A Dangerous Method |
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Un film di David Cronenberg.
Con Michael Fassbender, Keira Knightley, Viggo Mortensen, Vincent Cassel, Andrea Magro, Clemens Giebel, Franziska Arndt, Katharina Palm, Christian Serritiello.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 93 min.
- Gran Bretagna, Germania, Canada 2011.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 30 settembre 2011.
MYMONETRO
A Dangerous Method ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Occasione sprecata, un vero peccato
di Nick SimonFeedback: 2969 | altri commenti e recensioni di Nick Simon |
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giovedì 11 luglio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Cronenberg getta clamorosamente al vento una ghiottissima opportunità, non riuscendo a conferire toni adeguati a quello che poteva e doveva essere un ritratto intimo e diretto, in perfetto equilibrio tra il dramma storico-sentimentale e la trattazione etico-scientifica. Il soggetto è pressoché inedito sul grande schermo, richiede la giusta calibrazione ma è potenzialmente interessante per una grossa fetta di pubblico. La storia, infatti, ben si presta alla rappresentazione cinematografica, soprattutto se l'intenzione è quella di scoprire, indagare e far riflettere, piuttosto che narrare con precisione documentaristica le storie dei personaggi (cosa, quest'ultima, che comunque non avviene). I costumi e le scenografie ci sono, così come gli interpreti di alto livello; ciò che serviva era una sceneggiatura più scorrevole e attenta, e soprattutto un occhio più consapevole dietro la macchina da presa: ciò avrebbe consentito di evidenziare più sfaccettature della vicenda, e condurre il racconto con ritmi e registri completamente diversi. Dal punto di vista prettamente narrativo il film necessita di almeno 40-50 minuti in più per completarsi ed esprimersi nella sua interezza; al contrario, l'impressione generale è quella di mancanza, vuoto, sciatteria, ed alla fine lo spettatore ha fortissimi dubbi circa il senso ed il fine ultimo di ciò che viene mostrato. Viggo Mortensen e Michael Fassbender, rispettivamente nei panni di Freud e Jung, sono convincenti nel dare vita ad un costante rapporto di incontro-scontro sui piani delle idee e dei sentimenti. Keira Knightley discretamente a suo agio nel ritrarre il complesso personaggio di Sabina Spielrein, tormentata dal passato, in bilico tra follia e lucidità, alla disperata ricerca di un equilibrio interiore. La giovane paziente di Jung tuttavia non viene presentata nel modo giusto al pubblico, e non è certamente colpa dell'attrice britannica se alcune sequenze del film ne danno erroneamente una grottesca, se non ridicola rappresentazione. Ne risulta un prodotto non riuscito ed incompleto, una specie di prima, mediocre metà di un'opera complessiva potenzialmente buona.
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