Una storia di emancipazione e ricerca di sé che lavora sulle distanze, nulle o estreme, reali e metaforiche. Drammatico, Giappone2022. Durata 123 Minuti.
La vita di Taeko scorre tranquilla accanto al marito e al figlioletto Keita, finché un evento drammatico segna il ritorno del padre biologico del bambino, di cui la donna non aveva notizie da anni... Espandi ▽
Taeko vive felicemente con il giovane sposo Jiro e il piccolo Keita, nato da una relazione precedente. Tutto ciò che desidera è l’approvazione di suo suocero, che stenta ad arrivare. Un incidente domestico riscrive però improvvisamente la vita di Taeko e di chi le sta vicino e determina il ritorno del padre biologico di Keita, Park, di cui la donna non aveva notizie da anni. Il gap culturale che ci separa da una conoscenza profonda delle tradizioni e della società giapponese impedisce probabilmente al pubblico occidentale di cogliere fino in fondo le sottigliezze di questa storia di silenziosa emancipazione, ma questo rappresenta anche un limite dell’opera, che pare avere a sua volta alcuni dei problemi di comunicazione che denuncia. Lontano dall’empatia che si sprigiona dai film di Kore-eda, Love Life ci restituisce però un documento interessante sul Giappone contemporaneo, aprendoci le porte di realtà quotidiane poco viste e di personaggi “normali” che si ritrovano ad essere portatori di trasformazioni più grandi di loro. Recensione ❯
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Un film fatto di parole da ascoltare e guardare con pazienza. Solo così ci si accorge di trovarsi di fronte a un capolavoro. Drammatico, Giappone2021. Durata 179 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di un uomo di teatro che supera il trauma della morte della moglie grazie all'incontro con una giovane autista. Espandi ▽
Yûsuke Kafuku, un attore e regista che ha da poco perso la moglie per un'emorragia cerebrale, accetta di trasferirsi a Hiroshima per gestire un laboratorio teatrale. Abituato a memorizzare il testo durante lunghi viaggi in auto, Kafuku è costretto a condividere l'abitacolo con una giovane autista: inizialmente riluttante, poco alla volta entra in relazione con la ragazza e, tra confessioni e rielaborazione dei traumi, troverà un modo nuovo di considerare sé stesso, il proprio lavoro e il mondo che lo circonda. Un film di parole: parole scritte in un testo, recitate su un palcoscenico, mimate con le mani, create nell'estasi del piacere o dette nell'abitacolo di un'automobile. Parole, ancora, usate per inventare storie, per confessare traumi, per ammettere colpe e trovare sé stessi. È la storia di una rieducazione alla vita; la storia di un uomo gelosamente legato ai propri spazi che impara ad accogliere, ascoltare, donare. Il film va guardato con pazienza, come se lo spettatore, legato alle proprie parole e ai propri pensieri come i personaggi, dovesse anch'egli reimparare a guardare e ad ascoltare. Solo così ci si accorge di trovarsi di fronte a un capolavoro. Recensione ❯
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Tra aneddotica e archivio cinematografico, uno svelamento seducente che non si vorrebbe finisse mai. Documentario, Italia, Belgio, Cina, Giappone2021. Durata 150 Minuti.
Un documentario sul leggendario compositore Ennio Morricone. Espandi ▽
Giuseppe Tornatore ha collaborato col Maestro - definizione per una volta appropriata - in un arco temporale che va da Nuovo Cinema Paradiso (1988) a La corrispondenza (2016), frequentandolo per circa trent'anni. Nel 2018 ha scritto "Ennio. Un maestro" (Harper Collins), intervista fluviale e conversazione franca, a trecentosessanta gradi: in Ennio ne riprende argomenti, andamento cronologico e tono disteso, modesto, autocritico con cui Morricone si era concesso alle sue domande. Attorno a lui, nel film, una schiera di musicisti, registi, colleghi ed esperti portano testimonianze rilevanti e inerenti una carriera straordinaria, che supera il concetto di prolifico: centinaia le opere firmate, da Il federale (1961) all'unico Oscar vinto per una colonna sonora, The Hateful Eight nel 2016, a 87 anni. Morricone - che, come tutti i classici, non morirà mai e di cui è quindi legittimo parlare al presente - vive perennemente con la musica in testa e va a tempo anche quando fa esercizio fisico sul tappeto di casa. Miniera di osservazioni stilistiche e curiosità legate alla storia del cinema (tra tutte, la collaborazione mancata con Stanley Kubrick per Arancia meccanica), non scevro di momenti di pura commozione, Ennio è racconto fluido, documento ricercato, filologico, che si mette a disposizione di curiosi, cinefili e studiosi, anche per eventuali indagini integrative. Un esempio di economia di narrazione, di contrappunto studiato e sudato che traccia la differenza tra mera compilazione d'intrattenimento e pura opera di (ri)creazione. Recensione ❯
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Episodio speciale e fuori canone della popolare serie anime, che riprende una trama da X-Men. Animazione, Giappone2021. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il terzo lungometraggio della serie fenomeno che ha conquistato il primo posto del botteghino giapponese battendo tutti i precedenti record di incassi. Espandi ▽
Mentre il mondo è ormai popolato all'80% da persone dotate di Quirk, ossia superpoteri, la setta Humarise mette a punto un piano terroristico di massa per ristabilire la purezza della specie umana grazie all'Apocalisse Quirk. Allestisce così esplosivi studiati per colpire solo chi possiede un Quirk, con l'intenzione di attivarli in punti strategici del mondo conosciuto. I tentativi delle agenzie di Hero di trovare la base della Humarise falliscono, ma dopo un rocambolesco scambio di valigie i documenti segreti della setta finiscono nelle mani di un ladruncolo, Rody, e di Deku, giovane supereroe. I due finiscono nel mirino della polizia e di alcuni temibili Villain, tutti coordinati dal capo di Humarise, il temibile Flect Turn. Recensione ❯
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La Bella e la Bestia aggiornata ai tempi delle app digitali, in una storia animata di maschere da togliere e traumi da cancellare. Animazione, Giappone2021. Durata 122 Minuti.
Un toccante racconto di formazione, di legami familiari, di amore tra genitori e figli. Una storia che approfondisce l'amicizia che trascende la specie e i legami tra le nostre vite. Espandi ▽
Suzu, liceale della provincia giapponese, ha perso la madre da bambina e da allora non si è mai ripresa. Timida, distante dal padre, incapace di dichiararsi all'amico d'infanzia diventato nel frattempo il ragazzo più desiderato della scuola, Suzu ritrova la voglia di cantare - perduta da quando è orfana - grazie a U, una app scaricata da cinque miliardi di persone che permette di realizzare in un mondo virtuale le aspirazioni frustrate della vita vera. Dentro U, all'insaputa di tutti tranne della migliore amica, Suzu è Belle, cantante bellissima e amatissima. L'incontro con un misterioso drago detto "la Bestia" cambierà ogni cosa: spinta a scoprire l'identità dell'utente che si cela dietro la Bestia, Suzu/Belle sarà costretta a uscire una volta per tutte dall'isolamento in cui da troppo tempo vive reclusa.
Il maestro dell'animazione giapponese Mamoru Hosoda adatta La Bella e la Bestia all'epoca delle app digitali e nel confronto fra reale e virtuale aggiorna la riflessione sulle maschere che ciascuno di noi indossa per offrirsi allo sguardo degli altri.
Gli occhi sono i veri protagonisti del nuovo lavoro d'animazione di Mamoru Hosoda: occhi pieni di lacrime per il dolore; occhi coperti per la vergogna di mostrarsi al proprio amore; occhi fissi e impotente di fronte a schermi sovrapposti a centinai. Occhi, ancora, che scavano nell'anima degli altri per vedere il vero io nascosto dalle personalità virtuali o imprigionato dai traumi del passato. Recensione ❯
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Un fantasy di matrice letteraria che guarda all'attualità e prosegue il ricambio generazionale dell'anime d'autore nipponico. Animazione, Giappone2021.
Una maestosa epopea fantasy che segna il debutto alla regia di Masashi Ando. Espandi ▽
Gli orfani inconsolabili dello studio Ghibli possono colmare la mancanza dei film di Isao Takahata e Hayao Miyazaki con le nuove opere degli allievi di cotanti maestri. Tra questi anche Masashi Ando e Masayuki Miyaji, che hanno unito le forze per adattare “The Deer King”, una serie di romanzi di Nahoko Uehashi di ambientazione fantasy ma con un’inconsueta preminenza di tematiche biomediche e religiose. L’esito è di difficile fruizione per il grande pubblico e chi cerca in The Deer King il pathos tragico e la forza visiva delle opere Ghibli probabilmente resterà deluso. Ma è anche da questi passi coraggiosi, ancorché stentati, che transita il cammino del difficile ricambio generazionale dell’anime d’autore nipponico. Recensione ❯
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Un capitolo (poco) cinematografico che si rivolge ai fan, esempio perfetto delle caratteristiche linguistiche e narrative del fenomeno. Animazione, Avventura, Azione - Giappone2020. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il viaggio di Tanjirou il cui scopo è quello di trovare una cura per Nezuko e di uccidere il demone che ha massacrato la loro famiglia. Espandi ▽
Tanjiro, sempre in viaggio con la sorella indemoniata Nezuko, ha ricevuto una nuova missione. Insieme ai compagni Inosuke e Zenitsu deve assistere il potente pilastro della fiamma Kyojuro Rengoku, che ha intrapreso un viaggio su un treno dove i demoni hanno colpito più volte. L'abilissimo maestro liquida senza fatica i demoni minori, ma un potere più sinistro è all'opera e - quando i viaggiatori si addormentano - entra nei loro sogni, offrendogli quello che desiderano ma pure esponendoli a un pericolo mortale persino per un "pilastro". Recensione ❯
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Una giovane donna cresce in un contesto disumanizzato che la rende priva di sentimenti positivi. Espandi ▽
Una bambina orfana cresce osservando solamente morte e distruzione perché viene catturata dall'esercito e sfruttata come arma per uccidere. Una volta cresciuta capisce di non essere capace di provare sentimenti positivi. Ma un uomo vuole darle un'opportunità e la porta a vivere nella società civile. Recensione ❯
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Un feel good movie che sa premere i tasti giusti, spingendo sul lato più emotivo senza risultare mai invasivo. Animazione, Drammatico - Giappone2020. Durata 99 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una storia di formazione che racconta la relazione tra Josée, un'artista disabile di talento, e un laureando in biologia marina di nome Tsuneo, che si incontrano per caso e si scoprono attratti l'uno dall'altro. Espandi ▽
Giunge al terzo adattamento per il grande schermo – il primo è del 2003, a cui è seguito un remake sudcoreano nel 2020 - il fortunato racconto di Seiko Tanabe, ma è la prima volta che questo avviene sotto forma di anime. La cura per i disegni, improntati al realismo ma con un chiaro accento su ogni implicazione romantica insita in ogni dettaglio, si impone da subito come la cifra stilistica di una trasposizione libera del testo originale, che ha il chiaro intento di smussare alcune asperità e di offrire un po’ di speranza al pubblico di teenager a cui si rivolge. Destano qualche perplessità in più la l’inserimento pretestuoso di un paio di battute scurrili, in contrasto con l’impianto teen della storia, e soprattutto il martirio spirituale e fisico a cui si sottopone Tsuneo, che rende forzato l’ultimo segmento del film. Ma a prevalere, più che le svolte discutibili del plot, è la sensazione di un "feel good movie" che sa quasi sempre premere i tasti giusti, spingendo sul lato più emotivo senza risultare mai invasivo. Recensione ❯
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Una coppia che ha adottato un bambino deve fare i conti con una donna che si finge la madre biologica. Espandi ▽
Satoko e Kiyozaku Kurihara non possono avere figli. Dopo aver valutato diverse opzioni alternative per diventare genitori, scelgono di adottarne uno e si rivolgono a Baby Baton, un luogo incantevole nella prefettura di Hiroshima dove vengono accolte ragazze incinte, spesso molto giovani, che non potranno tenere con sé la propria prole. Una di queste ragazze, Hikari, affida il figlio Asato ai Kurihara, ma cinque anni e molte vicissitudini dopo li rintraccerà per poter rivedere Asato. Recensione ❯
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Ultimo capitolo delle avventure dei Digiprescelti, costretti a mettere fine al loro rapporto con i fedeli compagni di battaglia Digimon. Animazione, Giappone2020. Durata 65 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Taichi e il resto dei bambini prescelti scoprono improvvisamente che con il passare degli anni il legame con i loro Digimon giungerà al termine. Come si evolverà la relazione tra Taichi, Agumon e gli altri? Espandi ▽
Dopo più di vent’anni di storie e infiniti personaggi, l’universo dei Digimon parrebbe essere giunto al termine della sua corsa con questo film d’animazione spettacolare e roboante, ma anche stranamente malinconico e forse definitivo. Come molte altre saghe (animate e non), quello delle Digimon Adventure è un vero e proprio mondo, un universo parallelo. Oggi va di moda dire multiverso, o più ancora franchise, se le considerazioni si fanno soprattutto sugli aspetti produttivi e commerciali di prodotti pensati in serie. Il tono stranamente malinconico dell’operazione – con momenti in cui l’azione si placa e i personaggi si soffermano sul loro futuro in sequenze misteriosamente silenziose – è forse la concessione principale ai reduci ormai cresciuti degli anni ’90, insieme ad alcuni passaggi che riprendono l’animazione originale, più pastosa e artigianale, di Mamoru Hosada, regista dei primi film. Per il resto siamo di fronte a un classico film d’animazione contemporaneo, rivolto a un pubblico ultra-specializzato che sa tutto di ciò che succede e coglie idealmente ogni derivazione e autocitazione del franchise. Recensione ❯
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Una zombie-comedy innovativa e divertente che spiazza con intelligenza le aspettative dello spettatore. Commedia, Giappone2018. Durata 96 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un cineasta sta girando un film sugli zombie quando viene attaccato da un'orda di veri zombie. Riuscirà a cavarsela? Espandi ▽
Un film sugli zombie è in lavorazione. Il regista non è soddisfatto dell'attrice protagonista, le cui reazioni di fronte all'attacco di uno zombie gli sembrano poco realistiche. Improvvisamente un membro della troupe viene attaccato da un vero zombie. E il regista, che finalmente riesce ad avere il realismo che desiderava, continua a filmare. I film sugli zombie sono una moltitudine indistinta in cui sembra impossibile elaborare schemi e trovate nuove. Qualche volta però avviene il miracolo della novità. Zombie contro Zombie spiazza con garbo le aspettative dello spettatore conducendolo con ritmo incalzante attraverso diversi cambi di prospettiva. Suddiviso in tre parti distinte tra loro ma strettamente connesse, il film è una divertente e riuscita riflessione sulla natura stessa del cinema, come finzione e rappresentazione della realtà, e soprattutto sulle difficoltà e sui compromessi del fare cinema. Recensione ❯
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A metà Ottocento, in un piccolo villaggio del Giappone, la quotidianità viene messa a soqquadro dall'arrivo della guerra. Espandi ▽
A metà Ottocento il Giappone vive un lungo periodo di pace. Il samurai Mokunoshin Tsuzuki aiuta gli agricoltori di un piccolo villaggio e fa amicizia con il giovane Ichisuke, il figlio di un contadino che sogna di diventare un giorno un valente samurai. Tsuzuki è sempre più attratto da Yu, la sorella di Ichisuke, e comincia a percepire i primi venti di guerra. Fino a quando Jirozaemon Sawamura si presenta in campagna per formare un piccolo gruppo di guerrieri da portare a Edo. Il villaggio cambierà identità per sempre. Recensione ❯
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L'anime che ha segnato la consacrazione della talentuosa regista Naoko Yamada Espandi ▽
Il club di musica per fiati della scuola superiore Kitauji si prepara per un nuovo concorso, con l'obiettivo di conquistare l'oro. Per Mizore e Nozomi, ormai al terzo anno, sarà l'ultima volta. Il brano a piacere selezionato per l'occasione è Liz e l'uccellino azzurro. Nell'omonima fiaba, un uccellino assume le sembianze di una fanciulla che si lega profondamente a Liz, la quale infine lo esorta a volare via libero. L'introversa Mizore si riconosce in Liz, ma non ne comprende i sentimenti: la giovane è fortemente attaccata a Nozomi, sua unica amica, e non riuscirebbe a spingerla lontana da lei. Le prove per l'esibizione procedono, e il dialogo di assolo fra Mizore e Nozomi, fulcro del brano, continua a essere insoddisfacente. A compromettere l'esecuzione è la ritrosia di Mizore a lasciar andare l'uccellino azzurro? Oppure... Recensione ❯
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