The Tree of Life |
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Un film di Terrence Malick.
Con Brad Pitt, Sean Penn, Jessica Chastain, Fiona Shaw, Joanna Going.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 189 min.
- India, Gran Bretagna 2011.
- 01 Distribution
uscita mercoledì 18 maggio 2011.
MYMONETRO
The Tree of Life
valutazione media:
3,32
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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DOLOROSO OMAGGIO ALLA VITAdi bravobeneFeedback: 496 | altri commenti e recensioni di bravobene |
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martedì 24 maggio 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ci sono opere che raggiungono il loro scopo con immediatezza e semplicità, altre che hanno bisogno di tempo e perseveranza. Il film in questione appartiene alla seconda categoria. Due ore abbondanti (strabordanti) di cui si percepisce pienamente il lento trascorrere ed è proprio il fatto di sentirlo quel tempo che procede come un adagio, piano a volte pianissimo a rendere lo spettatore partecipe della cronotopia che guida la pellicola dall'inizio alla fine. E' un film sui rapporti irrisolti e sul sogno di riconciliazione, appunto in una dimensione qual'è quella che vediamo nel finale, dove è possibile che i piani temporali, noi stessi nelle nostre diverse età, il passato e presente si incontrino e trovino una possibilità estrema di dialogo. Bellissima, al termine di un estenuante succedersi di eventi giustapposti, la lunga sequenza sulla battigia, con le orme lasciate sulla sabbia umida, il segno del passaggio. Scena che mi ha ricordato il fondamentale epilogo de La dolce vita di Fellini, nel rumore del vento e delle onde, le voci che si confondono col fragore del mare, qui sostituito da un coro. Come spesso accade, i migliori attori sono i bambini, travolgenti, veri, sia nelle azioni che nell'aspetto. Sembra di sentire il profumo che può avere solo la pelle del bambino dopo essere stato fuori a giocare, quelle macchie di terra ed erba sui vestiti, i capelli spettinati, il camminare ciondolando. E la voce del ragazzo che non può far altro che constatare che ciò che fa non gli piace e non l'accetta. Ciò che non è giusto non è ammissibile agli occhi di un bambino. Se Kubrik nel suo 2001 Odissea etc faceva un percorso in avanti, qui gli eventi si sovrappongono, vengono messi a confronto, si intersecano e non può essere altrimenti visto che il regista ci porta immediatamente al di là dei nostri limiti, ci mostra ciò che non vediamo ma che è sempre presente. Perciò, una volta abbandonati i propri preconcetti, lo spettatore non si stupirà di veder la breve storia di un dinosauro, esplosioni e fuoriuscite magmatiche, antri dalle forme voluttuose, crateri, cascate, flutti sottomarini che si mescolano alla storia di una famiglia, di un padre ambizioso e vittima della sua ambizione, di una madre-santa, di tre ragazzini che volgiono capire, sperimentare, scoprire, sottrarsi alle imposizioni ingiustificate e irragionevoli. Cosa lasciamo in eredità? Usando la retorica più spicciola ma piegandola in maniera mirabile alla miglior riuscita del film, quello che ci pùò salvare è l'amore, altrimenti la vita passerà come un lampo.
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