Alcuni forse non sanno chi sia Jean-Paul Rouve, eppure molti avranno certamente conosciuto il centurione Caius Antivirus, nel demenziale Asterix e Obelix: Missione Cleopatra; o il fanatico collaborazionista Pierre-Jean Lamour, genero di Monsieur Batignole; o ancora il contorsionista Louis Gassion, padre della talentuosa Edith Piaf, nel biografico La vie en rose. Certo è che questo poliedrico e versatile istrione lascia il segno ovunque imprimendo, in ruoli spesso anche marginali, la sua personale impronta stilistica, il suo amore per la settima arte, la sua maschera di uomo di teatro gradualmente consacratosi al cinema.
Il teatro e Les Robins de Bois
In effetti è proprio a teatro che l'ambizioso Jean-Paul comincia a muovere i primi passi. In particolare, dopo alcune interessanti partecipazioni, dal 1996 la sua attività risulta perlopiù legata ad un gruppo di giovani commedianti, conosciuto prima come The Royal Imperial Green Rabbit Company poi, dall'anno successivo, come Les Robins de Bois, in onore d'una loro fortunata pièce teatrale.
Il gruppo, oltre allo stesso Rouve, è costituito da altri talentuosi interpreti, quali Pierre Francois Martin-Laval e Marina Foïs. Il lavoro svolto con questa compagnia si rivela di particolare interesse per la formazione e per la futura carriera di Jean-Paul, nello sviluppo di quella teatralità di cui resta traccia anche nei ruoli più maturi. Tuttavia le aspirazioni spingono l'attore a tentare altre strade: la televisione e, soprattutto, il cinema.
I primi ruoli cinematografici e Monsieur Batignole
Inizia ad apparire in alcuni film quali: Serial lover (1998) di James Huth; Karnaval (1999), di Thomas Vincent e Trafic d'influence (1999), di Dominique Farrugia. Del 2001 è Pollicino di Olivier Dahan, interessante trasposizione cinematografica della nota fiaba di Perrault, in cui Rouve è nel ruolo del cavaliere della regina interpretata da Catherine Deneuve. Il 2002 è invece l'anno di Asterix e Obelix: Missione Cleopatra, diretto da Alain Chabat, ma soprattutto di Monsieur Batignole, del regista e attore protagonista Gérard Jugnot. È la storia di un uomo senza qualità, un mediocre bottegaio prudentemente neutrale durante gli anni bui del secondo conflitto mondiale. Di fronte al piccolo Simon, miracolosamente sfuggito alla persecuzione nazista, Edmond Batignole finirà per deporre il suo egoismo, conducendo il ragazzino in salvo oltre la frontiera. Rouve interpreta Pierre-Jean Lamour, genero del protagonista, commediografo e collaborazionista. Attraverso una recitazione incisiva e non priva di ironia, incarna un personaggio esaltato, un artista contagiato dalla politica, chiuso e terribilmente ostile verso il prossimo. È proprio Lamour a denunciare i vicini e ad indurre il pavido Batignole ad occuparne l'appartamento. Ma quando Edmond aprirà gli occhi, a nulla varrà la reazione estrema di Pierre-Jean, che pagherà con la vita la sua gretta malvagità. L'interpretazione è molto apprezzata e nel 2003 vale a Rouve il premio César per la migliore promessa maschile.
Tra Capelli Sudici e Capelli Puliti
Nonostante il riconoscimento ottenuto, Rouve continua la sua attività non disdegnando ruoli meno impegnati. In questo senso è curioso il caso di RRRrrrr!!!, stravagante film del 2004 diretto da Alain Chabat, con cui Rouve aveva già lavorato. Si tratta di un'incursione nel fantascientifico, ma con una comicità spicciola che sfocia ancora una volta nel demenziale. Siamo 35000 anni avanti Cristo. La terra è dominata da due tribù, i Capelli Sudici e i Capelli Puliti, in competizione per il possesso della formula dello shampoo. Ma la storia si tinge di giallo, il primo della storia dell'umanità stando alla finzione cinematografica, quando viene commesso un omicidio. Rouve, che collabora anche al soggetto, recita nel ruolo di Pietro il biondo, accanto agli altri componenti de Les Robins de Bois, che si scioglieranno definitivamente due anni dopo.
Da contorsionista a cacciatore di pterodattili
Successivamente lo ritroviamo in diverse produzioni. Si fa nuovamente dirigere da Gérard Jugnot in Boudu (2005), in cui veste i panni dell'artista Hubert; poi recita con lo stesso Jugnot ne L'Île aux Trésors (2007) di Alaine Berberian, ennesima trasposizione del capolavoro di R. L. Stevenson; ma è da ricordare soprattutto La Môme (2007), di Olivier Dahan, distribuito in Italia come La vie en rose, dall'omonima canzone di Edith Piaf, di cui il film è libera ma eloquente biografia. Rouve interpreta magistralmente Louis Gassion, padre della cantante, acrobata circense che scoprirà il talento della figlia. Il ruolo conferma la capacità dell'attore di cimentarsi egregiamente in contesti drammatici e la sua disinvoltura nel porre il proprio talento al servizio di generi diversi. Senza rinunciare per questo al gusto di rimettersi in gioco in parti più disimpegnate, ma non per questo meno interessanti, come dimostra la sua partecipazione, nel 2010, in Adele e l'enigma del faraone diretto da Luc Besson, una movimentata vicenda tratta da una serie a fumetti, che racconta le peripezie d'una giovane e coraggiosa giornalista, tra le quali la minaccia d'un pericoloso pterodattilo scappato dal museo del Jardin des Plantes. Incaricato dalle autorità francesi di catturare la medesima creatura, un avventuriero, un certo Justin de Saint-Hubert, interpretato da Jean-Paul Rouve: un altro avventuriero, ma della settima arte, che anche in ruoli non particolarmente significativi riesce a trasmettere la sua personalità, il suo modo di vivere il cinema.
Nel 2011 è il protagonista di Poupoupidou un film a metà strada tra una storia d'amore e un noir che mescola ironia e mistero, diretto da Gérald Hustache-Mathieu.
Successivamente è nel cast di Les Tuche diretto da Olivier Baroux, e di In solitario una straordinaria avventura umana a bordo di una barca a vela diretta da Christophe Offenstein.
Nel 2012 esordisce dietro la macchina da presa dirigendo il dramma Quand je serai petit di cui è anche l'attore protagonista. Il film si presenta come un viaggio nel passato di Mathias, 40 anni, che incontra per caso un bambino stranamente simile a lui stesso quando aveva quell'età. Profondamente turbato, si lancia in una missione insensata: mettersi sulle tracce di quel ragazzino. Il risultato della ricerca lo porterà a rivivere il passato.
Ancora come regista, firma nel 2014 Les Souvenirs, il viaggio di un romanziere alla ricerca della nonna perduta, scappata dalla casa di cura dov'era ricoverata.
Tornerà a recitare nel sequel Les Tuche 2 - Le rêve américain, ancora una volta diretto da Olivier Baroux.
Nel 2017 sarà nel cast del biopic sulla storia d'amore tra Dalida e Luigi Tenco, Dalida, al fianco di Riccardo Scamarcio, Sveva Alviti, Vincent Perez.