dandy
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domenica 29 gennaio 2023
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"senza ennio molti noi non ci sarebbero..."
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Grandioso tributo ad uno dei più importanti e mastodontici artisti della cultura nostrana.Tornatore adotta uno stile allo stesso tempo classico ripercorrendo cronologicamente la vita e l'ascesa del Maestro e alternando le varie interviste(tra gli altri Bruce Springsteen,Quentin Tartantino,Clint Eastwood,John Williams,Dario Argento,Bernardo Bertolucci,Carlo Verdone,Marco Bellocchio,Paolo e Vittorio Taviani,Roland Joffè,Oliver Stone,Wong Kar-wai,Hans Zimmer)a quella fatta allo stesso Morricone poco prima della scomparsa avvenuta il 6 luglio 2020.Ed è a quest'ultima che viene dato più spazio mentre le rimanenti sono sempre tanto brevi quanto mirate.Lo sguardo partecipe e a tratti spiritoso(l'inizio con l'artista che fa ginnastica)non cerca sensazionalismo ed al tempo stesso evita l'agiografia non celando alcuni aspetti poco idilliaci(i rapporti tra Morricone e il suo maestro Goffredo Petrassi che considerava un "tradimento" comporre per il cinema anche e soprattutto dopo che la sua partitura era stata rifiutata da Huston per "La bibbia" in favore di quella di Morricone;la mancata collaborazione con Kubrick per "Arancia Meccanica" dovuta a una bugia di Sergio Leone;lo scarso apprezzamento di certe colonne sonore come quella di "Per un pugno di dollari";gli Oscar mancati fino a quello per la carriera nel 2007 e per le partiture di "The Hateful Eight" nel 2016)costruendo man mano il ritratto di un genio innovativo che non aveva nemmeno intenzione di comporre per il cinema,le cui opere sono diventate parte della Storia e fonte di ispirazione anche fuori dall'Italia.
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Grandioso tributo ad uno dei più importanti e mastodontici artisti della cultura nostrana.Tornatore adotta uno stile allo stesso tempo classico ripercorrendo cronologicamente la vita e l'ascesa del Maestro e alternando le varie interviste(tra gli altri Bruce Springsteen,Quentin Tartantino,Clint Eastwood,John Williams,Dario Argento,Bernardo Bertolucci,Carlo Verdone,Marco Bellocchio,Paolo e Vittorio Taviani,Roland Joffè,Oliver Stone,Wong Kar-wai,Hans Zimmer)a quella fatta allo stesso Morricone poco prima della scomparsa avvenuta il 6 luglio 2020.Ed è a quest'ultima che viene dato più spazio mentre le rimanenti sono sempre tanto brevi quanto mirate.Lo sguardo partecipe e a tratti spiritoso(l'inizio con l'artista che fa ginnastica)non cerca sensazionalismo ed al tempo stesso evita l'agiografia non celando alcuni aspetti poco idilliaci(i rapporti tra Morricone e il suo maestro Goffredo Petrassi che considerava un "tradimento" comporre per il cinema anche e soprattutto dopo che la sua partitura era stata rifiutata da Huston per "La bibbia" in favore di quella di Morricone;la mancata collaborazione con Kubrick per "Arancia Meccanica" dovuta a una bugia di Sergio Leone;lo scarso apprezzamento di certe colonne sonore come quella di "Per un pugno di dollari";gli Oscar mancati fino a quello per la carriera nel 2007 e per le partiture di "The Hateful Eight" nel 2016)costruendo man mano il ritratto di un genio innovativo che non aveva nemmeno intenzione di comporre per il cinema,le cui opere sono diventate parte della Storia e fonte di ispirazione anche fuori dall'Italia.Capace di trovare di volta in volta la giusta comunione(ed esaltazione)con i film che oggi(come dice uno degli intervistati)sarebbe impossibile immaginare senza le sue musiche.Grandi sono l'entusiasmo e la commozione per il piacere del racconto,fluido e coinvolgente,tant'è che le quasi 3 ore di durata sembrano bastare appena,e anzi si vorrebbe che continuasse oltre.Meritato Nastro d'argento per il miglior documentario e David di Donatello per documentario,montaggio e suono.
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felicity
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mercoledì 25 maggio 2022
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racconti, aneddoti, curiosità e ricordi
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La grandezza del documentario Ennio, un vero capolavoro, sta nell’invenzione di un “montaggio polifonico” che restituisce una straordinaria sinfonia di voci e suoni mai vista prima in un lavoro del genere. Il ritmo del film è talmente in sintonia con le nostre emozioni da poter durare per sempre, senza sfocature e momenti di stanchezza. E si imparano così tante cose su questo artista, che Tarantino aveva paragonato ai grandi nomi della musica classica come Mozart e Beethoven, da auspicare che il film, godibilissimo anche per i non addetti al lavori, diventi materia di studio, proprio come un manuale di istruzioni, in tutte le scuole dedicate a chi il cinema vuole farlo.
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La grandezza del documentario Ennio, un vero capolavoro, sta nell’invenzione di un “montaggio polifonico” che restituisce una straordinaria sinfonia di voci e suoni mai vista prima in un lavoro del genere. Il ritmo del film è talmente in sintonia con le nostre emozioni da poter durare per sempre, senza sfocature e momenti di stanchezza. E si imparano così tante cose su questo artista, che Tarantino aveva paragonato ai grandi nomi della musica classica come Mozart e Beethoven, da auspicare che il film, godibilissimo anche per i non addetti al lavori, diventi materia di studio, proprio come un manuale di istruzioni, in tutte le scuole dedicate a chi il cinema vuole farlo.
Racconti, aneddoti, curiosità, ricordi, confessioni, gesti si alternano con passione, divertimento e grande semplicità, rievocando sin dall’infanzia e gli esordi, la lunga e prolifica carriera di Morricone, invenzioni e colpi di genio nella canzone pop così come nella musica sperimentale e in quella da film, il suo rapporto con gli spaghetti western di Sergio Leone, la mancata collaborazione con Stanley Kubrick per Arancia meccanica, il rammarico di non aver mai ottenuto la giusta considerazione da quel mondo accademico al quale aspirava, l’ammirazione e l’omaggio di chi gli riconosce di aver cambiato le regole della musica, la commozione sul palco del Kodak Theatre durante la consegna degli Oscar, l’amore per la moglie Maria che gli spezza la voce, i grandi silenzi più eloquenti di tante dichiarazioni di intenti.
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jonnylogan
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giovedì 5 maggio 2022
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la musa euterpe
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La vita di Ennio Morricone narrata dalla sua presenza al centro dello studio nel quale componeva, o di fronte a un piano sul quale provava una delle sue innumerevoli opere, perché per quanto sia stato ostracizzato dal mondo accademico è di opere che si parla, nelle mani di Giuseppe Tornatore, fra coloro che hanno beneficiato delle composizioni del Maestro, diviene un modo per attraversare il XX secolo osservando la Roma del dopo guerra, la medesima solcata da un giovane appassionato di tromba, cresciuto da un padre, anch’egli trombettista, o come dice lo stesso Morricone: ‘trombista’, che in lui intravedeva il medesimo talento e la stessa possibile carriera professionale spesa fra le pieghe di un’orchestra.
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La vita di Ennio Morricone narrata dalla sua presenza al centro dello studio nel quale componeva, o di fronte a un piano sul quale provava una delle sue innumerevoli opere, perché per quanto sia stato ostracizzato dal mondo accademico è di opere che si parla, nelle mani di Giuseppe Tornatore, fra coloro che hanno beneficiato delle composizioni del Maestro, diviene un modo per attraversare il XX secolo osservando la Roma del dopo guerra, la medesima solcata da un giovane appassionato di tromba, cresciuto da un padre, anch’egli trombettista, o come dice lo stesso Morricone: ‘trombista’, che in lui intravedeva il medesimo talento e la stessa possibile carriera professionale spesa fra le pieghe di un’orchestra. Le parole di Morricone ci trascinano immediatamente nel centro dell'Italia del ‘Boom Economico’, quando appena uscito dal conservatorio di Santa Cecilia decise di offrire la sua musica ai ballabili degli anni ‘60 per poi approdare al grande amore di una vita intera, ovvero la sala cinematografica. Luogo nel quale ha tracciato un solco, profondo come un crepaccio, in termini d’ influenze musicali e di stile, lo ‘stile Morricone’, con 500 pellicole che anche grazie a lui sono diventate migliori e facilmente identificabili. Il tributo che Tornatore dona al maestro Morricone è quello di un fans che decide di far parlare anche chi, grazie a lui, ha saputo tracciare la propria vita artistica. Le testimonianze e le parole di stima di registi, attori, professionisti della musica accademica, e della musica rock e contemporanea sono dolci come solo le ballads di Morricone hanno saputo essere. Tutti influenzati, chi più chi meno, dalle capacità d’innovazione che ha saputo donare anche a mondi così vicini, e al tempo stesso diversi, come quelli dei quali sono membri gruppi come i Metallica, e artisti come Springsteen o Pat Metheny. A documentario concluso la voglia di sentire l’incredibile storia di un uomo così vicino alla musa Euterpe, rimane ancora insaziabile. Consigliamo di placarla ascoltando una delle sue innumerevoli composizioni per fugare definitivamente quei dubbi che lo avevano attanagliato per tutta la sua esistenza. Ovvero se avesse scelto la via più breve per guadagnare, ma decisamente meno colta.
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ap
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martedì 15 marzo 2022
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bellissimo e coinvolgente
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Una cavalcata attraverso 70 anni di musica, dagli arrangiamenti delle canzoni degli anni sessanta incise per la RCA e diventate famosissime, alle musiche degli spaghetti western, alle colonne sonore di tanti film di famosi registi, Oliver Stone, Tarantino, Taviani, Joffè e naturalmente Tornatore che con umiltá ha girato questo biopic.
inoltre, filmati in cui vediamo Morricone che dirige prestigiose orchestre che interpretano le sue musiche, a Parigi, Londra, NY.
assolutamente consigliato.
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rosmersholm
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mercoledì 9 marzo 2022
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splendido
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Splendido ritratto di un grande artista. Tornatore può non piacere, ma qui dà una lezione di cinema ai tromboni, tromboncini e pifferetti della critica che inseguono i giovani nanetti del cinema italiano.
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thomas
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domenica 6 marzo 2022
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lui è leggenda
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Cosa c’è nella mente di un genio? Quali sentimenti, tormenti, altezze e profondità si agitano in lui? In definitiva: cosa “vede” e "sente", a differenza di tutti gli altri? Perché un genio “vede” e “sente” ciò che a tutti gli altri è precluso. “Ennio” ci racconta Morricone in due ore e mezza che passano in un soffio: è talmente poliedrica e affascinante la personalità del grande Maestro, da restarne quasi storditi, alla fine. E' un bambino che si fida e segue le indicazioni del padre riguardo al suo futuro (avrebbe dovuto diventare un musicista, mentre lui pensava di diventare un medico), ma sa progredire fino a diventare compositore. E' un compositore che segue i gusti del tempo, ma sa evolverli inserendo nelle sue composizioni suoni mai sentiti prima (barattoli che rotolano, acqua che scorre, fischi, schiocchi di frusta, campane).
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Cosa c’è nella mente di un genio? Quali sentimenti, tormenti, altezze e profondità si agitano in lui? In definitiva: cosa “vede” e "sente", a differenza di tutti gli altri? Perché un genio “vede” e “sente” ciò che a tutti gli altri è precluso. “Ennio” ci racconta Morricone in due ore e mezza che passano in un soffio: è talmente poliedrica e affascinante la personalità del grande Maestro, da restarne quasi storditi, alla fine. E' un bambino che si fida e segue le indicazioni del padre riguardo al suo futuro (avrebbe dovuto diventare un musicista, mentre lui pensava di diventare un medico), ma sa progredire fino a diventare compositore. E' un compositore che segue i gusti del tempo, ma sa evolverli inserendo nelle sue composizioni suoni mai sentiti prima (barattoli che rotolano, acqua che scorre, fischi, schiocchi di frusta, campane). E' un innovatore che, però, quando si accorge che si sta spingendo troppo in là con le sue sperimentazioni, al punto di non essere più capito, ha il coraggio e l’umiltà di fermarsi e tornare indietro per affermarsi sempre più come artista. E' un artista oramai apprezzatissimo che ha l’intelligenza di non fidarsi troppo di se stesso e, da un certo punto in poi, chiede alla moglie di essere suo giudice supremo: se le sue opere piacciono alla moglie trovano sbocco sul mercato, sennò vengono cestinate. E' un uomo semplice e profondo, capace di amare una sola donna nella sua vita, farla diventare sua moglie e avere con lei quattro figli, rimanendole accanto fino alla fine. E' una persona che crede in Dio e, in alcune sue opere, evoca il legame trascendente con l’aldilà, raggiungendo vette artistiche inarrivabili (“Mission”). E' un artista che sa commuoversi senza vergognarsi quando racconta fatti o situazioni della sua vita (la fame che lo costringeva a suonare la tromba nelle orchestrine durante il dopoguerra per avere in cambio un semplice pasto, il superamento degli esami al Conservatorio e la felicità condivisa con il suo Professore, il dolore causatogli dall’invidia dei suoi colleghi). E' un genio che sapeva tenere insieme il rigore estremo della logica presente nell’architettura delle sue composizioni (grande appassionato di scacchi, apprezzava la complessità delle strutture tattiche di questo gioco) con lo sgorgare empatico dei sentimenti (famosissimo il suo pianto a dirotto quando vide “Mission”, che gli fu chiesto di musicare). Tutto questo e molto altro era, ma soprattutto è il grande Maestro, che seppe elevare le colonne sonore da film a una delle più grandi espressioni della musica di sempre. I veri Geni infatti non muoiono mai perchè le loro opere sopravvivono a tutto e si proiettano nella Storia; i veri Geni, quando muoiono sono come le stelle dell'universo: anche se non esistono più, il loro bagliore continua ad irradiarsi nell'immensità dello spazio. Se il ’700 quindi ha avuto Mozart e l’800 Beethoven, il ‘900 e il primo scorcio del 2000 ci hanno regalato Ennio Morricone, di cui tra duecento anni si ascolteranno ancora le immortali melodie
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mauro.t
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mercoledì 2 marzo 2022
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omaggio ad un umile e grande artista
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Tributo al maestro da parte di un regista che ha stabilito con lui un lungo e fortunato sodalizio. Tornatore sceglie di sviluppare il profilo di Morricone con criterio cronologico, attraverso interviste al protagonista e a personaggi del mondo dello spettacolo, alternate ad immagini di repertorio e a spezzoni di film. Si va dalle origini all'ultimo oscar in modo lineare e ritmico. Morricone, dopo il conservatorio, suona la tromba e lavora come arrangiatore per la RCA, poi arriva alla prima colonna sonora quasi per caso, e per decenni dice a sé stesso che quella è solo un'attività temporanea. Non sarà così, per fortuna. Splendide le immagini del privato (lo studio, la ginnastica, la sua commozione), mai invadenti.
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Tributo al maestro da parte di un regista che ha stabilito con lui un lungo e fortunato sodalizio. Tornatore sceglie di sviluppare il profilo di Morricone con criterio cronologico, attraverso interviste al protagonista e a personaggi del mondo dello spettacolo, alternate ad immagini di repertorio e a spezzoni di film. Si va dalle origini all'ultimo oscar in modo lineare e ritmico. Morricone, dopo il conservatorio, suona la tromba e lavora come arrangiatore per la RCA, poi arriva alla prima colonna sonora quasi per caso, e per decenni dice a sé stesso che quella è solo un'attività temporanea. Non sarà così, per fortuna. Splendide le immagini del privato (lo studio, la ginnastica, la sua commozione), mai invadenti. Successione incalzante ed efficace delle interviste a grandi musicisti, cantanti, registi, produttori, critici e a lui stesso. Montaggio equilibrato e perfetto. Ne emerge il ritratto di un uomo semplice, educato, timido, serio, con una immensa passione che ha seguito e sviluppato. Morricone è stato uno sperimentatore e un innovatore nella sua ricerca del suono perfettamente adatto alla scena, il genio che ha usato anche strumenti e suoni atipici, disdegnando talora la melodia e introducendo dissonanze, sempre però attento all’armonia della composizione. La sua grandezza sta essenzialmente nell’essere riuscito, senza che si fosse posto neppure l’obiettivo, a far diventare popolare la musica da cinema e ad elevarla a musica "alta", una duplice impresa mai portata a termine da nessun altro a questo livello.I musicisti accademici, dopo averlo snobbato, hanno dovuto ammettere la sua grandezza, mentre i riconoscimenti arrivavano anche dagli altri compositori e persino dalle rock star. Impossibile non emozionarsi e non entusiasmarsi durante la proiezione. Decenni di musica che ha accompagnato un po' tutti noi, anche i non cinefili. Grande Morricone, grazie Tornatore.
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emilia
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mercoledì 2 marzo 2022
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bellisimo ma...
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Bellissimo e commovente ma....perché manca GIÙ LA TESTA forse il più famoso?
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vitale giuseppe
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domenica 27 febbraio 2022
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splendore
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Un film di una bellezza struggente, un tributo ad un uomo che ha reso grande ancora di piu' la settima arte, e traspare l'amore e la passione che ci mette Tornatore nel farlo questo film, un dilivuvio di personaggi che ci hanno donato emozioni che ci raccontano di un uomo schivo, e poi Morricone che si racconta che ci dparla delle sue creazioni, che si mette a nudo . Secondo me vale almeno un Oscar
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alesimoni
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domenica 27 febbraio 2022
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invito al viaggio
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Capolavoro. Non ci sono altri aggettivi. Un artista straordinario che ci fa essere orgogliosi di essere italiani, raccontato in modo altrettanto straordinario da uno dei più grandi registi di sempre. Si sente il legame fortissimo tra i due, umano e artistico. Un viaggio di 150 min che ti rapisce e ti fa bene.
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