Anno | 2022 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Lola Quivoron |
Attori | Julie Ledru, Yannis Lafki, Antonia Buresi, Cody Schroeder, Louis Sotton Junior Correia, Ahmed Hamdi, Dave Nsaman, Mustapha Dianka, Mohamed Bettahar, Chris Makodi. |
Uscita | giovedì 6 luglio 2023 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Arthouse |
MYmonetro | 3,25 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 7 aprile 2023
Una ragazza prova ad entrare dentro un giro clandestino di motociclisti. Il film è stato premiato a Torino Film Festival, Al Box Office Usa Rodeo ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 16,7 mila dollari e 12 mila dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Julia va di corsa e ci va con le moto che ruba a sprovveduti venditori. La sua passione divorante è il cross su asfalto, il suo sogno fare acrobazie sollevando il mondo e la ruota anteriore. Aliena alla sua famiglia, ne trova un'altra in un milieu clandestino, saturo di testosterone, adrenalina e benzina. A colpi di 'funambulismo', Julia ha la meglio sul cameratismo dei compagni e guadagna la loro fiducia. Ma per qualcuno, il più vigliacco e subdolo tra loro, la libertà totale di Julia rappresenta una minaccia da 'battere'.
Andare veloce non è solo appannaggio della "gioventù" di ieri, a spingere sull'acceleratore oggi è Julia, unica ragazza in un mondo di ragazzi. La moto è la sua vita, nient'altro conta. Julia ha bisogno di cavalcarla, di correre, di bruciare con l'asfalto la sua vita, senza alcun orizzonte comunque.
Ruba la benzina e corre al circuito dei riders dove la regista, Lola Quivoron, al suo esordio, la sorprende centaura elettrica e contemporanea. Articolazione di un corto del 2015 (Au loin, Baltimore), Rodeo racconta l'integrazione di una fanciulla nel mondo essenzialmente maschile del "cross bitume", una pratica che consiste nell'eseguire acrobazie su un lungo tratto di asfalto. Rodeo è a immagine della sua eroina, rivela un istinto e ha tutta l'insolenza della prima volta.
Lontano dal pavé battuto del cinema francese, l'opera prima di Quivoron infila il terreno accidentato delle due ruote, un microcosmo quasi inedito per il grande schermo, dove tutto è rito, velocità e pericolo. Senza casco filma strade dismesse e margini urbani, un nulla di fabbriche e rovine industriali, a cui lo sguardo della regista si aggrappa forse con troppo scrupolo e pianificazione. A derapare (e compensare il rigore) ci pensa la sua protagonista, che impone una femminilità nuova e intrepida, disertando la seduzione per cavalli e motori. Julie Ledru è una presenza magnetica e furiosa che sfida la macchina da presa.
La gioia estetica di Rodeo passa per il suo corpo elastico che inventa una nuova epopea selvaggia, un'aspirazione alla fuga e all'oblio. La traiettoria folgorante di Julia flirta coi traffici di un boss locale, che gestisce dal carcere la sua banda di motociclisti, e coi fantasmi che ossessionano il film, ricordandoci forse che l'irresistibile richiamo della velocità non è senza rischi.
Lola Quivoron mostra il rovescio del décor approcciando le rive del realismo sociale e di mondi clandestini, dove il film perde un po' della sua intensità. Il motore (ma Julia preferirebbe "il pistone") di Rodeo resta la sua protagonista, amazzone in equilibrio sulla 'linea' tra spettacolo ed esercizio, fragilità e forza. Su due ruote rivendica il diritto di vivere e quello di rinascere. Il resto è rumore e furore.
Film che ti prende dal primo momento all'ultimo, ritmo incredibile e incalzante, interpretazione ottima specialmente quella della protagonista. Contenuto decisamente originale. Alternanza equilibrata, sorretta da una bellissima colonna sonora, tra momenti di grande suspense e momenti di riflessione. Da consigliare decisamente
Julie (Julie Ledru) è bella e ribelle, il suo essere una ragazza di banlieu in Francia le sta troppo stretto. A lei piace la velocità e la motocicletta, ma non si accontenta del sellino posteriore, né del ruolo di "bella statuina" cui le altre ragazze si devono adattare per essere accettate nel branco. Lei si esprime attraverso il rombo di un motore e raggiunge la vera libertà quando le sue mani afferrano [...] Vai alla recensione »
La giuria del Certain regard, per lei, si è inventata il premio "colpo al cuore": l'esordio della parigina Lola Quivoron, classe 1989, ci scaraventa sulle piste di motociclismo della banlieue e nella vita della giovane Julia, nome di guerra "la Sconosciuta", centaura vagabonda con un pistone al centro del petto. Ladra di moto per amor di velocità, divora l'asfalto finché la sua abilità nel soffiare [...] Vai alla recensione »
Dopo una falsa partenza (il film di apertura Tirailleurs, secondo lungometraggio del regista francese Mathieu Vadepied, molto più che trascurabile), Un Certain Regard recupera giri offrendo al pubblico di accreditati dosi elevate di adrenalina, velocità e rabbia giovanile sparata sullo schermo a tutto gas. Rodeo, opera prima molto à la page della regista parigina Lola Quivoron, ha l'energia giusta [...] Vai alla recensione »
Bastano pochi minuti di visione di Rodéo, perfino quella sequenza iniziale in cui dopo un ripetuto litigio con il fratello e alcuni vicini di casa Julia, la ragazza protagonista, costringe un conoscente ad accompagnarla col camioncino nel quartiere in cui, con una strategia affinata in chissà quanto tempo, sfilerà la motocicletta al legittimo proprietario con la scusa di volerla provare prima di un [...] Vai alla recensione »