Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro 2016 produzione francia
52esima Mostra Internazionale del Nuovo Cinema., il programma dei 12 filmfrancesi. Pesaro - 2/9 luglio 2016. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Un'opera che finisce con il disperdersi nella pur acuta e documentata ricostruzione. Drammatico, Italia, Francia2010. Durata 170 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Le tappe del processo che ha portato all'Unità d'Italia ripercorse attraverso le vicende di tre ragazzi meridionali affiliati alla Giovine Italia. Espandi ▽
Tre ragazzi del sud Italia, in seguito alla feroce repressione borbonica dei moti che nel 1828 vedono coinvolte le loro famiglie, maturano la decisione di affiliarsi alla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini. Attraverso quattro episodi che corrispondono ad altrettante pagine oscure del processo risorgimentale per l'unità d'Italia, le vite di Domenico, Angelo e Salvatore verranno segnate tragicamente dalla loro missione di cospiratori e rivoluzionari, sospese come saranno tra rigore morale e pulsione omicida, spirito di sacrificio e paura, carcere e clandestinità, slanci ideali e disillusioni politiche. Sullo sfondo, la storia più sconosciuta della nascita del paese, dei conflitti implacabili tra i "padri della patria", dell'insanabile frattura tra nord e sud, delle radici contorte su cui sì è sviluppata l'Italia in cui viviamo. Recensione ❯
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Commedia dolce-amara dal ritmo alticcio e spirito picaresco, prodigiosamente illuminata dai suoi protagonisti. Commedia, Francia, Belgio2016. Durata 101 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Padre e figlio si mettono in viaggio per scoprire le aziende vinicole della campagna francese. Espandi ▽
Jean alleva tori robusti e sogna il primo premio al Salone Internazionale dell'Agricoltura, Bruno non ne può più di allevare tori e desidera soltanto una donna e un altro bicchiere di vino. Dentro un taxi e una complicata relazione filiale, Jean e Bruno cercano un dialogo e infilano strade secondarie per ritrovarsi. Impugnata la mappa dei vini, si spostano lungo le regioni francesi per degustare vino, silenzi e confidenze. Ogni tappa è segnata da una donna che fa più dolce e più folle il loro viaggio. Orfani rispettivamente di madre e consorte, Bruno e Jean s'imbattono in Venus, una giovane donna 'gravida' di vita che li conduce a cavallo verso un domani improbabile eppure possibile. Recensione ❯
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Mescolando autobiografia e finzione, l'opera seconda di Léa Fehner racconta il teatro per celebrare, in realtà, le possibilità del cinema.. Commedia drammatica, Francia2016. Durata 144 Minuti.
Una banda crea spettacoli itineranti tra spensieratezza e sogno. Ma presto si trova a dover affrontare il rapporto con la realtà. Espandi ▽
La compagnia di teatro Davaï è in tournée perenne: è una vita di gruppo, nomade, itinerante. Nel sud della Francia, i quindici attori della compagnia presentano una rivisitazione corale e scatenata dell'"Orso" di Cechov. È uno spettacolo che fanno da anni, ma ogni volta accade qualcosa di nuovo, che riscrive i delicati equilibri di una famiglia che vive sulle montagne russe dell'emozione, fuori e dentro il tendone. C'è Lola, che torna per una sostituzione, e manda in crisi Francois; c'è Mona che aspetta un bambino da un uomo che ha perso un figlio da pochi anni; ci sono tavole da sparecchiare, mucche da spostare, ragioni da recuperare, tutto prima che si apra il sipario e che venga il tempo, quotidiano, di andare in scena. Recensione ❯
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Un viaggio attraverso materiale di repertorio e lavori terminati e mai realizzati di un maestro del cinema come Welles. Espandi ▽
I film non terminati e mai realizzati, dagli archivi di Orson Welles, visti dalla prospettiva di Oja Kodar (vita e partner artistico di Orson Welles nei suoi ultimi anni). Lo spettatore scopre molti dei progetti che Orson non ha mai completato o brevi filmati che non ha mai rilasciato: The Magic Show, Swinging London (e il suo segmento del One-Man band che dà il titolo al documentario), Vienna, Il Mercante di Venezia , Moby Dick, The Deep, l'altra faccia del vento, The Dreamers. Oja torna a casa di Orson abbandonata in Orvilliers (Francia) dove scopre di più dei suoi scritti durante la preparazione del progetto di Moby Dick. Nonostante la distruzione di sciacalli, il lavoro di Orson rimane ancora dopo tutti questi anni; nonostante l'abbattimento di produttori di Hollywood e di problemi finanziari, il talento di Welles rimane ancora ben visibile in questi film non finiti. Recensione ❯
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Un'occasione di lavoro sarà anche un primo faccia a faccia con la crudeltà del fondamentalismo islamico. Espandi ▽
Malek, un topografo che conduce una vita quasi da recluso, cede alle pressioni dell'amico Lakhdar e accetta un lavoro in una regione dell' Algeria occidentale. Quando arriva al campo base trova la squadra decimata dai fondamentalisti. Malek procede con le rilevazioni topografiche e un giorno scopre una giovane donna che rifiuta di rivelare il proprio nome. Quando anche Lakhdar raggiunge il campo, scopre che Malek e la donna sono scappati. I due si dirigono a nord, verso il confine con il Marocco. La donna, però, non desidera piu` proseguire il viaggio verso l'Europa. È stanca e vuole tornare a casa... Il film ha vinto il Premio Fipresci alla 65a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, dove è stato presentato in concorso. Recensione ❯
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Da una trasmissione televisiva nasce un dibattito, al di qua e al di là della macchina da presa. Espandi ▽
Una riflessione esilarante sulla stupidità della televisione, sul potere mediatico, sulla posizione della donna nello spazio pubblico. Françoise Giroud, sceneggiatrice giornalista e scrittrice, segretaria di Stato per la Condizione femminile dal 1974, è invitata ad un'emissione che "festeggia" la fine dell'Anno della donna proclamato dall'ONU per il 1975 ("ancora un giorno e l'anno della donna, uff!, e` finito!"). Delphine Seyrig registra l'emissione, e con tre amiche e compagne si applica a criticarla e a reinventarla con rabbia, intelligenza e umorismo. Satira sociale, che strizza l'occhio al bel film tutto al femminile di Jacques Rivette Céline et Julie vont en bateau, il video di queste "Muse che si divertono" si struttura a partire da un lavoro gioioso di scomposizione, sovrapposizione, ripetizione, fermo-immagine, intertitoli scritti a mano. Masochismo e misoginia convolano a nozze, una risata li seppellirà. Recensione ❯
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Partendo dalla mostra del 2006 "Voyage(s) en Utopie, Jean- Luc Godard 1946-2006", per una riflessione sul cinema di Godard. Espandi ▽
Il film ripercorre la mostra noto di Jean-Luc Godard presso il Centre national d'art et de culture Georges Pompidou allestita a Parigi tra l' 11 Maggio e il 14 agosto 2006. Il film riflette sulla mostra "Voyage(s) en Utopie, Jean- Luc Godard 1946-2006" nel contesto del lavoro di Godard, e riconsidera i suoi film nel quadro e nella storia della pratica curatoriale. Nel film siamo guidati da André S. Labarthe, ex critico dei Cahiers du Cinéma e attore per Godard in Questa è la mia vita" (1962) che fa attraversare materiale d'archivio, interviste televisive e ricostruzioni parziali della mostra Pompidou. La pellicola di Bohler e Gailleurd ci propone un nuovo approccio al lavoro di Godard come un tentativo di curare una storia del cinema attraverso la letteratura, l'arte e la politica. Recensione ❯
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Jean Epstein, artista e alla continua ricerca, interrompe la sua brillante carriera per un nuovo percorso, analizzato in quest'opera. Espandi ▽
Al culmine della sua carriera, Jean Epstein ha rotto con l'industria cinematografica e ha deciso di seguire un percorso personale e innovativo. La Bretagna accoglierà questa ricerca. Più di mezzo secolo dopo la morte del regista, James Schneider ci invita alla riscoperta di un'opera vivente, sempre riflessiva e moderna. Recensione ❯
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Un'indagine esplorativa tramite immagini cinematografiche e televisive. Espandi ▽
Un film di montaggio che è anche un processo alle immagini cinematografiche e televisive con ventinove 'corpi di reato'. Realizzato in occasione della controversa esposizione Voyage(s) en utopies al Centre Pompidou nel 2006. Ciò che è nuovo è l'approccio qui, ostentato e provocatorio: quello di un processo morale ed estetico con di immagini che vengono timbrate "bonus" o "malus" di Godard, giudice supremo auto-nominato. Si tratta di "ventinove citazioni a comparire per essere processato", gran parte brani, organizzati per temi in successione per sigillare la felicità e l'infamia. Recensione ❯
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La storia di Beirut incrocia il presente di un giornalista, destinato ad intrecciarsi in altre storie dirette al futuro. Espandi ▽
Il trentenne Ibn Battuta lavora come giornalista per un quotidiano algerino. Un reportage sui conflitti interni nel sud del Paese lo conduce a riscoprire le antiche rivolte dimenticate contro il Califfato Abbaside, tra l'ottavo e il nono secolo. Le sue ricerche lo portano a Beirut, città che per decenni ha incarnato le lotte e le speranze del mondo arabo. A Beirut arriva anche la giovane palestinese Nahla sulle tracce del padre, un attivista che lasciò la città nel 1982, all' indomani della sconfitta contro l' esercito israeliano. Zanj Revolution è stato presentato in anteprima al Festival Internazionale del Film di Roma (nel programma della sezione CineMAXXI), e successivamente alla Biennale e all'International Film Festival Rotterdam. Recensione ❯
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Un viaggio tra nostalgia e necessità di lasciare la terra natia per colpa della guerra. Espandi ▽
Da più di dieci anni in Algeria è in corso una "guerra lenta". Un conflitto senza campi di battaglia, ma che ha provocato la morte di più di 100.000 persone. I giovani Kamel e Zina vogliono lasciare il paese e girano per la periferia di Algeri alla ricerca del misterioso Bosco, un marinaio che organizza illegalmente i viaggi verso l' Europa. Presentato nella sezione Orizzonti della 63a Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia. Recensione ❯
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Stephen Dwoskin, la sua visione, le sue visuali, la sua arte. Espandi ▽
Stephen Dwoskin è nato a New York nel 1939 e ha iniziato a fare cortometraggi indipendenti nella grande Mela nel 1961. Nel 1964 ha proseguito il suo lavoro di ricerca a Londra, dove si stabilì e partecipò alla fondazione della London Filmmaker. I suoi film sperimentali giocano con le idee del desiderio, solitudine sessuale e mentale, e con il passare del tempo. Nei suoi film esplora anche la rappresentazione nel cinema, spettacoli, impressioni personali e anche il proprio handicap fisico che è stato fonte di ispirazione per lui in tutta la sua carriera. Le sue opere sensibili ed emancipate sono state oggetto di varie presentazioni internazionali. Questo documentario è inserito nella raccolta Cinexperimentaux, creata tra 2006 e 2010. La forza del cinema sperimentale contemporaneo ha incoraggiato Frederique Devaux & Michel Amarger a incontrare e filmare i più attivi registi e distributori, motori e agitatori di questa forma d'arte. Questo ha sviluppato in una serie di ritratti autonomi, formando una serie e dimostrando la pluralità di approcci e pratiche del cinema sperimentale. Le loro produzioni indipendenti introducono o completano il lavoro degli artisti, tecnici, distributori e programmatori che partecipano alla vita del cinema nell'arte contemporanea. Recensione ❯
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