38ª edizione del Torino Film Festival, il programma dei 67 film. Torino - 20/28 novembre 2020. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Le storie intrecciate di vari personaggi feriti e sopravvissuti nell'Italia degli anni '70. Espandi ▽
Nell'Italia contemporanea, attraversata da una profonda crisi economica e morale, l'odore del sangue delle vittime del terrorismo ritorna.
Questa volta non è il sangue dei morti ma quello dei vivi. Tra Torino, Roma, Genova si intrecciano le storie di una galleria composita di personaggi che negli anni '70 sono stati feriti e sono sopravvissuti. Recensione ❯
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Una panoramica sui collegamenti del cosmo e quelle dell'architettura mistica. Espandi ▽
Un documentario ibrido che collega le strutture del potere cosmico con quelle dell'architettura mistica dei culti e delle città utopiche nel remoto entroterra del Brasile. Recensione ❯
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Una coppia indiana è preoccupata del futuro che potrebbe dare al figlio in arrivo. Espandi ▽
Somi è incinta del suo secondo figlio. Insieme a suo marito si prepara per questa nuova fase della loro genitorialità. Significa che loro figlio deve andare a scuola, ma come nell'India contemporanea, dove persone come loro sono cittadini di terzo grado, è un obbiettivo difficile. E il processo burocratico non aiuta. Recensione ❯
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Un poliziotto spara accidentalmente a un uomo afroamericano. Espandi ▽
Un giovane poliziotto cino-americano entra in crisi dopo aver sparato accidentalmente a un uomo afroamericano innocente. Recensione ❯
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Una riflessione sulla concezione di dolore attraverso un flusso immersivo di immagini e parole. Espandi ▽
Con un flusso immersivo di parole e immagini, il film avvicina lo spettatore all'esperienza del dolore. Oltre l'opposizione fra egoismo e altruismo, la solidarietà e la cura dell'altro diventano azioni esistenziali in grado da sole di opporsi al potere eccessivo della vita. Recensione ❯
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Una storia personale che diventa manifesto della resistenza all'orrore della Storia collettiva, senza perdere la tenerezza. Documentario, Gran Bretagna2019. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia strabiliante di una regista siriana di 26 anni, Waad al-Kateab, che ha filmato la sua vita in Aleppo, da ribelle, durante i 5 anni di rivolta siriana. Espandi ▽
Waad è una studentessa universitaria quando, nel 2011, sull'onda delle primavere arabe, la gioventù di Aleppo insorge contro la dittatura di Bashar al-Assas e ne domanda a gran voce la fine. La repressione del regime però è spietata e dà luogo alla più sanguinosa guerra civile del nostro presente. Molti fuggono, ma Waad resta, a fianco dell'amico Hamza, che diventa in quegli anni suo marito e anche l'ultimo medico rimasto, nella zona ribelle, per curare centinaia di feriti al giorno, nei mesi atroci dell'assedio della città, nel 2016. Recensione ❯
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Una squadra di poliziotti viene accusata di omicidio colposo dagli Affari Interni per un intervento violento durante uno sgombero. Le indagini però portano alla luce inaspettati scenari. Espandi ▽
Sei agenti della polizia spagnola, divisione Antidisturbios (l'equivalente della nostra Celere), sono incaricati di sgomberare un appartamento. Gli inquilini sono però affiancati da numerosi volontari, decisi a resistere in modo non violento. La situazione è poco gestibile e gli agenti chiedono rinforzi, ma il giudice è irremovibile: lo sgombero va portato a termine senza ritardi. L'esito sarà tragico e ne verrà un'indagine sull'operato degli agenti, affidata non alla disciplinare bensì agli affari interi, dove lavora la determinatissima Laia. Antidisturbios è una serie eminentemente d'autore, firmata da Rodrigo Sorogoyen e di grande impatto cinematografico. Al di là dei limiti ideologici, Antidisturbios è un poliziesco efficace non solo per le scelte di regia, ma pure per qualità del cast tutto perfettamente in parte, nel quale spiccano in particolare: Hovik Keuchkerian nei panni dell'imponente caposquadra Osorio; Raúl Arévalo nelle vesti dell'agente più tormentato; e ovviamente la protagonista Vicky Luengo, impavida e sfrontata, di grande intensità nonostante la figura minuta. Recensione ❯
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Tina e Lia, due ragazze ventenni alla ricarca della propria identità immerse nella cultura libertaria anni Settanta. Espandi ▽
«Sono giovane, bella e incazzata»: è il motto di Lina e Tina, le protagoniste di Avere vent'anni, due ragazze che aspirano all'emancipazione sessuale e sociale cavalcando la cultura libertaria degli anni Settanta. Mentre sono ospiti in una comune hippy dove regnano l'amore libero e i dibattiti collettivi, la polizia irrompe per una perquisizione e le ragazze sono costrette a tornare dalle rispettive famiglie. Durante il viaggio di ritorno a casa in autostop si troveranno a scontrarsi con una società maschilista e patriarcale incapace di accettare i loro desideri e le loro istanze. Torna in una versione finalmente originale e restaurata (da Minerva Pictures) uno dei film di Di Leo più audaci e violenti, all'epoca massacrato dalla censura. Recensione ❯
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Un coro di interviste sulla Holiday, raccolte negli anni '70, alla base di una sintesi ricca e caotica. Documentario, Gran Bretagna2019. Durata 96 Minuti.
Un ritratto della grande artista Billie Holiday. Espandi ▽
Caratterizzata da un’infanzia di povertà e degrado, dalla segregazione razziale subita anche una volta divenuta star, rapporti tempestosi e rapaci con amanti di entrambi i sessi, una dipendenza dalle droghe e un’attenzione particolare da parte della Narcotici americana, la fulminante, convulsa esistenza della cantante Billie Holiday (1915-1959) avrebbe dovuto essere oggetto di una biografia scritta da Linda Lipnack Kuehl. La giornalista, a tale scopo, accumulò una corposa mole di interviste audio, al fine di rendere giustizia alla vera natura della performer con la massima precisione possibile. Morta nel 1978 in circostanze non totalmente chiare alla famiglia, Kuehl non fece in tempo a pubblicare il suo lavoro. Così quelle registrazioni diventano, molti anni dopo, la base di questo documentario. Recensione ❯
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Un esordio che gioca con i nostri pregiudizi e sorprende con un mix tra realismo iraniano e noir alla Fargo. Commedia, Iran, Canada2020. Durata 97 Minuti.
La bugia di due sorelle sulla scomparsa del fratello comincia a diventare sempre più difficile e pericolosa da gestire. Espandi ▽
Akram e Azar sono sorelle. Entrambe mentono sulla scomparsa di loro fratello, dicendo a tutti che è fuggito in Germania. Con il tempo la bugia diventa sempre più grande e ingestibile, arrivando a condurre tutti in luoghi oscuri e misteriosi. Recensione ❯
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Una donna si trova a essere coinvolta nel progetto sperimentale di una casa farmaceutica per la modificazione del DNA. Espandi ▽
Una rinomata azienda di integratori gestita da una donna ambiziosa e spietata, sta selezionando (e rapendo) giovani donne da inserire in un progetto sperimentale di bio-hacking. L'obiettivo, attraverso la modificazione del DNA, trovare il modo di offrire ai clienti dell'azienda la possibilità di fermare il loro naturale processo d'invecchiamento. Indagando su questi loschi traffici, la giovane e determinata Mia finisce per restare intrappolata in questa specie di perversa "fabbrica di esseri umani". Quando, fra le persone che incontra, comincia a scorgere volti che le sono familiari, si accorge di non essere sola. Riuscirà a trovare la forza per sfuggire a questo incubo? Recensione ❯
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Un omaggio a Milano calibro 9 e un lavoro filologico sul cinema di genere italiano anni Settanta. Azione, Italia2019. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un affresco impietoso sulla ndrangheta, fra le più influenti organizzazioni criminali al mondo. Espandi ▽
Le 'ndrine dei Corapi e degli Scarfò sono in guerra, e in mezzo a loro finisce l'avvocato penalista Piazza, che aveva ordinato ad una hacker di dirottare un trasferimento fondi da cento milioni rimbalzato attraverso mezzo mondo e si è visto soffiare sotto il naso il bottino dalla hacker stessa. Il bottino apparteneva alla 'ndrangheta e si sa, "rubare alla mafia è un suicidio": dunque Piazza è un uomo braccato a livello internazionale. A dargli una mano è Maia Corapi, che è stata la sua compagna molti anni prima, ed ora ha ricevuto l'incarico di proteggerlo. Intorno ai due si aggirano un commissario che "si è stancato di perdere" e un ex carcerato, Rocco Musco, che molto tempo prima ha ucciso l'assassino del padre di Piazza, Ugo. Recensione ❯
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Un film in stop motion per raccontare la storia di formazione di un gruppo di studenti di una scuola cattolica. Espandi ▽
Un'antologia di storie di formazione che vede protagonisti gli studenti delle superiori di una scuola cattolica rurale, nel 2008. I ragazzi e le ragazze si oppongono alla società che fa pressione affinché diventino persone pulite, corrette e pure, mentre al contrario scoprono che il mondo è sporco e superficiale. Le storie vanno dal tabù di fare la cacca a scuola, alla scalata alle gerarchie politiche locali. Il tutto rappresentato con la tecnica della stop motion, con i fotogrammi in parte colorati uno a uno a partire da 30.000 fotografie originali in bianco e nero. Recensione ❯
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Documentario teatrale sulla storia dell'Operazione Ajax. Espandi ▽
Nell'agosto del 1953, in Iran, un colpo di stato mette fine al governo del Primo Ministro Mohammad Mossadeq e ripristina lo Scià di Persia. Scopo principale della cosiddetta Operazione Ajax è porre fine alla politica di nazionalizzazione del petrolio iraniano. Fondendo storia privata e storia collettiva, il film racconta la partenza della famiglia Amirani dall'Iran verso l'Inghilterra e contemporaneamente segue le scrupolose del regista per smascherare il coinvolgimento dei servizi segreti britannici e americani nel colpo di stato, in particolare il ruolo dell'agente della Cia Kermit Roosevelt Jr. Recensione ❯
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Un diario intimo della regista che ripercorre la malattia e la conseguente morte della madre. Espandi ▽
Le pagine di un diario lungo vent'anni fanno riemergere memorie, ricordi, sogni e sensazioni di un periodo legato a doppio filo alla malattia e successivamente alla scomparsa della madre della regista. Come in un dialogo mai interrotto, immagini, suoni e fotografie, collegate al presente dalla voce fuori campo, raccontano la personale storia di un rapporto madre-figlia attraverso l'ausilio di piccole "capsule del tempo" piene di ricordi. In parallelo, una seconda voce narrante legge le parole di Roland Barthes in Journal de Deuil, lasciate a testimonianza del suo lutto. Recensione ❯
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