Essential Truths of the Lake

2019. Il ritorno del detective filippino Hermes Pauparan stavolta volge al passato, con il poliziotto ossessionato dall'idea filosofica di verità che convince i suoi superiori a riaprire un caso vecchio di quindici anni: la scomparsa della giovane Esmeralda nei pressi del lago Taal. Mentre Pauparan, lontano dalla famiglia, si consacra alle indagini, il suo paese formalizza l'abbandono della Corte penale internazionale per via della famigerata "guerra alla droga" del presidente Duterte. Ci si metterà poi la natura a rendere la riapertura del caso ancora più ardua.

Delitto e castigo, denuncia ed espiazione: Essential truths of the lake fa il paio con il precedente When the waves are gone nella prolifica e unica filmografia del maestro filippino Lav Diaz. Un periodo della carriera in cui il regista sembra fare i conti con la fine di un'epoca traumatica per il paese, segnata dalle atrocità di Duterte fino alla fine del suo mandato nel 2022. Con un forte senso di dolore ma anche con un non ancora sopito desiderio di comprensione razionale, Diaz firma un'opera riflessiva e disperata all'insegna del peso di ciò che è stato.

Nello scheletro "di genere" incentrato sul giallo di cosa sia successo a Esmeralda, Diaz inietta la sostanza vitale dell'attualità, avendo già alluso in passato alle vicende delle Filippine sotto Duterte ma affrontando qui la questione in modo diretto. Se il regista ha fame di confronto, il suo protagonista Pauparan (interpretato nuovamente da un tormentato John Lloyd Cruz) non desidera altro che rimuovere se stesso dall'equazione, sublimando il trauma nei dintorni placidi del lago Taal e nelle verità nascoste in esso contenute. Ci sono del resto un'indagine e un documentario entrambi ancora privi di conclusione, e della gente malvagia "con il classico aspetto da signore della droga" a piede libero.

Un'ossessione che Diaz intrappola impietosamente tra due eventi storici: il giorno del 2019 in cui le Filippine formalizzano l'abbandono della Corte penale internazionale, e l'eruzione del vulcano Taal che siede al centro del lago nel 2020. Il materiale girato dopo l'eruzione è prezioso, e rappresenta la migliore dimostrazione del cinema fluido e reattivo di Diaz, che attorno alle cause di forza maggiore ha alterato e invertito i due film e le rispettive storie.

L'imprevisto diventa maestria ed è ora l'elemento di maggior interesse per come intreccia gli eventi al percorso di penitenza di Pauparan, il quale diventa esule, eremita, pellegrino, corpo resistente - il tutto mentre il passato collassa su se stesso e si cristallizza nella lava. Pur non risultando il miglior punto d'ingresso possibile nella filmografia di Diaz per chi si avvicina alle sue opere (e non solo perché rimane lontano dalle vette assolute), Essential truths of the lake colpisce per il fascino sofferente, e per come si sforzi di ottenere una linearità e fruibilità nuova per un autore di livello assoluto troppo spesso circondato di un timore eccessivo. 