Dal romanzo di Stephen King, un adattamento con la giusta atmosfera ma privo di sorprese degne di questo nome. Horror, USA2022. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'adattamento del romanzo omonimo di Stephen King. Espandi ▽
Sono passati più di quarant’anni da quando Stephen King pubblicava il romanzo “L’incendiaria”. Era il 1980: erano ancora i primi anni della febbrile produzione di King, erano già usciti “Carrie” e “The Shining”, il resto era di là da venire. Nel 1984 usciva al cinema il primo adattamento cinematografico del romanzo: protagonista, una giovanissima Drew Barrymore. In Italia, il film usciva col titolo “Fenomeni paranormali incontrollabili”. Eccoci, adesso, di nuovo alle prese con la ragazza che gioca con il fuoco. E no, Stieg Larsson e Lisbeth Salander non c’entrano. C’entra sempre il romanzo di Stephen King. Stavolta, motore dell’operazione è il produttore Jason Blum con la sua Blumhouse, specializzato in horror a basso budget. E l’atmosfera da B-movie c’è tutta, come anche le atmosfere tanto care a King, ma mancano sorprese degne di questo nome. Approvata senza riserve, invece, la colonna sonora. Anche perché, a firmarla, è un certo John Carpenter. Recensione ❯
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I Dardenne raccontano una fratellanza apparentemente impossibile, semplificando lo stile ma senza rinunciare al loro umanesimo integrale. Drammatico, Francia2022. Durata 80 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un ragazzo e una ragazza si trovano in Belgio dopo esser scappati dall'Africa. Espandi ▽
I fratelli Dardenne raccontano una fratellanza apparentemente impossibile perché non dettata dal sangue ma dalla vicinanza affettiva e dal comune bisogno. La domanda che sorge spontanea ècome mai il loro linguaggio filmico si sia apparentemente semplificato mentre il loro umanesimo integrale non abbia arretrato di un millimetro. Una delle risposte potrebbe risiedere nel desiderio dell'arrivare al più ampio pubblico possibile con vicende che traggono la loro ispirazione dalla realtà e che, come in questo specifico caso, non hanno bisogno di nomi di richiamo ma debbono trovare la loro verità proprio in un casting il più anonimo (per lo star system) possibile. In questi tempi di pandemia e di guerra le vite dei migranti sono passate in secondo piano anche per molti di quelli che prima ne sostenevano le ragioni. I Dardenne tornano a ricordarci che quelle vite ci riguardano. Recensione ❯
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Un horror paranoico ricco d'atmosfera ma con più di qualche lentezza nello sviluppo del racconto. Drammatico, Horror - Finlandia2022. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Costretta al trasferimento dagli Stati Uniti alla Finlandia, una madre si trova a dover affrontare l'insopportabile verità sul figlio gemello sopravvissuto. Espandi ▽
Rachel e Anthony hanno subito un grave trauma con la perdita in un incidente stradale di Nathan, loro figlio. Assieme al gemello di Nathan, Elliot, la coppia abbandona gli Stati Uniti per riposizionarsi nella vecchia casa di famiglia di Anthony, in Finlandia, suo paese originario. Lì Elliot comincia a comportarsi stranamente e dice alla mamma di non essere Elliot, bensì Nathan. Il tema del gemello è ricorrente e frequentato nel cinema horror. Qui Taneli Mustonen (Lake Bodom) si concentra però soprattutto sulla figura della mamma che, posta di fronte al dramma intenso della perdita di un figlio, riversa la sua agitazione e la sua insicurezza sul gemello superstite del quale vuole sempre e ossessivamente sapere dove si trovi e come stia. Quello che prevale è un clima di indeterminatezza, sempre sospeso tra incubo e realtà. In definitiva, The Twin è un film di buona atmosfera, che sviluppa un’adeguata tensione, pur con più di qualche lentezza nello sviluppo del racconto e senza particolare originalità. Recensione ❯
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Un atto d'amore verso gli attori e il ricordo autobiografico di un tempo intenso e libero. Drammatico, Francia, Italia2022. Durata 126 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Fine anni Ottanta. Le storie di Stella, Victor, Adèle ed Etienne. Espandi ▽
Parigi, 1986. È il momento delle audizioni per entrare nella prestigiosa scuola di recitazione del Théâtre des Amandiers, il cui direttore artistico era il carismatico Patrice Chéreau. Fra i pochi fortunati ammessi ci sono la bella Stella, concupita dal tenebroso e tormentato Etienne come dall'entusiasta Victor, Adèle la rossa e Frank che è già sposato e in attesa di un figlio, una ragazza incinta, un'altra gay, un cantante: tutti intorno ai vent'anni, tutti posseduti dal sacro fuoco della recitazione. È l'epoca dell'amore libero, ma lo spettro dell'Aids comincia già a farsi strada, e sarà destinato a porre fine alla gioiosa promiscuità cui i ragazzi sono abituati; così come le droghe facili taglieranno le gambe a chi fatica a gestire il proprio equilibrio interiore. Qualcuno ce la farà, nel teatro e nella vita, qualcun altro soccomberà alle pressioni di un mondo esterno in cambiamento. Recensione ❯
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Una scuola superiore di periferia, strutture, studenti e corpo docente sono lo specchio esemplare di una depressione sociale ed economica che sembra irreversibile. Espandi ▽
Bari. Gabriele, un giovane professore bosniaco di 42 anni è stato appena trasferito in una scuola di periferia nel quartiere Libertà. Il suo obiettivo è far recuperare delle ore di lezione a sei ragazzi che sono stati sospesi per motivi disciplinari e farli ammettere agli esami di diploma. L'inizio non poteva essere peggiore. Lui però non si dà per vinto e, malgrado la rassegnazione del Preside e degli altri colleghi, riesce a motivare gli altri ragazzi - Talib, Maisa, Petra, Vasile e Arianna, ed entrarci umanamente in sintonia. Ma proprio quando mancano pochi giorni alla fine del corso, Nicolas provoca gli scontri contro i migranti del campo profughi.
La materia è incandescente solo nella scrittura ma nel film non esplode se non nelle urla, negli scatti di rabbia e in una scena di seduzione, tristezza e abbandono con equivoco sessuale accennata e poi liquidata troppo sbrigativamente.
Solo Fabrizio Ferracane, nei panni del Preside, riesce ad essere il personaggio più sfuggente. Non è intrappolato, ma spesso resta ai margini. Così l'idea di raccontare la scuola e un gruppo di studenti che diventano rappresentativi di tutte le classi italiane, resta solo un bel progetto che poi si è impantanato in un film che si è fatto soffocare dalla sua stessa mania di controllo. Recensione ❯
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Un inno alla vita gentile, un po' ingenuo ma in definitiva piacevole grazie al suo variegato e convincente cast. Drammatico, Corea del sud2022. Durata 129 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Storie di personaggi accomunati tra loro dalle "baby boxes": luoghi dove i genitori coreani possono lasciare i bambini che hanno messo al mondo ma che non possono o non vogliono tenere con sé. Espandi ▽
Un affare di famiglia ha cambiato molte cose nella carriera di Kore-eda, che dopo il grande successo internazionale e la Palma d’oro a Cannes nel 2018 ha allargato i suoi orizzonti dal nativo Giappone con la tappa in Francia per Le verità. Con Broker racconta invece una storia coreana (che lo vede lavorare con star locali come il Song Kang-ho di Parasite) che inizia a Busan e diventa poi un road movie itinerante, pur rimanendo molto vicina ai temi tradizionali del suo cinema. Broker si chiede e fa chiedere ai suoi personaggi cosa sia più giusto, esaminando un caleidoscopio di casi da diverse prospettive durante il viaggio sgangherato di questa famiglia improvvisata. Dilemmi sui quali Kore-eda si schiera sempre dalla parte dell’empatia e dei buoni sentimenti, in quello che è un inno alla vita gentile e perfino un po’ ingenuo. Recensione ❯
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Una favola scanzonata, meravigliosamente interpretata, tra rimandi epici e digressioni liriche. Commedia, Italia2022. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Astolfo, un pensionato che dalla vita non si aspettava più niente, viene sfrattato dal suo appartamento e ripara nella vecchia casa di famiglia. Lì incontrerà Stefania e si innamora. Espandi ▽
Astolfo è un professore in pensione che vive a Roma in un vecchio appartamento da cui viene gentilente sfrattato. Gli affitti sono lievitati e il professore decide di tornare in provincia. L’amore per Stefania, una bella signora introdotta dal cugino farfallone, scuoterà l’ordinarietà del quotidiano e darà un senso nuovo alla sua esistenza. Gianni Di Gregorio riporta sullo schermo il suo personaggio romano chiamato archetipicamente “il professore”. Il regista non nasconde niente sotto le borse degli occhi, le rughe della vita, il desiderio che lo assilla e che finalmente soddisfa fuori dalle mura di Roma. Se il regista infonde al suo avatar la stessa nonchalance bonaria, costruendo il suo film su una pacata verve dialogica, Stefania Sandrelli impone ancora la sua bellezza di vergine siciliana, sedotta ma non abbandonata perché Astolfo la porta via con sé. Al ritmo calmo e tranquillo della sua Panda bianca. Recensione ❯
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Al terzo capitolo, la serie di Enrique Gato fa un bel balzo in avanti nella gestione di azione e umorismo. Animazione, Spagna2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Le nuove avventure di Taddeo l'esploratore. Espandi ▽
Gli anni passano, per Taddeo Jones, eppure il suo talento di archeologo non è ancora venuto alla luce, perennemente offuscato dallo sgambetto di colleghi più rampanti e dal destino sfortunato. Solo Sara, la sua fidanzata, crede ancora in lui, e lo stesso vale per Mummia, il guardiano di Paititi, trasformatosi in un coinquilino affezionato ma anche annoiato e molesto. Le cose cambiano quando un enorme antico sarcofago egiziano viene trasportato nella sala principale del museo di Chicago e Taddeo si ritrova ad essere l'unico in possesso della chiave per aprirlo (ingoiata e risputata dal fido Jeff). In un batter d'occhio il cane, il pappagallo muto e la mummia esiliata si ritrovano vittime di una crudele maledizione, e a Taddeo non resta che mettersi in viaggio, tra il Louvre e il Cairo, per cercare la tavola di smeraldo che può salvare i suoi amici e offrirgli -perché no?- il riconoscimento che si merita.
Terzo film dedicato al personaggio del goffo e geniale tombarolo, Taddeo l'esploratore e la tavola di smeraldo è più di un passo avanti: un balzo vero e proprio.
L'ultima fatica di Enrique Gato, infatti, sana le precedenti lacune di scrittura con un copione che mescola nelle giuste proporzioni avventura e comicità (basterebbe la gag del Tour de France e la sua reprise finale, così classica eppure così efficace), in cui nessun elemento è lasciato inesplorato e nessun personaggio sottoutilizzato. Recensione ❯
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Al di là di una scrittura a tratti ingombrante, il film trova improvvisi fasci di bel cinema. Animazione, Giappone2022. Durata 83 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Secondo una leggenda, il tunnel di Urashima consente, attraversandolo, di ottenere ciò che il proprio cuore desidera... ma a un caro prezzo: pochi secondi trascorsi all'interno si trasformano in diverse ore nella vita reale! Espandi ▽
Kaoru Touno e Anzu Hanashiro si incrociano per la prima volta alla fermata del treno. Sta piovendo e lui le offre il suo ombrello. Si scambiano i numeri di telefono perché la ragazza vuole restituirglielo. Poi entrambi si ritrovano nella stessa classe; Anzu è infatti la nuova arrivata ma non vuole parlare con nessuno. Andranno insieme al tunnel di Urashima, pieno di alberi coloratissimi di cui non vede la fine Non è un aldilà ma c'è una luce magica che arriva dal tunnel di Urashima. Sono fasci coloratissimi, di un'altra dimensione. Ed è proprio su questo sfasamento che The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes crea un doppio binario narrativo parallelo, al centro anche del romanzo omonimo di Mei Hachimoku illustrato da Kukka da cui il film è tratto. Recensione ❯
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Finalmente una commedia italiana in cui si ride davvero ma che ha il sapore amaro della realtà. Commedia, Italia2022. Durata 91 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
I membri di un gruppo punk decidono di far arrivare una famosa band americana nella loro piccola città. Non tutto però andrà come speravano. Espandi ▽
Grosseto, 2008. Michele, Edoardo e Iacopo, amici da sempre, formano un gruppo street punk hardcore, ma non hanno una lira, un’occupazione, e neppure un luogo in cui suonare. Quando si trovano a dover ospitare in città la band americana Defense dovranno darsi da fare per organizzare al meglio tutto. Margini è (finalmente!) una commedia italiana in cui si ride davvero ma che ha il sapore amaro di una realtà che non sorride ai giovani, in particolare agli artisti. Deve moltissimo al cinema dei Virzì (Paolo, ma anche il Carlo di I più grandi di tutti) e tuttavia se ne affranca perché riesce a restare ruspante vero, e perché racconta una generazione successiva a quella di Ovosodo. È soprattutto l’energia che attraversa la narrazione a rendere coinvolgente questa storia di tentato riscatto dove funziona tutto, soprattutto la corrente nervosa e la recitazione di tre ottimi attori che sembrano fisicamente rimandi pop culturali: Edoardo (Emanuele Linfatti) una versione underground di Fedez, Iacopo (Matteo Creatini) un giovane Edoardo Gabbriellini e Valentina Carnelutti (la madre di Edo) la Nicoletta Braschi senza Benigni. Recensione ❯
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Una commedia sfacciatamente popolare con una misura di leggerezza ed efficaci tempi comici. Commedia, Italia2022. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un uomo ricco e avido nel tentativo di recuperare del denaro necessario si troverà nel bel mezzo di un sorprendente viaggio a cavallo tra passato, presente e futuro. Espandi ▽
Il principe di Roma sembra un incrocio fra il Canto di Natale dickensiano, cui è dichiaratamente ispirato, e Il marchese del Grillo monicelliano, da cui “ruba” il protagonista reso immortale da Alberto Sordi, e certamente ricalca da entrambi lo stile e la morale, aggiungendo qua e là una spruzzata di Luigi Magni e un’evocazione di Fantasmi a Roma. Edoardo Falcone ha un innato senso del ritmo di commedia, dunque al netto di tutte le ispirazioni precedenti, che lo rendono palesemente derivativo, il suo film ha una misura di leggerezza e di divertimento che gli ingrazieranno il pubblico popolare. Non c’è pretesa di originalità in questa storia, né di accuratezza storica o filologica, ma ci sono una bonomia e una capacità di gestire gli attori dando loro lo spazio comico necessario senza lasciarli tracimare (specialmente Giallini). Recensione ❯
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Un ritratto intenso e profondo di un gigante che ha cambiato per sempre la settima arte. Documentario, Italia2022. Durata 107 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un ritratto intimo e inedito del grande regista che rivoluzionò il cinema. Espandi ▽
Un documentario su un regista che ha cambiato il cinema non solo di genere e che ha influenzato coloro che sono stati suoi coevi ma anche chi, venuto dopo, si è avvalso delle sue intuizioni e visioni per sviluppare la propria visione della settima arte. Sergio Leone ci viene raccontato con dovizia di particolari e con una intensità che non cede mai alla retorica celebrativa. Ricco di materiali anche inediti e sempre di grandissima qualità (grazie anche alla collaborazione di Gianluca Farinelli direttore della Cineteca di Bologna) il documentario non si limita a ripercorrere la filmografia di Leone arricchendola anche di preziosi aneddoti. Fa di più perché si addentra nella lettura delle scelte narrative ed estetiche cercando di indagarne le ragioni più profonde. Recensione ❯
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Qualche dubbio di troppo trasforma l'esistenza di Andrea che si risveglia ogni giorno in una vita diversa, in un se stesso diverso e in realtà in cui Laura non è mai stata la sua compagna. Espandi ▽
La donna per me è una commedia romantica sul modello angloamericano, che fa riferimento a titoli come Ricomincio da capo e Palm Springs, ma anche Questione di tempo o Sliding Doors. Marco Martani torna alla regia, a distanza di 14 anni da Cemento armato e dopo aver firmato numerosi copioni diretti da altri, per ambientare a Spoleto, sua città natale, una storia che gli sta evidentemente a cuore, e che ha sceneggiato insieme ad Eleonora Ceci. E la sceneggiatura, nonostante abbia chiari i modelli di ispirazione, prende strade inattese, è ricca di svolte e di eventi e si muove in modo vivace e intelligente, al netto delle rare implausibilità pur all’interno di una storia di per sé surreale. La regia fa la scelta più intelligente: quella di mettersi al servizio della storia senza fuochi d’artificio, ma con una grande attenzione alla dimensione percettiva di Andrea, che come noi spettatori si ritrova precipitato in ambienti e situazioni continuamente cambiate. Recensione ❯
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