica dal vivo e l'euforia della gioventù non li avrebbero resi immortali. Recensione ❯
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