Anno | 2020 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Harry Macqueen |
Attori | Stanley Tucci, Colin Firth, James Dreyfus, Pippa Haywood, Sarah Woodward Tina Louise Owens, John Alan Roberts, Julie Hannan. |
Uscita | giovedì 16 settembre 2021 |
Tag | Da vedere 2020 |
Distribuzione | Lucky Red |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,10 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 31 agosto 2021
Un viaggio per l'Inghilterra in camper tra ricordi e progetti per il futuro. In Italia al Box Office Supernova ha incassato 282 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Sam e Tusker, sessantenni, sono compagni di vita da molto tempo: Sam è un pianista, Tucker uno scrittore, e hanno condiviso la loro passione per l'arte durante tutta la loro lunga storia d'amore. Ma Tusker ha scoperto di essere affetto da demenza precoce, e decide di prendersi una vacanza dalla realtà insieme a Sam a bordo di un camper con cui rivisitare luoghi e persone importanti del loro passato comune. Ma nel corso del viaggio entrambi dovranno venire a patti con il modo individuale di affrontare la malattia e con l'imminente trasformazione del loro rapporto.
Supernova racconta una storia curiosamente simile a quella di Ella & John di Paolo Virzì, e anche in questo caso il punto di forza del film è la bravura dei due protagonisti.
Là erano Helen Mirren e Donald Sutherland, qui sono Stanley Tucci e Colin Firth.Tucci ha il ruolo di Tusker, un uomo abituato ad esercitare il controllo sulla propria vita, che ha sempre vissuto con indipendenza e ironia. Per questo non può sopportare di diventare un peso per Sam, interpretato da Colin Firth, per cui Tusker è il centro del mondo. Ed è infatti Sam ad avere le più grandi difficoltà nel fare i conti con un declino progressivo e inesorabile, che significa anche la perdita graduale della reciproca identità e la scomparsa del loro mondo. Supernova è un road movie ricco di sfumature che riesce a raccontare la profonda devozione di due esseri umani l'uno per l'altro, rendendo del tutto irrilevante il fatto che appartengano allo stesso sesso. Harry Macqueen, regista e sceneggiatore, sceglie una linea narrativa struggente ma non manipolativa delle emozioni degli spettatori, e parimenti Stanley Tucci mantiene una compostezza che ha a che fare con la difesa stoica e fiera della propria dignità, mentre a Firth è concesso l'occasionale cedimento. Lo sguardo con cui Sam abbraccia e custodisce Tusker è una testimonianza visiva di quanto desideri trattenerlo accanto a sé, proprio mentre a poco a poco lo vede scivolare via.
"Non si dovrebbe piangere qualcuno quando è ancora in vita", afferma Tusker, ed è questa la constatazione più amara che fa chiunque si veda portare via la propria mente, o assista allo sgomento di chi resta lucido a guardare. Supernova parla del coraggio di accettare le cose come sono e non come vorremmo che fossero, e della libertà di prendere decisioni che riguardano la nostra vita anche quando sembra essere la vita stessa a sottrarci questo diritto. Infine parla del rispetto per l'altro, che è la componente fondamentale dell'amore, e non consente ricatti o imposizioni. Infine è un omaggio al grande talento di due attori profondamente diversi per formazione culturale e modalità espressive, ma uguali per generosità e coraggio artistico. Si crede alla loro storia d'amore perché siamo certi che due interpreti di questo calibro e di questa sensibilità non possano che volersi bene davvero e stimarsi nel profondo.
“Supernova” racconta la storia di Sam e Tusker, fidanzati da vent’anni e devoti l’uno con l’altro. I due decidono di partire per un viaggio in camper attraverso i bellissimi paesaggi dell’Inghilterra per trascorrere il maggior tempo possibile insieme, perché il viaggio ha un suo importante significato: arriva successivamente alla diagnosi di demenza precoce [...] Vai alla recensione »
Supernova è un'opera da non perdere. L'amore profonda che lega da molti anni due uomini di una certa età Sam (Colin Firth ) e Tusker(Stanley Tucci) viene messo a dura prova da una triste diagnosi di demenza precoce per Sam. I due partono per un lungo viaggio attraverso l'inghilterra, in un camper, per rivisitare luoghi e persone che amavano.
Il film è bellissimo e credibile. anche se non rilevante dal punto di vista cinematografico. Ciò che ho scritto in precedenza il 20 settembre era un commento all'opinione di gianni X e che quindi doveva apparire sotto il suo messaggio..
Un film raffinato, una commovente storia d'amore priva di facile sentimentalismo . Ottima l' interpretazione degli attori
Insieme per sempre, nella buona e nella cattiva sorte. Sembra questo il messaggio di questo film che racconta il rapporto di Sam e Tusker, una coppia di sessantenni, che deve affrontare il futuro con la consapevolezza che Tusker sarà destinato a scomparire. Non fisicamente, la diagnosi non è un tumore terminale, ma una demenza che lo porterà, parole sue, a essere solo l’immagine [...] Vai alla recensione »
Supernova racconta la lentezza del dolore. Ci fa sentire come cambia la percezione del tempo e la nostra coscienza quando realizziamo che qualcosa di bello, che ci ha accompagnato per un lunghissimo tempo, presto ci abbandonerà per sempre. Qualcosa di così radicato nella nostra vita che staccandosi da noi strapperà con forza e trascinerà con sé una parte del nostro [...] Vai alla recensione »
Il film mi è piaciuto ma non lo definirei un capolavoro. I due protagonisti, seppur di ottimo livello e sempre una garanzia, mi hanno dato la sensazione di poca credibilità, poca sincerità, non sono entrati veramente nella parte ma recitavano solo. Peccato! Io ho letto nella trama del film anche un invito a rendere legale l'eutanasia perché ogni persona ha diritto di [...] Vai alla recensione »
Due maschi compagni di vita: uno scrittore e un musicista, si amano profondamente ma accade una malattia grave che colpisce uno dei due che decide di non curarsi più perchè inutile. Da qui un viaggio di addio alla vita con note molto intime e molto profondamente descritte . Una colonna sonora splendida e molto efficace che mette in risalto la bravura dei due interpreti dei quali Stanley [...] Vai alla recensione »
Confezionato a tavolino per usare l’ormai logora tecnica del “gay malato = oscar” (Philadelphia, Milk, Green Book, Transamerica, Dallas Buyers Club), questo film è scritto malissimo, al punto da schiacciare due grandi attori in ruoli complemente asettici e senza possibilità alcuna di esprimere alcun guizzo emotivo. Vuoti i dialoghi, triste e schiacciante l’ambientazione, deprimenti gli amici dì una [...] Vai alla recensione »
Se si fosse informato su cosa andava a vedere magari avrebbe evitato di esprimere un giudizio che è come una coltellata al cuore per quanto greve e rozza è.
Noioso e privo di interesse, mi veniva da dormire. Sembra una classica produzione di propaganda LBGT, senza rispetto per i telespettatori.
Un road-movie sul tempo che resta. A prima vista, c’è una somiglianza narrativa evidente tra Supernova - da oggi disponibile in streaming su CHILI - ed Ella & John – The Leisure Seeker (guarda la video recensione) di Paolo Virzì. In quel caso si trattava di una fuga dai medici e dai figli adulti da parte della coppia formata da Donald Sutherland ed Helen Mirren. In Supernova il viaggio è il tentativo impossibile ma anche l’illusione sentimentale di rallentare il tempo per vivere, ancora, un’altra esperienza, un altro frammento di vita insieme.
Come nel film diretto da Virzì c’è sempre un camper che diventa il rifugio, dove poter riascoltare "Catch the Wind" di Donovan all’inizio e attraversare il paesaggio inglese e i luoghi della loro memoria sottolineati dalla fotografia di Dick Pope, abituale collaboratore di Mike Leigh. Sam, un pianista e Tusker, uno scrittore, stanno insieme da vent’anni. La loro vita è stravolta da quando Tusker soffre di una demenza precoce che sta peggiorando nel corso del tempo. Sam cerca di stargli vicino in ogni modo, di rendergli leggeri tutti i momenti che passano insieme e di evitare di mostrargli il suo dolore. Ma è consapevole che il loro amore deve affrontare una tragica sfida.
La descrizione della malattia è descritta da Harry Macqueen, anche sceneggiatore, in modo sobrio e realistico. Supernova non accentua le forme di un melodramma terminale, non ricorre a scene madri, ma agisce di sottrazione. Innanzitutto entra nella testa di Tusker. C’è un mondo a parte, impenetrabile anche per il suo compagno che lo scopre attraverso la scatola con gli oggetti nascosti e soprattutto il diario dove ci sono parole cancellate, pagine strappate o che sono rimaste bianche. Proprio su quei momenti di vuoto il film diventa soggettivo ed esplora la sua mente come è accaduto ad Anthony in The Father – Nulla è come sembra e André in Tout s’est bien passé. La confusione sulla percezione degli eventi e la rassegnazione sono delle ombre che si affacciano a intermittenza nei tre film dove c’è però un’attesa diversa della morte. Il film di Macqueen non la vuole esplicitare né renderla visibile. Anzi, cerca di catturare tutti i frammenti di vita presenti come nel ricevimento con parenti e amici.
Sam guarda Tusker da lontano. Non c’è mai però un controllo ma solo il desiderio che possa stare bene in quel momento. Oppure il suo è uno sguardo complice per mantenere un segreto che solo la coppia conosce. Al suo secondo lungometraggio dopo Hinterland (2014), il regista inglese racconta un’altra storia di un legame forte. Al centro del suo primo lungometraggio, c’è il racconto di un’amicizia tra i due protagonisti dove un luogo (un cottage in riva al mare), riaccende i ricordi. Anche in Supernova sono centrali le case, luoghi che i due protagonisti avranno rivissuto chissà quante volte.
La memoria però non emerge esclusivamente attraverso un processo di scrittura ma con sguardi, cenni d’intesa, gesti spontanei. La regia ha il merito di mettersi totalmente al servizio degli attori dove Colin Firth e Stanley Tucci trovano un’intesa basata non solo sulla tecnica ma anche sull’istinto tale da rendere i loro personaggi credibili e di essere autentici nel mostrare le loro emozioni e paure.
Inizia il film, e se hai l’età per averlo visto, e amato, all’inizio ti viene in mente Nel corso del tempo di Wim Wenders. Due uomini, in giro senza fretta e forse senza meta, su un vecchio furgone. Potrebbero essere i protagonisti di quel film, trent’anni dopo. Sessantenni. Dopo avere, finalmente, accettato la propria omosessualità, che nel film di Wenders era latente.
Ci sono le stesse inquadrature sulle strade, musiche anni ’70 che sembrano rievocare quel mondo. Ma non sono i protagonisti di Nel corso del tempo trent’anni dopo – che poi, il film di Wenders di anni ne ha 45. Sono due sessantenni. Hanno il volto da guerriero e l’accento elegantemente british di Colin Firth, e hanno il cranio rasato, lo sguardo da topolino dispettoso di Stanley Tucci. Viaggiano in una campagna verdissima, sotto un cielo livido, fra le battute ciniche di Stanley Tucci, scrittore, e l’aria sempre in qualche modo solenne di Colin Firth. Musica, nell’abitacolo, tempo che scorre.
Lo capisci, che c’è un problema, ma ci vogliono dieci minuti buoni di film perché si manifesti. E questo non è un male: il problema dei film è spesso quello di dire troppo, subito, con i personaggi costretti a fare piccoli riassuntivi ad uso dello spettatore, quanto di meno credibile si può immaginare. Qui no. Qui si procede per piccoli strappi: Stanley Tucci ritrovato in mezzo a una strada di campagna, Colin Firth che piange, solo, nel bagno del caravan.
Il nome del problema è un nome che domina la vita di un milione di italiani, di cinquanta milioni nel mondo: Alzheimer. Stanley Tucci, scrittore ironico, cinico, dai gesti morbidi, è malato di Alzheimer. Ancora alle prime fasi della malattia. Ma, come dice Aldo Baglio in Chiedimi se sono felice, hai presente la teoria del piano inclinato? Stanley Tucci sta scivolando lungo quel piano inclinato, lo sa benissimo, e non c’è niente che possa fare per tornare indietro, al se stesso di prima. Ha ancora le parole per sedurre, per interessare, per affascinare l’altro.
Non era facile, per un’icona di virilità sobria come Colin Firth, interpretare tante scene stretto in un letto con un altro uomo. Firth e Tucci dormono insieme con la dolcezza e la tranquillità affettuosa di chi si conosce da molto tempo, con l’intimità complice, non esibita, di una coppia che si ama davvero.
Tutto il film si appoggia su loro due: sì, ci sono alcuni paesaggi bellissimi, laghi fra le montagne, brughiere verdissime. Ma tutta la tensione, la commozione, lo struggimento devono nascere vedendo loro due. Loro due che si guardano, che parlano, che si carezzano. Le inquadrature sono semplici, sempre funzionali a mostrare i personaggi, quasi sempre fisse: questo è un film nel quale la direzione degli attori è di una importanza cruciale. La credibilità dei loro abbracci, dei loro gesti, dei loro sguardi, dei loro baci è di una importanza fondamentale.
La semplicità della messa in scena è disarmante: inquadrature che seguono il furgoncino, e poi tutto concentrato sugli occhi intelligenti di Stanley Tucci, su quelli dolenti di Firth. Fra i due, è Stanley Tucci a prendersi la scena con una recitazione quieta.
Ben presto, scopriamo che più che dalle parti di Nel corso del tempo siamo dalle parti di Ella & John, il film di Paolo Virzì che in originale era “The Leisure Seeker”, dove su un altro camper scalcinato fuggivano da tutto, tranne che da se stessi, un Donald Sutherland malato di Alzheimer e una Helen Mirren ugualmente condannata da un altro male. E celebravano insieme libertà, disperazione e allegria.
È impressionante la sequenza di film di grandissimo livello che hanno trattato il tempo dell’Alzheimer. Se in The Father con Anthony Hopkins l’attenzione era tutta puntata verso lo smarrimento percettivo, la confusione mnemonica e sensoriale, il disintegrarsi dell’io, Still Alice di Richard Glatzer e Wash Westmoreland con Julianne Moore raccontava un personaggio che comprende il suo progressivo dissolversi, e prepara con cura il suo ultimo progetto, prima di esserne incapace.
Uno schermo buio apre Supernova di Harry Macqueen (Gran Bretagna, 2020, 95'). Lentamente, il nero s' illumina di stelle, e in dissolvenza la macchina da presa mostra una mano posata su un' altra, nel gesto tenero di due esseri umani che dormono nello stesso letto. Sono Tucker (Stanley Tucci) e Sam (Colin Firth), musicista questo, scrittore quello. Poco dopo li troviamo sul loro camper, diretti verso [...] Vai alla recensione »
Quello che si temeva stesse per accadere, dopo le primissime e ancora indefinite immagini di Supernova, è irrimediabilmente accaduto. Storia prevedibile di una coppia di maturi omosessuali in viaggio per un'ultima volta insieme, poiché Tusker (Stanley Tucci) è ammalato di demenza senile ed è senza speranze e Sam (Colin Firth), suo compagno, vuole accompagnarlo a salutare parenti e amici con la scusa [...] Vai alla recensione »
Sam (Colin Firth) e Tusker (Stanley Tucci) sono in viaggio verso un concerto che interromperà la lunga assenza di Sam, pianista classico, dalle scene. A Tusker è stata diagnosticata una demenza precoce e sa che presto, guardando il volto di Sam, non riconoscerà l'uomo che ha amato per vent'anni. La coppia cerca di andare avanti come sempre, ma niente è più come prima.
Supernova è uno struggente viaggio dentro l'intimità di una storia d'amore di lunga data, scritto e firmato dall'attore e filmmaker inglese Harry Macqueen che aveva esordito come attore nel film di Richard Linklater Me and Orson Welles (2008). Dopo un fortunato debutto dietro la macchina da presa in Hinterland (2014), eccolo alla sua seconda prova che, passata in anteprima italiana al Festival [...] Vai alla recensione »
Registi, attori, distributori ( pure voi siete complici), un appello. Cosa abbiamo fatto di male per vedere uscire al cinema, in rapida successione: "Father", "Falling" e ora "Supernova"? Riassunto per chi li avesse scansati: Alzheimer avanzato, con il bravissimo Anthony Hopkins; padre lì lì per perdere la menoria, vecchio conservatore campagnolo che ancora odia il figlio gay Viggo Mortensen.
Una supernova è una stella che libera un'energia devastante nell'universo, diventando luminosissima in cielo. La stella collassa e inizia a morire. Il film di Harry Macqueen si apre (e si chiude) con uno sguardo sulla volta celeste, dove un puntino diventa improvvisamente molto luminoso. Questa metafora ci porta dentro la vita di Sam e Tucker, che stanno insieme da moltissimi anni.
Tusker soffre di Alzheimer, male innominato ma in primissimo piano. Sam, il suo compagno, scopre che il malato vuol farla finita prima di diventare un vegetale. Road movie terminale dove la sofferenza è inserita nel mondo gay. La protagonista però non è né la patologia né l' omosessualità ma l' eutanasia. Tusker è pronto, Sam la rifiuta. Omaggio a uno dei temi sociali più dibattuti mentre in Italia [...] Vai alla recensione »
Supernova è un duetto interpretato da attori in stato di grazia che si chiamano Colin Firth e Stan-ley Tucci. In teoria una strana coppia, l'inglese e l'americano recitano su un filo di assoluta complicità che rende i personaggi e il loro legame affettivo più veri del vero. A bordo di un vecchio camper, il musicista Sam (Firth) e lo scrittore Tusker (Tucci) sono in viaggio: meta finale la cittadina [...] Vai alla recensione »
Sam (Colin Firth) e Tusker (Stanley Tucci) sono compagni da una vita. Il primo pianista, il secondo scrittore, hanno condiviso entusiasmi e gioie, dolori, conquiste e fatiche, una grande passione per l'arte e un profondo amore reciproco. Ora stanno viaggiando in camper, insieme al loro dolcissimo cagnolino, e hanno deciso di andare a trovare qualche amico, rivedere qualche posto particolarmente significativ [...] Vai alla recensione »
Ci sono film come Supernova che generano aspettative più alte di altri, specie se si reggono su prove attoriali di peso. In questo caso, però, il fatto di avere come colonne portanti dell'opera il premio Oscar Colin Firth e il candidato all'Oscar Stanley Tucci ha come risultato quello di amplificare la delusione: il racconto, sulla carta, avrebbe tutto per andare a segno e invece lascia emotivamente [...] Vai alla recensione »
Forse è ovvio da precisare, ma per capire Supernova, opera seconda (dopo Hinterland, 2014) di Harry Macqueen, è necessario comprendere qual è il suo oggetto: di che cosa tratta, davvero. E comprenderlo nel rispetto e nel silenzio, nell'ascolto di quello che ha da dirci. Perché i temi sono molti, a volerli banalmente elencare, e non facili: malattia, morte, eutanasia, omosessualità; e il film può apparire [...] Vai alla recensione »
Tusker e Sam attraversano il paesaggio inglese con il loro camper. Ma non è il classico road movie. È un viaggio intimo nella loro memoria e sul tempo che resta. Uno è scrittore, l'altro è pianista e stanno insieme da circa vent'anni. Tutto cambia quando a Sam viene diagnosticata una demenza precoce. Macqueen, al suo secondo film dopo Hinterland, non cerca la facile strada del melodramma esibito e [...] Vai alla recensione »
Viaggiano anche loro, ma a ritroso, verso quel laghetto inglese in cui fecero per la prima volta l' amore, i due adorabili Sam (Colin Firth) e Tusker (Stanley Tucci) del pregevole Supernova di Harry Macqueen. Il primo è un celebre pianista, il secondo scrive libri (il titolo di una sua opera è Meeting Adult ovvero Incontro adulto). Sono due personaggi inventati ma Firth e Tucci sono realmente perfetti [...] Vai alla recensione »
Un inizio da tipico road movie, paesaggi bucolici dell'Inghilterra, due star mondiali, una trama che assomiglia incredibilmente alla fatica internazionale di Paolo Virzì, Ella & John - The Leisure Seeker. Questo è quello che a vederlo sulla carta rappresenta Supernova di Henry Macqueen. Il tutto ha un non so che di già visto, eppure i due nomi sulla locandina attirano.
L'on the road secondo Harry Macqueen. Il regista inglese utilizza il viaggio, fisico e spirituale, per ragionare sullo scorrere della vita, e lo rende un elemento ben riconoscibile del suo cinema. Fin dal suo riuscito esordio, Hinterland, la rinascita dei sentimenti passava attraverso i chilometri da percorrere. Ma come diceva Seneca: "Deve mutare l'animo, non il cielo".