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L'ultimo film di Pier Paolo Pasolini si rifà al celebre romanzo di de Sade trasportandolo al tempo della Repubblica di Salò. Espandi ▽
Quattro Signori (il Duca, il Monsignore, Sua Eccellenza e il Presidente) al tempo della Repubblica Sociale di Salò si riuniscono in una villa assieme a 4 ex prostitute ormai non più giovani insieme a un gruppo di giovani maschi e femmine catturati con rastrellamenti dopo lunghi appostamenti. Nella villa i Signori per 120 giorni potranno assegnare loro dei ruoli e disporre, secondo un regolamento da essi stessi stilato, in modo assolutamente insindacabile dei loro corpi. La struttura del film è divisa in 4 parti: Antinferno, Girone delle Manie, Girone della Merda e Girone del Sangue. Recensione ❯
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Una riflessione profonda e uno sguardo sensibile capace di graffiare il muro di ogni possibile indifferenza. Commedia, Italia2017. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un giovane scapestrato e un anziano signore poeta sono insieme alla ricerca della ricchezza del cuore per le strade di Roma. Espandi ▽
Alessandro, ventidue anni, è trasteverino ignorante e turbolento; Giorgio, ottantacinque, è un poeta dimenticato. I due vivono a pochi passi l'uno dall'altro, ma non si sono mai incontrati, finché Alessandro è costretto ad accettare un lavoro come accompagnatore di quell'elegante signore in passeggiate pomeridiane. Col passare dei giorni dalla mente un po' smarrita dell'anziano poeta e dai suoi versi, affiora progressivamente un ricordo del suo passato più lontano: tracce per una vera e propria caccia al tesoro che incuriosisce progressivamente Alessandro e accende la cupidigia dei suoi amici che pensano di trovare chissà quale bottino. Recensione ❯
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Il ritratto genetico di una nazione in cui tutto è in movimento, a cominciare dalle emozioni. Drammatico, Spagna2021. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Due donne, Janis e Ana, condividono la stanza di ospedale nella quale stanno per partorire. Sono due donne single, entrambe in una gravidanza non attesa. Espandi ▽
Con La voce umana, monologo di una donna respinta trasformato in una performance pop ed esplosiva, Pedro Almodóvar sperimentava il vuoto e svuotava la sua cassetta degli attrezzi. Un gesto liberatorio che gli permette oggi di ‘costruire’ altre cose, conservando tuttavia il suo universo, i suoi colori accesi, la pop art, gli affetti speciali. Si muove qui lungo la sutura di una transizione (politica) ambigua e di un Paese mai davvero ricomposto. Senza rinunciare all’empatia prodigata ai suoi personaggi, a interessargli visibilmente è la nativa Spagna, a cui torna come da un esilio e che filma non più come territorio mentale, un sogno che impasta coi colori materia proustiana, ma come terra da scavare (letteralmente), riesumando i fantasmi della Guerra Civile. Ritratto genetico di una nazione, Madres Paralelas è quello che Hollywood definisce, e mai definizione fu più luminosa, un movie motion pictures, immagini (emozionanti) in movimento. Una formula, magica e chimica, che Almodóvar applica per realizzare i suoi film più belli. Nel suo cinema tutto è movimento, a cominciare dalle emozioni, un’azione ‘di dentro’. Recensione ❯
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Torna l'Olocausto, e per mano di un "autore". Pareva che Spielberg avesse detto l'ultima parola, invece ecco una storia sul ghetto di Varsavia. Siamo ... Espandi ▽
Torna l'Olocausto, e per mano di un "autore". Pareva che Spielberg avesse detto l'ultima parola, invece ecco una storia sul ghetto di Varsavia. Siamo nel '38. Comincia a stringersi la tenaglia nazista che produrrà le prime limitazioni per gli Ebrei: prima leggere -la stella di Davide cucita sul braccio- poi pesanti, poi intollerabili, poi mortali. Fino alla decimazione. Wladyslaw, giovane, talentoso pianista, sta suonando Chopin per una registrazione radiofonica proprio mentre arriva la notizia dell'invasione nazista della Polonia. Recensione ❯
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Un punto di svolta nella carriera di Tim Burton, il suo "film della maturità". Fiabesco, USA2003. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Un uomo che ha sempre raccontato tantissime storie incredibili sulla sua vita si confronta con il figlio che non lo ha mai rispettato. Espandi ▽
Chi è veramente Edward Bloom: un ormai vecchio commesso viaggiatore contaballe ottusamente radicato nei racconti fantastici con cui ha descritto la sua vita o un personaggio misterioso e mitologico, un avventuriero dalla vita straordinaria? Agli occhi del figlio Will la risposta è certa e inappellabile: Ed Bloom altro non è che una figura lontana e patetica, incapace di affrontare la realtà e colpevole di averla sempre sfuggita attraverso il ricorso alle fiabe con cui l'ha rivestita. Recensione ❯
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New York, anni Novanta. Stanfield è un poliziotto spietato e perverso. Fa sterminare una famiglia mafiosa per mero interesse personale. Matilde, una r... Espandi ▽
Léon è un killer, un sicario a pagamento della peggior specie, introvabile e indistruttibile, fin quando un topolino penetra nel suo universo: un topo piccolo con gli occhi immensi della dodicenne Matilde. A parte J. Reno, per il quale il film è stato scritto su misura, la piccola N. Portman è la rivelazione del film. È la bizzarra, perversa e onesta storia d'amore tra una dodicenne e un sicario. Amore senza sesso. Lui, l'adulto bambino, la istruisce a uccidere; lei, la bambina adulta, gli insegna a vivere. Recensione ❯
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La quotidiana lotta per la sopravvivenza delle coppie con figli in un'Italia, e un'epoca, dove tutto sembra remare contro. Commedia, Italia2020. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film è tratto dal monologo recitato Valerio Mastandrea e scritto da Mattia Torre "I figli ti invecchiano". Espandi ▽
Nicola e Sara hanno scoperto a loro spese uno dei segreti della contemporaneità: fare il secondo figlio, nell'Italia della natalità zero e della precarietà come regola di vita, rischia di innescare una bomba a orologeria. Che fare allora quando tutto quello che vorresti è abbandonare il campo? Mattia Torre, alla sua ultima sceneggiatura, fa i conti con uno dei grandi problemi del presente, di cui il cinema parla pochissimo: la quotidiana lotta per la sopravvivenza delle coppie in una nazione dove sembra che tutto cospiri contro il nucleo familiare. Come sempre Torre racconta la sua generazione con precisione e attenzione ai dettagli e il regista prende in mano la sceneggiatura con rispetto. Ma il dramma prende il sopravvento sull’ironia, e si perde quell'energia narrativa che ha reso tanto efficace il monologo all’origine del film. Recensione ❯
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Ascesa e riscatto di Jim Braddock, pugile proletario, padre di famiglia e idolo delle folle nell'America della grande Depressione. Espandi ▽
Il film Cinderella Man è ispirato alla storia vera di James Braddock, un pugile dalla carriera alterna. Dopo una serie di importanti vittorie finì nell'ombra per riemergerne nei giorni della Grande Depressione fino a giungere a combattere per il titolo di Campione del Mondo dei pesi massimi contro il temibile (aveva già due morti a suo carico sul ring) Max Baer. Recensione ❯
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Lynch trova la summa del suo cinema, calando la singolarità nella quotidianità. Dove il silenzio comunica più di mille parole. Commedia, USA, Francia1999. Durata 111 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
È la vera storia di un 73enne deciso a far visita al fratello. I due non hanno mai avuto un grande rapporto. .. Espandi ▽
Laurens, Iowa. Alvin Straight, settantatreenne che vive con la figlia Rose, viene a sapere che il fratello Lyle, con cui non parla da dieci anni, ha avuto un infarto. Prima che sia troppo tardi, decide di intraprendere un viaggio fino a Mount Zion, in Wisconsin, per incontrarlo. Non in corriera o in treno, perché Alvin vuole guidare da solo, con i suoi tempi e i suoi modi. Non avendo più una patente, non gli resta che guidare un tosaerbe con rimorchio e assaporare con lentezza le meraviglie del Midwest americano.
Uscito nel 1999, tra le due cupe immersioni nel neo-noir psicotico di Strade perdute e Mulholland Drive, Una storia vera - traduzione che smarrisce la sfumatura dell'originale The Straight Story, giocato sull'ambivalenza di "straight", sia cognome di Alvin che attributo di rettitudine morale - è storicamente considerato un'anomalia nel corpus di David Lynch.
È soprattutto nella maniera in cui Lynch dà vita alla perfetta sceneggiatura scritta da John Roach e Mary Sweeney e nell'utilizzo che fa di silenzi e inquadrature, alimentando una sensazione di surrealtà del quotidiano, che Lynch imprime il suo marchio, inconfondibile anche solo quando si tratta di illuminare i volti con la luce di un fulmine - bianchissima e ferocemente proiettata sui protagonisti, tipico espediente del suo cinema per evidenziare i momenti di crisi o di pericolo. Recensione ❯
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Interpretazioni memorabili e scene magistralmente dirette: una perfezione che appaga lo sguardo e certifica un Kubrick in stato di grazia. Horror, USA1980. Durata 116 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Il gran maestro Kubrick fa un tuffo (in perfetto stile) in pieno horror. Jack Nicholson, scrittore in crisi, per ritrovare l'ispirazione accetta un posto di guardiano durante la stagione invernale in un hotel sulle Montagne Rocciose. Espandi ▽
Jack Torrance è uno scrittore in crisi in cerca dell'ispirazione perduta. Per trovarla e sbarcare il lunario accetta la proposta di rintanarsi con la famiglia per l'inverno all'interno di un gigantesco e lussuoso albergo, l'Overlook Hotel, solitario in mezzo alle Montagne Rocciose. L'albergo chiude per la stagione invernale e il compito di Jack sarà quello di custodirlo in attesa della riapertura. Nel frattempo, pensa Jack, lui potrà anche lavorare al suo nuovo romanzo. Con lui, la devota mogliettina Wendy e il figlioletto Danny, per nulla entusiasta della prospettiva. Nel colloquio con chi gli affida il lavoro, Jack viene messo a conoscenza che qualche anno prima proprio in quell'hotel è successo un tremendo fatto di sangue: un precedente custode era impazzito, forse per la solitudine, e aveva sterminato la propria famiglia con un'ascia prima di suicidarsi. Jack assicura che niente del genere potrà capitare a lui. All'albergo, il giorno della chiusura, Jack riceve le consegne e le istruzioni, Il posto è fantastico e tutto sembra perfetto. Ma Danny comincia a vedere strane cose e l'inverno all'Overlook Hotel sarà molto lungo. Recensione ❯
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Un'opera che è faro sui vizi e sulle virtù del cinema di Soderbergh: più interessato alle domande che alle risposte. Thriller, USA2013. Durata 106 Minuti.
Il nuovo thriller fantascientifico di Steven Soderbergh. Espandi ▽
Emily Taylor è una giovane donna, esaurita dalla depressione. Ora che il marito Martin è finalmente fuori di prigione, dovrebbe lasciarsi il buio alle spalle ma il suo stato emotivo peggiora invece ulteriormente, fino a spingerla sull'orlo del suicidio. Inizia così il rapporto con il dottor Banks, psichiatra di successo, con le pillole e i loro effetti collaterali, blackout compresi. Un giorno, Martin viene trovato esanime in casa, pugnalato a morte. Le tracce conducono alla moglie ma lei non ricorda nulla. Recensione ❯
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Un horror politico sulle disparità sociali, intelligente e teso, ironico e stratificato. Horror, Thriller - USA2019. Durata 116 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una famiglia decide di trascorrere un po' di tempo al mare ma dovrà fare i conti con alcuni malintenzionati. Espandi ▽
1986. In un Luna Park la piccola Adelaide incontra per la prima volta il suo doppio. A molti anni di distanza, una vacanza scatena di nuovo minacciosi doppi e questa volta non solo di Adelaide, bensì di tutta la sua famiglia. Fin dal titolo Noi implica un Loro, perché il film di Jordan Peele è un horror politico sulle disparità e, come i migliori film sul doppio, è un crudele gioco di ribaltamenti. Se Scappa portava l'esperienza di essere neri negli USA al centro di un'opera di intrattenimento, Noi è invece un film più ambizioso e allegorico, un'opera dove le opposizioni sono incise nei dettagli delle immagini, delle citazioni e della colonna sonora, a volte con toni da commedia ma più spesso inseriti in un horror profondamente efficace. Recensione ❯
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Un film che segna una svolta nel sottogenere cibo-cinema: non più competizione ma condivisione di sapere. Drammatico, Francia2023. Durata 145 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di Eugenie, stimata cuoca, e di Dodin, il raffinato gourmet con cui ha lavorato negli ultimi 20 anni. Espandi ▽
Sul finire del XIX secolo in Francia Eugenie, cuoca sopraffina, e Dodin-Bouffant, famoso gastronomo, lavorano fianco a fianco da vent’anni. Il loro è un rapporto di reciproca fiducia che progressivamente si è trasformato in una relazione sentimentale. Eugenie però si ritrae dinanzi all’idea che si consolidi in un matrimonio. Lui però non ha intenzione di arrendersi e si muove, per ottenere il risultato desiderato, sul terreno che li accomuna: la cucina. Il rapporto tra cinema e cibo è ormai di lunga data ma un film come quello diretto da Tran Anh Hung segna decisamente una svolta in quello che è diventato quasi un sottogenere. Fin dalle prime inquadrature, e per l’intera durata del film, vegetali, carni e tutto ciò che contribuisce alla riuscita di un piatto (ivi compreso un profluvio di pentole in rame) sono al centro dell’inquadratura e vengono portati sullo schermo grazie ad uno sguardo che è al contempo tecnicamente attento e sensorialmente partecipe. Su questo pentagramma sensoriale si sviluppano le note di un autunno della vita che vede due persone (una delle due preferisce l’estate mentre l’altra finisce con l’amarle tutte) comunicarsi sentimenti attraverso l’attenzione che mettono nella preparazione dei piatti. Recensione ❯
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Un gruppo di giovani marines appena reclutati e duramente addestrati dal sergente Hartman con metodi brutali, parte per il Vietnam, dove sperimenta gli orrori della guerra nella battaglia intorno alla città di Hue. Espandi ▽
Parris Island. Campo di addestramento dei marines che vengono sottoposti al trattamento del sergente Hartmann il quale non risparmia loro sevizie fisiche e verbali. Se Palla di lardo viene costantemente preso di mira per il suo aspetto fisico, Joker, che non rinuncia a dire ciò che pensa, viene in qualche misura apprezzato. Si troverà al fronte costretto a confrontarsi con un nemico abile nella guerriglia e con alleati che non apprezzano la presenza sua e dei suoi commilitoni. Stanley Kubrick al suo quarto film dedicato alla guerra, a distanza di più di dieci anni dalla sua conclusione, torna a riflettere sul Vietnam. Dopo Fear and Desire, Orizzonti di gloria, e Il dottor Stranamore (considerando come tangenziale in materia Barry Lindon) Stanley Kubrick torna ad affrontare il genere bellico nel particolare filone che si occupa della guerra nel Vietnam. Grazie ad un ambientazione estremamente produttiva sul piano della significazione (una centrale del gas abbandonata sulle rive del Tamigi in cui era possibile prendersi qualsiasi libertà perché doveva essere distrutta) Kubrick ci mette di fronte ad un’umanità che si tenta di inaridire riuscendo ad evitare qualsiasi, anche se minimo, rischio di sentimentalismo. Non sappiamo nulla del pregresso delle vite dei protagonisti. Questo mette lo spettatore a nudo quanto i personaggi. Li può amare o detestare così come sono e si presentano cogliendoli in quella porzione di vita che coincide con il dominio della morte in un contesto in cui ognuno a sua modo ha interiorizzato l’assurdità del conflitto. Recensione ❯
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La storia di Aldo Braibanti, l'omosessualità a processo nell'Italia degli anni Sessanta. Espandi ▽
Provincia di Piacenza, anni Sessanta. Aldo Braibanti è un intellettuale con un gran seguito tra i giovani. Quando incontra Ettore si accorge di provare per lui un’attrazione, presto reciprocata dal ragazzo, che gli costerà lalibertà e la carriera: perché Braibanti è anche un omosessuale dichiarato. È sintomatico che la parola omosessuale compaia ne Il signore delle formiche solo dopo un'ora di racconto: un modo narrativamente appropriato per riprodurre il silenzio negazionista che ha circondato non solo il termine, ma l'esistenza stessa di una parte della popolazione italiana. Gianni Amelio racconta questa storia scegliendo in parte la cifra del melodramma alla Douglas Sirk - contrastata dall’asciuttezza rigorosa delle interpretazioni dell’ottimo Luigi Lo Cascio e del sorprendente Leonardo Maltese, al suo esordio - e scegliendo due attori che si assomigliano “come due gocce d’acqua” perché sono la prosecuzione di un’identità sempiterna, con buona pace di chi pensa che l’omosessualità sia un vezzo dell’epoca moderna e non ci sia invece sempre stata, come sia sempre destinata ad esistere: che piaccia o meno. Recensione ❯
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