40ª edizione del Torino Film Festival, il programma dei 139 film. Torino - 25 novembre/3 dicembre 2022. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Presentato oggi il programma della prestigiosa manifestazione che dal 25 novembre al 3 dicembre tornerà interamente nelle sale cittadine. Vai all’articolo »
Dal 25 novembre al 3 dicembre il festival festeggerà un importante anniversario. Per l’occasione, spazio ai western ed a Malcolm McDowell. Vai all’articolo »
Un film sul ricordo e sui rimpianti, in cui l'intimità discreta ma partecipe di Bigoni trova corrispondenze col cinema di Soldini. Drammatico, Italia2022. Durata 83 Minuti.
I limiti di un amore, l'esaurirsi del tempo a disposizione, la fine. Cinque stanze si infila nei meandri della vita di una coppia e ne svela le fragilità, giocando con il tempo e con gli spazi. Espandi ▽
K, un uomo ormai prossimo alla pensione, sta leggendo una lettera che gli ha scritto la moglie Lara, gravemente malata, prima di andarsene di casa. I due sono stati sposati per circa trent'anni. All'inizio della loro relazione si sono amati intensamente ma la morte della loro figlia di quattro anni ha condizionato per sempre la loro vita. Da quel momento K si è allontanato da Lara. Negli ultimi sei mesi poi l'uomo ha iniziato una nuova relazione con Silvia. Non si rende conto del suo stato di salute. Quando accade, è già troppo tardi.
Cinque stanze oltrepassa la sua innegabile organizzazione dello spazio della scena e, attraverso la fotografia di Italo Petriccione, racconta molto dei suoi personaggi attraverso i primi piani, i silenzi.
Da parte di Bigoni, c'è una cura esemplare nel disegnare gli stati d'animo 'provvisori quasi d'amore' che avvicinano i suoi protagonisti a quelli del cinema di Soldini. Qui non hanno la possibilità di fuga, di provare a reinventarsi una vita. Ma nel finale, proprio nell'ultima stanza, il film respira e trasforma la sua rabbia in tenera malinconia. Recensione ❯
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Un film da far vedere nelle scuole per la dolcezza e la precisione con cui si racconta l'Italia di coloro che vennero definiti come gli ultimi. Animazione, Francia, Italia, Belgio, Svizzera, Portogallo2022. Durata 70 Minuti.
L'emigrazione italiana in Francia in un film in stop motion poetico e personale. Premio della giuria ad
Annecy. Espandi ▽
Quella che con un tono altisonante potrebbe definirsi la ‘saga’ degli Ughetto viene narrata con profonda dolcezza e partecipazione da un discendente. Grazie all’utilizzo della stop motion e di pupazzi in plastilina alti 23 centimetri il regista ha raccontato con dolcezza, ma anche con precisione storica, l’Italia di coloro che vennero definiti come gli ultimi. Di quelli cioè di cui lo Stato si ricordava quando doveva mandarli a morire nelle tante guerre che hanno costellato la prima metà del secolo scorso. Salvo poi non offrire loro altro che la strada dell’emigrazione. Un film come questo, grazie alla tecnica adottata e ai toni utilizzati, dovrebbe essere mostrato nella scuola dell’obbligo per ricordare a tutti, sin dalla più giovane età, che il passato del nostro Paese va conosciuto e non dimenticato. Anche e soprattutto quando si pronuncia con disprezzo la parola ‘migranti’. Recensione ❯
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Una fiaba carceraria dal tono sognante e surreale, metafora di un'umanità spaventata dalla propria stessa natura. Commedia, Italia, Ucraina2022. Durata 88 Minuti.
Il cielo in una cella: tra coming of age surreale e fiaba carceraria, l'opera seconda di Andrea Magnani. Espandi ▽
Giacinto è nato in carcere dalla madre e dal padre entrambi condannati. Cresciuto al riparo dal mondo, protetto dalle mura della prigione e dalle cure di Jack, il burbero ma affettuoso capo delle guardie, è diventato un ragazzo innocente e sensibile. Abbandonato dai genitori, da adolescente è costretto a trasferirsi in una casa d'accoglienza per orfani, ma incapace di adattarsi al mondo di fuori farà di tutto per tornare in carcere: prima provando a farsi arrestare non appena diventa maggiorenne, poi diventando anche lui una guardia carceraria. L'amicizia con l'ergastolana Rocky mette a rischio il suo rapporto con Jack: ma proprio un inatteso regalo di quest'ultima permetterà a Giacinto di trovare finalmente il modo di uscire dalla sua prigione, sia fisica, sia mentale...
L'opera seconda di Magnini ritrova un personaggio simile al malinconico disadattato protagonista del precedente Easy, questa volta non più chiamato a trovare se stesso nel corso di un classico road movie, ma al contrario in un film fondato sull'idea di chiusura e protezione.
Il ritratto del povero Giacinto, sognatore disadattato che non sa trovare un posto nel mondo e finisce per ottenere grazie alla corsa una liberazione che in realtà non vorrebbe, funziona come immagine di un'umanità spaventata dalla propria stessa natura. Recensione ❯
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Un uomo è costretto a scendere a compromessi pur di aiutare la sua famiglia. Espandi ▽
Leonid, soprannominato Pamfir, è un buon padre di famiglia ucraino che ha lavorato per anni in Germania. Quando torna al paese natale nella Bucovina, vuole solo una vita tranquilla con i suoi famigliari. Ma il figlio Nazar provoca un incendio nella chiesa locale, e per evitare a suo figlio conseguenze giudiziarie, il padre rimane coinvolto nel contrabbando, principale fonte di reddito della zona, e viene a patti con la mafia locale. Da quel momento scenderà sempre più a fondo in una spirale di compromessi e illegalità in nome dell'amore incondizionato che prova per la sua famiglia e del desiderio di proteggerla a qualsiasi costo.
La scelta di utilizzare continui piani sequenza è un modo per il regista di farci immedesimare nella mancanza di scelta che condiziona le azioni di Pamfir, e per farci precipitare da un piano sequenza all'altro così come il protagonista frana lungo il corso di eventi che non riesce più a controllare.
Anche per lo spettatore Il giuramento di Pamfir può risultare a tratti faticoso, ma è uno sforzo premiato dalla coerenza narrativa di questa storia di resistenza umana animata esclusivamente dall'amore per i propri cari e dalla devozione ad un'etica famigliare che fa parte tanto della tradizione ucraina quanto dell'indole leale del protagonista. Recensione ❯
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Un fuoco d'artificio di idee e di incubi notturni, oltre che un sofisticato atto d'amore del regista per sua figlia. Drammatico, Francia2022. Durata 80 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una teenager con un super potere speciale riesce a trascinarci all'interno dei suoi sogni, e anche dei suoi incubi. Espandi ▽
Coma è un film 'dedicato', una lettera aperta di Bertrand Bonello a sua figlia, condannata all'inoperosità nella sua camera. Perché fuori una pandemia infuria e il mondo si è fermato. Il film comincia con un testo che scorre sulla parte bassa dello schermo commentando l'estinzione di ogni attività umana a causa del Covid. Tutto il mondo è sospeso in un limbo, solo in faccia a se stesso, chiuso in casa, preso da futili occupazioni, imbarcato a bordo del proprio secolo come dentro un sogno.
Bonello realizza un film cupo, ansiogeno e magnifico per potenza e invenzione. Un film del nostro tempo e per il nostro tempo che teorizza un'altra arte, un altro cinema, un'altra maniera di esistere in sala o altrove. Guardato oggi, dal mondo del post Covid, Coma assomiglia al suo titolo, è una perdita di coscienza, una maniera di fluttuare tra le sue parti, di inventarsi sotto ai nostri occhi.
Semplice e sofisticato, il film è un atto d'amore del regista per sua figlia, un film fisicamente confinato in una stanza ma esteticamente aperto a tutti gli spazi mentali e digitali che affollano l'immaginario di un'adolescente. È un fuoco d'artificio di idee e di incubi notturni che riflette sulla maniera di creare (e di filmare) in un momento in cui sembrava tutto impossibile. Recensione ❯
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Julie Ledru è una presenza magnetica e furiosa in un'opera che rivela un istinto e ha tutta l'insolenza della prima volta. Drammatico, Francia2022. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una ragazza prova ad entrare dentro un giro clandestino di motociclisti. Espandi ▽
Julia va di corsa e ci va con le moto che ruba a sprovveduti venditori. La sua passione divorante è il cross su asfalto, il suo sogno fare acrobazie sollevando il mondo e la ruota anteriore. Aliena alla sua famiglia, ne trova un'altra in un milieu clandestino, saturo di testosterone, adrenalina e benzina. A colpi di 'funambulismo', Julia ha la meglio sul cameratismo dei compagni e guadagna la loro fiducia. Ma per qualcuno, il più vigliacco e subdolo tra loro, la libertà totale di Julia rappresenta una minaccia da 'battere'.
Lontano dal pavé battuto del cinema francese, l'opera prima di Quivoron infila il terreno accidentato delle due ruote, un microcosmo quasi inedito per il grande schermo, dove tutto è rito, velocità e pericolo.
Lola Quivoron mostra il rovescio del décor approcciando le rive del realismo sociale e di mondi clandestini, dove il film perde un po' della sua intensità. Il motore (ma Julia preferirebbe "il pistone") di Rodeo resta la sua protagonista, amazzone in equilibrio sulla 'linea' tra spettacolo ed esercizio, fragilità e forza. Su due ruote rivendica il diritto di vivere e quello di rinascere. Il resto è rumore e furore. Recensione ❯
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Un debutto magnifico e febbrile che rianima finalmente il genere 'teen' abbigliandolo da racconto gotico. Drammatico, Canada2022. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Storia d'amore e di fantasmi per Charlotte Le Bon che debutta alla regia e adatta liberamente la graphic novel di Bastien Vivès, "Una sorella". Espandi ▽
Bastien, tredici anni, "quasi quattordici", ha una paura folle dell'acqua e una curiosità viva per Chloé, sedicenne bella e insolente che lo spinge a superare i suoi limiti per piacerle. In vacanza con la famiglia sulle rive di un lago quebecchese, divide la stanza col fratellino e con la ragazza, figlia di amici di famiglia che ha deciso di prenderlo sotto la sua ala. Malgrado lo scarto di età, tre anni che pesano come un bacio rubato, i due adolescenti creano un legame unico a colpi di bagni e giochi proibiti. Sul fondo di una leggenda fantasmatica, l'estate scorre e il desiderio monta.
Storia d'amore e di fantasmi per Charlotte Le Bon che debutta magnificamente alla regia e adatta liberamente la graphic novel di Bastien Vivès, "Una sorella". La regista avvia una storia di iniziazione sentimentale e sessuale che flirta disinvolta con l'horror.
Falcon Lake è un film di metamorfosi, di fine estate, di crepuscolo. Il sole brilla alto ma le tenebre sono dappertutto in quest'opera prima febbrile che rianima finalmente un genere da tempo inerte. Lo fa abbigliandolo da racconto gotico, insinuando un'ombra spettrale e sottolineando la dimensione irreparabile dell'adolescenza. Recensione ❯
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Il crepuscolo del maestro sviscerato con classe da una regia sofisticata e un'interpretazione spiazzante. Biografico, Gran Bretagna2022. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'elettrizzante ritratto di Salvador Dalì, una delle figure più iconiche del XX secolo, la cui esistenza fu caratterizzata fino alla fine da un irresistibile mix di genio e sregolatezza. Espandi ▽
Una meravigliosa istantanea degli anni ’70 che mette al centro un Dalì crepuscolare sospeso tra pulsioni di morte, malattia e nodi irrisolti. Costretto a dipingere solo per finanziare il suo trimalcionico stile di vita, Mary Harron mette in scena un Dalì sul viale del tramonto, che cerca di aggrapparsi con tutte le sue forze all’amata moglie, ma dalla quale riceve solo tradimenti e rancore. Gli anni ’70 sono poi per Dalì un punto di non ritorno soprattutto per la sua carriera: quel limite tra uomo e personaggio, diventato via via sempre più labile, veniva percepito dal pubblico di allora come una tendenza dell’artista ad accartocciarsi su sé stesso, a diventare irrimediabilmente una sorta di figura caricaturale. Tutte le scelte stilistiche, dalla colonna sonora, alle scenografie, passando per i costumi e i dettagli, sono sofisticatamente azzeccate e del tutto estasianti. Recensione ❯
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Un trattato esistenziale e post-coloniale dalle sfumature da thriller sopito. Un'esperienza ipnotica. Drammatico, Spagna2022. Durata 163 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tahiti, Polinesia francese. L'Alto Commissario della Repubblica De Roller misura il polso di una popolazione locale la cui collera può manifestarsi in qualsiasi momento. Soprattutto da quando si comincia a temere una ripresa dei test nucleari francesi. Espandi ▽
Esperienza cinematografica profondamente sui generis, questo trattato esistenziale e post-coloniale ha sfumature da thriller sopito, come di un intrigo inquietante che però serpeggia appena fuori dall’inquadratura. Il linguaggio di Serra, che spesso improvvisa e varia sul momento l’impostazione della scena, è un tour de force dialogico completamente fine a se stesso che però, nel suo cambiare significato da un momento all’altro, rivela anche verità profonde. Mentre la paranoia umida e insidiosa prende possesso dell’isola, facendo spuntare ammiragli, spie e sottomarini in questi luoghi stupendi ancora segnati da eventi come quelli del 1995 a Mururoa, Serra ne approfitta per farne una dissertazione filosofica sulla geopolitica e sul colonialismo, la cui eco però è stranamente attutita dalla distanza a cui si trova la Francia e l’occidente tutto. Distanza che, come le forme che ci sembra di distinguere nell’oceano, finisce per far sembrare tutto più surreale e illuminante. Recensione ❯
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Una perla cesellata nel minimalismo sentimentale, un film capace di commuovere senza retorica né speranza. Drammatico, Francia, Cambogia2022. Durata 117 Minuti.
Selezionato a Un Certain Regard, la storia di una giovane donna alla ricerca dei suoi genitori biologici. Espandi ▽
Freddie ha 25 anni, da molto piccola è stata adottata da una coppia francese che l'ha cresciuta amorevolmente, ma per qualche recondito motivo le sue origini coreane rimangono per lei un nodo irrisolto. In maniera fortuita è costretta a trasferire il suo viaggio da Tokyo a Seoul, luogo in cui non riuscirà a ignorare il richiamo delle sue radici e finirà per mettersi alla ricerca della sua famiglia biologica. Freddie prova a ricostruire i pezzi sparsi della sua identità, cercando di comunicare con un padre alcolizzato e una madre che non vuole farsi trovare.
Davy Chou, filtrando la sua stessa esperienza di immigrato, compone un meraviglioso ritratto giocato sulla riduzione e sul minimalismo emotivo, che ha l'incredibile pregio di risultare toccante e illibato pur essendo imbevuto di un'irrimediabile disperazione di fondo.
Il regista con la sua finezza sentimentale e il suo stile, si conferma sempre di più un astro nascente del panorama cinematografico internazionale. Recensione ❯
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Marco Bocci controlla bene la messa in scena: con un cast che dà le giuste sfumature e una colonna sonora di grande efficacia. Drammatico, Italia2023. Durata 100 Minuti.
Quattro fratelli, tre maschi e una femmina, si riuniscono, dopo svariati anni di lontananza, per l'improvvisa morte del padre. Espandi ▽
Quattro fratelli (tre maschi e una femmina), che non si incontravano da molti anni, si ritrovano in seguito alla morte del padre. Con il genitore il rapporto non era mai stato buono a causa del suo atteggiamento rigido nei loro confronti, reso tale anche dalla sua passione per la caccia e dal desiderio di trasmetterla ai figli. La villa in cui sono stati bambini è l'unica eredità che resta loro. Dividere in quattro parti il ricavato dalla vendita non risolverebbe a nessuno i rispettivi problemi. Uno di loro fa una proposta che gli altri finiscono con l'accettare.
Marco Bocci alla sua opera seconda mostra una considerevole capacità di controllo di tutti gli elementi della messa in scena nonché del genere che affronta in questa occasione. Trova nel suo cast le giuste sfumature necessarie a caratterizzare i personaggi affidati creando un equilibrio in cui a nessuno è consentito di prevalere ma a tutti viene dato lo spazio necessario.
Ciò che ulteriormente colpisce (e appunto dà valore al film) è l'uso della colonna sonora musicale che, sia sul piano dei brani scritti appositamente, sia su quello dei preesistenti si rivela di grande efficacia. Recensione ❯
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Un elegante e malinconico canto sull'umanità ancora possibile di una società disumanizzata. Drammatico, Fantascienza - Giappone, Francia, Filippine2022. Durata 113 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
In una società del futuro un piano governativo chiede agli anziani di sottoporsi all'eutanasia. Espandi ▽
In un futuro prossimo uguale in tutto e per tutto al presente, il Giappone ha risolto la sproporzione fra l'invecchiamento della popolazione e il calo delle nascite inventando il programma governativo Plan 75: l'offerta, cioè, dell'eutanasia gratuita e legale a chi ha superato i 75 anni. L'anziana signora Michi aderisce al progetto, ma trova un conforto proprio nell'impiegata che la assiste, mentre Hiromu, anch'egli impiegato di Plan 75 scopre che l'uomo che l'ha contattato per morire è un anziano parente. E Maria è costretta ad assistere dall'interno all'assurdità del progetto.
L'esordiente regista giapponese Chie Hayakawa allestisce una strana distopia che non si discosta in nulla dalla realtà del presente, se non per l'estremizzazione dell'idea d'improduttività alla base delle ingiustizie sociali.
Plan 75 si pone così come un canto sull'umanità ancora possibile di una società disumanizzata. Il racconto realistico e lo stile elegante sono quelli tipici del cinema d'autore giapponese degli ultimi anni, che ha in Kore'eda il suo regista di riferimento. Recensione ❯
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La vita di un variegato gruppo di persone dopo un attacco terroristico in Francia. Espandi ▽
A Clermont-Ferrand, un attentato nel centro cittadino porta lo scompiglio fra gli abitanti. Tra questi c'è Médéric, modesto impiegato innamorato di Isadora, prostituta di mezza età sposata con un uomo possessivo. Quando alla porta del suo palazzo si presenta Selim, giovane senzatetto che potrebbe essere coinvolto nell'attentato, Médéric lo accoglie. È l'inizio di una girandola di personaggi e situazioni che il pover'uomo faticherà sempre di più a gestire, tra l'amour fou per Isadora, i continui ritorni del marito della donna, le spedizioni punitive di un gruppo di spacciatori che vuole morto Selim, l'assalto delle forze dell'ordine al palazzo e il coinvolgimento dei vicini di casa.
Il regista Alain Guiraudie porta nel cuore della provincia francese il suo cinema unico e lunare, mettendo a confronto i sentimenti dei suoi personaggi con le tensioni storiche e sociali della contemporaneità.
Guiraudie sa trasformare la realtà in un palcoscenico, usando gli spazi di una cittadina anonima (il centro curato, le zone residenziali, i sobborghi dormitorio, gli alberghetti un poco malfamati) come luoghi ideali dove sciogliere i conflitti storici e sociali. La sua è soprattutto una commedia umanista, dalla parte delle persone coinvolte nel caos del nostro tempo e con una sola risposta a disposizione: il proprio desiderio. Recensione ❯
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Tra Moonrise Kingdom e Cosmonauta, una storia semplice ma mai semplicistica, con una sua convincente originalità. Drammatico, Italia2022. Durata 86 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
Sicilia, estate del 1990. Enrico ha dodici anni e tutti i problemi dei ragazzini della sua eta`. Ma a tormentarlo non sono gli ormoni impazziti o un amore non corrisposto. Il suo problema piu` grande si chiama Partito Comunista Italiano. Espandi ▽
Comiso, 1990. Enrico ha 13 anni ed è cresciuto in una famiglia di ferventi comunisti. La sorella maggiore Chiara è riuscita a defilarsi, lui invece dovrà trascorrere le vacanze estive accompagnando di sezione in sezione il padre. Ma decide di fuggire insieme al suo migliore amico per rifondare il campeggio dei Pionieri, uno storico gruppo scout comunista, e a loro si unirà inopinatamente Vittorio Romano, il figlio bullo del fascista locale. Quando avvisteranno Margherita, una ragazza italoamericana fuggita da un campeggio per i figli dei militari di una base yankee della Sicilia meridionale, Enrico scoprirà anche l'amore.
I pionieri è l'opera prima di Luca Scivoletto, che oltre a dirigere lo ha scritto insieme a Eleonora Cimpanelli e Pierpaolo Pirone. Il film si pone al crocevia fra Moonrise Kingdom e Cosmonauta, riuscendo comunque a conservare una sua originalità e una sua particolare dolcezza.
È raro trovare un film indirizzato ai preadolescenti che funzioni, sia per il pubblico per cui è inteso che per spettatori più stagionati, e I pionieri ci riesce, trovando un livello di scrittura adatto ai personaggi più giovani, ma anche ricco di riferimenti che gli adulti riconosceranno, e che li faranno sorridere. Recensione ❯
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Un doc affascinante, dall'impianto narrativo jazzistico, su Lawrence Ferlinghetti, padre della Beat Generation. Documentario, Italia, Argentina2022. Durata 83 Minuti.
Pittore, poeta, editore, libraio, divulgatore della Beat Generation. L'avventura centenaria di Ferlinghetti. Espandi ▽
Lawrence Ferlinghetti, scomparso nel 2021 all'età di 101 anni, è stato il profeta della Beat Generation, sia in qualità di poeta sia come editore degli altri scrittori americani 'beat', tra cui Jack Kerouac e Allen Ginsberg. Spirito cosmopolita per natura (il padre, morto poco prima della sua nascita, era un bresciano emigrato in America, la madre aveva origini francesi), ha sempre vissuto portando avanti la propria visione del mondo, all'insegna di "un anarchismo pacifista e un socialismo umanista".
In questo docufilm, il regista Ferdinando Vicentini Orgnani ne delinea un ritratto che è il frutto di quindici anni di amicizia e collaborazione, tra San Francisco, la città di Lawrence, e l'Italia, dove amava sempre tornare. Il documentario procede per frammenti nel delineare una figura fondamentale nella cultura americana del Novecento, rievocando lo spirito della Beat Generation.
Attraverso spezzoni di interviste, letture teatrali, testimonianze di Ferlinghetti e di chi lo conosceva, The Beat Bomb fa emergere una personalità affascinante e a tratti inafferrabile. E in quegli occhi azzurri, di quell'azzurro vivo, "la vita pulsa ovunque / la cosa chiamata morte non esiste". Il mondo, con tutte le sue storture, è ancora un gran bel posto dove nascere. Recensione ❯
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