38ª edizione del Torino Film Festival, il programma dei 18 filmtffdoc. Torino - 20/28 novembre 2020. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Reinvenzione aperta di vita e opere di Pino Pascali, artista d'avanguardia premiato dalla Biennale d'Arte 1968
. Documentario, Italia2020. Durata 60 Minuti.
Una riflessione sull'artista Pino Pascali, scomparso nel 1968 e al quale oggi è dedicato un museo nella sua terra d'origine in Puglia. Espandi ▽
Roma, estate 1968. Pino Pascali, all'apice di un fulminante percorso artistico, muore giovanissimo in un incidente in motocicletta. Con lui scompare uno dei protagonisti di una straordinaria stagione creativa dell'arte italiana e internazionale.
Cinquant'anni dopo il Museo Pascali di Polignano a Mare, terra d'origine di Pino, compra ed espone la sua opera Cinque Bachi da Setola e un Bozzolo.
Il racconto del ritorno nei luoghi delle proprie origini è l'occasione per una riflessione su Pascali in una dimensione narrativa in cui spazio e tempo si piegano e si cancellano. Recensione ❯
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Un film autobiografico che riflette sulle dinamiche umane, urbane e sociali al tempo della Pandemia. Documentario, Italia2020. Durata 56 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Le ricerche per un film sull'urbanizzazione si bloccano a causa della pandemia e costringono il regista a intraprendere un percorso autobiografico. Espandi ▽
Elia Moutamid, tornato a Brescia (dove vive fin da bambino) dal Marocco dove si era recato per fare i sopralluoghi del suo prossimo documentario, si trova bloccato nella propria abitazione dalla pandemia. È un’occasione per riflettere su stesso e sul mondo che lo circonda. Recensione ❯
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Un giovane regista cammina seguendo le orme del maestro Werner Herzog. Espandi ▽
Nel 1974 Werner Herzog andò da Monaco a Parigi, un atto di fede per impedire la morte del suo mentore Lotte Eisner. Nel 2020, un giovane regista cammina seguendo le orme di Herzog in un atto d'amore verso uno dei migliori registi del nostro tempo. Un viaggio tra borghi, natura, solitudine e freddo, alla ricerca del senso del cinema. Compresi frammenti del libro "Of Walking in Ice" del leggendario regista Werner Herzog narrato da lui stesso esclusivamente per il film. Recensione ❯
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Un ritratto intimo su un gruppo di uomini che si lanciano dallo Stari Most, il ponte di Mostar in Bosnia ed Erzegovina. Espandi ▽
I tuffatori di Mostar si lanciano dal ponte da generazioni, ogni giorno. Una tradizione che si tramanda da due secoli e che non si è mai interrotta, neppure durante la guerra, quando il ponte è stato distrutto. Alcuni portano sul loro corpo e nella loro mente i segni del conflitto, mentre i più giovani guardano al futuro, alla ricerca del tuffo perfetto. Una visione intima ed esclusiva sulla vita di un gruppo di uomini che incarnano Storia e sentimenti del loro popolo. Recensione ❯
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Un documentario musicale tra la periferia assolata di Bologna e la sua afa estiva. Espandi ▽
La calda estate di un quartiere popolare di Bologna: il ritmo e la reiterazione dei silenzi, i grilli pomeridiani e i suoni antichi accompagnano la desolazione e il coraggio delle persone che vi abitano. Tra il saggio visivo e il documentario musicale, uno sguardo umanista e divertito che usa l'afa estiva, la periferia assolata e le vecchie canzonette per elaborare una serie di appunti tragicomici sulla solitudine. Recensione ❯
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Nel Kentucky orientale si assiste a un costante declino ambientale e sociale. A raccontarlo è Brian che vede davanti a lui un futuro senza prospettive. Espandi ▽
Talcum, Kentucky orientale, remota area rurale degli Appalachi dove la gente si sente poco americana. Brian Ritchie e la sua famiglia vivono da decenni in questa zona, un tempo terra di fiorenti miniere. Anno dopo anno, hanno visto svilupparsi un mix esplosivo di declino economico, disastro ecologico e violenza sociale. Li chiamano "hillbillies", cioè bifolchi o zotici montanari, un insulto diventato per molti un segno identitario. Tra questi lo stesso Brian, che vive intrappolato tra un passato mitico e un futuro senza prospettive. È uno degli ultimi testimoni di un mondo che sta scomparendo e che, proprio per questo, ispira la sua poesia. Recensione ❯
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Una riflessione sulla concezione di dolore attraverso un flusso immersivo di immagini e parole. Espandi ▽
Con un flusso immersivo di parole e immagini, il film avvicina lo spettatore all'esperienza del dolore. Oltre l'opposizione fra egoismo e altruismo, la solidarietà e la cura dell'altro diventano azioni esistenziali in grado da sole di opporsi al potere eccessivo della vita. Recensione ❯
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La vita quotidiana all'interno del campo rom di Lungo Stura Lazio fino alla sua distruzione. Espandi ▽
Per quindici anni, alla periferia Nord di Torino, è esistito il campo rom di Lungo Stura Lazio, il cosiddetto Platz. Era una delle baraccopoli più grandi d'Europa. La versione di Jean è la storia di un uomo che con il suo cellulare filma e registra diversi momenti di vita quotidiana del campo, fino alla sua totale distruzione. Ora, nel grande spazio rimasto vuoto dopo lo sgombero, riaffiorano i suoi ricordi. Recensione ❯
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Presentato alla 70esima edizione del Festival di Berlino. Espandi ▽
Il collettivo di artisti di Haiti, Francia e Regno Unito porta in scena una prospettiva contemporanea dell'unico caso nella storia in cui una rivolta del popolo schiavizzato ha portato alla creazione di uno stato. Riflettendo sull'eredità del rivoluzionario haitiano Toussaint L'Ouverture, il film segue un processo collettivo di traduzione dell'opera teatrale di Édouard Glissant, Monsieur Toussaint. Recensione ❯
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Un diario intimo della regista che ripercorre la malattia e la conseguente morte della madre. Espandi ▽
Le pagine di un diario lungo vent'anni fanno riemergere memorie, ricordi, sogni e sensazioni di un periodo legato a doppio filo alla malattia e successivamente alla scomparsa della madre della regista. Come in un dialogo mai interrotto, immagini, suoni e fotografie, collegate al presente dalla voce fuori campo, raccontano la personale storia di un rapporto madre-figlia attraverso l'ausilio di piccole "capsule del tempo" piene di ricordi. In parallelo, una seconda voce narrante legge le parole di Roland Barthes in Journal de Deuil, lasciate a testimonianza del suo lutto. Recensione ❯
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Una panoramica sui collegamenti del cosmo e quelle dell'architettura mistica. Espandi ▽
Un documentario ibrido che collega le strutture del potere cosmico con quelle dell'architettura mistica dei culti e delle città utopiche nel remoto entroterra del Brasile. Recensione ❯
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Una donna è perseguitata dal ricordo del padre omicida. Un giorno, nella prigione in cui lavora, si presenta un uomo che afferma di averlo conosciuto. Espandi ▽
Una giovane donna che lavora come custode in una prigione del Madagascar trascorre le giornate sognando a occhi aperti il padre, scomparso diversi anni prima dopo aver ucciso il suo stesso fratello. Nell'immaginazione della donna, l'uomo si trasforma in un killer leggendario che vaga per il paese e che tira dadi magici per decidere la sorte delle sue vittime. In segreto la donna spera un giorno di vederlo comparire tra i prigionieri, ma quando un nuovo detenuto sostiene di conoscerlo veramente, le sue fantasie si trasformano in incubi. Recensione ❯
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Una coppia indiana è preoccupata del futuro che potrebbe dare al figlio in arrivo. Espandi ▽
Somi è incinta del suo secondo figlio. Insieme a suo marito si prepara per questa nuova fase della loro genitorialità. Significa che loro figlio deve andare a scuola, ma come nell'India contemporanea, dove persone come loro sono cittadini di terzo grado, è un obbiettivo difficile. E il processo burocratico non aiuta. Recensione ❯
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Il racconto di tre edifici abbandonati che oggi hanno perso la funzione per la quale erano stati costruiti. Espandi ▽
La "fabbrica diffusa" si espande. Il film la racconta tra edifici abbandonati, miniere trasformate in attrazioni turistiche, opifici dell'Europa dell'est riconvertiti alla produzione di automobili italiane; attraversa città e paesi industriali come Sesto San Giovanni (ex Stalingrado d'Italia) e Lumezzane (la città "officina" del bresciano) oggi trasfigurati. I luoghi, le immagini, i suoni. L'autore appunta e racconta mescolando telefonate, conferenze, poesie, vecchi film, spot della tv jugoslava, balletti russi, performance sperimentali. Un unico flusso che si espande in molteplici sensi e direzioni. Proprio come la fabbrica. Recensione ❯
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K. affronta un viaggio in cui viene a contatto con alcuni esperimenti sociali potenzialmente utili per il futuro. Espandi ▽
K. parte per il Levante colonizzato muovendosi nel tempo e nello spazio verso le zone dove si combattono i nuovi conflitti anti-coloniali, in costante conversazione con persone da tutto il mondo. Riceve lezioni sull'agro-ecologia e sull'autogoverno, sulle energie sostenibili e su una possibile educazione al di fuori di un'ottica statalista. Ispirato alla storia siriana prima della creazione degli stati-nazione e dopo il parziale ritiro del governo dalle aree resistenti, il viaggio di K. racconta esperimenti sociali che possono diventare manuali per le generazioni future. Recensione ❯
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