A Dangerous Method

Film 2011 | Drammatico, +16 93 min.

Anno2011
GenereDrammatico,
ProduzioneGran Bretagna, Germania, Canada
Durata93 minuti
Regia diDavid Cronenberg
AttoriMichael Fassbender, Keira Knightley, Viggo Mortensen, Vincent Cassel, Andrea Magro, Clemens Giebel, Franziska Arndt, Katharina Palm, Christian Serritiello Sarah Gadon.
Uscitavenerdì 30 settembre 2011
TagDa vedere 2011
DistribuzioneBim Distribuzione
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +16
MYmonetro 2,97 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di David Cronenberg. Un film Da vedere 2011 con Michael Fassbender, Keira Knightley, Viggo Mortensen, Vincent Cassel, Andrea Magro, Clemens Giebel, Franziska Arndt, Katharina Palm, Christian Serritiello. Cast completo Genere Drammatico, - Gran Bretagna, Germania, Canada, 2011, durata 93 minuti. Uscita cinema venerdì 30 settembre 2011 distribuito da Bim Distribuzione. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 - MYmonetro 2,97 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 30 ottobre 2014

Il turbolento rapporto tra il giovane psichiatra Carl Gustav Jung, il suo mentore Sigmund Freud e Sabina Spielrein, la donna bella e tormentata che si frappone tra loro. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, In Italia al Box Office A Dangerous Method ha incassato 2,4 milioni di euro .

A Dangerous Method è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
2,97/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,92
PUBBLICO 2,94
CONSIGLIATO SÌ
Una profonda analisi sull'agire di tre fragili personalità in costante ricerca.
Recensione di Giancarlo Zappoli
venerdì 2 settembre 2011
Recensione di Giancarlo Zappoli
venerdì 2 settembre 2011

Zurigo 1904. Carl Gustav Jung ha ventinove anni, è sposato, in attesa di una figlia e affascinato dalle teorie di Sigmund Freud. Nell'ospedale Burgholzli in cui esercita la professione di psichiatra viene portata una giovane paziente, Sabina Spielrein. Jung decide di applicare le teorie freudiane sul caso di questa diciottenne che si scoprirà aver vissuto un'infanzia in cui le violenze subite dal padre hanno condizionato la visione della sessualità. Nel frattempo Freud, che vede in Jung il suo potenziale successore, gli manda come paziente lo psichiatra Otto Gross, tossicodipendente e dichiaratamente amorale. Saranno i suoi provocatori argomenti contro la monogamia a far cadere le ultime barriere e a convincere Jung ad iniziare una relazione intima con Sabina.
Non è difficile capire quanto questa sceneggiatura (che risale alla metà degli anni Novanta) e soprattutto questa storia con protagonisti che hanno rivoluzionato le scienze umane abbiano suscitato l'interesse di David Cronenberg attento, come sempre, a vicende in cui siano centrali la complessità dell'essere umano e il coacervo di sentimenti e pulsioni che ne promuovono l'agire. Non c'è carne esposta o martoriata in questo film e neppure la violenza che esplodeva improvvisa nelle sue due ultime opere. C'è semmai un ritorno all'indagine della psiche già affrontato in Spider sotto l'egida di un romanzo di McGrath.
Sul rapporto tra Sabina Spielrein e Jung si era già puntata la macchina da presa di Roberto Faenza quando girò Prendimi l'anima. Cronenberg assume la stessa prospettiva mostrandoci l'evolvere della relazione Jung/Spielerein ma entrando in profondità anche nel rapporto maestro/discepolo che si va costruendo tra Freud e Jung. Una giovane donna urlante riempie lo schermo e una carrozza nelle prime inquadrature del film. Quel grido progressivamente si placherà ma resterà sempre sottotraccia, pronto a riemergere. Perché a Cronenberg interessa analizzare ancora una volta la fragilità dell'agire anche quando, a livelli culturali elevati, si tenta di lavorare sullo smascheramento delle cause del disagio finendo poi con il precipitarvi. C'è un'inquadratura di Carl Gustav e Sabine sdraiati vicini sul fondo di un'imbarcazione. Sembrano prigionieri di una bara in cui cercano di allentare una passione che contrasta con il lavoro che compiono sui pazienti e con la stessa deontologia professionale. In questo film poi i segni dell'elaborazione delle pulsioni cercano di trovare un incanalamento nella parola. Non solo in quella detta in sede di analisi ma anche in quella, scritta, del carteggio intercorso tra i tre protagonisti. Se Freud ammise il contributo dato dalla Spielrein alla psicoanalisi, Jung non lo fece, ma anche nel suo caso l'apporto è innegabile. Gli splendidi titoli di testa e di coda ci ricordano come i segni dell'inchiostro, su una carta che assume la porosità della pelle, abbiano inciso profondamente sulla storia del Novecento passando attraverso le illuminazioni e le contraddizioni di tre personalità in costante ricerca.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 10 ottobre 2011
Writer58

Qualcuno ha definito "A Dangerous Method" un prodotto minore della filmografia di Cronenberg. Ritengo questa affermazione fondata, soprattutto se mettiamo a confronto questo film con capolavori come "Crash", "La mosca" e, soprattutto, "Spider", il ritratto potente e terrorizzante di uno schizofrenico paranoico interpretato magistralmente da Fiennes.

martedì 17 gennaio 2012
mikeMaister

La trama del film è la stessa che si può leggere in poche righe su un qualsivoglia libro di storia: La nascita del rapporto Jung-Freud, lo svilupparsi della relazione e il declino della medesima, il tutto inframezzato dalla presenza bella Spielrein, il lato soap di una storia che ha mutato indissolubilmente il pensiero della psicoanalisi. Il lungometraggio parte forte: una ottima keira Kinghtley interpreta [...] Vai alla recensione »

sabato 1 ottobre 2011
Paolo Assandri

Sigmund Freud è il padre autoritario, Young il figlio rivoluzionario, che per tutta la vita tenterà di "ammazzare simbolicamente il padre", per liberarsi dalla rigidità della scienza analitica di quest’ultimo, come farebbe il più classico dei soggetti edipici freudiani.  L'impresa di liberazione riuscirà tuttavia solo quando Freud morirà [...] Vai alla recensione »

giovedì 6 ottobre 2011
brundlefly

Immediatamente dopo aver visionato il film salterà all'occhio l'infelice scelta del montaggio oltre al finale che non soddisfa a pieno le aspettative che il resto della pellicola crea. Perché mai affibiargli ben quattro stelle vi chiederete. Il voto è pienamente giustificato dalle appaganti conclusioni che si potranno formulare grazie agli spunti dati dal film.

domenica 2 ottobre 2011
Pietro Viola

Asciutto ed essenziale, cronenberg fa di nuovo centro, dopo history of violence e il bellissimo la promessa dell'assassino. L'analisi da entomologo sulla fatica di vivere, di cosa significhi essere vivi, oltre che sui consueti temi del doppio, della sofferenza necessaria, della morte quale cornice ineludubile e centro stesso del più profondo piacere, si concentra stavolta più [...] Vai alla recensione »

domenica 16 ottobre 2011
lucio

La psicanalisi è una branca delle medicina che serve più al malato o al dottore? Sigmund Freud e Carl Gustav Jung, due luminari di tale disciplina, più di un secolo fa, si sono posti il problema pensando a soluzioni diverse, ma nel contesto affascinante di una serrata e alta discussione, ovviamente straordinaria per l'epoca.

giovedì 6 ottobre 2011
Prao.gio

Con "A Dangerous Method", Cronenberg mette in atto su pellicola quello che è stato uno dei motivi più interessanti del fumetto di Alan Moore nei tardi anni ottanta: esasperare l'umanizzazione dell'eroe fino a renderla pura destrutturazione. Le vittime del regista canadese sono Freud (Viggo Mortensen, il migliore attore in campo) e Jung (Michael Fassbender), spogliati [...] Vai alla recensione »

sabato 1 ottobre 2011
Gioacchino64

Il maestro Cronenberg entra con l'occhio della cinepresa all'interno dell'essenza umana e dell'ambivalenza di fondo che sottende l'esistenza, cioè l'indivisibile simmetria tra amore e morte, condivisione e individualità, caos ed ordine. Se vogliamo, ancora, tra femmina e maschio, tra padre e figlio e tra maestro ed allievo.

sabato 1 ottobre 2011
sblob

Immagino che nessuno si aspetti videocassette con morti in diretta, leccate di cicatrici e guardoni di incidenti stradali visto che la storia è ambientata agli inizi del '900. Tracce di sangue, ma in quantità veramente irrisoria, sono rinvenibili soltanto a metà film a seguito di un amplesso. Eppure questo è Cronenberg. Sì, proprio lui ma in versione psicanalitica.

lunedì 10 ottobre 2011
Al_Cuore_Ramon

Film molto didascalico che narra gli inizi carriera di Jung, dei suoi rapporti con Freud e con la sua ex-paziente poi diventata anch'essa psicologa, grazie alle sue cure. Un Cronenberg stranamente diverso dal solito, ci presenta una storia scabrosa, narrata senza alcuna voglia di scandalizzare. Quel che ne esce fuori è un film scorrevole ma che non lascia il segno.

sabato 1 ottobre 2011
irene

Film non facile e non per tutti i gusti, si segue non di meno affascinati dalle parole di due grandi studiosi e della donna che uno di loro amò. La storia è la stessa che era già stata narrata in "Prendimi l'anima" di Roberto Faenza, storia vera d'altra parte, quindi difficilmente modificabile. Nel film di Faenza Freud non compariva, ma veniva soltanto citato, [...] Vai alla recensione »

domenica 9 ottobre 2011
zozner

Ho visto il film  “A Dangerous Method”.  E’ la storia  del rapporto tra Sabina Spielrein e Jung e tra Jung e Freud. Mi è piaciuto. Al di la del linguaggio  cinematografico e forse,  della verità storica c’è il tentativo, la ricerca, la riuscita di raccontare cos’è la Psicoanalisi.

giovedì 6 ottobre 2011
LucaPic

Freud, Jung e Spielrein. Il primo conosciutissimo (anche dai muri). Il secondo un po’ meno famoso, allievo del primo ne ha poi preso le distanze. La terza è quella più di nicchia, ex-paziente di Jung e, una volta guarita (o quasi), psichiatra lei stessa. Il film è la storia del loro rapporto (a triangolo) basata su un piccolo adattamento teatrale del libro Un metodo molto [...] Vai alla recensione »

giovedì 6 ottobre 2011
eduardo

Personalità ardite, geniali, folli, fragili, che portano avanti le proprie idee, si scontrano, si amano, si rinnegano, si combattono. Il film è carico di vibrante pathos che si cuce perfettamente sulla narrazione della vicenda dei tre protagonsti. La ricerca continua del duo Jung-Sabina Spielrein, coadiuvata dalla loro irrefrenabile passione, è di quelle che rendono avvincente un film e tengono lo [...] Vai alla recensione »

sabato 8 ottobre 2011
luigi spagnolo

Cronenberg decide un approccio tanto razionale quanto biografico nel ricostruire il triangolo erotico-analitico tra il Maestro (Freud), l'Allievo (Jung) e l'Amante (Sabine Spielrein). Lo aiutano tre interpretazioni impeccabili: un Mortensen metodico e patriarcale, un Fassbender ambizioso e contraddittorio, ma, soprattutto, una Knightley tutta calata nella pelle di un'ebrea isterica in cerca [...] Vai alla recensione »

sabato 8 ottobre 2011
Filippo Catani

La vita di Carl Jung viene stravolta dall'arrivo di una nuova paziente russa con evidenti problemi dovuti ad una infanzia piuttosto infelice. Jung vede in lei delle doti e riuscirà ad avviarla all'università dopo avergli fatto per breve tempo da assistente. Nel frattempo i due finiscono per intrattenere una relazione sentimentale.

mercoledì 14 gennaio 2015
homer52

Quando si mette in visione al cinema la psichiatria ci sono sempre degli stereotipi riguardanti il paziente e lo psichiatra che anche questo film non si esime dal rappresentare. Se poi a ciò si somma una specie di pretesa di evidenziare le teorie psicanalitiche adottando per quanto possibile un linguaggio semplicistico, allora si capisce quanto sia macchinoso e perciò noioso, nonché [...] Vai alla recensione »

giovedì 6 marzo 2014
ultimoboyscout

Jung-Freud-Spielrein in una vicenda realmente accaduta sulla soglia della Prima Guerra Mondiale. Il film racconta della rottura tra i due uomini esplorando i lati più oscuri e ingannevoli dell'animo umano, la vera specialità del regista David Cronenberg. Pellicola raffinata, intensa ma mai convincente, bravissimi Fassbender e Mortensen (al terzo film col regista) manca mordente e [...] Vai alla recensione »

giovedì 11 luglio 2013
Nick Simon

Cronenberg getta clamorosamente al vento una ghiottissima opportunità, non riuscendo a conferire toni adeguati a quello che poteva e doveva essere un ritratto intimo e diretto, in perfetto equilibrio tra il dramma storico-sentimentale e la trattazione etico-scientifica. Il soggetto è pressoché inedito sul grande schermo, richiede la giusta calibrazione ma è potenzialmente [...] Vai alla recensione »

lunedì 27 luglio 2015
Great Steven

A DANGEROUS METHOD (CAN/GB/GERM/SVIZZ, 2011) diretto da DAVID CRONENBERG. Interpretato da MICHAEL FASSBENDER, VIGGO MORTENSEN, KEIRA KNIGHTLEY, VINCENT CASSEL, SARAH GADON, KATHARINA PALM, CHRISTIAN SERRITIELLO La storia copre un arco di tempo che va dal 1905 al 1912, ed è interamente ambientata nell’Europa continentale, soprattutto nella Svizzera della belle époque dove nasce [...] Vai alla recensione »

lunedì 16 marzo 2015
angelo umana

 Vale la pena riportare le frasi esatte e le parole, almeno della versione italiana, del film A dangerous method, del 2011, che si suppone il regista David Cronenberg e il soggettista-sceneggiatore Christopher Hampton abbiano voluto preparare basandosi su documenti, fatti, citazioni. Qui è quasi lo stesso soggetto di Prendimi l’anima di Roberto Faenza, film del 2003: “quasi” [...] Vai alla recensione »

martedì 3 marzo 2015
KillBillvol2

 Perché? Questo si sono chiesti i critici di tutto il mondo e gli spettatori più attenti. Perché David Cronenberg, regista famoso per suoi temi ricorrenti sempre presenti in ogni sua opera, ha deciso di girare un film sulla psicoanalisi, concentrandosi tra il triangolo Jung, Freud, Spielrein, da una sceneggiatura non scritta da lui e (apparentemente) priva di ogni tema cardine [...] Vai alla recensione »

domenica 29 settembre 2013
jacopo b98

 1904, Zurigo. La giovane Sabina Spielrein (1885-1942, Knightley) è internata in una clinica psichiatrica dove è presa in cura dal dottor Carl Jung (1875-1961, Fassbender). Tra i due il rapporto diventa sempre più stretto finché si trasforma in erotico e questo mette in dubbio le certezze psicoanalitiche di Jung, ispirate dal maestro Sigmund Freud (1856-1939, Mortensen). [...] Vai alla recensione »

sabato 27 aprile 2013
mystic

Jung e Freud. Freud e Jung. E Sabina Spielrein. David Cronenberg è rapito di fronte al rapporto maestro-discepolo tra i due grandi studiosi di psicoanalisi del novecento e dalla relazione perversa e pericolosa tra la Spielrein (Knightley) e lo stesso Jung (Fassbender). A dangerous method è un film sugli equilibri precari, un'opera che osserva con una certa malinconia la vita di tre anime stanche. Jung, [...] Vai alla recensione »

giovedì 13 ottobre 2011
mantraliulai

David Cronemberg con “A Dangerous Method” sceglie di addentrarsi nuovamente nella psiche umana, questa volta riportando alla storia i principali protagonisti di una delle più importanti rivoluzioni sociali: la nascita della psicoanalisi. Sigmund Freud è interpretato da un Viggo Mortensen imbruttito per copione il quale si cala benissimo nella figura del patriarca Freud mentre [...] Vai alla recensione »

lunedì 14 marzo 2016
gabriella

L’isteria fin dal IV secolo A.C. era associata al’ utero femminile , il cui spostamento provocava comportamenti inspiegabili, più avanti si pensava fosse la privazione sessuale la causa; in ogni caso questo si protrasse per 4000 anni fino a che nel 1895 Sigmund Freud scrisse un saggio in cui definiva l’isteria una malattia psichica più che fisica e che era legata a eventi sessuali traumatici vissuti [...] Vai alla recensione »

lunedì 3 ottobre 2011
molenga

Cronenberg, avvalendosi di tre ottimi attori, ha confezionato un bel film su un periodo focale per lo sviluppo della psichiatria; Freud è interpretato da Mortensen, jung da fassbender e la spielrein dalla knightley: personaggio centrale è proprio jung, dapprima seguace, poi erede designato e infine rivale di freud, la paziente/amante/dottoressa spielrein è keira knigtley.

venerdì 28 ottobre 2011
sebastiano.lorusso

A Dangerous Method è potenzialmente un grande film, nuovo e originale. Ma solo potenzialmente. Cominciamo dall’inizio: la trama è incentrata sulla figura di Jung, psicanalista ispirato da Freud, da cui poi prenderà le distanze in seguito a prese di posizione di tipo più mistico-filosofiche rispetto alla fredda analisi freudiana.

mercoledì 2 novembre 2011
jaylee

Cronenberg illustra il triangolo (virtuale) tra Carl Jung, Sigmund Freud e Sabine Spielrein nel primo quarto del ventesimo secolo… Basato su una pièce teatrale, a sua volta tratta da un libro (già questo dà un primo senso di polpettone della domenica sera…), A Dangerous Method risulta un’opera narrativa piuttosto verbosa e statica. I personaggi sono tutto sommato ben delineati dall’inizio, anche se, [...] Vai alla recensione »

lunedì 3 ottobre 2011
blackredblues

Il film tratta della famosa e mal risaputa disputa tra Sigismondo e Calo Gustavo. A mettere pepe su tutto ciò il rapporto professional-sessuale tra Carlo Gustavo e una sua paziente, poi futura terapeuta. Il campionario è completo: isteria, transfert e controtranfert, rapporto paziente-terapeuta, sessocentrismo, dispute sul metodo. RItengo che sia impossibile parlare di psicologia attraverso [...] Vai alla recensione »

sabato 8 ottobre 2011
nikke79

fastidiosa la modalità "fiction" che caratterizza tutto il film..fastidiosa l'attrice con la sua recitazione eccessiva, inutilmente carica, inesatta (soprattutto per una nevrosi); sconcertanti i salti temporali e d'intreccio del film ..divertentissime le scene delle sculacciate di lei (peccato che lo scopo fosse quello di aprire uno spiraglio nelle contraddizioni delle pulsioni umane piuttosto che [...] Vai alla recensione »

martedì 18 ottobre 2011
iacio

La tematica della psicoanalisi è abbastanza complessa ed impegnativa per essere trasposta compiutamente in chiave cinematografica; ciò rappresenta sicuramente una circostanza da tenere in debita considerazione ai fini di una valutazione obiettiva di A Dangerous Method. Cronenberg ci mostra l'evolvere/involvere della relazione dello psichiatra Jung con la giovane (prima paziente, poi [...] Vai alla recensione »

lunedì 10 ottobre 2011
vinlembo

soldi buttati

domenica 9 ottobre 2011
GiulsDalloway

Il film è interessante perché la psicoanalisi è interessante; materia a cui non aggiunge e né toglie alcunhé. La trama, oltre al trito e ritrito "siamo amanti per sfogarci" e "Freud se la tira e mi sta antipatico" è praticamente inesistente. L'unico personaggio ben costruito è quello della Knightley (che fa bene il suo compito ma niente di più), Jung e Freud sembrano usciti dalle loro biografie, e [...] Vai alla recensione »

venerdì 7 ottobre 2011
Spike

Un film di sceneggiatura, ben scritto ma insapore. Alla fine ci si domanda: ma dove voleva andare a parare il regista? Cosa voleva comunicare? La regia è piatta così come la fotografia. Ottimi gli attori, Keira in verità mi è sembrata un pò sopra le righe. Cronenberg non entra nella carne dei personaggi ( Existenz, La promessa dell'assassino.

lunedì 3 ottobre 2011
Alex2044

Il film non eccezionale ma garbato e per niente noioso . Tratta argomenti complicati ma lo fa in modo sufficentemente semplice. Si può vedere.

martedì 14 febbraio 2012
Dario85

Un film affascinante dove viene analizzata in prima persona la figura Freud,Jung nei confronti della loro paziente Sabina Spielrein.Un ritratto a livello storico fatto molto bene dove il grande maestro del sogno e dell'incubo David Cronenberg riesce a trarre un discorso  pscicologico ma allo stesso tempo poetico. 

martedì 11 ottobre 2011
JimmyLSanto

premetto che io di Freud, Jung e compagnia bella non è che ne sappia molto e neanche sia un grande estimatore... quindi ho visto il film per quello che è... una barba assurda, il film procede senza grandi scossoni, unici momenti degno di nota: il pranzo tra Jung e Freud e Jung che prende in pratica tutte le porzioni della mensa...e qualche sculacciata.

martedì 4 ottobre 2011
Nalipa

Grandissimo Mortensen.....un credibilissimo Freud, molto somigliante anche nella postura (vedere immagini d'epoca). Bravo Fassbender, ma non mi ha convinta del tutto. Assolutamente fuori parte la Knightley. Cassel...bravissimo! La vicenda ha luogo alla vigilia della prima guerra mondiale. Il giovane psichiatra Gustav Jung ha un rapporto assai turbolento con il suo mentore professor Sigmund [...] Vai alla recensione »

lunedì 5 settembre 2011
niki m

Cronenberg si dimostra questa volta raffinato ed elegante nel linguaggio e nelle ambientazioni, misurato nel trasporre una storia vera, ricercato nella scenografia, che del tutto rispecchia un mondo di intellettuali dell'epoca. Ci si interroga sull'origine dei sogni e sulla sessualità come espressione del proprio io (liberazione o repressione?), sulle ossessioni (masochismo-pia [...] Vai alla recensione »

mercoledì 25 gennaio 2012
archipic

Devo dire che il giudizio da dare a questa pellicola è senz'altro molto positivo. Mi astengo dai paragoni con i precedenti lavori del regista; per me ogni film è una storia a sè. Solida e corposa la sceneggiatura, arricchita da dialoghi molto ben scritti, e correttamente didascalica riguardo la storia e gli intrecci realmente accaduti tra i tre protagonisti.

giovedì 13 ottobre 2011
Luanaa

Jung era all'epoca dei fatti più giovane, bello e carismatico dell'attore che lo impersona.Freud sembra "il padrino". In questa telenovela da strapazzo non si capisce niente se uno non ha almeno qualche nozioncina. La Spielrein era un "caso" per Jung; caso che affronta con tutta la passione umana di cui era portatore e quindi da caso diventa persona; esperienza emotiva diretta.

lunedì 3 ottobre 2011
francyroma

un film bellissimo! una ricostruzione storica impeccabile che mostra tutta l'umanità (con pregi e difetti) dei mostri sacri della psicoanalisi. Cronenberg mostra al pubblico la verità sulla psicoanalisi, quella che i docenti della facoltà di psicologia e gli psicoanalisti freudiani spesso tacciono ai loro studenti. Io laureata in psicologia non avevo mai sentito da nessun professore neppure nominare [...] Vai alla recensione »

lunedì 3 ottobre 2011
Oblivion7is

Cronenberg è uno dei migliori registi che io abbia mai potuto constatare. La sua regia è statica, distaccata, i suoi soggetti sono molto controversi e discutibili, il suo coraggio nello sceglierli (o nel crearli!) è immenso. Ma ancor più grande è la sua capacità nella creazione di un'atmosfera, di una suggestione.

domenica 2 ottobre 2011
Mattia.

Cronenberg rischia con un film del genere ma nè esce sano e salvo, attori straordinari, la Knightley da brividi; il tutto molto teatrale, scambi di battute e dialoghi quasi interamente centrati sul tema degli studi di Freud. Cronenberg in questo ultimo lavoro ricorda come impostazione il precedene Spider del 2002. Consigliato sopratutto a chi conosce a grandi linee le tematiche e se si è affascinati [...] Vai alla recensione »

mercoledì 12 ottobre 2011
gambadilegnodinomesmith

Jung pendolare di lavoro, d'amore, d'amicizia, trascorre la sua gioventù professionale fra neoclassici viaggi Zurigo-Vienna, epistole, e già che c'è a ingravidare la moglie: "Ma come fa a far tutto?" fosse un altro film, tutti lo vogliono tutti lo cercano. L'incontro con un'esagitata paziente, poi allieva e collega, diventa "fuga"(chi ha virgolette per intendere intenda) dalla routine clinico-domestico-oste [...] Vai alla recensione »

venerdì 21 ottobre 2011
lukemisonofattotuopadre

Anzitutto, mi aspettavo un po'di più da questo film. I dialoghi sono brillanti, e resi bene, gli attori ottimi (spicca una Keira Knightley in ottima forma), ma la regia di Cronenberg, con tutta questa carne sul fuoco, non riesce a far fare il salto di qualità al prodotto. Do la sufficienza a questo film per un paio di motivi: 1, non era facile fare questo film, 2, Cronenberg rende cmq il filo della [...] Vai alla recensione »

martedì 18 ottobre 2011
marezia

io non ti tampino, ti CORREGGO. Comunque d'ora in poi avrò pietà di te e ti lascerò sproloquiare in libertà. Contenta?

domenica 16 ottobre 2011
Liver

Sopra le righe, un po' troppo lezioso, ma decisamente godibile e ben fatto. Del resto non era facile affrontare una storia come questa, stando attenti a non eccedere nel tecnico (quindi renderlo poco fruibile) o a impoverire i contenuti (quindi snaturare gli eventi). Da vedere.

sabato 8 ottobre 2011
giusavvo

Al di la dei giochi linguistici che vedo usati con abbondanza da qualche commentatore, che si erge a «maestro di oscurità» in quanto confondendo la profondità con l'oscurità, e quindi per sembrare «profondo», evita di farsi capire perchè atteggiarsi a "intellettuale a tutti i costi", fa tanto chic, il film è un inno alla mediocrità. A mio parere, dietro gli altisonanti nomi di Freud e Jung, si cela [...] Vai alla recensione »

FOCUS
INCONTRI
venerdì 2 settembre 2011
Ilaria Ravarino

Ha 68 anni nel 68º anniversario della Mostra, aperta da un film, Le Idi di Marzo, «che guarda caso è proprio il giorno del mio compleanno». Chissà se David Cronenberg crede alle coincidenze o resiste alla tentazione, come nel suo A Dangerous Method ripete più volte (e sempre meno convinto) il protagonista Carl Jung. Applaudito stamattina dalla stampa, a conferma del trend positivo dei film programmati nelle prime mattine del concorso, Cronenberg è stato accolto al Lido come una star, scortato dal supercast del film (Viggo Mortensen, Keira Knightley, Michael Fassbender, Vincent Cassel e Sarah Gadon) [...]

Frasi
"Talvolta bisogna compiere qualcosa di imperdonabile per continuare a vivere!"
Una frase di Carl Jung (Michael Fassbender)
dal film A Dangerous Method - a cura di GIOVANNI ASCIONE
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Valerio Caprara
Il Mattino

Si aspetta un film dell'estremo provocatore David Cronenberg e si scopre un report qualsiasi sul rapporto a tre intercorso alla vigilia del primo conflitto mondiale tra il giovane C. G. Jung, il suo mentore Freud e l'isterica paziente/amante Sabina Spielrein destinata a diventare lei stessa famosa psicoanalista. La firma di «A Dangerous Method» è autentica, ma in questa pièce teatrale (originariamente [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Diffidate delle idee brillanti. Affidare al visionario Cronenberg un film sul triangolo più incandescente del ’900 (già portato sullo schermo da Roberto Faenza nel 2003 con «Prendimi l’anima») doveva sembrare un’idea geniale. Invece «A Dangerous Method» è un grande film a metà, che si vede con inesausto interesse per l’argomento ma lascia una persistente sensazione di incompiutezza.

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Un film gelido e molto controllato su una delle relazioni più bollenti del '900. Uno dei registi più visionari di oggi alle prese con una materia così incandescente (e con personaggi talmente imponenti) che finisce per raffreddare e razionalizzare tutto. La vera storia dello strano triangolo che unì Jung, Freud e Sabina Spielrein, trasformata in cinema sulla base della commedia di Christopher Hampton [...] Vai alla recensione »

Boris Sollazzo
Liberazione

Cronenberg, chi l'ha visto? Il buon David tradisce proprio nel film che tutti aspettavamo con ansia, A dangerous method. Non è forse lui l'esploratore dell'inconscio e delle tortuose vie che psiche e psicosi prendono negli uomini? Non è lui ad averci raccontato la mente umana nei suoi aspetti più sconosciuti e bui? E, aggiungiamo, lo ha fatto con una capacità visionaria e una potenza cinematografica [...] Vai alla recensione »

Natalia Aspesi
La Repubblica

Sarà perché A dangerous method è tratto dall' opera teatrale "The talking cure", sarà perché appunto la cura psicanalitica si basa soprattutto sulla parola, non si era mai visto un film in cui si chiacchiera così ininterrottamente. Tranne quando il medico psicanalista protestante svizzero Carl Gustav Jung frusta sul sedere coperto da gonnelloni inizio ' 900 la contentissima ebrea russa Sabina Spielrein, [...] Vai alla recensione »

Paola Casella
Europa

«Dev'esserci più di un cardine nell'universo, oltre al sesso», dice Carl Jung, interpretato dall'attore tedesco Michael Fassbender, nel film di David Cronenberg A dangerous method ieri in concorso alla Mostra del cinema. E invece il regista canadese ci dimostra che non c'è motore più potente della sessualità, anche nell'avanzamento del progresso. Il triangolo sessual-cerebrale fra Jung, Sigmund Freud [...] Vai alla recensione »

Gianni Rondolino
La Stampa

Che un regista come David Cronenberg sappia realizzare un film formalmente perfetto, girato con grande stile, senza lasciarsi influenzare dalla trama o dai personaggi, è incontestabile. Basti pensare, per tacer d'altro, ai suoi due ultimi A history of violence eLa promessa dell'assassino , ambedue interpretati da un attore straordinario come Viggo Mortensen.

Mariuccia Ciotta
Il Manifesto

Una pièce tira l'altra, e dopo Polanski, Cronenberg con il suo A Dangerous Method (concorso), spericolata indagine sulla triade d'oro della psicoanalisi, Sigmund Freud, Carl Gustav Jung e Sabina Spielrein, new entry nel mondo degli strizzacervelli in seguito alla scoperta del suo epistolario. Succede però che il «ritrovamento» di grandi protagoniste della storia non superi le ragioni della loro cancellazion [...] Vai alla recensione »

Alessandra Levantesi
La Stampa

Nel reparto psicologia di molte librerie, all'opera omnia dell'austriaco dottor Freud e dello svizzero dottor Jung è giustamente riservato uno scaffale a parte, speciale. E chissà che direbbero i due padri fondatori della psicoanalisi nel vedersi così emblematicamente riuniti, considerato che per profonde divergenze teoriche spezzarono nel giro di pochi anni un rapporto maestro (Freud)- allievo (Jung), [...] Vai alla recensione »

Mariuccia Ciotta
Il Manifesto

Incontrare Freud, sogno di Woody Allen che va alle origini del suo cinema, yiddish e strizzacervelli, in Midnight in Paris, esilarante viaggio nell'aldilà parigino dove troverà Hemingway e Fitzgerald, Gertrude Stein e Salvador Dalì ma non l'amato Sigmund. Ci pensa Cronenberg a resuscitare il maestro dei suoi incubi, il solo che può decodificare contorsioni e metamorfosi, macchine organiche, uomini-mosca [...] Vai alla recensione »

Alberto Crespi
L'Unità

Forse è il caso di chiederselo: siamo proprio sicuri che la scelta di raccontare personaggi veri, carismatici, e colti in un momento chiave della loro vita, possa dar vita a grandi film? La risposta è no. Nel senso che non ne siamo affatto sicuri, perché troppo spesso volte si rimane delusi. Pensateci. Quante volte avete (abbiamo) letto di progetti cinematografici simili? Il film sulla vita di Jimi [...] Vai alla recensione »

Alberto Crespi
L'Unità

Un giornalista chiede a Viggo Mortensen cos’è il pupazzetto che tiene accanto a sé, sul tavolo delle conferenze stampa. «È la mascotte del San Lorenzo de Almagro, la squadra di calcio di Buenos Aires per la quale faccio il tifo. Se volete potete rivolgere le domande a lei». David Cronenberg osserva sornione il proprio attore, poi dice: «Avete capito con chi avevo a che fare, sul set?».

Paolo D'Agostini
La Repubblica

Pur non realizzando un film all'altezza dei suoi due precedenti History of violence e La promessa dell'assassino - ambedue interpretati da Viggo Mortensen che torna anche qui - Cronenberg riesce in A dangerous method ad aggirare con classe quasi tutte le trappole del film biografico e in particolare sui grandi protagonisti e sui temi della psicoanalisi.

NEWS
MYMOVIESLIVE
lunedì 8 febbraio 2016
Marzia Gandolfi

Se Roland Barthes ha trovato parole per tutti i gradi dell'amore ("Frammenti di un discorso amoroso"), il cinema ci ha donato tutte le immagini di quell'amore. Se proviamo a ricordare il primo bacio o il primo abbraccio di cui siamo stati testimoni, la [...]

NEWS
martedì 25 ottobre 2011
Nicoletta Dose

Sul red carpet del BFI London Film Festival Keira Knightley ride e scherza con i fotografi. Accompagnata da Michael Fassbender e Viggo Mortensen, co-protagonisti nel film A Dangerous Method, e dal regista David Cronenberg, l'attrice inglese è apparsa [...]

NEWS
sabato 3 settembre 2011
Ilaria Ravarino

Vasco usa Facebook per dire ai fan che non potrà essere a Venezia, Baglioni usa la posta ordinaria e affida il suo pensiero a Massimo Ciavarro, al Lido per annunciare in tandem con il cantante la prossima edizione del festival "Il Vento del Nord".

GALLERY
martedì 30 agosto 2011
Nicoletta Dose

La relazione burrascosa tra Carl Jung e Sabina Spielrein è un soggetto cinematografico (im)perfetto. Tanto che già Carlo Lizzani, in Cattiva (1991), e Roberto Faenza, in Prendimi l'anima (2003), hanno affrontato la tormentata storia tra lo psicanalista [...]

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