A Dangerous Method |
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Un film di David Cronenberg.
Con Michael Fassbender, Keira Knightley, Viggo Mortensen, Vincent Cassel, Andrea Magro, Clemens Giebel, Franziska Arndt, Katharina Palm, Christian Serritiello.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 93 min.
- Gran Bretagna, Germania, Canada 2011.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 30 settembre 2011.
MYMONETRO
A Dangerous Method ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Cronenberg non applica appieno “il suo metodo”
di iacioFeedback: 318 | altri commenti e recensioni di iacio |
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martedì 18 ottobre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La tematica della psicoanalisi è abbastanza complessa ed impegnativa per essere trasposta compiutamente in chiave cinematografica; ciò rappresenta sicuramente una circostanza da tenere in debita considerazione ai fini di una valutazione obiettiva di A Dangerous Method. Cronenberg ci mostra l'evolvere/involvere della relazione dello psichiatra Jung con la giovane (prima paziente, poi amante) Spielerein. Quest’ultima ha subito violenze dal padre e Jung decide - affascinato dal pensiero di Freud - di applicare alla giovane paziente le teorie freudiane sulla sessualità. Dopo qualche titubanza, la relazione “clinica” si trasforma in relazione “intima”, derivandone – e così rivelandosi – la “pericolosità del metodo”. La prospettiva adottata dal regista è quella di mettere in risalto la coppia Jung/Spielerein e di mostrare, solo sullo sfondo (e come contorno), il rapporto accademico/epistolare/di potere fra Jung e Freud, con una breve parentesi sulla figura di Otto. Con questa scelta Cronenberg non fa il “vero Cronenberg”, dal momento che il film in alcuni punti assomiglia ad una semplice, ma raffinata, pagina di storia; sarebbe forse stato meglio se il regista avesse “adottato un altro metodo”, ovvero avesse invertito la prospettiva e spostato la telecamera “in diagonale”, al fine di mettere in luce (ed abbracciare) anche gli aspetti ancor più controversi ed oscuri della vicenda, magari incentrando maggiormente la trama sui personaggi più affascinati del film, quali Freud ed Otto. Infatti, chi conosce veramente Cronenberg sa benissimo che lui non è un narratore, ma un geniale inventore e provocatore, e - pertanto - al posto di una trasposizione essenziale, godibile e quasi accademica di una pagina di storia, avrebbe preferito sicuramente una “interpretazione della storia da parte dello stesso regista in chiave tesa, misteriosa e di forte impatto visivo”. Nonostante ciò, Cronenberg mantiene abilmente vivo l’interesse dello spettatore per tutta la durata del film, avvalendosi della buona interpretazione degli attori, annche se la Knightley non convince pienamente.
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