Mentre negli Usa il suo ritratto di una medium è stato accolto con grande entusiasmo, in Italia, le cose sono andate diversamente ed è quasi passata in sordina. Ma non importa quali reazioni di pubblico e critica si siano scatenate riguardo al serial del quale è protagonista, Patricia Acquette rimane comunque una delle attrici più toste degli Anni Novanta. Inseparabile da sua sorella Rosanna, ha avuto una carriera totalmente diversa che deve molto del suo successo anche ai matrimoni celebri e all'ostinatezza di Nicolas Cage che sembrava proprio non poter vivere senza di lei, come se fosse l'unica donna sulla faccia della terra, una Eva insostituibile. E il volto da Eva dorata, in fin dei conti, se si fa una particolare attenzione, ce l'ha. Del resto, ogni dio ha il suo "debole". Il debole di Nicolas Cage fu lei.
Figlia dell'attore Lewis Arquette, nipote del caratterista televisivo Cliff Arquette e sorella degli attori Rosanna, Alexis e David Arquette, Patricia cresce a Chicago, ma si trasferisce molto presto vicino a Arlington, in Virginia, dove cresce. A soli 15 anni, dopo aver frequentato la Mid-City Alternative School, va via di casa per vivere con la sorella Rosanna. Dopo essersi diplomata al Los Angeles Center for Enriched Studies di Los Angeles, per vincere la sua iniziale timidezza, comincia la sua carriera di attrice, seguendo le orme della famiglia.
Il suo primo ruolo di debutto è nella pellicola horror Nightmare III - I guerrieri del sogno (1987) di Chuck Russell, con Heather Langenkamp e Robert Englund. Successivamente viene scelta per recitare accanto a suo fratello Alexis in Ultima fermata Brooklyn (1989), ma una gravidanza (che poi non porterà mai a termine) la spinge a rifiutare il ruolo che andrà così a Jennifer Jason Leigh. Dopo aver preso parte nella pellicola corale La domenica specialmente (1991), che annoverava fra i suoi registi anche Giuseppe Tornatore e fra gli attori Philippe Noiret, è diretta da Sean Penn in Lupo solitario (1991), accanto a Dennis Hopper.
Nel 1992, recita con Rupert Everett Inside Monkey Zetterland (1992), poi è la protagonista del film di Tony Scott Una vita al massimo (1993), dove recitano anche Christopher Walken, Brad Pitt, Christian Slater, Gary Oldman e Val Kilmer. La sua parte è quella di una prostituta che si innamora perdutamente di un venditore di fumetti, insieme cercano di scappare dalla mafia locale con una valigia piena di cocaina. Il film però è un insuccesso al botteghino, nonostante la sceneggiatura sia firmata addirittura da Quentin Tarantino. Poco male, la Arquette, l'anno dopo, è diretta da Tim Burton nel biografico Ed Wood, accanto a Johnny Depp.
Dopo The Secret Agent (1996) con Gérard Depardieu e Robin Williams, balza nelle colonne della cronaca rosa per il matrimonio con l'attore Nicolas Cage. I due si sposano nel 1995, ma disgraziatamente divorziano, dopo molti tentativi di riavvicinamento, nel 2001. Più burrascoso della sua storia d'amore con Cage è sicuramente il thriller di David Lynch Strade perdute(1996), del quale è protagonista, seguito poi da Nightwatch (1998) con Nick Nolte. Martin Scorsese, nel 2000, la chiama per affiancare l'allora ancora marito Cage in Al di là della vita, ma dà il suo meglio, senza alcun dubbio, in Human Nature (2000) di Michel Gondry, con Tim Robbins.
Il ruolo peggiore della sua carriera è quello che invece ha dovuto affrontare in Little Nicky - Un diavolo a Manhattan (2001) con Harvey Keitel, mentre è più intensa nella commedia Holes - Buchi nel deserto (2003) con Sigourney Weaver. La fama di Patricia, che sembrava ormai destinata ad affievolirsi con il tempo, si rigenera grazie al serial paranormale Medium (2005-2007), all'interno del quale interpreta la sensitiva Allison Dubois, ruolo che le farà guadagnare non solo innumerevoli candidature ai Golden Globe, ma anche un Emmy come miglior attrice in una serie drammatica.
Nel 2006 si sposa a Palazzo Contarini (a Venezia) con l'attore Thomas Jane, dal quale ha una figlia Harlow Olivia Calliope, ma continua comunque a recitare, come in Fast Food Nation (2006) con Bruce Willis e nella commedia di Sam Garbarski Vijay - Il mio amico indiano. Volto da Marilyn domestica, baciata da luci auree dei fari che illuminano le strade perdute americane e i suoi incubi, Patricia Arquette è una fiera rappresentante di quel lato di femminilità da dura di un universo femminile estremamente variegato.