thega
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venerdì 6 marzo 2015
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l'arte non è perfezione
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Quando ci si avvicina ad un film di Nolan ci si dovrebbe attrezzare mentalmente come quando ci si avvicina ad un'opera d'arte.
Con quest'ottica le inesattezze e le mancanze di questo film non hanno più il ruolo centrale, ma diventano accessorie all'aspetto artistico di questa opera.
L'apparato scientifico del film è debole senza dubbio, Il personaggio interpretato da Caine non rende onore in termini di profondità psicologica alla sua bravura interpretativa e l'eccesso filosofico attribuito ai personaggi li rende tutt'altro che realistici (come succede ormai nella quasi totalità dei film di produzione statunitense). Sicuramente ci sono numerose altre cose che Nolan potrà migliorare.
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Quando ci si avvicina ad un film di Nolan ci si dovrebbe attrezzare mentalmente come quando ci si avvicina ad un'opera d'arte.
Con quest'ottica le inesattezze e le mancanze di questo film non hanno più il ruolo centrale, ma diventano accessorie all'aspetto artistico di questa opera.
L'apparato scientifico del film è debole senza dubbio, Il personaggio interpretato da Caine non rende onore in termini di profondità psicologica alla sua bravura interpretativa e l'eccesso filosofico attribuito ai personaggi li rende tutt'altro che realistici (come succede ormai nella quasi totalità dei film di produzione statunitense). Sicuramente ci sono numerose altre cose che Nolan potrà migliorare.
Ma restiamo al prodotto artistico: si tratta di una pellicola indiscutibilmente unica. Un racconto poetico e ricco di azione, in cui l'equilibrio non è un elemento presente nell'arco dell'intero film, ma che caratterizza le singole scene, spostando l'accento emotivo su questa o quella emozione. Una scenografia ed una fotografia di classe e di qualità accompagnano il protagonista, immergendoci in ambienti che sono specchio e produttore di emozioni: in questo modo ogni scena risulta bilanciata, armonica, ma completamente slegata dalle altre; la mia sensazione è stata quella di vedere una serie a puntate, più che un film singolo. Considero questo aspetto positivo.
La magistrale colonna sonora firmata Zimmer non fa che completare, ma forse dovrei dire "rendere possibile", questa opera di immersione e coinvolgimento totale in ogni scena come se fosse l'ultima.
La sceneggiatura risulta prevedibile in alcuni aspetti, soprattutto quelli legati ai personaggi: ne soffre la qualità dei profili di ciascuno di essi. Tuttavia le prove d'attore convincenti aiutano a far passare questo limite in secondo piano (ed anche questa cosa è praticamente una costante nel cinema statunitense degli ultimi anni: grandi attori che riescono a tirare in piedi personaggi scarsamente approfonditi). Ma in ogni caso la grande forza della sceneggiatura è la sua ambizione, il coraggio di portarci con le mani e coi piedi su altri pianeti, di spingerci dentro un buco nero, in mezzo a cinque dimensioni spaziali. Siamo nel cuore della fantascienza, quella d'altri tempi. Il paragone con Kubrik è scontato ed è legittimo. Quella di Kubrik non è un'opera sacra ed ha essa stessa i suoi difetti, di cui non sono degno di fare nota. Di certo i film sono diversi e forse Nolan paga qualcosa nel voler dare una chiusura comprensibile al film ed al suo messaggio a tutti i costi. Ma d'altra parte Nolan vince nella capacità di spingersi oltre nella fantascienza rispetto a Kubrik, regalandogli anche alcune godibili scene di omaggio.
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killbillvol2
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martedì 3 marzo 2015
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interstellar (spoiler)
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Si esce frastornati dopo la visione dell'ultimo film di Christopher Nolan. A causa delle tre ore di film, dall'accumularsi infinito di eventi e colpi di scena, dalle immagini meravigliose che ci opprimono solo come lo spazio (ovvero l'unico luogo senza fine che conosciamo) riesce a fare. Intrattenimento, digressioni a volte futili, ma, soprattutto, ambizione spropositata.
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Si esce frastornati dopo la visione dell'ultimo film di Christopher Nolan. A causa delle tre ore di film, dall'accumularsi infinito di eventi e colpi di scena, dalle immagini meravigliose che ci opprimono solo come lo spazio (ovvero l'unico luogo senza fine che conosciamo) riesce a fare. Intrattenimento, digressioni a volte futili, ma, soprattutto, ambizione spropositata. E' proprio questa che a tratti rischia di tarpare le ali ad Interstellar, che gli impedisce di essere un'unica e definita cosa, in favore di molte altre, meno complicate di quanto vogliano sembrare, più vaghe e derivative. Ma è proprio grazie a questa ambizione e al coraggio legato ad essa, entrambi enormi come il buco nero dove Cooper si lascia precipitare, che da semplice opera di intrattenimento commerciale come erano stati gli ultimi film del regista, Interstellar si trasforma in qualcosa di più, in vero cinema. Le cadute di stile sono molteplici, come quelle di tensione, così anche le incongruenze e gli episodi inopinati, ma tutto è funzionale, tutto fa parte dell'imbroglio che è il cinema, tutto è volto ad estasiare. Per questo non ha errato del tutto Tarantino, citando Malick e Tarkovskij, paragone che, nonostante rimanga azzardato (siamo lontani dalla perfezione stilistica dei due autori), risulta più veritiero di quanto possa sembrare in apparenza. Nolan è riuscito nella non facile impresa di congiungere e (quasi) fondere intrattenimento e buonismo Spielberghiano alla visionarietà e alla teorica del Kubrick di 2001, evidente onte di ispirazione (il riflesso del buco nero sul vetro del casco indossato da Cooper è preso di peso dal capolavoro del 1969). Ma, prima che i puristi si scandalizzino, spieghiamo meglio: Nolan non vuole "fare" Kubrick, ma sa perfettamente che, girando una space opera intimista e esistenzialista, non si può non confrontare e scontrare con il genio del cinema. Perciò, invece di nascondere l'ispirazione, la mette in scena e in bella vista, in modo assolutamente inequivocabile. Ma, così facendo, non eccede, non pecca di tracotanza, ma al contrario, si inchina umilmente al maestro, probabilmente sapendo di non poterlo mai eguagliare del tutto. Perché, nonostante tutto, Nolan è pur sempre Nolan, e il regista londinese sa sempre tutto, persino cosa c'è nella quinta dimensione e chi l'ha creata. Sa che gli uomini si evolveranno e riusciranno a salvarsi dalla distruzione e sa che cosa c'è oltre l'ignoto. Forse sta proprio qui il difetto che molti accusano in Interstellar e in molto cinema del regista: il bisogno di spiegare tutto e di non lasciare niente di irrisolto e irrisolvibile. Così anche in Inception, altra opera che cadeva quando mirava alla SPIEGaziONE di quanto di più inspiegabile e misterioso, paragonabile solamente allo spazio infinito, appunto. Ma questo è lo stile e l'ossessione del regista, così come il tempo: che si avvolge, si capovolge, si comprime, si dilata e si annulla. Il tempo è fondamentale in Interstellar ed è la chiave per capire tutto ciò che accade: non a caso, la risoluzione dell'enigma viene comunicata proprio attraverso un orologio rotto. Enigma, però, facilmente prevedibile e risolvibile molto prima della metà della pellicola (sinceramente, si può capire anche dopo una sola mezz'ora di film), cosa che tradisce la natura semplice, ma non sempre semplicistica, del lungometraggio. Il messaggio è sempre quello: l'amore trascende il tempo e lo spazio. Ma la decisione, seppur non originale, di rappresentare questo amore come quello asessuato e puro tra padre e figlia (e non tra uomo o donna, nonostante la possibilità ci fosse), è vincente. Forse è proprio per questo che il film accumula twist narrativi e cambi di prospettiva (il più azzeccato è quello legato al personaggio di Michael Caine): a tratti si vergogna di essere un intrattenimento familiare e già visto. Ma grazie alla mano di Nolan, che, qualsiasi cosa si dica, dietro la macchina da presa ci sa fare (meravigliose le inquadrature statiche sull'astronave mentre intorno ad essa succede il putiferio), ciò che è già visto ci appare, se non nuovo, rinato e affascinante. Un po' (senza fare paragoni) come le frasi fatte presenti in The Tree Of Life (è perciò si ritorna all'intervento di Tarantino). Non troppo convincente l'episodio eccessivamente lungo e abbastanza confuso dedicato a Matt Damon, il quale però riesce a dare il giusto spessore al personaggio. Però, al di sopra di tutto il cast, si trova Matthew McConaughey, in evidente stato di grazia: basta la sua reazione all'assistere impotente ai 23 anni di vita del figlio (il quale viene però dimenticato per strada) che passano inesorabilmente su uno schermo per applaudire. Schermo anch'esso molto simile a quello dell'Odissea Nello Spazio, con il quale però non condivide l'avversità per le macchine e per la tecnologia: qui il computer di bordo è un simpaticone che sa far dell'ironia (mai invasiva), cosa che riconduce Interstellar all'intrattenimento per famiglie dal quale disperatamente cerca di prendere le distanza e al quale inevitabilmente approda. Ma bisogna ricordarsi di una cosa: siamo pur sempre davanti a un film prodotto da una major hollywoodiana che ha speso milioni di dollari per realizzarlo. Qualcosa non funziona, qualcosa non torna, qualcosa è scontato, ma davanti a un'opera fiume (sono pur sempre 169 minuti) come questa, munita e fiera del suo grandissimo coraggio (non è mica facile propinare minuti di inquadrature silenziose di pianeti alle platee di oggi), bisogna soltanto prenderla, accettarla e godersela.
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nico_c
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sabato 28 febbraio 2015
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l'armonia contorta della fisica
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Il grandissimo capolavoro fantascientifico del ventunesimo secolo, Odissea nello Spazio, protagonista negli effetti speciali e nella trama é stato quasi sorpassato da un film con magari un'"idea portante" più banale ma con una grandissima intensità sia emotiva che d'azione. Ecco a voi un capolavoro per farvi innamorare della magia della scienza più contorta, scritto con la grandissima cura scientifica del fisico Kip Thorne, una stella brillante in cui si fondono l'empiricitá delle emozione e la rigorosa matematica della fisica, un film che stupisce con scene soprannaturali ma naturali accompagnate da effetti speciali molto sorprendenti, per farvi scoprire la bellissima paura di addentrarsi in qualcosa di sconosciuto, qualcosa che ci permette di scoprire la bellezza della relatività del tempo, che ci dona la capacità di ragionare in un mondo multi-dimensionale, che soffoca la mente provocando contorti pensieri.
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Il grandissimo capolavoro fantascientifico del ventunesimo secolo, Odissea nello Spazio, protagonista negli effetti speciali e nella trama é stato quasi sorpassato da un film con magari un'"idea portante" più banale ma con una grandissima intensità sia emotiva che d'azione. Ecco a voi un capolavoro per farvi innamorare della magia della scienza più contorta, scritto con la grandissima cura scientifica del fisico Kip Thorne, una stella brillante in cui si fondono l'empiricitá delle emozione e la rigorosa matematica della fisica, un film che stupisce con scene soprannaturali ma naturali accompagnate da effetti speciali molto sorprendenti, per farvi scoprire la bellissima paura di addentrarsi in qualcosa di sconosciuto, qualcosa che ci permette di scoprire la bellezza della relatività del tempo, che ci dona la capacità di ragionare in un mondo multi-dimensionale, che soffoca la mente provocando contorti pensieri. Un film che è in grado di mostrare l'insensibilità umana verso la scienza, sollecitare il desiderio di scoprire nuovi mondi, dimensioni, pianeti e soprattutto a immaginarli, a pensare per rimanere esseri pensanti, una pellicola che é ricca di frasi filosofiche molto profonde, innate per "un film di fantascienza": "Dobbiamo imparare a pensare come specie non come individui.". Una storia con una scena pre-finale stupefacente e intrigante ed un finale che commuove tutti e che ci fa perdere nei meandri dei nostri pensieri. Un grandissimo capolavoro la cui bellezza non é compresa dalla massa, ma solo dai critici più sensibili e da chi percepisce l'armonia contorta della fisica.
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teofac
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martedì 24 febbraio 2015
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stellare
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Film che personalmente mi è piaciuto moltissimo,penso che Nolan sia uno dei migliori registi attualmente in circolazione,trama relativamente complicata ma molto appassionante. Interpretazioni magistrali sia di Mcconaughey che della chastain. Film Super consigliato.
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degiovannis
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sabato 21 febbraio 2015
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un'umanità rinnovata
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Il film ha un primo grande merito: fa discutere; quindi, non fosse che per questo, vale la pena di vederlo. Ma non è solo per questo. Infatti si rimane attaccati alla poltrona per quasi tre ore perché le immagini sono belle, la storia scorre con ritmo, si rimane affascinati e un po' sconcertati dai problemi scientifici che il film pone e affronta come se fossimo in un futuro molto prossimo. E questa è la prima caratteristica interessante: non si tratta di fantascienza pura, perché l'ambientazione e la collocazione temporale fanno in modo che noi possiamo sentire la storia come molto plausibile e che ci riguarda da vicino. Siamo cioè portati ad immedesimarci nei protagonisti non solo perché facciamo il tifo per uno o per l'altro, ma perché i problemi che affrontano potrebbero essere i nostri problemi di un domani non molto lontano.
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Il film ha un primo grande merito: fa discutere; quindi, non fosse che per questo, vale la pena di vederlo. Ma non è solo per questo. Infatti si rimane attaccati alla poltrona per quasi tre ore perché le immagini sono belle, la storia scorre con ritmo, si rimane affascinati e un po' sconcertati dai problemi scientifici che il film pone e affronta come se fossimo in un futuro molto prossimo. E questa è la prima caratteristica interessante: non si tratta di fantascienza pura, perché l'ambientazione e la collocazione temporale fanno in modo che noi possiamo sentire la storia come molto plausibile e che ci riguarda da vicino. Siamo cioè portati ad immedesimarci nei protagonisti non solo perché facciamo il tifo per uno o per l'altro, ma perché i problemi che affrontano potrebbero essere i nostri problemi di un domani non molto lontano.
Tuttavia l'aspetto che mi ha colpito di più è che il film è molto ambizioso e che in realtà, parlando del domani, parla dell'oggi. I vari personaggi infatti sono sottoposti a situazioni che scuotono la loro coscienza e la nostra. Per es. è giusto cercare di risolvere un problema collettivo, dando la precedenza ai nostri affetti? e' giusto comprimere i nostri sentimenti nell'illusione che ciò possa servire alla causa? E'giusto sacrificare vite umane, quando si è certi che il sacrificio è inutile? E si potrebbe continuare, in quanto il film ambisce a parlare dell'uomo: delle sue debolezze e delle sue risorse che sono enormi e che potrebbero essere meglio utilizzate per risolvere i problemi della nostra convivenza. Alla fine l'impressione è che, nonostante tutto, prevalga la fiducia nella bontà della nostra specie e nella possibilità di farcela. In sostanza: l'uomo può commettere errori, come ha fatto e continuerà a fare sicuramente, ma ha gli strumenti per porvi riparo e cercare di garantirsi un futuro dignitoso e possibilmente sereno
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epassp
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giovedì 19 febbraio 2015
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film fantasioso ma coinvolgente
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Film molto fantascientifico con qualche spunto fondato sull'attuale conoscenza dell'universo. Spettacolare e coinvolgente, ricco di umanità. Finale commovente.
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miranbaricic
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martedì 3 febbraio 2015
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bello, ma non un capolavoro
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Chiariamoci subito: Interstellar è un film bello. Bello anche esteticamente, dato che anche qui il soberrimo Nolan ci ha regalato i suoi scorci dall'aspetto magnificamente severo e pulito, si è infatti adattato molto bene al genere fantascentifico. Interstellar è un film che cattura, che piace e che mostra fra i primi un futuro in cui il mondo di ingegneri ne ha le tasche piene; un film che fa sentire pienamente il senso di terribile smarrimento che lo spazio infonde nell'uomo, smarrimento che non è solo spaziale, ma anche temporale, come si vedrà nel film. L'opera insomma è bella, non c'è molto altro da dire se non che, personalmente alcune cose mi hanno fatto storcere il naso.
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Chiariamoci subito: Interstellar è un film bello. Bello anche esteticamente, dato che anche qui il soberrimo Nolan ci ha regalato i suoi scorci dall'aspetto magnificamente severo e pulito, si è infatti adattato molto bene al genere fantascentifico. Interstellar è un film che cattura, che piace e che mostra fra i primi un futuro in cui il mondo di ingegneri ne ha le tasche piene; un film che fa sentire pienamente il senso di terribile smarrimento che lo spazio infonde nell'uomo, smarrimento che non è solo spaziale, ma anche temporale, come si vedrà nel film. L'opera insomma è bella, non c'è molto altro da dire se non che, personalmente alcune cose mi hanno fatto storcere il naso. Va precisato fin da subito che il tanti lati positivi del film suscitano benevolenza nei confronti dei pochi aspetti negativi. Questi aspetti negativi sono forse il tema dell'amore, guardato come una cosa magnificente e "scientificamente non scientifica", questa cosa inquantificabile che attrae le persone da anni luce di distanza... lo ho trovato un poco banale, ma non tutti sono dello stesso avviso. Altra nota dolente è la tendenza di Nolan a voler a tutti i costi far tornare tutti i conti a fine pellicola, a volere a tutti i costi districare una arzigogolata matassa solo alla fine: il finale infatti potrebbe sembrare piuttosto inverosimile e un po' forzato, ma nulla per cui arrabbiarsi.
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pier delmonte
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martedì 27 gennaio 2015
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da vedere
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In un film di fantascienza per me l’elemento fondamentale eì il saper essere visionari e qui Nolan scarseggia, pero’ chissa’ perche’ nelle due ore e passa mi sono continuamente interrogato su quello che c’e’ oltre noi, su quello che siamo noi e che fine faremo. Eventuali corbellerie scientifico-spaziali non mi interessano, esagerazioni narrative non sono fondamentali, il film lo si gode interamente.
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roger glover
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venerdì 23 gennaio 2015
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un film epocale
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se conoscete christopher nolan, forse saprete già che i suoi film sono sorprendentemente ricchi di idee nuove, visivamente inpeccabili e atmosfericamente perfetti.
e anche se non lo conoscete,vale lo stesso andare al cinema per vedersi questo capolavoro stratosferico, fino a farvi venire voglia di rivederlo ancora, e ancora, e ancora.
che dire poi dell' eccellente colonna sonora curata direttamente da hans zimmer, già autore della colonna sonora di "pirati dei caraibi"?
un buonissimo inizio, un intermezzo spettacolare e un finale a dir poco mitico.
tra spazio, amore paterno e paesaggi mozzafiato, christopher nolan crea quello che sarà il miglior film del 2014.
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se conoscete christopher nolan, forse saprete già che i suoi film sono sorprendentemente ricchi di idee nuove, visivamente inpeccabili e atmosfericamente perfetti.
e anche se non lo conoscete,vale lo stesso andare al cinema per vedersi questo capolavoro stratosferico, fino a farvi venire voglia di rivederlo ancora, e ancora, e ancora.
che dire poi dell' eccellente colonna sonora curata direttamente da hans zimmer, già autore della colonna sonora di "pirati dei caraibi"?
un buonissimo inizio, un intermezzo spettacolare e un finale a dir poco mitico.
tra spazio, amore paterno e paesaggi mozzafiato, christopher nolan crea quello che sarà il miglior film del 2014.
se siete alla ricerca di un capolavoro, questo film fà per voi.
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simona cosentino
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lunedì 12 gennaio 2015
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memorabile
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Sono un amante di Christopher Nolan e amo il suo stile e quello del fratello Jonathan Nolan (sceneggiatore). La prima volta che vidi Inception rimasi affascinata dal soggetto del film e rimasi affascinata dalla bravura di questo regista di creare veri e propri puzzle e di non tralasciare niente,neanche il più stupido dettaglio.
Ora passiamo a Interstellar. Prima di vedere il film ho sentito solo gente lamentarsi della eccessiva durata del film e allo stesso tempo del fatto che la situazione iniziale cioè l'apocalittica situazione della terra non venga spiegata come si deve, allora se Nolan ha dovuto tralasciare qualche dettaglio questa volta e proprio per evitare che il film durasse 4 ore.
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Sono un amante di Christopher Nolan e amo il suo stile e quello del fratello Jonathan Nolan (sceneggiatore). La prima volta che vidi Inception rimasi affascinata dal soggetto del film e rimasi affascinata dalla bravura di questo regista di creare veri e propri puzzle e di non tralasciare niente,neanche il più stupido dettaglio.
Ora passiamo a Interstellar. Prima di vedere il film ho sentito solo gente lamentarsi della eccessiva durata del film e allo stesso tempo del fatto che la situazione iniziale cioè l'apocalittica situazione della terra non venga spiegata come si deve, allora se Nolan ha dovuto tralasciare qualche dettaglio questa volta e proprio per evitare che il film durasse 4 ore.
Ovviamente appena uscita dalla sala avevo mille pensieri nella mia testa, ma sorprendente tutti mi portavano allo stesso giudizio: avevo appena visto un film meraviglioso ovviamente mentre sei al cinema incollato allo schermo e incredulo non potrai mai dare un giudizio vero e proprio (in fatti io ho visto interstellar esattamente due mesi fa) ovviamente ci devi ragionare e soffermarti sui concetti fondamentali del film ed effettivamente dopo ben due mesi di meditazione non posso dire che sia un film senza imperfezioni (anche se per me sono trascurabili visto la bellezza del film) ma avanti, sfido chiunque a trovare un film assolutamente perfetto,come sfido chiunque a trovare un film che piaccia a tutti. Capisco che tutti abbiano il loro giudizio e così ho imparato ad avere la mia e solo mia opinione anche perché il cinema è un arte e quindi assolutamente soggettiva.
Tuttavia Interstellar è un film in grado di emozionare,appassionare ed essere amato,se solo ci si lasci trasportare dalla straordinaria avventura dei personaggi (tra l'altro interpretati davvero da oscar).
Concentratevi ma non troppo,godetevi gli spettacolari effetti speciali e lasciatevi trasportare nelle infinità dello spazio-tempo!
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