Il film della regista giapponese Naomi Kawase True Mothers è una splendida sinfonia cantata, di una dolcezza infinita, della vita. Anche la colonna sonora e la natura fanno parte a pieno titolo dello spartito. Mi viene in mente quando Valentina in West Side Story (Spielberg) dice ad Anton, verso la fine, “ … la vita? Perché la vita è più importante anche dell’amore! …”. La regista conduce i suoi bravissimi attori per i sentieri impervi di quel sentimento misterioso che è il desiderio di avere dei figli, di essere genitori, di portare avanti la vita anche a costo della propria libertà, di essere disposti a mettere a soqquadro la propria vita anche per una adozione.
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Il film della regista giapponese Naomi Kawase True Mothers è una splendida sinfonia cantata, di una dolcezza infinita, della vita. Anche la colonna sonora e la natura fanno parte a pieno titolo dello spartito. Mi viene in mente quando Valentina in West Side Story (Spielberg) dice ad Anton, verso la fine, “ … la vita? Perché la vita è più importante anche dell’amore! …”. La regista conduce i suoi bravissimi attori per i sentieri impervi di quel sentimento misterioso che è il desiderio di avere dei figli, di essere genitori, di portare avanti la vita anche a costo della propria libertà, di essere disposti a mettere a soqquadro la propria vita anche per una adozione. Poi affronta di quel sentimento a me sconosciuto ma di cui sento tutta la sua forza viscerale, di essere madre e di portare e di aver portato in grembo una vita, una relazione indissolubile che il taglio fisico del cordone ombelicale neppure scalfisce. Alla fine il canto si spiega con una forza paragonabile all’alleluia del Messiah di Handel. Certo che questi giapponesi sono meravigliosamente strani!
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