Anno | 2022 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 83 minuti |
Al cinema | 2 sale cinematografiche |
Regia di | Bruno Bigoni |
Attori | Riccardo Magherini, Gaia Carmagnani, Debora Zuin, Federica Fracassi . |
Uscita | lunedì 25 settembre 2023 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Altamarea Film |
MYmonetro | 3,83 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento giovedì 21 settembre 2023
I limiti di un amore, l'esaurirsi del tempo a disposizione, la fine. Cinque stanze si infila nei meandri della vita di una coppia e ne svela le fragilità, giocando con il tempo e con gli spazi.
CONSIGLIATO SÌ
|
K, un uomo ormai prossimo alla pensione, sta leggendo una lettera che gli ha scritto la moglie Lara, gravemente malata, prima di andarsene di casa. I due sono stati sposati per circa trent'anni. All'inizio della loro relazione si sono amati intensamente ma la morte della loro figlia di quattro anni ha condizionato per sempre la loro vita. Da quel momento K si è allontanato da Lara e i sentimenti che ha provato per lei si sono trasformati negli anni in indifferenza. Negli ultimi sei mesi poi l'uomo ha iniziato una nuova relazione con Silvia, una donna dal carattere estroverso, con cui ci passa molto tempo insieme. Spesso distratto nei confronti della moglie, non si rende conto del suo stato di salute. Quando accade, è già troppo tardi.
Ci sono le lettere e i ricordi. Le prime mettono a nudo i rimpianti per come la vita poteva essere, i secondi mettono a fuoco la felicità breve e illusoria e, a livello figurativo, creano una volontaria frattura con le immagini di un film in bianco e nero che si colora momentaneamente.
Le cinque stanze del titolo si riferiscono ad altrettanti luoghi del vissuto dei personaggi. In ognuna di queste è racchiusa parte della vita dei due protagonisti. Sono 'stanze esistenti' come, per esempio, la camera da letto e la cucina ma anche mentali come l'ultima che privilegia luoghi in esterno come il mare, il parco, la strada. Cinque stanze è un cinema di immagini allo specchio. K vede sé stesso riflesso o gli appare l'immagine della moglie giovane e felice. Si rifugia nel passato perché non ha più presente. La sua quotidianità, nel tempo, è fatta di gesti meccanici più volte ripetuti, bugie nei confronti di Lara che si sono trasformati in dialoghi stanchi.
Bigoni lavora su un impianto teatrale apparentemente fisso, dove la parola acquista un'importanza fondamentale. A volte è scandita come sul palcoscenico ("Sono già solo da così tanto tempo") e sotto questo aspetto è fondamentale la formazione degli attori del film, da Riccardo Magherini a Debora Zuin fino a Federica Fracassi, rispettivamente nei ruoli di K, Lara e Silvia. Cinque stanze però oltrepassa la sua innegabile organizzazione dello spazio della scena e, attraverso la fotografia di Italo Petriccione, racconta molto dei suoi personaggi attraverso i primi piani, i silenzi, i momenti fondamentali che verranno ricordati per sempre e i gesti apparentemente trascurabili in cui non si vede ciò che si ha davanti.
Il controcampo tra la scena in cui Lara comunica a K di essere incinta e quella in cui l'uomo non si accorge che la moglie sta piangendo, mostrano da parte dello sguardo di Bigoni un'intimità discreta ma anche partecipe. Gli accesi scontri familiari di Veleno, un film del regista del 1993 in Cinque stanze vengono invece vissuti interiormente.
E qui, da parte di Bigoni, c'è una cura esemplare nel disegnare gli stati d'animo 'provvisori quasi d'amore' che avvicinano i suoi protagonisti a quelli del cinema di Soldini. Qui non hanno la possibilità di fuga, di provare a reinventarsi una vita come nel caso di Rosalba in Pane e tulipani. Ma nel finale, proprio nell'ultima stanza, il film respira e trasforma la sua rabbia (come quella del passante contro Silvia, che è interpretato proprio dallo stesso Bigoni) in tenera malinconia. Da questo momento i fantasmi del passato non fanno più paura. Anzi, diventano una specie di celeste nostalgia che prende forma proprio dalla canzone del finale I baci di Alessio Lega.
Ambientato in appartamenti corrispondenti a stati d'animo e passaggi di vita matrimoniale e familiare dell'anziano K, Cinque stanze, protagonista Riccardo Magherini, è un'idea toccante e coinvolgente per raccontare le età dell'amore allo sguardo del presente e del passato negli spazi che vivono con noi. Le cose che in una relazione lasciano segni profondi sembrano a volte solo cenni a cui gli attori [...] Vai alla recensione »
Non la nostalgia, piuttosto il rimorso. Non il ricordo, piuttosto la colpa. Frammenti spezzati, vuoti da colmare, l'ossessione per la morte, la ricerca della verità, una domanda. È dentro queste maglie che prende forma il viaggio introspettivo di K., un uomo ormai anziano, travolto dallo scorrere del tempo e perseguitato dai propri fantasmi, costretto a fare i conti con le proprie fetenzie, il finire [...] Vai alla recensione »
Le stanze sono i giorni, i ricordi, la vita passata con i rimorsi, le stanze di quell'amore male vissuto e di due vite insoddisfatte che si riconcorrono senza mai raggiungersi completamente. Cinque stanze di Bruno Bigoni con il suo grigiore in bianco e nero sfumato dentro le stanze di una casa, diventa il palcoscenico di un ménage che sembra essersi consumato nel tempo.