58esima edizione del Festival dei Popoli, il programma dei 19 filmfrancesi. Firenze - 10/17 ottobre 2017. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Un documentario che reinventa il road movie, infilando strade oblique e misurando la Francia contemporanea. Documentario, Francia2017. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La regista parte per un viaggio insieme all'artista JR per andare incontro alla vita, a nuovi incontri spontanei o organizzati. Espandi ▽
Film a quattro mani, quattro piedi e quattro occhi, nel corso del viaggio sarà sovente questione di sguardi, Visages, Villages è un documentario che reinventa il road movie, infilando strade oblique e misurando la Francia contemporanea. Visages, Villages è al principio la storia di un incontro tra Agnès Varda, autrice di Cléo, e JR, street photographer tenacemente indipendente che deve la sua reputazione ai collage giganteschi che incolla nel cuore delle metropoli, lontano dai musei di arte contemporanea. Recensione ❯
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Barbet Schroeder va in Birmania per chiudere la sua trilogia sul Male. Un'atroce storia di odio del nostro tempo, un documento doloroso e importante. Documentario, Francia, Svizzera2017. Durata 100 Minuti.
Il racconto di un'istituzione e di come sia dilagante un'islamofobia violenta e distruttiva anche in un paese al 90% buddista, religione basata su pace e tolleranza. Espandi ▽
In Birmania, il "Venerabile W." è un monaco buddista molto influente. L'incontro con questa prestigiosa autorità è una catapulta diretta al centro di un razzismo che è parte integrante della quotidianità. Una matrice d'odio violenta che osserva l'islamofobia trasformarsi in pratica dell'intolleranza e di distruzione. Eppure siamo in un paese dove il 90% della popolazione ha adottato la religione Buddista, fondata su uno stile di vita pacifico, tollerante e non violento. Recensione ❯
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Il culto per la Madonna dell'Arco, osservato attraverso le vite di alcuni devoti e raccontato con un'estetica 'gomorriana'. Documentario, Francia, Italia2017. Durata 83 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La Madonna dell'Arco, venerata dal popolo e mito tutto italiano, è al centro del ritratto di un paese in piena sofferenza, incapace di rimarginare le proprie ferite. Espandi ▽
Fuori Napoli il santuario della Madonna dell'Arco attira folle di devoti, che pregano, si inginocchiano o strisciano letteralmente ai piedi di Maria per invocare un miracolo. Più che di sondare l'insondabile, ovvero soffermarsi sui miracoli veri o presunti di un santuario, all'indagine di Alessandra Celesia interessa l'universo policromo dei devoti della Madonna. La macchina da presa si fa spettatrice del privato di individui alla soglia dell'indigenza, scrutando squarci di generosità e affetto, virtù sopravvissute a un'esistenza di profondo disagio. Nulla di particolarmente nuovo, nell'ambito delle tendenze recenti interne al cinema del reale. La regista accompagna alla retorica degli ultimi un'estetica "gomorriana", che sfrutta l'istintualità degli scugnizzi e gli scorci della città. Recensione ❯
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Alcuni ex prigionieri palestinesi raccontano le loro esperienze e i trami a cui sono stati sottoposti durante la detenzione in Israele. Espandi ▽
Un gruppo di ex prigionieri palestinesi racconta le proprie esperienze nelle carceri israeliane, ciò che hanno vissuto e il modo in cui stanno provando a superare i traumi. Centinaia di migliaia di palestinesi, tuttavia, hanno vissuto e vivono tuttora situazioni simili: qual è l'impatto che queste esperienze avranno sulla società nel lungo periodo? Recensione ❯
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Un uomo dal passato ingombrante vorrebbe riuscire a rivedere la figlia dopo tanti anni di lontananza. Espandi ▽
Vincenzo è un uomo che porta nel cuore un mondo perduto: Yvonnes, la figlia che non vede da tanti anni. Forte è il desiderio di ritrovarla. Ma Vincenzo ha ancora intorno a sé la strada, la droga, le amicizie di una vita e, nei ricordi, i segni lasciati dalla prigione. Esiste una condizione perché Vincenzo - anima corpo e pensiero di questo viaggio intimo e universale - possa tornare ad incontrare, dopo tanto tempo, Yvonnes? Recensione ❯
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Dalle violente e illegali miniere d'oro del Suriname alle caverne minerarie della Lapponia finlandese, il documentario di Ben Russell vuole essere un viscerale ritratto di speranza e sacrificio in un periodo di globali turbolenze economiche. Recensione ❯
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Una sorta di diario che racconta, attraverso le immagini in movimento, l'interiorità del cineasta Alain Cavalier. Espandi ▽
"Le prime riprese di questo film sono state realizzate nel 1994, il periodo in cui per tenere un diario ho cominciato a preferire alla penna la macchina da presa. Le più recenti risalgono al 2005. Oltre dieci anni della mia vita sono stati condensati in un centinaio di minuti che scorrono sullo schermo. Alla fine dei conti avevo registrato una massa di nastri, la maggior parte dei quali inutilizzabili, improiettabili o incomprensibili. La difficoltà maggiore è stata selezionare e ordinare il girato in modo tale da identificare e dare significato a ciò che non era dicibile. Quando la macchina da presa è utilizzata come uno strumento di azione dal vivo, il commento non c'è. L'obiettivo non è quello di creare significato, ma vivere la propria vita con la macchina da presa. Forse un giorno rimonterò questo materiale daccapo, per dare forma a una storia diversa, e forse migliore, chi lo sa?". Recensione ❯
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Chiara Caterina intraprende un viaggio in un mondo arcaico, attraversato dalle contraddizioni della modernità: contadini con lo smartphone e macchine misteriose per osservare le stelle. Espandi ▽
Chiara Caterina percorre la Basilicata alla ricerca di amarezze e meraviglie, passando dal cielo al mare, dalle grotte ai rivoli di versamenti tossici che si insinuano nelle crepe del terreno, dai richiami dei lupi alla caccia al cinghiale. Si lascia indietro tutto il superfluo, pulisce l'obiettivo della sua macchina da presa dai residui della superficialità per immergersi in dettagli tanto piccoli quanto densi che, accostati gli uni agli altri, compongono un'immagine della Basilicata inedita e ipnotica. Recensione ❯
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Un universo arcaico e tutto al maschile, nel quale la tenerezza non sembra avere posto, se non negli occhi di chi sogna il proprio avvenire. Espandi ▽
Immerso in un paesaggio perennemente inondato dal sole e arso dalla polvere, il film racconta una competizione di origini antiche ancora molto popolare nell'Algeria di oggi: l'organizzazione di combattimenti tra montoni. Attorno a questi incontri, rudi e cruenti, ruota la comunità di appassionati: chi guarda, chi scommette, chi spera di far gareggiare nell'arena il campione in grado di dargli gloria e denaro. Recensione ❯
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La storia di un uomo raccontata attraverso i luoghi in cui ha vissuto. Espandi ▽
La storia possibile di un uomo, Aziz, raccontata attraverso i luoghi in cui ha vissuto: la clinica dove nacque nel sobborgo parigino di Vitry, il quartiere in cui è cresciuto, le scuole che ha frequentato, i luoghi di lavoro. Poi la partenza verso l'Egitto, la Turchia e la strada verso Aleppo, dove è entrato nelle file del Fronte Nusra. Questo viaggio è raccontato anche attraverso quanto emerge dall'archivio giudiziario: interrogatori di polizia, intercettazioni, relazioni di sorveglianza. Documenti che si intrecciano con immagini e suoni per comporre un film che racconta tanto Aziz quanto i paesaggi architettonici, politici, sociali e giudiziari in cui la sua storia si è dipanata. Recensione ❯
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Un cactus, pur presente sulla scena del crimine, non è ancora in grado di rivelare l'identità dell'assassino. Espandi ▽
Se una pianta potesse parlare, non la capiremmo. Questa la sfida più grande - parafrasando Wittgenstein e sostituendo piante a leoni - per il dottor Ken Hashimoto che, negli anni '70, provò a studiare la lingua dei cactus. Nessuno dei suoi fantastici esperimenti ottenne risultati accettabili per la scienza. Recensione ❯
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La storia di un colonnello donna che ha deciso d'istituire il primo corso di difesa personale nella regione del congo con il più alto tasso di stupri mai registrato. Espandi ▽
Nella Repubblica Democratica del Congo orientale, lo stupro di massa è una delle armi più utilizzate dai gruppi ribelli senza scrupoli.
In questa regione conosciuta come la «capitale mondiale dello stupro», un colonnello di polizia donna, Honorine Munyole, sta aiutando le donne, usando il suo piccolo ufficio per accogliere le looro denunce e ascoltarle.
Recentemente, ha ideato un nuovo progetto sorprendente: insegnare alle donne vittime di stupro a difendersi grazie a un corso di box. Al di là del comfort psicologico e morale che vuole dare loro il progetto del colonnello si presenta anzitutto come un atto di resistenza, un modo di combattere ancora la violenza gratuita nonostante tutto. Recensione ❯
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L'atelier de conversation è un luogo di speranza i confini sociali e culturali non sono più validi, e persone che altrimenti non entrerebbero mai in contatto si conoscono da vicino. Espandi ▽
L'Atelier de conversation della Biblioteca pubblica d'informazione del Centre Pompidou, a Parigi, ospita degli incontri settimanali fra persone provenienti da tutto il mondo, che vengono a fare pratica di francese. Si siedono insieme rifugiati di guerra e uomini d'affari, studenti e vittime di persecuzioni politiche. Nonostante le loro diversità, hanno un obiettivo che li accomuna: imparare la lingua e avere qualcuno con cui parlare durante la loro permanenza all'estero - forse anche soltanto sopravviverci. In questo luogo di speranza i confini sociali e culturali non sono più validi, e persone che altrimenti non entrerebbero mai in contatto si conoscono da vicino. Recensione ❯
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Un modo nuovo di vivere la socialità in un innovativo quartiere popolare parigino oggi in decadenza. Espandi ▽
La Maladrerie è un quartiere di case popolari vicino Parigi, progettato a partire da un'utopia. 900 appartamenti, progettati dall'architetto R. Gailhoustet, tutti diversi tra loro, come le persone che li abitano. Oggi sono in decadenza, ma una idea innovativa li ha originati: il posto in cui vivono le persone può influenzare la loro socialità. Così come l'architetto ha voluto vedere le vite degli altri diversamente, anche la regista ha cercato un modo nuovo per raccontare il quartiere e la sua complessità: attraverso i canti che echeggiano tra i palazzi e i parchi, tra gli alberi e gli stagni, tra i graffiti e l'asfalto. Recensione ❯
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Un quadro dell'Afghanistan che punta a raccontare il cuore pulsante di un paese colpito da continui conflitti. Espandi ▽
Dell'Afghanistan conosciamo poco: alcuni cliché, la parola talebani, una guerra mai cessata dall'epoca sovietica che sembra aver preso un nuovo corso dal 2001; un paese devastato in uno stato di conflitto permanente e una popolazione profondamente segnata. Con la sua camera, Sepideh Farsi punta a raggiungere il cuore di questo paese, costruendo un mosaico sensibile, soggettivo e privo di giudizio. Recensione ❯
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