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Un film comico con venature horror. Perkins preme l'acceleratore sul grottesco. Horror, USA2025. Durata 98 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'adattamento di un celebre racconto di Stephen King. Prodotto da James Wan. Espandi ▽
In soffitta c'è una scimmietta giocattolo un po' misteriosa. Apparteneva al papà dei gemelli Hal e Bill che, da bambini, la ritrovano e ne azionano il meccanismo ruotando la chiave nella schiena. È l'inizio di una serie di morti orribili che distrugge la loro famiglia. Passano 25 anni e il giocattolo maledetto riappare. Ecco una nuova scia di sangue che costringe i due fratelli, ormai separati, a fare i conti con il loro oscuro passato.
Il regista del cult Longlegs, Osgood Perkins, stavolta preme l'acceleratore sul lato grottesco del curioso racconto di Stephen King realizzando quasi un film comico con venature horror.
Molta dell'attenzione del regista, che è anche sceneggiatore, si sofferma nella messa in scena delle morti trattate a mo' di gag, quasi slapstick, cosa che, bisogna dirlo, genera più ilarità rispetto alle battute un po' spente e volutamente demenziali che costellano il film. In effetti la ricerca degli strumenti che provocano la morte, con il loro lato gore, riesce a essere molto inventiva appagando le aspettative dello spettatore che cerca proprio in questi elementi l'originalità di questo genere di film. Recensione ❯
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Un attore condizionato da una neurofibromatosi che gli segna il volto vuole provare un trattamento sperimentale per cambiare aspetto. Espandi ▽
Edward vive a New York con l’ambizione di fare l’attore, ma il suo aspetto fisico è pesantemente condizionato dalla neurofibromatosi che gli segna il volto. L’uomo si invaghisce della norvegese Ingrid. I due sembrano avviare un rapporto autentico, ma Edward sente di non avere speranze con lei. A meno che non accetti di provare un nuovo trattamento medico che sembra potergli donare un aspetto “normale”.
Brillante satira dei temi della rappresentazione nel mondo dello spettacolo, oltre che viscerale e grottesca esplorazione di identità e gelosia, il terzo film di Aaron Schimberg sfoggia un tono decisamente originale, mescolando il sapore autentico della commedia newyorchese vecchia scuola con delle riflessioni ardite sulla mise en abyme di personaggi che si specchiano l’uno nell’altro alla ricerca di sé.
Certamente si ride, non solo per i pregevoli dialoghi tra i protagonisti ma per la cura appassionata verso i tanti ruoli minori che tratteggiano un bozzetto di vivace e bizzarra vita newyorchese. Ma la profondità più oscure dell’opera non va sottovalutata. Recensione ❯
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Una straordinaria fotografia del reale, espressa con grande pudore e senza pornografia del dolore. Documentario, Italia2023. Durata 107 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La quotidianità di un gruppo di ragazzi affetti da malattie psichiche. Espandi ▽
Sei pazienti ricoverati in due strutture psichiatriche della periferia romana: uno è in balia di "pensieri troppo veloci" che non riesce a gestire; un'altra, da quando aveva 12 anni, soffre di un disturbo alimentare che l'ha ridotta al lumicino; una ragazza dell'Est crede nell'oscurità e nell'esistenza dei "raptor"; un uomo è convinto di essere ebreo; un ragazzo e una ragazza di colore affrontano la realtà l'uno inseguendo l'empatia verso il prossimo, l'altra cercando di imparare l'italiano (ma attraversando le stanze della struttura come se fossero campi minati). E poi le loro famiglie, e gli psichiatri che giorno dopo giorno cercano di aiutare queste anime smarrite a ritrovare la strada di casa.
Quella di Munzi è una straordinaria fotografia del reale che non si limita ad essere una testimonianza ma che diventa un'adesione empatica alla sofferenza, espressa con grande pudore e senza spettacolarizzazione, ma non per questo priva di cura formale e di attenzione nel costruire un racconto accessibile al pubblico.
Kripton racconta la fatica di vivere di chi si fa cartina di tornasole di un disagio contemporaneo, urlo di Munch di un mondo iper accelerato e ipertecnologico mirato alla performance esteriore invece che alla crescita interiore, e la ricerca estrema di una risposta alla domanda di senso che tutti ci poniamo - soprattutto oggi. Recensione ❯
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Un classico senza tempo ambientato nella campagna inglese di fine Ottocento. Espandi ▽
Siamo agli inizi del Novecento, la Gran Bretagna sente il peso del passato e gli Stati Uniti sembrano liberi dalla Storia+. La famiglia Otis, bostoniana di ferro, si sposta così da una parte all'altra dell'Atlantico, prendendo possesso della storica residenza di Canterville Chase. Gli americani, tutto razionalismo e scienza moderna, si scontrano subito con le credenze secolari e gotiche degli inglesi, in particolare con l'idea che la vecchia magione sia infestata dal fantasma di Sir Simon de Canterville, morto trecento anni prima in circostanza misteriose dopo aver ucciso la moglie Lady Eleanor.
Se l'animazione, alla conta, risulta di onesta ma limitata fattura, mai davvero capace di elevarsi con un personaggio o un ambiente, al contrario la gestione dei tempi, le varie fasi del racconto e soprattutto le direzioni simboliche risultano molto più curate ed efficaci.
C'è, infatti, una sovrapposizione di temi, e il modo in cui questi vengono trattati, che incuriosisce e fa rialzare la soglia dell'attenzione: dalla fusione tra il Razionalismo del Nuovo Mondo e lo Spiritualismo del Vecchio al ribaltamento di una fede cieca che sembra possedere più gli Otis che i Canterville, dagli indizi sugli intrighi e le sofferenze delle vicende del passato all'accettazione della perdita necessaria per andare avanti. Recensione ❯
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Il popolare gioco svedese viene trasformato in un film live action dalla Warner Bros. Espandi ▽
Quattro improvvisati avventurieri - Garrett "The Garbage Man" Garrison, Henry, Natalie e Dawn - sono alle prese con problemi quotidiani quando vengono improvvisamente trascinati, attraverso un misterioso portale, nell'Overworld: un bizzarro paese delle meraviglie cubico dove regna l'immaginazione. Per far ritorno a casa, dovranno imparare a padroneggiare questo mondo (e proteggerlo dalla minaccia di Piglins e Zombie) mentre intraprendono una magica missione affiancati da un esperto e inaspettato 'costruttore' del posto.
Il mondo del primo videogioco più venduto della storia (in 15 anni 300 milioni di copie) è lo scenario di una commedia spumeggiante, citazionista e survoltata ma con una sceneggiatura evanescente.
Bisogna abbandonarsi, spegnendo il cervello (e vale sia per i fan che per chi non sa neanche cosa sia Minecraft), alla serie di avventure rocambolesche messe in atto dai due protagonisti che, appunto come un videogioco anni '80, devono sempre passare a un 'quadro' successivo per tentare di sbrogliare la matassa. Il "perché lo fanno" non è così importante dato che il "come lo fanno" alla fine diverte e distrae. Che poi è l'unico obiettivo centrato da un film, deliziosamente anarchico, ma senza né capo né coda. Recensione ❯
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Una versione ibrida e grottesca della fiaba dei Grimm. Che desidera accontentare tutti e finisce per non accontentare nessuno. Avventura, Drammatico, Family - USA, Germania2025. Durata 109 Minuti.
Adattamento live action del film d'animazione Disney del 1937 Biancaneve e i sette nani. Espandi ▽
La storia è nota: Biancaneve viene perseguitata dalla regina cattiva, sua matrigna, che la vuole morta perché lo "specchio delle sue brame" le ha detto che è Biancaneve, e non più lei, la più bella del reame. La ragazza si rifugia presso la casetta nella foresta dei sette nani ma la regina Grimilde, autotrasformata in strega, la convince ad addentare una mela avvelenata: solo un bacio d'amore potrà salvare Biancaneve dalla morte.
Questa riedizione Disney live action della celebre favola dei fratelli Grimm è una versione ibrida con non pochi elementi grotteschi - in primis i sette nani in CGI - che fanno rimpiangere la morbidezza e la raffinatezza dell'animazione originale (interamente disegnata a mano). Alcune scelte, invece di limitarsi ad aggiornare la favola alla contemporaneità, in qualche modo la snaturano, togliendole quella potenza iconica che l'ha resa immortale. Biancaneve rimane a metà del guado, senza osare una vera rilettura ironica della fiaba originale, che voleva la protagonista "colf dei sette nani" e in passiva attesa di un principe azzurro che le svolti (letteralmente) l'esistenza, e allo stesso tempo rivelandosi poco rispettosa della forza originaria della favola nera dei Grimm. Recensione ❯
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L'opera prima di un nipote d'arte che mostra una sensibilità personale che non si rifà a quella degli illustri parenti. Drammatico, Norvegia2024. Durata 100 Minuti.
Un bambino è accusato di aver oltrepassato i limiti con il suo migliore amico. Espandi ▽
Halfdan Ullmann Tøndel porta sulle spalle il nome di due nonni non di poco peso: Ingmar Bergman e Liv Ullman.
Questo però non ha inficiato per nulla la realizzazione della sua opera prima che mostra una sensibilità personale che non si rifà a quella degli illustri parenti. Il plot di base può inizialmente far pensare a Carnage di Roman Polanski ma la contestualizzazione nell'edificio scolastico (unica location del film) ne modifica totalmente gli sviluppi. Innanzitutto perché il regista ha insegnato nella scuola elementare e conosce bene le dinamiche che intercorrono al suo interno. Poi perché l'ambientazione norvegese fa sì che da subito si crei un clima particolare. Grazie ad uno Stato che interviene molto e positivamente sul sociale, il personale della scuola ha a disposizione dei protocolli di intervento studiati sul piano pedagogico. In questa occasione però nessuno aveva previsto una molestia sessuale a sei anni e la povera insegnante, delegata inizialmente dal direttore a gestire il caso, non sa da che parte incominciare. Recensione ❯
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Un'opera attuale sulla difficoltà, o addirittura impossibilità, di un dialogo. Vincent Lindon sempre una garanzia. Drammatico, Belgio, Francia2024. Durata 110 Minuti.
Pierre, operaio nelle ferrovie, ha due figli uno dei quali, il maggiore, si avvicina a gruppi di estrema destra che rappresentano l'esatto contrario dei principi del padre. Espandi ▽
Pierre, ferroviere cinquantenne, alleva i suoi due figli da solo. Quando Louis, il più giovane, lascia casa per studiare alla Sorbona di Parigi, Fus, un po' più grande e non molto bravo negli studi, diventa sempre più riservato. Affascinato dalla violenza, si ritrova coinvolto in gruppi di estrema destra, antitesi dei valori di suo padre. Recensione ❯
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Una rilettura potente di una storia antichissima che oggi diventa una denuncia verso tutte le guerre. Storico, Francia, Grecia, Italia, Gran Bretagna2024. Durata 116 Minuti.
Ulisse torna ad Itaca dove, mascherato, viene deriso dai proci e osteggiato dal figlio. Ma sarà lui a dire l'ultima parola. Espandi ▽
Dopo vent'anni di lontananza Ulisse decide di tornare. Il re è finalmente tornato a casa, ma molto è cambiato nel suo regno da quando è partito per combattere nella guerra di Troia. Recensione ❯
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Storia d'Italia all'epoca della tossicodipendenza e di Carlo Rivolta, il giornalista che capì tutto ma non riuscì
a starne alla larga. Espandi ▽
Negli Anni Settanta si diffonde il consumo e il commercio di eroina in Italia. Il giovane giornalista Carlo Rivolta è fra i primi a indagare e raccontare il fenomeno. Finirà ben presto anche lui risucchiato nel vortice dell'eroina, diventando a suo modo testimone e simbolo di un’epoca. Nel documentario La generazione perduta (premiato con il Nastro d’Argento), il regista Marco Turco torna di nuovo agli anni 70, il decennio più presente nella sua filmografia, la stagione di grandi conflitti e contraddizioni dopo la rivoluzione mancata del '68. Alternando testimonianze di tossicodipendenti riprese da materiale d'archivio, interviste a persone vicine a Rivolta e le parole dello stesso protagonista, tratte dai suoi articoli e diari, e lette dalla voce di Claudio Santamaria , si delinea un ritratto denso e problematico che non scade nell'agiografia ma scava nell'animo tormentato e scisso di un uomo, consapevole della morte precoce che lo attende. Recensione ❯
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Una commedia feroce, intelligente, attuale, in cui non c'è nulla da ridere e tutto da riflettere. Commedia, Norvegia2022. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una giovane donna assume deliberatamente un farmaco pericoloso per ottenere l'attenzione che desidera. All'inizio funziona, ma poi deve fare i conti con conseguenze indesiderate. Espandi ▽
Signe e Thomas sono due ragazzi ossessionati dall’avere addosso l’attenzione di tutti. Sono una coppia, ma l’amore per loro significa continua rivalità. Una relazione tossica, malsana, competitiva, che arriva ai massimi estremi: quando Thomas inizia ad affermarsi come artista contemporaneo, Signe arriva ad architettare un piano diabolico pur di attirare su di sé l'attenzione di tutti, tv e giornali compresi. Anche a discapito della propria salute. Chi ama le commedie feroci, intelligenti, attuali, in cui non c’è nulla da ridere e tutto da riflettere, non può perdersi Sick of myself, l’anti-apologia del narcisismo che attraversa e infesta i nostri tempi. Disturbante, respingente, a tratti detestabile, il film che segna l’esordio alla regia del norvegese Kristoffer Borgli è un’opera intelligente incentrata sul narcisismo che attraversa da parte a parte quest’epoca, morbosamente ossessionata dal mostrarsi e dal ricevere attenzioni. Recensione ❯
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Statham al suo massimo in termini di efferatezze, ma la sceneggiatura è approssimativa, anche per gli standard di un action sopra le righe. Azione, Thriller - Gran Bretagna, USA2025. Durata 116 Minuti.
Levon Cade si è lasciato alle spalle una carriera nelle operazioni militari segrete per vivere una vita tranquilla. Quando la figlia del suo capo viene rapita scopre un mondo di corruzione molto più grande di quanto avrebbe mai potuto immaginare. Espandi ▽
Levon Cade, vedove e padre di una ragazzina, lavora come operaio edile e nasconde la sua identità di ex Royal Marine e agente speciale antiterrorismo. Almeno finché non viene rapita Jenny, la figlia del suo capo, da malviventi affiliati alla mafia russa. Levon decide di rimettersi in azione e comincia a collezionare cadaveri sul suo cammino, pur di tenere fede alla promessa fatta: riportare Jenny sana e salva tra le braccia dei suoi cari.
Il titolo alla Ken Loach non inganni: siamo in un film con Jason Statham, e sono sufficienti pochi minuti perché i panni dell'empatico capomastro edile siano abbandonati in favore di quelli dell'ex Royal Marine ammazzacattivi. Statham non si tira indietro e in questo senso A Working Man eccelle.
Statham però rinuncia quasi totalmente alla sua ostentata britishness, appiattendosi in un ruolo da Jack Reacher o da Punitore, che strizza l'occhio in ogni modo all'orgoglio redneck di chi sventola stelle e strisce anziché l'Union Jack (piacerà agli elettori di Trump, questo è certo). Recensione ❯
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Una psicocommedia riuscita a metà, in cui Matilde Gioli ricorda Mrs Doubtfire. Commedia, Italia2025. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una commedia con Matilde Gioli nei panni di una psicoterapeuta che ricorda Mrs Doubtfire. Tutto per riconquistare un amore perduto. Espandi ▽
Sandra è una giovane psicoterapeuta che viene mollata un giorno senza motivo apparente dal suo compagno convivente Stefano. Per un problema del sistema informatico se lo ritroverà come paziente - è stata appena assunta da un servizio di psicoterapia online - e per non farsi riconoscere assumerà le sembianze di una collega più anziana, mascherandosi ogni giorno. Ad aiutarla, l'amica scapestrata Benedetta e Marco, un investigatore privato che saprà consigliarla e starle accanto.
Matilde Gioli possiede una cifra da attrice brillante che funziona, e che dopo una serie di commedie interpretate le abbiamo già visto esprimere ed esplorare abbondantemente. Qui osa il salto mortale del ruolo duplice, e le viene abbastanza bene.
Fatti vedere resta quindi una commedia riuscita a metà, capace senz'altro di distrarre dai problemi quotidiani e strappare qualche sorriso, ma senza l'efficacia e il mordente delle opere che arrivano ad essere davvero emozionanti (o esilaranti) e memorabili. Recensione ❯
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Animazione a rotta di collo per tutte le età, con sorprendenti tocchi di surreale. Animazione, Commedia, Fantasy - USA2025. Durata 89 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
L'adattamento cinematografico del fenomeno letterario di Dav Pilkey, bestseller del New York Times, che combatte contro i crimini dei cani: Dog Man. Espandi ▽
Un agente di polizia fa coppia con il cane Greg ed è costantemente all'inseguimento del malvagio gatto Gino. Insieme sono la coppia perfetta. Dopo un incidente terribile, l'unica salvezza per i due è una fusione delle parti del corpo sopravvissute. Ne nasce Dog Man, il super-poliziotto implacabile. Ogni volta che Dog Man cattura Gino, però, questi riesce a scappare dalla prigione. E la faccenda si aggrava quando questi resuscita il malvagio Flippy, pesce dai poteri psicocinetici assetato di vendetta.
In linea con la tradizione Dreamworks, Dog Man ha il merito di respirare un'aria di libertà creativa e narrativa, in cui gli sceneggiatori non sembrano vivere nel terrore di scontentare qualche minoranza (come è ormai tipico in casa Disney) o di finire fuori target.
La compresenza di un lato mélo e uno più canonicamente poliziesco-supereroico è gestita con sapiente equilibrio, con sorprendenti tocchi di surreale. La morale edificante e educativa sulla paternità e sull'importanza dell'amicizia chiude su una nota di ottimismo un piacevole prodotto di intrattenimento, che non chiude gli occhi di fronte alle molte storture del mondo. Recensione ❯
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Il film, girato tra Palermo e altri luoghi siciliani, è ambientato nel 1860 e si svolge durante l'epopea dei Mille in Sicilia. Espandi ▽
5 maggio 1860. Giuseppe Garibaldi si prepara a compiere l'impresa dei Mille e affida al colonnello Vincenzo Giordano Orsini l'incarico di reclutare i volontari. Vanno bene un po' tutti, anche i giovanissimi e gli sprovveduti. Fra questi ultimi ci sono Domenico, un siciliano claudicante specializzato in fuochi d'artificio, e Rosario, un palermitano emigrato al Nord che millanta un titolo nobiliare e un passato all'accademia militare: poco importa che sia un imbroglione e un giocatore d'azzardo con la tendenza a barare perché, data la pericolosità dell'impresa, "anche gli impostori possono esserci utili".
Il manipolo di uomini provenienti da tutta Italia vuole liberare la Sicilia dai Borbone e unire il Paese, ma alla prima battaglia a Marsala Domenico e Rosario disertano e si imbarcano in un viaggio attraverso la Sicilia, il primo per ritrovare la donna che ha promesso di sposare, il secondo cercando riparo da chi al Nord ha scoperto i suoi trucchi.
Nel film di Roberto Andò c'è un gusto sincero di raccontare una pagina fondamentale del passato italiano, distinguendo fra chi si è messo dalla parte giusta della Storia, pagandone tutte le conseguenze, e chi invece ha preferito mantenersi in campana. Al centro della storia (e della Storia) è anche il popolo siciliano "che si rivela nei silenzi e nelle parole che non dice", come ricorda Orsini. Recensione ❯
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