Anno | 2020 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia, Bosnia-Herzegovina |
Durata | 74 minuti |
Regia di | Daniele Babbo |
Tag | Da vedere 2020 |
MYmonetro | 3,75 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 23 novembre 2020
Un ritratto intimo su un gruppo di uomini che si lanciano dallo Stari Most, il ponte di Mostar in Bosnia ed Erzegovina.
CONSIGLIATO SÌ
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Dal ponte di Mostar per decenni uomini di diverse età si sono misurati con un tuffo tanto pericoloso quanto spettacolare. Il documentario ne segue la preparazione, i ricordi, le esigenze e le attese.
Questo documentario si muove su due dimensioni.
C'è quella verticale del tuffo che ci viene proposto da una molteplicità di angolazioni in modo da farcene percepire la difficoltà ed anche la necessità di una preparazione sia fisica che mentale per eseguirlo senza subire danni fisici irreparabili. L'altra è quella orizzontale del ponte di Mostar. Un ponte ha una sua funzione simbolica che tutti conosciamo (negli ultimi anni abbiamo sentito più volte parlare di ponti che prendano il posto dei muri) ma quello di Mostar la possedeva all'ennesima potenza. Tutto il mondo ebbe modo di acquisirne consapevolezza quando, durante l'atroce conflitto che insanguinò l'ex Jugoslavia, venne bombardato e fatto crollare. Era davvero un simbolo che veniva abbattuto. Oggi quel ponte è lì di nuovo ricostruito con la forma antica e il documentario ha seguito per lungo tempo quegli uomini che non hanno mai smesso di 'lavorare' là sopra. Perché quello dei tuffatori è un lavoro che consente loro di vivere e di guadagnare quanto basta per sé e le loro famiglie raccogliendo denaro dai turisti. Alcuni di loro non hanno mai visto, se non nelle immagini del passato, il vecchio ponte. Altri vi hanno rischiato doppiamente la vita quando, per tenersi in allenamento e prima della sua distruzione, si tuffavano sotto il tiro dei cecchini. Ci sono quelli che portano ancora nel corpo i segni di quel conflitto e adesso, viene da pensare mentre li si osserva e li si sente raccontare del passato, che si ritrovano ad affrontare un nuovo nemico che taglia, bloccando il turismo, l'unico mezzo di sussistenza in loro possesso. Quel nemico si chiama pandemia.
Tutto il film si svolge sullo 'Stari Most', il vecchio ponte di Mostar, da cui viene il nome della città, Mostari, che significa 'guardiani del fiume'. Un tuffo e poi un altro. Il film si dispiega dietro questo gesto, questa attesa e quello che rappresenta. Per quanto esperti (c'è chi l'ha scelto come lavoro), non è mai un tuffo semplice: l'altezza, 24 metri, la temperatura rigida dell'acqua e il vento [...] Vai alla recensione »
Onesto, poetico, commovente ma per nulla retorico. Un ritratto sfaccettato e onesto di una comunità. Un piccolo capolavoro.
Il documentario di Daniele Babbo un tuffo lo è di suo, a prescindere, nella storia recente dei Balcani. Poiché attraverso le testimonianze di quei tuffatori, più o meno giovani, che dell'antica tradizione di lanciarsi in acqua dal leggendario Stari Most hanno fatto un mestiere, si scoprono non soltanto risvolti della Mostar di oggi, ma anche pagine a tratti agrodolci e via via sempre più amare del [...] Vai alla recensione »
"Di tutto ciò che l'uomo, spinto dal suo istinto vitale, costruisce ed erige, nulla è più bello e più prezioso per me dei ponti. I ponti sono più importanti delle case, più sacri perché più utili dei templi. Appartengono a tutti e sono uguali per tutti, sempre costruiti sensatamente nel punto in cui si incrocia la maggior parte delle necessità umane, più duraturi di tutte le altre costruzioni, mai [...] Vai alla recensione »
Dall'alto della sua lunga e apprezzata frequentazione con il mondo musicale italiano, che come regista di videoclip lo conosce come Dandaddy (ha diretto video musicali tra gli altri per Verdena, Luci della centrale elettrica, Marta sui tubi, Baustelle, Calcutta, Dente, Teho Teardo, Masoko), Daniele Babbo non se ne avrà a male se ad aprire questa recensione del suo I tuffatori, esordio alla regia di [...] Vai alla recensione »
A Mostar, in Bosnia-Erzegovina, un gruppo di tuffatori - un po' matti e un po' coraggiosi - si procura da vivere dando spettacolo grazie a un'impresa unica: buttarsi da un ponte sospeso su un fiume a 25 metri di altezza. E i turisti, attirati dalla bellezza della location, donano generose mance in cambio di un'emozione. Daniele Babbo firma un piccolo grande documentario, un film semplice ma al tempo [...] Vai alla recensione »